Vol. 97, N. 3, Marzo 2006 Pagg. 146 Lettera Allerta ed allarmismo: «in medio stat... virus» Egregio direttore, nel fascicolo di novembre 2005 della sua rivista sono apparse tre lettere su cui – pur a distanza di una stagione – vale oggi la pena richiamare l’attenzione dei lettori. Esse – la prima sulla mucca pazza, la seconda sull’influenza aviaria, la terza su come si dovrebbero scegliere le letture – riguardano temi correlati tra loro, che continuano ad essere di attualità: 1) l’allerta e l’allarmismo sanitario e 2) la funzione della stampa, specializzata e non. Nel suo saggio “False alarm – The truth about the epidemic of fear”, Marc Siegel, professore alla New York University School of Medicine, ripercorre la storia recente degli allarmi sanitari diffusi dai mass-media. Antrace, SARS, West Nile virus, Ebola, morbo della mucca pazza. Tutte queste “emergenze globali” sono durate lo spazio di una stagione, per poi essere messe in soffitta e sostituite ogni volta da un nuovo Nemico Invisibile: secondo Siegel, ora è proprio il turno dell’influenza aviaria. «Anche quando questi disastri si materializzano, le probabilità che un cittadino possa venirne danneggiato sono infinitesimali, drammaticamente inferiori al rischio di morire in un incidente stradale o per una patologia cardiovascolare, o per un tumore. Ma allora perché i mass-media ci bombardano di notizie apparentemente allarmanti, creando ondate di panico per poi abbandonare l’argomento all’improvviso?» Tale analisi è riportata in un “instant-book” apparso pochi giorni or sono: “Aviaria. Influenza dei polli?”, a cura di Tom Jefferson, David Frati, Emanuela Grasso e Roberto Manfredi, Editore il Pensiero Scientifico, Roma. Ove, sin dalla prima pagina, si mettono i puntini sulle i circa l’allerta (giustificato) e l’allarmismo (eccessivo) a proposito dell’«ultima di una serie di piaghe moderne a tenere banco sui nostri schermi, sulla radio, sui giornali e su Internet. La moria di volatili e, fino a qui, di qualche centinaio di sventurate persone, ha scatenato la corsa all’incetta di antivirali e mascherine, condizionatori a prova di aviaria e giochi elettronici basati sull’uccisione di polli, ed a fondi di ricerca da parte di scienziati, causando talvolta, purtroppo, anche danni ingenti alla nostra economia. Questa specie di panico, in parte autolesionista ed in parte interessato, appare incentrato su un miscuglio di notizie a volte fondate altre volte tendenziose.» Il problema dell’ingente nocumento economico alle categorie dell’industria e del commercio del pollame e dell’uovo rischia fondatamente di apparire come il rovescio di quella medaglia in cui è rappresentato il superprofitto di alcuni altri produttori. Nihil sub soli novi. Si vedano, infatti, queste righe tratte da un aureo manualetto scovato in un mercato delle pulci: “Le malattie dei polli” del dott. Silvio Pesce, edizioni Hoepli della Real Casa, Milano, 1912 [sic: 1912!]: «La pollicoltura è da noi praticata su larga scala; d’altra parte, le malattie da cui sono minacciati i pollai, per la loro gravità, per la grande mortalità che spesso inducono e quindi per i danni ingenti che arrecano, rovinano l’industria e il commercio del pollame e si oppongono al progresso della pollicoltura. Da qui la necessità impellente per l’allevatore di conoscere le malattie degli uccelli di bassa corte, onde poter opportunamente combatterle e prevenirle.» Ed ecco – pur oggi – l’esigenza di una letteratura equilibrata e onesta, capace – come secoli or sono auspicava Francis Bacon (citato in una delle lettere soprarichiamate) – di indurre «a leggere ad occhi aperti, non per trovar argomenti di conversazione, bensì per valutare e giudicare.» In conclusione, adesso come un secolo fa: occorrono cautela, prudenza e tempestività nelle modalità di prevenzione e difesa; ed occorre stare allerta, ma non seminare allarmismi. Ed importante componente per una appropriata risposta è un’informazione corretta e completa. I punti fermi sono equilibrio, serietà, chiarezza: non a caso mediare tra opposti estremismi è la ricetta più efficace da sempre. In medio stat virtus. Anzi, … virus. Cordiali saluti. Fabio Frisella Viale Regione Siciliana, 91 90047 Partinico (Palermo) Pervenuto il 2 marzo 2006