Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
andare oltre
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole secondarie di 2° grado
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Biennio e triennio
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
triennio
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org , vd allegato
Scadenza adesione al progetto: 18 ottobre 2013
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
7 gennaio h 9.15 e h 11
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
biennio
11 gennaio ore 10
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dei più
giovani. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile.
L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata,
deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti
video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire
l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce
fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph
diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso
mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo
perde le sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico davanti alla possibilità di
osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera
alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa
far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata.
É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni
giovane spettatore (e possibile performer) porta con sé.
Biennio
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
biennioi
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Biennio e triennio
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière -
protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Biennio e triennio, Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
biennio
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Biennio e triennio
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia Carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Biennio e triennio
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
€ 7.00
posto unico
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,
(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Progetti di residenze nelle scuole
Della paura e del corraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo.
1. Introduzione al tema e all’azione scenica, a cura dell’autore e regista dello spettacolo:
conversazione sulle ragioni e i contenuti dello spettacolo (origine, fonti, linguaggio) e avvio
della pratica di scena per la costruzione del coro.
2. Proseguimento con il regista del lavoro di costruzione del coro e, a partire dalle suggestioni
offerte dalla drammaturgia dello spettacolo, riflessioni guidate e condivise su legalità,
regole e libertà.
3. Al gruppo di lavoro si aggiungono gli attori dello spettacolo. Si prosegue il lavoro di prove
per lo spettacolo e l’approfondimento dei temi, arricchito dal contributo delle esperienze
dirette, vissute dagli attori, tra legalità e illegalità.
4. Prove finali e spettacolo.
Articolazione e costi
1° giorno: laboratorio condotto da Lello Tedeschi in orario pomeridiano
2° giorno: laboratorio condotto da Lello Tedeschi in orario pomeridiano
3°giorno: laboratorio condotto da Lello Tedeschi e dai due attori dello spettacolo in orario pomeridiano
4° giorno:
ore 9-11 Laboratorio condotto da Lello Tedeschi e dai due attori dello spettacolo
ore 12 Spettacolo Della Paura del coraggio per max 150 alunni
Costo complessivo 2000 € +iva (per scuole a una distanza max di 50 km)
Per prenotazioni e informazioni telefonare 080.5797667 int. 111 oppure scrivere a
[email protected]
Contesto 2013
Gli obiettivi generali del progetto sono:
1) stimolare nelle giovani generazioni un protagonismo che non sia mero esibizionismo; 2)
aprire un confronto e un dialogo su temi salienti, attuali per la nostra società e cruciali
per la loro condizione esistenziale;
3) attraverso nuove prassi formative, consentire loro di esplorare linguaggi e spazi non
quotidiani, portandoli a scoprire in prima persona gli aspetti meno “di apparenza” ma più
educativi del fare teatro o del fare arte in genere;
4) far scoprire ai giovani il lato professionale e imprenditoriale della cultura, attivando e
alimentando creatività, senso critico, competenze.
5) stimolare l’abitudine a essere propositivi e creativi in una dimensione di gruppo e di
collaborazione
Fatti salvi gli obiettivi generali, quest’anno vorremmo realizzare il progetto proponendo
due percorsi differenti, uno condotto da Teresa Ludovico e Giorgio Testa, l’altro da Lello
Tedeschi, che svilupperanno gli stessi temi e le stesse questioni da prospettive diverse
attraverso la pratica dei linguaggi teatrali.
Il tema generale è la “legalità” inteso come ambito di riflessione ampio in cui analizzare
fenomeni e comportamenti che sono parte importante della vita degli adolescenti: regole
e libertà individuale, bullismo, violenza, segregazione giovanile, rapporto
dell’individuo con il gruppo.
Si attiveranno vari gruppi interclasse ciascuno dei quali lavorerà con un obiettivo
specifico con un tutor, in visione dell’evento finale.
Alcuni momenti potranno essere allargati all’intera scuola (visione del film e dello
spettacolo) come momenti in cui condividere, sviluppare e approfondire i temi.
L’evento finale consisterà in una kermesse ( un giorno) di iniziative pensate, organizzate e
realizzate dai ragazzi stessi che si svolgeranno negli spazi della scuola, aperto a tutte le
scuole e alla città. Il progetto è promosso e finanziato dall’Assessorato alle Politiche
giovanili del Comune di Bari.(vd allegato)
Scadenza adesione al progetto: 1° ottobre
Per prenotazioni e informazioni telefonare 080.5797667 int. 111 oppure scrivere a
[email protected]
Laboratori
Scuola di Teatro. Dizione – Recitazione - Regia
Condotta da Monica Contini, Lello Tedeschi, Lucia Zotti
Promossa dall’VIII Circoscrizione del Comune di Bari. La scuola di teatro che si svolge nei
locali della Piastra S. Francesco (autosilo piazza Garibaldi) è rivolta a ragazzi tra i 14 e i 17
anni, residenti nei quartieri della circoscrizione (Libertà, Marconi, Fesca, S. Girolamo) e la
partecipazione è gratuita.
Il laboratorio teatrale che proponiamo intende incoraggiare nei partecipanti una più alta
consapevolezza di sé, al fine di migliorare le caratteristiche principali della propria
presenza tra gli altri e favorire l’amalgama di gruppo. Attraverso gli strumenti della
creatività artistica si intende inoltre promuovere nei giovani partecipanti un forte senso di
responsabilità sociale, portandoli a riflettere sui propri comportamenti, personali e
collettivi: teatro come pratica educativa e esercizio di partecipazione civile. Gli strumenti
utilizzati saranno le tecniche teatrali, per condividere un’esperienza alla scoperta del
corpo, della voce, dello spazio, della presenza, dell’improvvisazione, del lavoro di gruppo,
elaborando idee e testi che nasceranno all’interno dello stesso laboratorio con la diretta
partecipazione degli allievi.
Iscrizioni entro il 30 settembre: 080.5797667 int. 111, teatro [email protected]
Inizio lezioni: 7 ottobre
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta giovedì 3 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
Compagnia Arione/De Falco
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]