Karl Marx !
(1818 -1883)
Il materialismo storico !
L’interpretazione dialettica dell’evoluzionismo
Friedrich Engels
(1820 -1895)
Ilsuperamentodellafilosofianellaprassi:
K.Marxel’ateismo
•  Marxoperaunasortadisuperamentointerno
dell’hegelismo,viziatoasuodiredaun’intrinseca
specula;vità.Ilsuopuntodipartenzaèl’acce>azionedella
cri;cadiFeuerbachallaeccessivaastrazionedellafilosofia
hegeliana.ConFeuerbach,Marxrivendicailcara>erestoricosocialedelmetododialeDcohegeliano,equindianchedella
naturaedell’autocoscienzaumane.
•  ImportantelaVIdelleTesisuFeuerbach(1845),incuiMarx
riducelanaturaumanaaunnododirelazionisociali.Marx
cri;cailmaterialismodeterminis8coenondiale9codella
concezionefeuerbachiana,cheloportaaso>olinearesolo
l’aspe>opassivoesta8codell’uomonellesuevicende
storiche.Marxrivendicainveceunruoloa9voedinamico:
superacosìilpensieronellaprassi.EvaoltreFeuerbachnella
suadisaminadell’ateismo
Marx-TesisuFeuerbach
LETTURA
•  «VI:Feuerbachrisolvel’essenzareligiosanell’essenzaumana.
!
Mal’essenzaumananonèqualcosadiastra;ochesia
!
immanenteall’individuosingolo.Nellasuarealtà,essaè
!
l’insiemedeirappor:sociali.
! •  VII:Feuerbachnonvedecheil“sen@mentoreligioso”èesso
!
stessounprodo<osocialeechel’individuoastra;o,cheegli
!
analizza,appar@eneaunaformasocialedeterminata.
!
! •  VIII:Tu;alavitasocialeèessenzialmentepra:ca.TuEi
misterichetrascinanolateoriaversoilmis@cismotrovanola
!
lorosoluzionerazionalenellaprassiumanaenella
!
comprensionediquestaprassi.
!
! •  XI:Ifilosofihannosoltantodiversamenteinterpretatoil
mondo,masitra;aditrasformarlo».
!
!
Berlino, Humboldt-Universität
È la più antica Università di Berlino (1766), si trova nell’edificio che un tempo
ospitava il Palazzo Reale. Illustri personalità si sono sedute sui banchi e sulle
cattedre di questo prestigioso istituto accademico: Hegel, Marx, Engels, Einstein,
Max
! Planck, i fratelli Grimm.!
! !
!
Nell’atrio è presente una statua, che rappresenta Marx ed Engels, con una
!
iscrizione che ricorda il celebre motto di Marx:!
!
!
!
«I filosofi hanno solo interpretato il mondo in vari modi,!
!
ma ora si tratta di cambiarlo»!
(Marx, Tesi su Feuerbach, XI)
!
!
! !Nel 1848, Marx lancia un appello a tutti gli operai, con il “Manifesto del partito
comunista”,
firmato anche da Engels, in cui il proletariato veniva sollecitato a
!
prendere
coscienza della propria condizione, per diventare una forza sociale contro
!
lo sfruttamento. !
!
!
! !Nel 1864, viene fondata a Londra la Prima Internazionale dei Lavoratori, cioè
!
l’associazione
delle varie correnti socialiste sviluppate prima e durante la diffusione
del marxismo in Europa.
3 elementi concorrono alla formazione della !
concezione materialistica della realtà
1.
2.
3.
Lo sviluppo della scienza
La dialettica hegeliana
Aspetti economico-sociali della società borghese (capitalismo)
!
!
In che modo l’idealismo si capovolge nel materialismo?!
!
Il! trionfo della scienza intesa come “progresso” della civiltà industriale spinge filosofi,
sociologi
! e politici alla considerazione di essa quale fondamento del benessere e condizione
imprescindibile
per lo sviluppo economico, sociale e politico.!
!
!
!
!
L’affermazione della nuova classe borghese apre prospettive filosofico-economiche
!
denominate
“socialismo scientifico”, inteso come “diagnosi” e conseguente “sovversione”
!
del capitalismo.
Il lavoro non produce soltanto merci, ma fa dell’operaio e del suo lavoro una
merce:
! !
!
mercificazione dell’operaio (= spersonalizzazione)!
!
versus !
!
comprensione del valore antropologico del lavoro!
!
!
! spinta decisiva all’affermazione del materialismo deriva dall’eliminazione della
!
La
dicotomia
di reale e ideale, di matrice hegeliana. La realtà è razionale e i fattori economici
!
ne costituiscono la struttura fondamentale; la cultura, le teorie filosofiche e religiose ne sono
la sovrastruttura.!
!
Trasformare il mondo: il socialismo “scientifico”
!
Marx ha voluto mostrare “scientificamente” che l’esistenza organizzata degli individui,
ossia la società, è il risultato dell’organizzazione dei mezzi di produzione e della loro
distribuzione
tra gli uomini; ha fornito una diagnosi della società moderna come società
!
che divide
la comunità dei soggetti in classi contrapposte: capitalisti e lavoratori.!
!
!
!
!
Da questa ingiusta distribuzione della ricchezza prodotta deriva inevitabilmente la
! classe, che sfocerà nella rivoluzione dei proletari di tutto il mondo, e che condurrà
lotta di
!
alla disfatta
del capitalismo e alla nascita del comunismo.!
!
!
1. Abolizione
dello sfruttamento e della proprietà privata: fondazione di una società in cui
!
sia!assicurato il soddisfacimento dei bisogni materiali e spirituali di tutti!
2. Lotta di classe e collettivizzazione dei mezzi di produzione: la proprietà privata è
!
considerata il principio di ogni male economico, individuale e sociale. Da questa
!
privatizzazione
nasce il rapporto salariale, per cui l’operaio “vende” il proprio lavoro per
un !salario sul quale il capitalista lucra ingiustamente il “plusvalore”, cioè il profitto. La
! di classe è finalizzata alla conquista della proprietà collettiva dei mezzi di
lotta
produzione:
per Marx, è un fatto ineluttabile della storia, che deve condurre
!
all’eliminazione del capitalismo come delle classi sociali.
Il Manifesto del Partito comunista!
1848
!
Quando nel 1848 Marx ed Engels scrissero il Manifesto, tutta l’Europa era attraversata da
una nuova ondata rivoluzionaria, dopo quelle del 1789, del 1821 e del 1830.!
!
!
!
In conseguenza delle precedenti rivoluzioni, le strutture politiche della società avevano visto
!
profonde
trasformazioni: in varie nazioni l’assolutismo aveva dovuto cedere il posto al
!
parlamentarismo
e alla democrazia, e quasi ovunque l’aristocrazia era stata soppiantata dalla
borghesia.
Solo il proletariato continuava a essere oppresso e sfruttato come in passato, anzi più
!
ancora che in passato: in effetti, verso la metà dell’Ottocento le sue condizioni di sfruttamento e
!
asservimento avevano toccato il punto estremo.!
!
!
!
Marx
ed Engels ritennero che fosse giunta l’ora propizia anche per la liberazione del
!
proletariato,
mediante la soppressione del capitalismo e l’avvento del comunismo. La circostanza
!
storica che indusse a comporre il Manifesto fu il primo Congresso internazionale della Lega dei
giusti,! un movimento operaio di origine inglese, che contava seguaci in tutta Europa. Il
Congresso
ebbe inizio nel giugno del 1847, il movimento cambiò nome in Lega dei comunisti,
!
Marx ne
! fu eletto presidente e compilò i principi programmatici in un Manifesto comunista.!
!
!
Il! manoscritto, pubblicato a Londra, constava di 30 pagine. Sul frontespizio non figuravano i
!
nomi degli
autori ma l’indicazione «febbraio 1848» e il motto «Proletari di tutto il mondo, unitevi!».
Il Manifesto
ebbe poca diffusione in quegli anni; cominciò a essere divulgato e tradotto solo dal
!
1870 in poi.!
Struttura dell’opera
Il Manifesto si articola in 4 parti, precedute da una breve Introduzione:!
!
1. Borghesi e proletari!
2. Proletari e comunisti!
3.
! Letteratura socialista e comunista!
4. Posizione dei comunisti di fronte ai diversi partiti di opposizione!
!
!
Prima parte: Borghesi e proletari!
!
La ! storia dell’umanità è storia della lotta di classe. È il principio
ermeneutico per la comprensione delle vicende e delle epoche storiche: la storia dell’umanità
!
è una serie ininterrotta di antagonismi tra le classi sociali (in Grecia tra liberi e schiavi, a
! tra patrizi e plebei, nel Medioevo tra feudatari e servi della gleba, nell’epoca moderna
Roma
!
tra borghesia
e proletariato).!
!
!
Storia
della formazione della borghesia. Sorta alla fine del Medioevo, la classe
!
borghese
esibisce ora una coincidenza tra l’accrescimento del potere politico e del potere
!
economico. Con lo sviluppo delle grandi industrie e del mercato mondiale, la borghesia ha
!
conquistato il dominio politico esclusivo nello Stato rappresentativo moderno.!
!
!
!
Aberrazioni
della concezione borghese dell’uomo e della società.
Secondo Marx, sono misconosciute la dignità personale, la libertà, il significato delle
professioni, i rapporti familiari, sociali e nazionali.!
La svolta verso il comunismo.
Essa è preparata dallo stesso capitalismo
mediante la creazione di una una nuova classe sociale, il proletariato, che assorbe tutte
le classi intermedie giungendo a una vera e propria opposizione alla classe borghese
capitalista. Le cause della ribellione del proletariato sono: la disumanizzazione del
!lavoro, l’ingiusta retribuzione, lo sfruttamento e l’asservimento. Gradualmente essa si
!sta trasformando da lotta nazionale a lotta internazionale.
!
!
Definizione
del
proletariato.
«Il proletario è senza proprietà; il suo rapporto
!
con moglie e figli non ha nulla di comune con il rapporto familiare borghese; il lavoro
!industriale moderno, il soggiogamento moderno al capitale, identico in Inghilterra e
!Francia, America e Germania, lo ha spogliato di ogni carattere nazionale. Legge,
!morale e religione sono per lui altrettanti pregiudizi borghesi, dietro i quali si
!nascondono altrettanti interessi borghesi».
!
! Certezza della vittoria del proletariato. La borghesia ha in sé i germi
! della sua dissoluzione, poiché esige la moltiplicazione incessante del capitale. Ciò si
! può ottenere con uno sfruttamento sempre più aberrante della classe proletaria, e
! determina pertanto la rivoluzione violenta del proletariato.
Critica di Marx al materialismo di Feuerbach
!
Sebbene abbia smascherato il reale contenuto (“vuoto” di trascendenza, “pieno” di umana
finitudine) della religione e del concetto di Dio, Feuerbach non ha però compiuto il passo ulteriore,
continuando a considerare l’uomo come essenza immutabile e non come prodotto sociale (=
determinismo
riduzionistico).!
!
!
! coscienza è solo il prodotto dell’effettiva situazione storica, segnatamente economica:
!
La
l’uomo! è determinato dal lavoro, dalla struttura costituita dai rapporti di produzione e di
distribuzione
dei beni materiali, mentre la sovrastruttura costituisce una sorta di appendice della
!
sua vita.!
!
!
! significa che non sono le idee il “motore” della storia, ma la condizione materiale
!
Ciò
dell’uomo:
ciò che consente il progredire della vita sociale è la dialettica, che mette in risalto il
!
contrasto
! dei rapporti economici. !
!
Dunque:!
!
!
!
«Non è la coscienza dell’uomo che determina il suo essere,!
ma è il suo essere sociale che determina la sua coscienza»
!
!
!
!
ENGELS:
Rispetto al materialismo di Marx (che definiamo “storico”), Engels ne accentua il
carattere! “dialettico”, legandolo all’idea di progresso scientifico e in particolare all’evoluzionismo. !
!
Nel darwinismo Engels riscontra la conferma della modificabilità storica delle istituzioni politiche
!
ed economico-sociali, con un concetto segnatamente positivistico e ottimistico di “progresso”. !
!
Lo sviluppo è graduale e continuo, verso l’affermazione di forme superiori della realtà concreta.
K.Marx,Perlacri)cadellafilosofiadeldiri.odiHegel(1843)
LETTURA
«PerlaGermania,lacri*cadellareligionenell’essenzialeè
compiuta,elacri;cadellareligioneèilpresuppostodiogni
cri;ca.L’uomo,ilqualenellarealtàfantas;cadelcielo,dove
cercavaunsuperuomo,nonhatrovatochel’immagineriflessadi
sestesso,nonsaràpiùdispostoatrovaresolol’immaginedisé,
soltantoilnon-uomo,làdovecercaedevecercarelasuavera
realtà.
Ilfondamentodellacri;cairreligiosaè:l’uomofalareligione,e
nonlareligionel’uomo.Mal’uomononèun’en;tàastraJa,
postafuoridelmondo.L’uomoèilmondodell’uomo,loStato,la
società.QuestoStato,questasocietàproduconolareligione,
unacoscienzacapovoltadelmondo,poichéessisonounmondo
capovolto.
LETTURA(Marx,segue)
Lalo&acontrolareligioneèdunquelalo&acontroquelmondo,
delqualelareligioneèl’aromaspirituale.
Lamiseriareligiosaèinsiemel’espressionedellamiseriarealee
laprotestacontrolamiseriareale.Lareligioneèilsospiro
dellacreaturaoppressa,unsen8mentodiunmondosenza
cuore,cosìcomeèlospiritodiunacondizionesenzaspirito.
Essaèl’oppiodelpopolo.
Eliminarelareligioneinquantoillusoriafelicitàdelpopolovuol
direesigerelafelicitàreale.Ècompitodellastoria,unavolta
scomparsol’aldilàdellaverità,quellodiristabilirelaverità
dell’aldiqua.Elafilosofiastaalserviziodellastoria».
L’Ideologiatedesca(1845)
eIlManifestodelPar4toComunista(1848)
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
•  Coniltermine“ideologia”,MarxedEngelsdefinisconoun
sistemadiideecostruitedaundeterminatogrupposociale(la
borghesia)pergiusAficarerazionalmenteipropriinteressi
economico-poliAci.
•  PerMarx,lafilosofiahegelianaèlamassimaespressione
dell’ideologiatedesca,caraHerizzatadaunabnormesviluppo
speculaAvo-teoreAcoedaunafortearretratezzaeconomicosociale.
•  L’ideologiatedescafornisceunarappresentazionedistorta
dellarealtà,erisultacompromessaconilpoterereligioso.
•  InsiemeadEngels,MarxscriveancheIlManifestodelPar4to
Comunista,ilcuiesitoful’espulsionediMarxdallaGermania
perLondra,dopoilfallimentodeimoAdel1848.
•  Nell’esiliolondinese,Marxsidedicaallostudiodellanuova
economiapoliAca,ilcapitalismo
IlCapitale(1)
•  Concezionematerialis2cadellastoria,fondatasullasua
stru%uraeconomica,chehaunprimatonelsensoche
! determinaledimensionipoli2che,culturali,sociali,religiose
!
(=sovrastru%ura)
!
• ! Losviluppostoricohauncara=erediale>co,confli=uale,
! fondatosullalo%adiclasse,tracolorochedetengonoil
! possessodeimezzidiproduzioneecolorochesonoinvece
! costre>aunlavorodipendenteealienante.
!
• ! Cri2cadellanozionedicapitale,inquantofondatosul
! plusvalore,ovverosull’ingiustaaccumulazionedeldatoredi
! lavoro(ilcapitalista)diunenormevaloreaggiunto,prodo=o
! appuntodalplusvaloredellavoratoreestraniato,sfru=atoo
! nonretribuito.
!
IlCapitale(2)
•  Inaltreparole,illavoroproducevaloreaggiunto,che
!gius7fical’aumentodiprezzodelprodo<ofinitorispe<oalla
!materiaprima.Setalevalorefosseequamentedistribuito,
!nonvisarebbel’accumulazionedicapitale.
•  !Invece,ilcapitalesiformaperchévièdelplusvalore,un
!
accumuloindebitodivaloreaggiuntodapartedelcapitalista,
!
legatoalpluslavorodellavoratorealienato,nonequamente
!
retribuito.
!
•  !Marxcri7calarivoluzionefrancese,comerivoluzione
!borghesefondatasuvaloriastraF(libertà,fraternità,
!uguaglianza),chedifa<osiètrasformatainunallargamento
!dellaclassedeiproletari(=idepaupera7delvaloredel
!propriolavoro),cheposseggonosololaprole,concui
!
produconoaltraforza-lavorodasfru<are.
IlCapitale(3)
•  Unanuovaconsapevolezzastoricadetermineràlarivoluzione
! delproletariato,conlariappropriazionedeimezzidi
! produzionedapartedeilavoratori(=eliminazionedella
!
proprietàprivataedellaborghesiacapitalis;ca)
!
!
• !
!
!
!
!
!
!
!
!
Ladi=aturadelproletariatoèperMarxunafasenecessariain
vistadellarealizzazionedellasocietàsenzaclassi(=baseper
lafuturadeviazioneleninistadelpensieromarxianoela
nascitadeglista;delsocialismoreale,cheinEuropasiè
conclusoconlacadutadelmurodiBerlinonel1989).
L’Evoluzionismo come storicità della natura!
Ch. Darwin (1809-1882), “L’Origine delle specie” (1859)!
!
Questione: L’interpretazione dialettica dell’evoluzionismo in ENGELS !
e la nascita del linguaggio
!
!
!Darwin decentra l’uomo nell’universo, facendone una forma particolare e passeggera del
generale
processo di evoluzione della vita. La conoscenza non è più una facoltà della ragione,
!
ma una realtà coestensiva con la vita stessa.!
!
!
!Questa rivoluzione radicalizza la svolta kantiana rispetto al problema gnoseologico: il
!
! non è che la rappresentazione propria di una specie particolare, l’homo sapiens
mondo
sapiens,
che organizza i fenomeni secondo categorie ereditarie, funzionali alla sopravvivenza
!
in un
! certo ambiente. Ma si tratta di una interpretazione che assolutizza il kantismo
gnoseologico
come scientismo.!
!
!
!Sulla teoria dell’evoluzione, Engels ha scritto un saggio, Parte avuta dal lavoro nel
!
!
processo
di umanizzazione delle scimmie. Il testo risale presumibilmente al 1876, ma restò
! sino al 1896 e non fu mai portato a compimento da Engels, che morì nel 1895.!
inedito
! !
!
!In esso, Engels reinterpreta dialetticamente l’evoluzionismo: se l’evoluzione della mano
della scimmia ha reso possibile il lavoro dell’uomo, ciò a sua volta ha trasformato l’animale
!
nell’uomo. Come insegna Darwin, l’uomo è parte della natura; ma, secondo Engels, grazie al
! egli può dominare la natura: il lavoro è il vero “creatore” dell’uomo.
lavoro
LETTURA!
Engels, Dialettica della natura (1896)
«Il lavoro è la fonte di ogni ricchezza, dicono gli studiosi di economia politica. Lo è,
accanto alla natura, che offre al lavoro la materia grezza che esso trasforma in
ricchezza. Ma il lavoro è ancora infinitamente più di ciò. È la prima fondamentale
!
condizione
di tutta la vita umana; e lo è a tal punto, che possiamo dire in un certo senso:
!
il lavoro
ha creato lo stesso uomo. !
! !
! !Alla fine dell’era terziaria, viveva una famiglia di scimmie antropomorfe, giunta a uno
stadio
particolarmente alto di sviluppo. Darwin ci ha dato una descrizione
!
approssimativa di questi nostri antenati. Erano pelosi, avevano la barba, le orecchie
!
appuntite, e vivevano in branchi sugli alberi. Con le mani, le scimmie si costruiscono nidi
sugli! alberi o addirittura, come lo scimpanzé, tettoie sotto i rami per ripararsi dai
!
temporali.!
! !
! !Con esse compiono in prigionia tutta una serie di piccole operazioni, imitando gli
uomini.
E proprio in quest’ultimo caso si vede quanto grande sia la differenza tra la
!
mano sviluppata della scimmia e la mano dell’uomo, altamente perfezionata dal
!
lavoro di centinaia di migliaia di anni. Il numero delle articolazioni e dei muscoli, la loro
!
disposizione
generale sono, nei due casi, gli stessi: ma la mano del selvaggio più
!
arretrato
può compiere centinaia di operazioni, che nessuna scimmia riesce a imitare.!
!
!
Perciò le operazioni alle quali i nostri antenati abituarono la loro mano, nel corso di
molti millenni, non possono essere state all’inizio se non molto semplici. Perché si
arrivasse al momento in cui il primo ciottolo fu lavorato dalla mano dell’uomo fino a essere
trasformato in coltello, possono essere trascorse epoche di lunghezza tale che, al
confronto, l’epoca storica a noi nota può apparire insignificante.!
!
!
Ma il passo decisivo era compiuto: la mano era divenuta autonoma e poteva ora
acquistare
una crescente destrezza: la maggiore scioltezza così acquistata si trasmise e si
!
accrebbe
di generazione in generazione. La mano quindi non è solo l’organo del
!
lavoro: è anche il suo prodotto.!
!
!
! la mano non era isolata. Essa era solo un singolo membro di un organismo
!
Ma
!
completo,
estremamente complesso. E ciò che era acquisito per la mano, era acquisito per
tutto ! il corpo, al servizio del quale la mano lavorava. Come abbiamo già detto, i nostri
antenati
! scimmieschi erano socievoli. Il dominio sulla natura, iniziatosi con lo sviluppo della
mano, con il lavoro, ampliò l’orizzonte dell’uomo. !
!
!
!
!
D’altro
lato, lo sviluppo del lavoro ebbe come necessaria conseguenza quella di
!
avvicinare
di più tra loro i membri della società, aumentando le occasioni in cui era
necessario
l’aiuto reciproco, la collaborazione.!
!
!
!
!
Così, gli uomini giunsero al punto in cui avevano qualcosa da dirsi. Il bisogno
!
sviluppò l’organo ad esso necessario: le corde vocali della scimmia, non sviluppate, si
!
andarono
affinando, lentamente ma sicuramente; la bocca e gli organi vocali impararono a
emettere una sillaba articolata dopo l’altra.!
!
Il paragone con le bestie dimostra che questa spiegazione della nascita del
linguaggio dal lavoro e con il lavoro è l’unica giusta.!
!
!
In primo luogo il lavoro, e dopo di esso e con esso il linguaggio: ecco i due
stimoli più essenziali sotto la cui influenza il cervello di una scimmia si è
gradualmente trasformato in un cervello umano, molto più grande e perfetto.!
!
!
!
!Lo sviluppo del cervello e dei sensi al suo servizio, della coscienza, della
capacità
di astrarre e di ragionare, esercitò di rimando la sua influenza sul lavoro e
!
sul linguaggio,
dando a entrambi impulso per un nuovo sviluppo.!
!
!
!
!
Tale sviluppo è proseguito possente, indirizzato in un senso determinato da un
!
nuovo elemento, che compare quando l’uomo diviene veramente tale: la società.
! trascorsi centinaia di migliaia di anni prima che dai branchi di scimmie
Sono
!
arrampicatrici
venisse fuori una società di uomini. Ma alla fine essa si trovò formata. !
!
!
!
!E qual è la differenza tra i branchi di scimmie e le tribù degli uomini? Il lavoro.!
!
!
!
!L’animale si limita a usufruire della natura esterna, e apporta ad essa
modificazioni solo con la sua presenza; l’uomo la rende utilizzabile per i suoi scopi
!
modificandola: la domina. Questa è l’essenziale differenza tra l’uomo e gli altri
!
animali, ed è ancora una volta il lavoro che opera questa differenza».!
!
!
!
!