Lezioni di Economia Aziendale classe quarta Prof. Monica Masoch LE VENDITE E IL MARKETING 1 LA FUNZIONE DI MARKETING – U.D. 4a Libro di testo da pag. 133 a pag. 151 + Casi aziendali da pag. 470 a 480 2 Il disinvestimento è quarta fase della gestione aziendale. E’ la fase della gestione che prevede il realizzo di ricavi attraverso la vendita dei prodotti o dei servizi … Ricorda: … le fonti di finanziamento finanziano gli investimenti, gli investimenti consentono di attuare la produzione. Attraverso il disinvestimento dobbiamo rimborsare e remunerare le fonti dando origine a un circolo virtuoso di creazione di valore… Ciclo di ritorno del capitale investito… Lezioni di Economia Aziendale classe quarta Prof. Monica Masoch IL MARKETING: DEFINIZIONE 3 (pag. 134) Complesso di attività di un'impresa che vanno dalla ideazione all’offerta di un prodotto o servizio in grado di soddisfare i desideri, le esigenze e i bisogni espressi (o inespressi) della clientela rendendola stabilmente fedele (loyalty) … store loyalty, brand loyalty … brand switching Le vendite e il marketing (Pag. 133) 4 Gestione delle vendite OBIETTIVI 1. SODDISFARE I BISOGNI E I DESIDERI DEI CONSUMATORI 2. VENDERE E AUMENTARE (in alcuni casi almeno MANTENERE) LE VENDITE 3. FIDELIZZARE I CLIENTI 4. Da non trascurare infine la RESPONSABILITA’ SOCIALE delle imprese https://www.youtube.com/watch?v=v4-ElvlNTRg https://www.youtube.com/watch?v=7f_LT0yqb9I RESPONSABILITA’ SOCIALE DI IMPRESA(approfondimento) 5 Capacità di agire in modo consapevole sviluppando un comportamento attento e corretto verso tutti. Responsabilità Sociale di Impresa o CSR (Corporate and Social Responsability) è quando un’azienda si dota di APPROCCI e STRUMENTI per INTEGRARE nella sua ATTIVITA’ temi nel pieno rispetto dei DIRITTI UMANI dei CONSUMATORI e dell’impatto sugli altri… unire PROFITTO e SOSTENIBILITA’ a un MODELLO DI SVILUPPO più GIUSTO e EQUILIBRATO che favorisce i rapporti con gli STAKEHOLDER Approfondimento: RESPONSABILITA’ SOCIALE 6 TRASPARENZA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE QUALITA’ DEL LAVORO CURA ATTENTA DELLE RELAZIONI CON FORNITORI E CLIENTI CURA DEL TERRITORIO INIZIATIVE SOCIALI, AMBIENTALI O TERRITORIALI LOTTA ALLA CORRUZIONE I DUE LIVELLI DEL MARKETING 7 Il 2) Area del MARKETING finalizzata a dell’impresa e a ’ necessarie per raggiungerli Il Area del MARKETING finalizzata alla definizione, all’ e alla delle leve del marketing ( del Marketing-mix) IL MARKETING STRATEGICO: gli strumenti 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8 LA VISION LA MISSION LO STORYTELLING IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE (SIA) e IL SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING (SIAM) GLI STUDI E LE RICERCHE DI MERCATO: macroambiente e microambiente Le 5 FORZE COMPETITIVE del PORTER L’ANALISI SWOT (Strenghts/Punti di forza; Weaknesses/Punti di debolezza; Opportunities/Opportunità; Threats/Minacce) 8) LA MATRICE DI BOSTON 9) LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO 10) IL PIANO DI MARKETING MARKETING STRATEGICO: VISION 9 Microsoft Corporation: “Un personal computer su ogni scrivania, e ogni computer con un software Microsoft installato. Offrire alle persone la possibilità di utilizzare qualsiasi dispositivo per realizzare ciò che desiderano sempre e dovunque“ Henry Ford : «I cavalli dovranno sparire dalle nostre strade» Walt Disney :» Rendere felici le persone» Barilla: «Aiutiamo le persone a vivere meglio, portando ogni giorno nella loro vita il benessere e la gioia del mangiar bene. Frase del padre fondatore di Barilla: “DATE DA MANGIARE ALLE PERSONE CIO’ CHE DARESTE AI VOSTRI FIGLI”» Coca Cola: «Il mondo attorno a noi sta cambiando. Per continuare a crescere nei prossimi dieci anni e oltre, dobbiamo guardare avanti, capire le tendenze e le forze che daranno forma alla nostra impresa in futuro e muoverci rapidamente per prepararci a quello che verrà. È oggi che dobbiamo essere pronti al domani. Questa è la nostra Vision 2020, che fissa un obiettivo a lungo termine per la nostra azienda e ci fornisce una tabella di marcia per vincere ogni sfida, insieme ai nostri imbottigliatori.» MARKETING STRATEGICO: MISSION 10 La Vision è quindi il “sogno” che definisce lo scopo per cui l’azienda esiste, la MISSION definisce invece il ruolo e le azioni dell’azienda per attuare la Vision. La Mission è la strada che si vuole percorrere per realizzare la Vision e serve per individuare e definire le risorse che devono essere utilizzate per arrivare alla Vision. La mission aziendale deve essere allineata alla vision e deve mostrare, in modo molto più dettagliato, come si intendono raggiungere gli obiettivi descritti dalla Vision. La mission tende a focalizzarsi più sul presente e a fornire una guida operativa delle attività da organizzare in azienda. MARKETING STRATEGICO: MISSION 11 Bill Gates (Microsoft Corporation): “At Microsoft, we work to help people and business throughout the world realize their full potential. This is our mission. Everything we do reflects this mission and the values that make it possible “ Henry Ford : «We are a global family with a proud heritage passionately committed to providing personal mobility for people around the world» Walt Disney :» The Walt Disney Company's objective is to be one of the world's leading producers and providers of entertainment and information, using its portfolio of brands to differentiate its content, services and consumer products. The company's primary financial goals are to maximize earnings and cash flow, and to allocate capital toward growth initiatives that will drive long-term shareholder value» Barilla: «Barilla crede nel modello alimentare italiano che combina ingredienti di qualità superiore e ricette semplici, offrendo esperienze uniche ai cinque sensi. Barilla lega da sempre il suo sviluppo al benessere delle Persone e delle comunità in cui opera» Coca Cola: «Our mission is to: refresh our consumers, partner with our customers, reward our stakeholders and enrich the lives of our local communities» VISION E MISSION 12 #UI-RAINBOW: VISION: VOGLIAMO UN FUTURO CON PERSONE ONESTE E SOLIDALI MISSION: SENSIBILIZZARE LE PERSONE, IN PARTICOLARE I GIOVANI, SULLE TEMATICHE RELATIVE ALLE MAFIE, ILLEGALITA’, SOPPRUSI, ABUSI, PICCOLI ATTI DI ELLEGALITA’ QUOTIDIANA, BULLISMO, PER FAR SI CHE TUTTI POSSANO ESSERE LIBERI, SE STESSI, PIU’ GIUSTI, CONSAPEVOLI E FELICI. VISION E MISSION 13 La Vision e la Mission non sono concetti astratti, ma che devono essere e con l’intera organizzazione, a tutti i livelli: una vision e una mission chiare, accurate, derivanti da attente riflessioni, servono a fare comprendere ai membri dell’organizzazione dove l’azienda vuole arrivare e come intende concretizzare quegli obiettivi. Cosa sogna l’imprenditore per il futuro? Come immagina i suoi prodotti? Come vuole cambiare i mercati ai quali si rivolge? Come vuole cambiare i consumatori? E, soprattutto, cosa fa per fare sì che i suoi sogni si trasformino in realtà? LO STORYTELLING 14 Con il termine storytelling s'intende quella che è comunemente conosciuta come l'arte di narrare, di raccontare una storia. Il concetto di storytelling, che nasce nel campo della letteratura e della retorica, viene applicato anche in ambito aziendale dando vita ad una disciplina che prende il nome di storytelling management o, più "italianamente", storytelling aziendale. Ma cos'è lo storytelling aziendale? Per farla (molto) semplice si tratta di una tecnica di promozione dell’azienda, del brand e/o dei prodotti aziendali basata sul format narrativo. vediamo ad esempio lo spot TV «neo papà» di Google Italia: https://www.youtube.com/watch?v=FMngVQ81ZCI La forza comunicativa di questo messaggio pubblicitario è altissima perché, narrando la storia di un neo papà alle prese con la nascita del primo figlio, i creativi di Google sono riusciti a mantenere viva l'attenzione dei loro interlocutori per 60 secondi mostrando i vari servizi dell'azienda (la ricerca, i video di YouTube, le mappe, ecc.) in modo altamente creativo e con un elevato tasso di emotività. http://www.luxottica.com/it/company/about-us/storia MARKETING STRATEGICO: LE INFORMAZIONI SIA e SIAM 15 Ricordo che l’acronimo SIA significa Sistema Informativo Aziendale il quale è costituito dall’insieme dei DATI e delle INFORMAZIONI (interne e esterne) raccolte, elaborate, scambiate e archiviate in azienda. Rientrano nel sistema informativo aziendale anche gli strumenti utilizzati per raccogliere, elaborare, scambiare e archiviare questi dati/informazioni che naturalmente devono essere disponibili quando e dove servono. …La Co.Ge. (Contabilità Generale) è una parte del SIA Il SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING rappresenta una parte del SIA e comprende i dati e le informazioni che servono per fornire informazioni utili alle decisioni di marketing. 16 Nelle aziende di maggiori dimensioni il SIAM viene organizzato e diretto dal MARKETING INFORMATION MANAGER che si occupa di: a) Ricercare dati e informazioni (*) b) Rielaborare e analizzare le informazioni al fine di prendere decisioni c) Verificare la realizzazione di quanto deciso (*) Alcune imprese per gli studi di mercato si rivolgono ad aziende specializzate come ad esempio EURISKO http://www.euriskoitalia.it/ MARKETING STRATEGICO: SIAM – FASE ANALITICA 17 (pag. 136) . Le scelte: a) Cosa analizzare? IL : analisi delle variabili demografiche (reddito, struttura delle famiglie, età media, …), politiche, al fine di individuare le tendenze … IL : studio del mercato e in particolare: - La domanda - La concorrenza - La struttura dei canali distributivi MARKETING STRATEGICO: SIAM – FASE ANALITICA 18 (pag. 136) a)Cosa analizzare? - I NOSTRI PRODOTTI, IL NOSTRO POSIZIONAMENTO RISPETTO AI CONCORRENTI, I NOSTRI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA, LE NOSTRE POTENZIALITA’ E I NOSTRI LIMITI, IL NOSTRO MERCATO POTENZIALE - MARKETING STRATEGICO: SIAM – FASE ANALITICA 19 L’analisi della (pag. 136) : QUANTITATIVA: quando raccogliamo informazioni sui prodotti e sulle quote di mercato delle imprese concorrenti. QUALITATIVA: quando indaghiamo sulle caratteristiche dell’offerta dei concorrenti, sui loro punti di forza e di debolezza MARKETING STRATEGICO: SIAM – FASE ANALITICA 20 (pag. 136) L’analisi della DOMANDA cioè l’ANALISI DEI NOSTRI attuali o potenziali: QUANTITATIVA: se raccogliamo informazioni sulle quantità vendute dalla nostra azienda e dai concorrenti e sull’andamento di queste quantità nel tempo. Importante in questo caso la quota di mercato (market share) intesa come la percentuale di mercato detenuta dall’azienda rispetto al totale. QUALITATIVA: se si cerca di indagare sulle motivazioni di acquisto del consumatore (leggere esempio 3 pag. 138) MARKETING STRATEGICO: LE RICERCHE DI MERCATO 21 (pag. 141) I risultati di queste ricerche sono dati espressi in forma numerica (numeri assoluti, percentuali) Definizione del CAMPIONE RAPPRESENTATIVO (parte della «popolazione» o dell’»Universo») da analizzare 400/1000 persone Definizione del TEMPO DI CAMPIONAMENTO: un particolare momento (ricerche PUNTUALI) o un periodo lungo (ricerche LONGITUDINALI o CONTINUATIVE) Definizione della MODALITA’ DI RACCOLTA delle informazioni: INTERVISTE INDIVIDUALI DIRETTE; INDAGINE TELEFONICA, SONDAGGIO POSTALE, SONDAGGIO ONLINE (WEB INTERVIEW o EMAIL INTERVIEW), ESPERIMENTO (TEST MARKET), PANEL DI CONSUMATORI (RAPPORTI CONTINUATIVI CON UN PANIERE PERMANENTE DI CONSUMATORI) molto utilizzato per valutare la brand loyalty, INVENTARI DI NEGOZIO (ricordare la possibilità di attivare collegamenti on line fra produttori e distributori … JIT distributivo…) MARKETING STRATEGICO: LE RICERCHE DI MERCATO 22 (PAG. 143) Queste ricerche analizzano aspetti psicologici e comportamentali dei consumatori che poi riespongono in termini numerici (valori assoluti, percentuali) OSSERVAZIONE DIRETTA DEL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE O DI UN PANEL DI CONSUMATORI OSSERVAZIONE DI UN «FOCUS GROUP» cioè di un gruppo che, guidato da un moderatore, si confronta su un dato tema RICERCHE PSICOGRAFICHE LEGGERE ESEMPIO: STILI DI VITA E SEGMENTI DI MERCATO PAG. 144 Link alla ricerca EURISKO sui nuovi stili di vita: file:///C:/Users/saturn/Downloads/Grande_Mappa_e_nuovi_Stili_di_Vita.pdf 23 Indagine DOXA 2010 e 2011 sull’utilizzo del Mobile Internet Approfondimento: LE 5 FORZE 24 COMPETITIVE DI PORTER LE 5 FORZE COMPETITIVE DEL PORTER: Il modello delle 5 forze competitive di PORTER risponde a queste domande: il settore in cui opera la mia azienda ha un grado di concorrenza alto o basso? Il nuovo settore in cui vorrei cimentarmi ha un grado di concorrenza accettabile o troppo elevato? Porter (1979) ci dice che ci sono ben 5 forze con cui l’impresa deve lottare sul mercato: i Concorrenti esistenti; i Concorrenti che potrebbero entrare; i Concorrenti derivanti da prodotti sostitutivi; il Potere contrattuale dei fornitori; il Potere contrattuale dei clienti MARKETING STRATEGICO SIAM FASE ANALITICA - Approfondimento: LE 5 FORZE COMPETITIVE DI PORTER In modo figurato ecco le cinque forze25con le quali l’impresa deve lottare sul mercato che PORTER ha individuato: Approfondimento: LE 5 FORZE COMPETITIVE DI PORTER MARKETING STRATEGICO SIAM FASE ANALITICA - 26 QUALI POSSONO ESSERE LE BARRIERE ALL’ENTRATA DI NUOVI CLIENTI? Porter ci dice che sono almeno sei: Economie di scala: Realizziamo un’economia di scala quando i costi medi di produzione diminuiscono all’aumentare delle dimensioni dei nostri impianti e conseguentemente delle unità prodotte. Perché esse sono un deterrente all’entrata? La risposta è che il nuovo entrante dovrebbe iniziare la propria attività realizzando da subito grandi investimenti o, in diversa maniera, entrare accollandosi da subito maggiori costi di produzione, magari difficilmente ribaltabili sul mercato. Differenziazione: è probabile che le esistenti aziende già operanti sul mercato possiedano una lealtà del consumatore al proprio brand, creata negli anni con investimenti di marketing, servizio ai clienti, differenze nelle caratteristiche del prodotto o, semplicemente in quanto sono stati i primi ad entrare sul mercato. Fabbisogni di capitale: esistono settori in cui è possibile entrare investendo poche risorse, altri in cui sono necessari ingenti capitali che possono scoraggiare nuove entrate. Costi di conversione: quando per passare da un fornitore all’altro, l’acquirente è costretto ad effettuare un investimento, solitamente esso viene effettuato solamente se il nuovo fornitore potrà garantire un miglioramento nelle performances o costi d’acquisto inferiori, tali da giustificare l’uscita una tantum compiuta per il passaggio al nuovo fornitore. Accesso ai canali di distribuzione: per occupare il posto di un prodotto esistente che ha già un proprio brand ben identificato il nuovo entrante, dovrà compiere azioni tali da far diminuire il proprio livello di profittabilità. Altri costi indipendenti dalle economie di scala: le aziende già operanti sul mercato potrebbero avere vantaggi competitivi assodati non facilmente replicabili dai nuovi entranti. Esempi possono essere: L’accesso privilegiato all’approvvigionamento di materie prime. sussidi governativi, agevolazioni fornite dal governo. posizione geografica favorevole il know-how le caratteristiche del prodotto qualora essi siano protetti da brevetto. Curve di apprendimento e di esperienza. Approfondimento: LE 5 FORZE COMPETITIVE DI PORTER MARKETING STRATEGICO SIAM FASE ANALITICA - 27 in ogni settore vi sono più aziende che lottano per mantenere o incrementare le proprie quote di mercato, tentando di avere un ruolo dominante (leader) su di esso. Solitamente la competizione si gioca sui prezzi, campagne pubblicitarie, miglioramento del servizio e delle garanzie ai clienti. Pensiamo ad esempio come l’avvento dei treni ad alta velocità (TAV) ha impattato sulle tariffe dei voli domestici che si sono notevolmente abbassate negli ultimi anni. MARKETING STRATEGICO: analizziamo NOI, la nostra azienda …L’ANALISI SWOT 28 MARKETING STRATEGICO - ANALIZZIAMO azienda, i nostri prodotti, NOI: la nostra LA MATRICE29 DI BOSTON La matrice di Boston (o BCG) fu ideata negli anni sessanta dal Boston Consulting Group; tale matrice permette di classificare le Aree Strategiche di Affari o Strategic Business Unit (ASA o SBU). Un’ASA è l’area di attività in cui l’impresa (es. Ferrero) realmente agisce che può coincidere con un mercato (India), un segmento (giovani), fino al singolo prodotto (Tic-tac). La matrice BOSTON è costruita impostando su un asse il tasso annuale di crescita del mercato (di un’ASA) e sull'altro la quota relativa di mercato detenuta dall’impresa. MARKETING STRATEGICO: LA MATRICE DI BOSTON 30 La quota di mercato è il rapporto tra il fatturato dell’impresa (fatturato* Ferrero in India per caramelle rinfrescanti) e il fatturato realizzato complessivamente dalle imprese che rientrano nel settore di riferimento (fatturato* totale realizzato in India nel mercato delle caramelle rinfrescanti). Sulla base di queste due dimensioni, il prodotto è classificato in quattro tipologie: - QUESTION MARK - STAR - CASH COW - DOG (*)N.B.: FATTURATO = RICAVI DI VENDITA MARKETING STRATEGICO: LA MATRICE DI BOSTON 31 QUOTA DI MERCATO ALTA ALTA BASSA investi investi CRESCITA (MARKET GROWTH) MATRICE DI BOSTON (BOSTON CONSULTING GROUP MATRIX) STAR disinvesti QUESTION MARK Kill? BASSA Rivitaliz za? CASH COW DOG MARKETING STRATEGICO: LA MATRICE DI BOSTON 32 Question mark (quadrante in alto a destra) E' presente un alto tasso di crescita del mercato e una bassa quota di mercato. L’impresa deve decidere tra una strategia di sostegno e una strategia di disinvestimento. I prodotti assorbono risorse finanziarie per via della crescita del mercato e della necessità di guadagnare posizioni rispetto all’impresa leader o conquistare maggiori quote di mercato rispetto ai concorrenti se non si è in presenza di una posizione dominante. L’impresa deve decidere se investire in question mark e trasformale in star oppure disinvestire. Star(quadrante in alto a sinistra) E' presente un alto tasso di crescita del mercato e un’alta quota di mercato. In questo caso l’impresa è molto competitiva sul mercato con i suoi prodotti che dovranno fronteggiare gli attacchi dei concorrenti. Sono i prodotti, o servizi da curare in modo particolare e per i quali occorrerà uno sviluppo programmato. MARKETING STRATEGICO: LA MATRICE DI BOSTON 33 Cash cow (quadrante in basso a sinistra) E' presente un basso tasso di crescita del mercato e un’alta quota di mercato. Sono quei prodotti/servizi la cui presenza risulta fondamentale nel conferire equilibrio alla liquidità aziendale in quanto generano elevate entrate a fronte di modesti investimenti. Possono essere utilizzati per il mantenimento e sviluppo di altri prodotti/servizi. Dog (quadrante in basso a destra) E' presente un basso tasso di sviluppo del mercato e una bassa quota di mercato. Queste attività sono interpretate usualmente come “intralcio” per l’impresa: esse, infatti, non assicurano i profitti soddisfacenti o addirittura generano delle perdite. Se un prodotto/servizio entra nel quadrante in questione diviene opportuno valutare le seguenti alternative: disinvestire o cercare di rivitalizzarlo. MARKETING STRATEGICO: SIAM – FASE DECISIONALE 34 (pag. 138) I dati raccolti devono essere ovviamente RIELABORATI e ANALIZZATI successivamente si deve DECIDERE: 1) Il criterio di segmentazione del mercato 2) Il target al quale rivolgersi 3) La formula distributiva (canale di vendita) più efficace 4) Il Piano di marketing 5) Le strategie di marketing FASE STRATEGICA: LE RICERCHE DI MERCATO E LA SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA 35 1- SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA 2- DIFFERENZIAZIONE DELL’OFFERTA 3- POSIZIONAMENTO DELL’IMPRESA MARKETING STRATEGICO: LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO 36 SEGMENTARE IL MERCATO SIGNIFICA AGGREGARE I POTENZIALI GLIENTI IN GRUPPI OMOGENEI SULLA BASE DI DATE CARATTERISTICHE. Il criterio di segmentazione del mercato può basarsi su caratteristiche socio-demografiche, geografiche, comportamentali utili al fine di individuare il TARGET (=bersaglio) o ASA (Area Strategica di Affari) o SBU (Strategic Business Unit) https://www.youtube.com/watch?v=0FbGLG0b5GQ https://www.youtube.com/watch?v=EbmueS6sHPM https://www.youtube.com/watch?v=ohiJNl92V3w https://www.youtube.com/watch?v=8f6DRlEjyQs https://www.youtube.com/watch?v=54q1Q7y2u3Q https://www.youtube.com/watch?v=ZHt1kkRBwdY https://www.youtube.com/watch?v=-ZrfXDeLBTU https://www.youtube.com/watch?v=SHPNUzS38Ek https://www.youtube.com/watch?v=qxgWneo-PUU CELLULARI NUTELLA NESPRESSO: https://www.youtube.com/watch?v=5PcAHQjRHbE https://www.youtube.com/watch?v=2UjjAOLmrV0 https://www.youtube.com/watch?v=r6AtDQZ8K28 https://www.youtube.com/watch?v=KE61hqjc9uU https://www.youtube.com/watch?v=mGs4CjeJiJQ https://www.youtube.com/watch?v=8asRWe5XNw8 MARKETING STRATEGICO la scelta del canale distributivo 37 L’analisi dei CANALI DISTRIBUTIVI: studio della formula distributiva più efficace (vendita diretta, supermercato, negozio specializzato, …) Esempio: ripartizione dei consumi dei cosmetici per canali distributivi nel 2010 – Ricerca Centro Studi Unipro MARKETING STRATEGICO: terminata la fase di ricerca, analisi e studio definiamo IL PIANO DI MARKETING 38 FASI: 1) ANALISI DEI DATI RACCOLTI 2) INTERPRETAZIONE DEI DATI RACCOLTI 3) INDIVIDUAZIONE DELLE ALTERNATIVE 4) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI 5) QUANTIFICAZIONE DELLE RISORSE NECESSARIE PER RAGGIUNGERLI MARKETING STRATEGICO SIAM FASE ANALITICA – DALL’ANALISI DEI CONCORRENTI ALLA DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE 39 -STRATEGIA DI MASSA -STRATEGIA DI NICCHIA -Metodologia del BENCHMARKETING (BENCH= BANCO) … metto sul “banco” tutti i dati raccolti sui concorrenti, sui clienti e su di me e definisco la mia strategia: di OFFESA… di ATTACCO di DIFESA… di MANTENIMENTO IL PIANO DI MARKETING: esempio 40 IL PIANO DI MARKETING: es. procedura 41 IL PIANO DI MARKETING 42