Da “PROTEZIONE CIVILE Educational” su www.casaleinforma.it/pcivile 6.- Il ciclo dell’acqua Ad un certo punto, alcuni miliardi di anni fa, quando la terra raffreddandosi permise al vapore acqueo presente nell’atmosfera di condensare, per la prima volta si formarono le nuvole e caddero le prime piogge. Da quel momento iniziò il “ciclo dell’acqua” che continua tuttora, incessantemente. L’acqua, sotto forma di vapore lascia la superficie terrestre e viene convogliata nell’atmosfera per poi ricadere di nuovo sulla terra sotto forma di precipitazioni. Nello stesso modo in cui il sistema circolatorio ci mantiene in vita distribuendo il sangue in tutto il corpo, questo processo di evaporazione e di condensazione fornisce e distribuisce l’acqua su tutta la terra permettendo il mantenimento della vita su di essa. L’acqua entra in circolazione per evaporazione dalla superficie essenzialmente dei mari e degli oceani, dalla superficie terrestre o per traspirazione dei vegetali. Una volta raggiunta l’alta atmosfera, il raffreddamento dell’aria nella quale si trova sotto forma di vapore, provoca la condensazione dell’umidità presente che, sotto forma di gocce d’acqua o di cristalli di ghiaccio ricade sulla terra sotto forma di pioggia o come neve. Una volta raggiunta la superficie terrestre, l’acqua può evaporare di nuovo rapidamente, può venire assorbita nei primi strati del terreno e rimanervi intrappolata per anni o ritornare rapidamente al mare come acqua superficiale attraverso i fiumi. Per meglio comprendere i fenomeni di cui stiamo parlando, nella tabella seguente riportiamo la distribuzione dell’acqua sulla superficie terrestre: Oceani Rocce e sedimenti Ghiacciai Acque di falda Acque superficiali (fiumi, laghi, atmosfera) 79.8% 18.6% 1.17% 0.42% 0.003% Da un’analisi della tabella riportata sopra si può notare che solo una piccola parte dell’acqua presente sulla crosta terrestre partecipa al ciclo idrogeologico perchè, la maggior parte rimane, per tempi lunghissimi, intrappolata nella profondità degli oceani, nelle rocce e nei sedimenti, nei ghiacciai e nelle falde acquifere. Conseguentemente, l’acqua coinvolta in questo ciclo è soltanto quella superficiale degli oceani, della superficie terrestre e dell’atmosfera. Il ciclo dell’acqua può essere interpretato come una grande pompa di calore la cui energia viene fornita dal sole. Il processo di evaporazione utilizza circa il 23% dell’energia derivante dalla radiazione solare che investe la superficie terrestre. L’oceano e i continenti forniscono rispettivamente circa l’86% e il 14% della quantità di acqua immessa nell’atmosfera sotto forma di 1 Da “PROTEZIONE CIVILE Educational” su www.casaleinforma.it/pcivile vapore. Quest’ultimo, per condensazione, ricade sulla superficie terrestre sotto forma di pioggia o neve. La media annuale delle piogge che cadono sulla superficie terrestre è di 70 cm. Naturalmente, le precipitazioni non sono equamente distribuite intorno al globo ma, in funzione di alcune caratteristiche orografiche della superficie terrestre o della direzione prevalente dei venti, risultano scarse o abbondanti come in linea di massima viene indicato dalla sottostante tabella. Aree tipiche terrestri Deserti Savane / steppe Foreste asciutte Foreste pluviali Precipitazioni medie (cm/anno) 0 → 25 25 → 40 40 → 125 superiore a 125 In forma di vapore, il tempo medio di residenza dell’acqua nell’atmosfera prima di tornare sulla terra come pioggia, è di circa 10 giorni . Per meglio comprendere l’intero processo si può utilizzare come riferimento un esempio molto casalingo: una pentola con coperchio contenente un bicchiere d’acqua posta a bollire su un fornello acceso. La fiamma del fornello (il sole) fornisce l’energia alla pompa di calore che permette il ciclo dell’acqua. L’acqua raggiunge il punto di ebollizione e inizia a rilasciare vapore nello spazio d’aria superficiale (atmosfera). Quando arriva in quota raggiunge il coperchio più freddo (correnti fredde in quota), l’acqua cede il calore al coperchio ritornando in forma liquida e tornando sotto forma di acqua condensata sul fondo della pentola (il vapore cede calore di condensazione all’atmosfera e ricade sotto forma di pioggia sulla superficie terrestre). Introdotti questi concetti, è necessario chiarire il significato di alcune definizioni che ci aiuteranno a comprendere meglio i fenomeni che verranno spiegati nelle pagine seguenti. 6.1.- Umidità assoluta. E’ costituita dalla massa d’acqua sotto forma di vapore presente in una unità di volume di atmosfera. In genere questo valore viene misurato in grammi di acqua per metro cubo di aria. 6.2.- Umidità relativa. E’ il rapporto tra la quantità di vapore d’acqua presente in una determinata frazione dell’atmosfera e la quantità massima dello stesso vapore d’acqua che potrebbe esservi contenuto ad una determinata temperatura. Entrambe questi parametri vengono largamente influenzati dalla temperatura della massa d’aria presa in considerazione. L’aria fredda è in grado di contenere meno vapore dell’aria calda; questo influenza l’umidità assoluta. Mentre la diminuzione o l’aumento di temperatura farà rispettivamente aumentare o diminuire l’umidità relativa dell’aria presa in considerazione. Il sistema più semplice per misurare l’umidità relativa è l’uso del termometro a bulbo umido. Per fare questa misurazione è sufficiente avere due termometri tarati tra loro, cioè che misurano la stessa temperatura almeno nell’intervallo che va da 0 a 50 °C. Uno dei termometri viene lasciato con il bulbo del mercurio libero nell’aria; il bulbo dell’altro termometro viene avvolto in una sottile garza che, penzolando tocca la superficie di una vaschetta sottostante contenente poca acqua. L’acqua della vaschetta, per capillarità, salirà lungo la garza mantenendo umido il bulbo del termometro e da questa garza evaporerà liberando umidità nell’ambiente. L’acqua, evaporando assorbirà il calore raffreddando il termometro di conseguenza, 2 Da “PROTEZIONE CIVILE Educational” su www.casaleinforma.it/pcivile indicherà una temperatura più bassa del suo gemello a bulbo asciutto. Se l’atmosfera è satura di umidità, la possibilità di evaporazione dell’acqua sulla garza sarà molto bassa e, necessitando di meno calore per la scarsa evaporazione, la differenza di temperatura tra i due termometri sarà minima. Se invece l’umidità relativa è molto bassa, una grande quantità di acqua tenderà ad evaporare dalla garza assorbendo grandi quantità di calore aumentando sensibilmente la differenza di temperatura tra i due termometri. Nella tavola riportata di seguito viene indicata l’umidità relativa dell’aria in funzione della differenza di temperatura tra il termometro a bulbo secco e a bulbo umido espressa in gradi centigradi. 6.3.- Calore latente di evaporazione Viene definito calore latente di evaporazione la quantità di calore necessaria per trasformare una certa quantità di liquido in vapore a temperatura costante; nel nostro caso l’acqua in vapore acqueo. Tale energia viene misurata in joule per grammo di acqua evaporata. Un semplice esercizio per verificare questo fenomeno si può fare utilizzando un asciuga capelli. Selezionando solo la ventilazione senza il riscaldamento indirizzare il flusso dell’aria su una mano precedentemente bagnata con acqua a temperatura ambiente. Il flusso d’aria tenderà a fare evaporare il sottile velo di liquido presente sulla pelle. Questi per evaporare dovrà assorbire calore dall’ambiente circostante provocando, di conseguenza, una sensazione di freddo alla mano. 3 Da “PROTEZIONE CIVILE Educational” su www.casaleinforma.it/pcivile 6.4.- Calore latente di condensazione. Il calore latente di condensazione è costituito dal calore che viene ceduto dal vapore che condensa per trasformarsi in acqua o ghiaccio sempre a temperatura costante. Anche questa energia viene misurata in joule per grammi di acqua condensata. Per riportare un esempio facilmente comprensibile, il calore latente di condensazione è il calore che viene ceduto al coperchio della pentola dal vapore durante la fase di condensazione e ricaduta dell’acqua sul fondo. L’umidità relativa, l’umidità assoluta e l’energia di cui abbiamo appena scritto sono parte fondamentale dei processi che regolano il ciclo dell’acqua. 6.5.- Esempi per comprendere le terminologie citate 6.5.1.- Umidità relativa e umidità assoluta Nella tabella è indicato il volume in ml di acqua sospesa in un metro cubo di aria all'umidità relativa e temperature indicate. Temperatura aria (°C) 10°C 20°C 30°C Umidità relativa 20% 1.8 ml 3.5 ml 6.2 ml 50% 4.6 ml 8.5 ml 16.0 ml 70% 6.4 ml 12.4 ml 22.4 ml 90% 7.9 ml 15.6 ml 29.0 ml 100% 9.0 ml 17.6 ml 32.8 ml Riportando visivamente i numeri descritti in tabella possiamo ottenere un profilo delle quantità di acqua presenti in un m3 di aria come riportato in figura. Per dare un ordine di grandezza della reale quantità di acqua presente in ogni contenitore, ne cito le misure: altezza 10 cm, diametro di 2.5 cm. L'acqua nel contenitore è equivalente all'umidità assoluta alle condizioni citate. Volendo dare un'idea del significato dei numeri riportati in tabella, si può calcolare quanta acqua è sospesa come vapore acqueo nel nostro soggiorno alle diverse condizioni (umidità assoluta). Supponiamo di avere un soggiorno di 5 x 4 metri e un'altezza dal pavimento al soffitto di 3 metri per un totale di 60 metri cubi d'aria contenuti nella stanza. • Siamo in inverno, i termosifoni sono accesi, la temperatura è di 20 °C e l'umidità relativa che segna il barometro appeso alla parete è del 50%. Potremmo definire il clima come secco e qualcuno potrebbe mettere i recipienti umidificatori con l'acqua sui termosifoni. Controllando sulla tabella riportata sopra, possiamo verificare che alle condizioni citate, il contenuto di vapore per metro cubo di aria è di 8.5 ml che, moltiplicati per 60 metri cubi, 4 Da “PROTEZIONE CIVILE Educational” su www.casaleinforma.it/pcivile • danno un contenuto totale di acqua sotto forma di vapore presente nel nostro soggiorno pari a 510 ml (poco più di mezzo litro). Siamo in estate, ci sono 30 °C e un'umidità insopportabile che rende difficile la vita nel nostro soggiorno. Il barometro appeso alla parete segna il 90% di umidità relativa. Controllando la solita tabella, possiamo verificare che a 30°C e al 90% di umidità relativa corrispondono ben 29 ml di acqua sotto forma di vapore per ogni metro cubo di aria presente nella stanza. Facendo il solito calcolo per i 60 metri cubi totali di aria presente nella stanza, scopriamo che la quantità totale di acqua che ci volteggia intorno è pari a quasi 1 litro e 750 ml. Oltre 3 volte in più dell'esempio precedente. 6.5.2- Calore latente di evaporazione e calore latente di condensazione. Citiamo il caso della pentola piena d'acqua sul fornello. Fornendo calore con continuità, dopo qualche minuto, l'acqua presente raggiunge il punto di ebollizione equivalente a 100 °C. Se continuiamo a fornire energia, l'acqua continuerà a bollire ma non supererà i 100 °C perché tutta l'energia fornita in eccesso viene dispersa dall'acqua che evapora. Evaporando questa assorbe il calore latente di evaporazione; accumula energia. Se poniamo un coperchio sulla pentola che bolle, dopo qualche istante diventa bollente. Il vapore che aveva accumulato energia la cede al coperchio condensando nuovamente in acqua. Condensando, libera l'energia accumulata in precedenza. Questa energia viene definita calore latente di condensazione. Nell'ultimo ventennio, in Italia abbiamo avuto ben 4 situazioni in cui i fenomeni legati al calore latente di evaporazione e al calore latente di condensazione, funzionanti come pompa di calore per trasferire energia dal mare allo spazio esterno al pianeta sotto forma di irraggiamento, hanno provocato danni gravissimi. I casi sono i seguenti: • Alluvione in Valtellina, 1985 • Alluvione nell'Alessandrino, 1994 • Alluvione di Serravezza , 1996 • Alluvione in Val d'Aosta, 2000 Alluvione 1996 In tutti questi casi, un mare eccessivamente caldo ha Seravezza e Stazzema trasferito all'atmosfera una (Provincia di Lucca) quantità considerevole di energia sotto forma di vapore. Incanalandosi in valli ristrette, quest'aria è stata costretta ad innalzarsi e, l'umidità condensando in pioggia, ha ceduto calore all'atmosfera che, per irraggiamento l'ha trasferito nello spazio. Avremo modo, di seguito di approfondire questo fenomeno. un intenso sistema di precipitazione convettiva di tipo supercella 5