Farmaco @ vigilanza Notiziario a cura della SOC Ass. Farmaceutica Territoriale Associazione fra clopidogrel ed emofilia acquisita Reazioni fibrotiche ed ergotismo Diidroergotamina mesilato Alcaloidi dell'ergot Clopidogrel Antiaggreganti piastrinici Seglor®/ Acarpia Serviços Farmaceuticos LDA Classe A Tutte le specialità medicinali Classe H L’emofilia acquisita di tipo A è una malattia autoimmune molto rara, con morbilità e mortalità elevate. Dalla prima commercializzazione del medicinale sono stati riportati 12 casi di emofilia acquisita (11 tipo A ed 1 tipo B) durante il trattamento con clopidogrel in individui senza precedente storia di disturbi dell’emostasi, e dato il numero limitato di segnalazioni di emofilia acquisita in un contesto di impiego molto ampio (oltre 153 milioni di pazienti nel mondo), il rapporto rischio/beneficio di clopidogrel che per le indicazioni terapeutiche approvate è considerato immutato. Tuttavia, l’emofilia acquisita deve essere prontamente riconosciuta allo scopo di minimizzare il tempo di esposizione del paziente a rischio di sanguinamento ed evitare sanguinamenti maggiori. In caso di isolato prolungamento del Tempo di Tromboplastina Parziale attivata (aPTT) con o senza emorragia in atto, dovrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di emofilia acquisita. Il trattamento con clopidogrel deve essere interrotto e devono essere evitate procedure invasive.1 Raccomandazioni e limitazioni d’uso per i medicinali a base di flupirtina Efiret®/ Meda Pharma S.p.A. Classe C Modifica RCP Diidergot®/Teofarma Classe A Tutte le specialità medicinali Classe A Flupirtina maleato Analgesici FANS Responsabile ASL CN2 Farmacovigilanza: Dr.ssa Maria M. Avataneo Progetto FARMATER: Dr. Andrea Riberi Agosto 2013 – n.14 Modifica RCP Le nuove raccomandazioni sulla limitazione d’uso di medicinali a base di flupirtina, prevedono che questi medicinali devono essere ora utilizzati solo per il trattamento acuto (a breve termine), del dolore negli adulti che non possono usare altri antidolorifici, come i medicinali antiinfiammatori non steroidei (FANS) e gli oppioidi deboli, e il trattamento non deve durare più di 2 settimane. Inoltre, la funzionalità epatica dei pazienti deve essere controllata dopo ogni settimana di trattamento e se il paziente presenta segni di problemi epatici il trattamento deve essere interrotto. Flupirtina non deve essere usato nei pazienti con malattia epatica pre-esistente o con storia di abuso di alcool o in pazienti che assumono altri medicinali noti per causare problemi epatici.2 Poiché i benefici non superano il rischio di fibrosi e di ergotismo, i medicinali a base di diidroergotamina non devono più essere utilizzati nelle seguenti indicazioni: Profilassi dell'emicrania Ipotensione ortostatica Trattamento sintomatico nell’ insufficienza venolinfatica I medici devono interrompere la prescrizione di diidroergotamina e prendere in considerazione trattamenti alternativi, nei pazienti che La utilizzavano.3 Nuove importanti restrizioni Nicergolina Vasodilatatori periferici Tutte le specialità medicinali Modifica RCP Classe C I medicinali contenenti nicergolina non devono essere più utilizzati nelle seguenti indicazioni: Trattamento sintomatico di deterioramento cognitivo e neurosensoriale patologico cronico nell’anziano (escluso Alzheimer e altri tipi di demenza) Trattamento coadiuvante della claudicatio intermittens nell’occlusione arteriosa periferica sintomatica (PAOD Fase II) Trattamento coadiuvante della sindrome di Raynaud Trattamento coadiuvante nella diminuzione dell’acuità visiva e nei disturbi del campo visivo, presumibilmente di origine vascolare Retinopatie acute di origine vascolare Profilassi dell’emicrania in quanto i benefici connessi alla nicergolina non compensano il rischio di fibrosi ed ergotismo.4 1. AIFA, 05/08/2013 2. AIFA, 15/07/2013 3. AIFA, 22/07/2013 4. AIFA, 22/07/2013 5. AIFA, 26/07/2013 6. AIFA, 26/07/2013 7. AIFA, 15/07/2013 8. AIFA, 31/07/2013 9. AIFA, 05/08/2013 10. AIFA, 06/08/2013 Farmaco @ vigilanza Notiziario a cura della SOC Ass. Farmaceutica Territoriale Responsabile ASL CN2 Farmacovigilanza: Dr.ssa Maria M. Avataneo Progetto FARMATER: Dr. Andrea Riberi Agosto 2013 – n.14 Raccomandazioni sulle prescrizioni di metoclopramide Rischio di trombosi associato all’uso di Metoclopramide Procinetici Diclofenac Analgesici FANS Modifica RCP Tutte le specialità medicinali Classe C Tutte le specialità medicinali Classe A La revisione del CHMP dell’EMA ha confermato che il rischio di effetti neurologici acuti (a breve termine) è maggiore nei bambini e il rischio aumenta a dosi elevate o con un trattamento a lungo termine. Per la metoclopramide questi rischi sono superiori ai benefici nelle condizioni che richiedono un trattamento a lungo termine. Sono stati anche osservati casi molto rari di effetti gravi sul cuore e sulla circolazione. Il comitato ha raccomandato che i medicinali a base di metoclopramide siano prescritti solo per un uso a breve termine (fino a 5 giorni), che non siano usati nei bambini al di sotto di 1 anno di età e che nei bambini di età superiore ad 1 anno siano impiegati solo come trattamento di seconda scelta, per la prevenzione di nausea e vomito ritardati in seguito a chemioterapia e per il trattamento di nausea e vomito post-operatori. Negli adulti possono essere utilizzati per la prevenzione e il trattamento di nausea e vomito, come in casi in cui sono associati a chemioterapia, radioterapia, chirurgia e nella gestione dell’emicrania. Inoltre, le dosi massime consigliate negli adulti e nei bambini devono essere limitate, e le formulazioni a dosaggio più alto devono essere ritirate dal mercato.5 Indagine sulle terapie per il diabete a base di GLP-1 Le terapie a base di GLP-1 sono trattamenti efficaci per il diabete di tipo-2, e si aggiungono alle opzioni di medicinali già disponibili. Il termine “terapie a base di GLP-1” comprende due classi di farmaci: agonisti del recettore del peptide-1 glucagone-simile (GLP-1 ) e inibitori della dipeptil peptidasi-4 (DPP-4). L'EMA ha terminato la revisione sulle terapie per il diabete a base di GLP-1, avviata a seguito di preoccupazioni sull’aumentato rischio di pancreatite (infiammazione del pancreas) e cambiamenti cellulari chiamati metaplasie del dotto pancreatico in pazienti con diabete di tipo 2 trattati con terapie a base di GLP-1. Il Comitato ha concluso che i dati attualmente disponibili non confermano le recenti preoccupazioni per un aumento del rischio di eventi avversi pancreatici con questi medicinali.6 Tutte le specialità medicinali Classe A arteriosa diclofenac Modifica RCP Tutte le specialità medicinali Classe C I benefici di diclofenac sono superiori ai rischi. Tuttavia, i dati al momento disponibili indicano un aumento del rischio di trombosi arteriosa associato all’uso di diclofenac, simile a quello degli inibitori selettivi della COX-2. Diclofenac è adesso controindicato in pazienti con: insufficienza cardiaca congestizia accertata (classe NYHA II-IV) cardiopatia ischemica arteriopatia periferica malattie cerebrovascolari Nei pazienti con queste condizioni il trattamento deve essere rivisto. Il trattamento con diclofenac deve essere iniziato solo dopo un’attenta valutazione dei pazienti per i fattori di rischio di eventi cardiovascolari ed in tutti i pazienti deve essere usata la dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria a controllare i sintomi.7 Appropriatezza prescrittiva nella popolazione anziana Il Geriatrics Working Group dell’AIFA ha condotto una lunga indagine a tappeto sull’appropriatezza prescrittiva per il paziente anziano, analizzando i dati presenti nell’Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali dell’AIFA, che raccoglie i dati di tutti i farmaci rimborsati dal SSN, relativi all’intera popolazione italiana di 65 anni e oltre. Lo studio ha evidenziato che un anziano su due oltre i 65 anni nel nostro Paese assume dai cinque ai nove farmaci al giorno, che quasi il 60% della popolazione ultra-65enne manifesta scarsa aderenza alle terapie contro depressione, ipertensione, diabete e osteoporosi e che 36.000 anziani sono esposti a possibili rischi per assunzione di due o più farmaci aritmogenici, 22.000 sono esposti a pericoli di sanguinamento per uso contemporaneo di tre farmaci pro-emorragici e 85.000 sono a rischio di insufficienza renale per uso contemporaneo di tre farmaci dannosi per i reni.8 Farmaco @ vigilanza Notiziario a cura della SOC Ass. Farmaceutica Territoriale Responsabile ASL CN2 Farmacovigilanza: Dr.ssa Maria M. Avataneo Progetto FARMATER: Dr. Andrea Riberi Agosto 2013 – n.14 Nuova Normativa di Farmacovigilanza: verso gli Stati Uniti d’Europa La Nuova normativa di farmacovigilanza, entrata in vigore un anno fa, ha modificato in modo sostanziale il quadro giuridico per la sorveglianza dei medicinali, con regole tese a rafforzare le possibilità di identificazione del “segnale” e rendere più preciso e veloce l’iter che deve essere attuato per far fronte a tutti i problemi di sicurezza dei medicinali. La nuova direttiva è focalizzata sulla condivisione dei compiti tra le varie Autorità. Mentre prima la condivisione delle attività era quasi un esercizio facoltativo, più simile a un semplice scambio di opinioni, adesso la suddivisione dei compiti è un requisito normativo vero e proprio. Pertanto, il respiro europeo della farmacovigilanza, seppur già presente nelle precedenti normative, viene sempre più accentuato. La nuova Direttiva europea sulla farmacovigilanza (DE 2010/84/EC) ha introdotto infatti molti e importanti cambiamenti. Come noto, oltre a dare ampio spazio alla trasparenza, fornendo al pubblico accesso alle informazioni sulle procedure, correlate alla valutazione dei dati, ai processi decisionali e al monitoraggio della sicurezza dei medicinali, che vengono effettuate dalle Autorità competenti, riveste una particolare importanza, dare la possibilità ai cittadini di segnalare direttamente le reazioni avversi. Ciò è senz’ombra di dubbio un passo avanti molto concreto per favorire la segnalazione. Un altro carattere fortemente innovativo è l’ampliamento della definizione di reazione avversa, comprendente anche quelle da errore terapeutico e abuso di farmaci. Come ha sottolineato anche il dottor Pimpinella, Direttore dell’Ufficio Farmacovigilanza dell’AIFA, gli obiettivi strategici generali della nuova normativa tendono a garantire la maggiore trasparenza, rapidità ed efficacia della circolazione delle informazioni sulle sospette reazioni avverse ai medicinali (ADR) e a stabilire meglio ogni ruolo. A tal proposito non bisogna dimenticare che è essenziale lavorare sulla corretta informazione ai cittadini, ai Medici e a tutti gli Operatori Sanitari per promuovere la sicurezza e l’uso razionale dei medicinali prevenendo il danno da reazioni avverse e contribuendo alla vera prevenzione della salute dei pazienti. Un altro dei punti principali è stato il potenziamento della condivisione del lavoro, che permette, che la valutazione effettuata da ciascuno Stato membro, venga messa a disposizione di tutti gli altri. Attualmente, ad ogni Stato membro sono affidate le valutazioni di sicurezza di molecole diverse, per poi condividerne le risultanze finali. Gli Stati membri si sono suddivisi le specialità medicinali per principio attivo; ogni Stato segue determinati principi attivi, fa una valutazione preliminare, che ovviamente condivide con tutti gli altri Stati, dopodiché si finalizza e tutti ne adottano le risultanze. Questo vuol dire che non tutti devono monitorare tutto: ciò si traduce in un notevole snellimento dei tempi, che non intacca però la qualità del lavoro, bensì l’aumenta. Tutto questo si traduce in effetti estremamente pratici. Si evita pertanto la duplicazione del lavoro con un conseguente risparmio economico per tutti. La presenza attiva in Europa è sempre più necessaria e l'Italia, che è rapporteur di una serie di prodotti, ci vede sempre più partecipi. Il punto è che non possiamo permetterci decisioni disomogenee. Gli stampati saranno armonizzati, ma soprattutto le indicazioni, le avvertenze saranno le stesse in tutti gli Stati membri. Non ci sarà chi è più restrittivo e chi meno e tutto questo si tradurrà in impatto efficace sulla sicurezza dei medicinali. Muoversi verso gli Stati Uniti d’Europa significa, quindi, controllo scrupoloso e partecipazione attiva. Per questo motivo, oggi, tutti i sanitari, ma anche i pazienti, sono tenuti a segnalare all'AIFA gli effetti indesiderati, che costituiscono una fonte preziosa di importanti informazioni, che consentono di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso di tutti i farmaci disponibili sul territorio nazionale.9, 10