La valvola Mitrale normale con i muscoli Papillari e le Corde Tendinee Il prolasso dei 2 lembi valvolari mitralici in atrio sinistro Prolasso della valvola mitrale: i lembi sono ridondanti e perdono la capacità di chiudersi causando l’insufficienza (rigurgito) della valvola IL Prolasso della Valvola Mitrale ed Insufficienza Mitralica Controlli prolasso valvola mitrale Ho 49 anni, nel 1993 dopo essermi rivolto al P.S. dell'ospedale e successivi controlli (holter, ecocardio, prova sotto sforzo)eseguiti in ospedale mi è stata diagnosticato il prolasso della valvola mitrale. Ogni anno ho eseguito un ecocardiocolordoppler fino a 6 anni fa quando un "professore" mi ha detto che potevo rifarlo anche dopo 5 6 anni, che il prolasso a suo dire non esisteva e che si erano molto probabilmente sbagliati. A questo punto devo continuare ad effettuare dei controlli? Sinceramente i disturbi non sono spariti, si accentuano sotto stress e quando sono molto stanco. Cordiali saluti Risposta Prima di rispondere sarebbe opportuno sapere se l'esistenza del prolasso è stata documentata con sicurezza. Se si in genere non è necessario effetuare un ECO ogni anno; può essere sufficiente una vista cardiologica in occasione dela quale il cardiologo in rapporto ai disturbi lamentati dal paziente ed al quadro obbiettivo deciderà se consigliare un nuovo ECO o meno. insufficienza valvolare moderata egregio dott salve e mi scuso per il modo in cui ho descritto la mia patologia ecco l'ecocolordoppler cardiaco in modo dettagliato datato 11.o9.2010. atrio sinistro nella norma bulbo aortico 40mm aorta ascendente 35mm arco 25mm ventricolo sin diam teled 54mm telesistolico nella norma spessore siv 12mm parete post 11mm poi tutto regolare. conclusioni lieve ipertrofia del ventricolo sin senza rilevanti alterazioni della cinetica regionale. normale funzione sistolica alterato rilasciamento lieve insuff mitralica. valvola ispessita fibrotica moderatamente insuff. difficile valutazione delle cuspidi. lieve insuff tricuspidale. normale pressione polmonare paps 30 35 mm hg normali dimensioni atrio sinistro controllo tra meno di un anno. volevo chiedere gentilmente come mai ho mancanza di fiato leggero a riposo e aumenta sottosforzo la mancanza. ho fatto test sottosforzo. ecco i risultati ecg basale ritmo sinusale tracciato nei limiti di norma. fc da 59 bpm a 149bpm. p,a da 110.70mmhg a 195.100 mmhg. dp 29.055. test quasi massimale buona tolleranza allo sforzo poi tutto ok. un suo parere grazie . io faccio footing 3 volte alla settimana ci possono essere problemi . grazie per la vostra disponibilita. Risposta Fermo restando che una valutazione accurata presuppone una visita completa e non il solo referto eco, mi sembra difficile che le alterazioni cardiache giustifichino l'affanno. La patologia valvolare non è ben valutabile, ma non sembra aver portato conseguenze sul cuore che non è dilatato nè sovraccaricato. In ogni caso credo che possa essere utile chiedere al cardiologo-ecocardiografista di valutare l'opportunità di eseguire un eco transesofageo, per capire meglio l'entità dell'insufficienza valvolare e se c'è stenosi. Se viene confermato che l'insufficienza mitralica è moderata, può fare jogging, ma con cautela. extrasistole e prolasso valvola mitralica Ho 29 anni e da due anni ho scoperto di avere un prolasso alla valvola mitralica con minimo rigurgito e ho exstrasistole. faccio sport a livello agonistico [calcio] non mi sento affatto stanco, anzi mi sento veramente bene dopo gli allenamenti. ho il colesterolo alto hdl 30 e ldl 190 ma non sono sovrappeso[80kg-1.78 altezza].s e continuo così posso andare incontro a problemi seri? c'e' qualche cura? Risposta Le alterazioni a carico dei valori del colesterolo HDL ed LDL devono essere corrette con l'ausilio di farmaci idonei, poichè rappresentano fattori di rischio di malattie cardiovascolari. La presenza di un modesto prolasso della mitrale non costituisce controindicazione ad attività sportiva. Nel caso di attività agonistica, però, è necessaria un'attenta valutazione mediante controlli cardiologici periodici. Quando intervenire. Ho un prolasso della valvola mitrale grave,ma senza gravi sintomi.Il momento giusto per intervenire chirurgicamente è prima della comparsa di sintomi. Risposta L'approccio chirurgico al prolasso mitralico è cambiato negli ultimi anni grazie anche alle tecniche diagnostiche piu' raffinate che portano ad una diagnosi precoce. In genere si tende ad intervenire piu' precocemente rispetto al passato considerando come parametro di fondamentale importanza la funzione del ventricolo sinistro. Arrivare ad un intervento di plastica ricostruttiva (o eventuale sostituzione valvolare) con una funzione ventricolare preservata implica minori complicazioni post-operatorie. Quindi il controllo ecocardiografico periodico associato ad un esame clinico è molto importante per stabilire il tempo corretto all'intervento. valvolopatia - mitralica Egr. profess. vorrei gentilmente sapere se esiste un esame che possa con certezza determinare se il mal funzionamento della valvola mitralica (FE 28%) è casausato dalla sua effettiva rottura, e quindi è necessario la sostituzione, o se sia solo da "riparare"; inoltre Le chiedo se, non avendo altre patologie (coronariche o valvolari), non sia possibile eseguire una terapia farmacologica che aiuti nel suo funzionamento il cuore evitando l'operazione. Paziente maschio di 64 anni. Risposta Il valore di FE non si riferisce alla valvola mitrale ma è la sigla di Frazione di Eiezione del ventricolo sinistro, ed esprime la capacità di pompa del cuore; 28% sta a indicare una riduzione importante della capacità del cuore di pompare (tenga presente che i valori di normalità di FE sono pari o superiori a 55%). Nel suo caso, è presente una malattia della valvola mitrale che ne determina l'insufficienza, cioè la capacità di tenuta della valvola mitrale è ridotta e la valvola perde sangue che deve quindi nuovamente essere pompato dal cuore. Le terapia farmacologiche in questi casi possono solo ridurre gli eventuali disturbi (gambe gonfie, mancanza di fiato) ma non sono in grado di "curare" la valvola. Esistono terapie farmacologiche in grado di aiutare il cuore a mantenere il compenso anche quando la funzione di pompa è ridotta, ma anche in questo caso non è possibile pensare di migliorare la situazione valvolare. Riguardo al quesito se la valvola sia da riparare o da cambiare, non è possibile rispondere perchè bisognerebbe conoscere nel dettaglio l'anatomia della sua valvola: se lei ha fatto un esame ecocardio-transesofageo può eventualmente riscrivermi riportando l'esito dell'esame. Tuttavia, la decisione finale riguardo sostituzione o riparazione della valvola potrà essere presa solo dal cardiochirurgo nel momento dell'intervento, perchè in alcuni casi una valvola suscettibile di riparazione, al momento dell'apertura del cuore da parte del cardiochirurgo presenta caratteristiche anatomiche che ne richiedono invece la sostituzione. Entrambi gli interventi sono però attualmente da considerare routinari (ne vengono effettuati molti in tutti i centri cardiochirurgici). Dottor Giancarlo Piovaccari Cardiologia -Rimini