CONFERENZA: LA NUOVA PIRAMIDE ALIMENTARE PIACENZA 26 GENNAIO 2009 “COME È CAMBIATA LA PIRAMIDE ALIMENTARE” AMOS CASTI Professore Ordinario di Biochimica Sistematica Umana Dipartimento di Medicina Sperimentale Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di PARMA I primissimi studi sulla dieta mediterranea avvennero, come spesso accade, inconsapevolmente, mentre i ricercatori conducevano indagini alla ricerca d’altro. Uno studio “inconsapevole” sulla dieta mediterranea avvenne nel 1948, quando le autorità greche incaricarono la Rockefeller Foundation di condurre un’indagine epidemiologica sulla popolazione allo scopo di individuare delle strategie per migliorarne lo stato di salute. I risultati documentarono un maggior consumo di alimenti di origine vegetale ed un basso apporto di alimenti di origine animale rispetto alla popolazione statunitense. A nessun ricercatore venne però in mente che questa differenza nelle abitudini alimentari potesse avere diverse ed importanti ripercussioni sullo stato di salute. Un altro studio “inconsapevole” si verificò durante la Guerra di Corea (1950). Gli anatomopatologi incaricati di condurre le autopsie sui corpi dei soldati rilevarono che circa l’80% dei militari statunitensi aveva depositi aterosclerotici abbastanza diffusi nelle arterie, a differenza dei soldati coreani. Qualche medico ipotizzò che tale differenza potesse avere cause genetiche, ma degli studi incrociati (eseguiti sottoponendo dei coreani alla dieta tipica americana) dimostrarono che le caratteristiche genetiche della razza non erano responsabili di tutto ciò: i soggetti asiatici che si alimentavano come gli statunitensi presentavano un aumento dei livelli di colesterolo ematico, quindi del rischio per malattie cardiovascolari. Oltre a queste ricerche non mirate, ce ne furono molte altre strutturate con l’obiettivo di studiare le caratteristiche nutrizionali della dieta mediterranea e dei suoi effetti sullo stato di salute. Il promotore di tutto ciò fu il ricercatore statunitense Ancel Keys, noto anche come l’inventore della razione K, nel 1942, su commissione del governo statunitense. Si tratta di una razione alimentare individuale giornaliera di sopravvivenza studiata per i soldati e strutturata in tre pasti (colazione, pranzo e cena), tutt’oggi in uso. Keys diede il via agli studi medico-nutrizionali sulla dieta mediterranea, nei primi anni ’50 del secolo scorso, dopo aver intuito la correlazione fra abitudini alimentari e rischio di malattie del benessere (cardiopatie, diabete, ipertensione, dislipidemia ecc), grazie a diverse osservazioni da lui stesso effettuate nel corso della Seconda Guerra Mondiale (durante la quale era stato in Italia al seguito dell’esercito americano) e nel dopoguerra (durante diversi viaggi-studio in Europa e negli USA). Tramite questa ricerca, Keys dimostrò che le abitudini alimentari tipiche della dieta mediterranea, associate ad uno stile di vita non sedentario, permettevano di ridurre il rischio di malattie del benessere e non erano imputabili a cause genetiche. I greci moderni, infatti, presentano un tasso di mortalità per malattie del benessere maggiore rispetto ai loro avi, sui quali erano stati condotti gli studi nutrizionali di cui si è parlato. Come mai? Perché c’è stato un miglioramento delle disponibilità economiche e quindi di quelle alimentari, nonché maggiori agi (automobile, lavoro sedentario, mezzi pubblici, elettrodomestici ecc). Nei decenni successivi, vennero condotti altri studi in questo campo ed i nutrizionisti americani pensarono di riassumere i dettami della dieta mediterranea con un modello grafico semplice, chiaro e comprensibile da tutti: la piramide alimentare. L'idea di rappresentare la dieta mediterranea sotto forma di piramide risale al 1992. Ad elaborarla furono i ricercatori americani del dipartimento dell'Agricoltura. L'obiettivo era quello di raffigurare la distribuzione degli alimenti nell'arco delle 24 ore, indicando la frequenza e le dosi consigliate. Principio cardine la varietà nella scelta degli alimenti di uno stesso gruppo e la possibilità di combinare i diversi alimenti a seconda delle esigenze e soprattutto in rapporto al fabbisogno calorico individuale. La piramide alimentare sintetizza visivamente le indicazioni per una sana alimentazione. La forma a piramide rappresenta graficamente le proporzioni di consumo giornaliere dei diversi alimenti, suddivisi in gruppi, in base alle loro caratteristiche nutrizionali. Gli alimenti che dobbiamo consumare in maggiore quantità sono rappresentati alla base e, man mano che si sale, troviamo gli alimenti di cui moderare il consumo. La piramide alimentare italiana è costituita da sei livelli, che comprendono alimenti nutrizionalmente simili, ai quali corrispondono: • precise frequenze di assunzione (definite QB, ovvero Quantità Benessere) e • specifiche porzioni. 1.Al piano terra della piramide troviamo frutta e verdura, nei loro cinque colori del benessere (rosso,verde,giallo-arancio,bianco,blu-viola). 2.Al primo piano sono presenti gli alimenti ricchi di carboidrati complessi: pane, pasta e riso, patate e biscotti. 3.Il secondo piano comprende i cibi ricchi di proteine di alta qualità biologica: carne e salumi, pesce e prodotti ittici, legumi, uova. 4. Al terzo piano si trovano invece i grassi da condimento (olio extravergine d’oliva e burro) ed i latticini (latte, yogurt e formaggi). Il quarto piano comprende gli alimenti non fondamentali per la dieta, ovvero gli alcolici (vino e birra) e i dolci da condimento (miele e zucchero). Nell’attico troviamo invece l’acqua. Molti di voi si chiederanno come mai sia così in alto nella piramide, visto che è estremamente importante nell’alimentazione di tutti i giorni. Si trova qui perché, se non ci fosse, la piramide non sarebbe completa (la figura sarebbe trapezoidale e non più triangolare); non esiste infatti alimentazione corretta senza un giusto apporto di acqua. La Piramide Alimentare del Wellness Presentazione della Piramide Alimentare Toscana con il presidente Claudio Martini, l'amministratore dell'Arsia, Maria Grazia Mammuccini, il presidente dell'Agenzia Regionale per la Sanità, Giovanni Barbagli e il coordinatore scientifico Francesco Cipriani. PIRAMIDE ALIMENTARE VEGETARIANA Una ipotetica piramide alimentare vegetariana potrebbe essere composta da tre livelli: • al primo livello si trovano frutta, verdura, legumi, cereali, pane, pasta e riso, che vanno consumati in tutti i pasti; • al secondo livello troviamo i semi di soia, il latte e i suoi derivati; questi alimenti vanno consumati una volta al giorno; • al vertice della piramide vegetariana troviamo i dolci e le uova, che vanno consumate solo una volta alla settimana. Attualmente, in considerazione del fatto che è stata posta notevole enfasi sul ruolo importante del movimento come fattore preventivo e protettivo nei confronti delle malattie cronico degenerative, è stata sviluppata una nuova piramide alimentare, alla cui base è posta l’attività fisica quotidiana, significando con questo che è proprio la sedentarietà, più che l’incremento dell’apporto calorico, una delle cause principali dell’insorgenza dell’obesità e delle patologie ad essa correlata. LA NUOVA PIRAMIDE ALIMENTA RE WIKIPEDIA La piramide alimentare piramide alimentazione oldways CLICCANDO SI OTTENGONO LE INFORMAZIONI RELATIVE http://www.dietamediterranea.it/piramide/piramide.asp False 0 true /wEPDwU false Browse 0x70BF9F none CONCLUSIONI AFORISMA (dr. Ciro Vestita) “Spesso i miei pazienti mi chiedono cosa bisogna fare per mangiare in maniera ideale; io rispondo sempre con questo aforisma: fate finta, quando andate a fare la spesa, di avere pochi soldi e quando siete a casa fate finta (magari è vero) di avere poco tempo per cucinare: Avere pochi soldi vuol dire comprare le cose che costano meno (legumi, verdure, cereali, pesce azzurro) ed evitare le cose che costano molto (insaccati, alcolici, formaggi grassi, alimenti affumicati, cibi inscatolati e -o precotti). Avere poco tempo per cucinare vuoi dire mangiare crudo tutto ciò che si può (le verdure cotte perdono quasi tutte le vitamine col calore, le crude mantengono intatto tutto il patrimonio di vitamine e sali minerali) gli alimenti troppo cotti o intingolati ed elaborati sono pesanti e indigesti. Un bel pesce bollito richiede venti minuti; della carne in ragù magari per fare delle lasagne richiede ore di cucina diventando dunque un alimento pesante” GRAZIE PER L’ATTENZIONE Any Questions?