PROGRAMMA DEL CORSO DI SEDIMENTOLOGIA Dr. Michele MORSILLI Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Ferrara Principali obbiettivi del corso Lo scopo di questo corso è di introdurre gli studenti allo studio dei sedimenti e dei vari ambienti deposizionali in cui essi si formano e si accumulano. Si partirà dall’origine e composizione dei principali tipi di rocce sedimentarie, dai loro caratteri tessiturali e dalle modalità di rappresentazione e classificazione. Verranno fornite alcune nozioni di base sull’idrodinamica dei fluidi e sui meccanismi di trasporto. Una parte del corso sarà incentrata sul riconoscimento delle strutture sedimentarie. Infine, verranno analizzati i principali ambienti deposizionali attuali e fossili e i meccanismi di controllo dello sviluppo ed impilamento delle successioni sedimentarie. A corredo del corso saranno effettuate escursioni su successioni silicoclastiche e carbonatiche. Alla fine del corso ed in sede di esame gli studenti dovranno essere in grado di: - Riconoscere e classificare sia sui campioni a mano che in sezione sottile le tessiture della roccia e la loro composizione; - Descrivere in campagna attraverso delle sezioni stratigrafiche le litologie, le tessiture e le strutture sedimentarie di una successione ed interpretare, almeno a grande scala, l’ambiente o gli ambienti deposizionali che costituiscono la successione esaminata (prova valida ai fini dell’esame); - Avere nozioni di base sui meccanismi di trasporto e tipi di deposito; - Conoscenza generale dei vari ambienti deposizionali, in termini di processi, deposizione e architettura di facies; - Ricerca bibliografica su di un tema specifico; - Effettuare una presentazione orale su di un argomento a propria scelta che illustri i caratteri salienti dello studio svolto (valida ai fini dell’esame finale) (possibilmente preparata in power point o con lucidi). Programma di Sedimentologia 1- Origine e costituzione dei sedimenti e delle rocce sedimentarie La formazione dei sedimenti: i processi di degradazione. I componenti dei sedimenti e delle rocce sedimentarie. Caratteri tessiturali dei sedimenti (scala granulometrica, metodi di rappresentazione e distribuzione, significato geologico, forma dei clasti, tessiture, fabric). Classificazione delle rocce sedimentarie (conglomerati, arenarie, arenarie ibride, depositi argillosi, il concetto di maturità composizionale e tessiturale, rocce carbonatiche, differenze tra sedimenti terrigeni e carbonatici) Cenni su altri tipi di sedimenti (evaporiti, depositi ferrosi, depositi fosfatici, selce, depositi organici). Cenni sulla diagenesi (modifiche dopo la deposizione, litificazione, compattazione, cementazione, porosità e permeabilità). Pratica sul riconoscimento delle rocce su campioni a mano e al microscopio. 2- Principi di idrodinamica Introduzione alla dinamica dei fluidi (proprietà dei fluidi: densità, viscosità; comportamento dei materiali: newtoniani, non-newtoniani, corpo di Bingham). Flussi uniformi e non uniformi (visualizzazione del flusso, Equazione di Bernoulli). Comportamento laminare e turbolento (Numero di Reynolds, profilo di velocità in un flusso viscoso (strato limite), flussi turbolenti, potenza e velocità di taglio, concetto di ruvidità, profilo di velocità, separazione di flusso). Il trasporto di sedimento in un fluido (comportamento idraulico: la decatazione, legge di Stokes, l’inizio del movimento di particelle, Diagramma di Hjulstrom e di Shields, tipi di movimento dei grani, selezione idraulica dei sedimenti, carico di fondo e carico sospeso, trazione-decantazione, Numero di Froude). Concetti di competenza, capacità, velocità (diagramma di Shields). Processi trattivi ed esempi di strutture sedimentarie. Flussi iperconcentrati e massivi (gravitativi reologici e fluidi, frane, colate, flussi granulari, correnti di torbida; processi non gravitativi: tracimazione, crevasse, tempestiti) Moto ondoso e maree. 3- Strutture sedimentarie Introduzione alle strutture sedimentarie (concetto di scala: ripples, megaripples, dune, foreset-clinoformi, barre). Definizione di strato e lamina e classificazione geometrica (Campbell+Mutti); lamine pianoparallele e oblique, tabulari, concave, convesse o sigmoidali, a basso angolo o alto angolo, superfici di riattivazione. Strutture di fondo da corrente unidirezionale (ripples asimmetrici), da onda (ripples simmetrici e drappeggio), bidirezionali (herringbone), trazione + decantazione (ripples rampicanti, flaser), da decantazione ( barre di meandro (stratificazione tipo epsilon). Strutture e depositi da flussi iperconcetrati e massivi (gradazioni dirette ed inverse, depositi caotici): frane, debris flows e grain flows, correnti di torbida (la sequenza di Bouma), tempestiti e ventagli di rotta, piroclastiti. Strutture sedimentarie erosive (canali, flute cast, groove, tool mark, rill mark ecc.), deformative (mudcracks, slumpings, dish, load cast, filoni, diapiri, clay chips, sismiti, vulcani di fango), chimiche (noduli e concrezioni) e biogene (impronte, bioturbazione e bioerosione, associazioni di tracce fossili). Sequenze positive e negative (fining upward e thickening upward e granulometria). Riconoscimento di strutture sedimentarie e organizzazione tridimensionale. Rappresentazione grafiche delle strutture sedimentarie. 4- Dinamica dei processi sedimentari Cenni sui bacini sedimentari (definizione, subsidenza, classificazione dei bacini ed esempi principali. Tipi di bacino legati ad estensione crostale: rift continentale, bacini intracontinentali, Aulacogeni, margini passivi, bacini oceanici, bacini legati a trascorrenza. Bacini legati a processi di subduzione: fosse oceaniche e complessi di accrezione, bacini di avanarco e retroarco e di avampaese. Bacini legati a processi di collisione: bacini di avanfossa e piggy-back). Cenni sui corpi sedimentari e loro rapporti geometrici (relazioni stratigrafiche, tipi di stratal pattern, aggradazione, progradazione, retrogradazione). Cenni sulle variazioni eustatiche e relative del livello marino (cause e modelli, la ciclicità delle variazioni). (Mutti+Emery & Myers+Walker) Cenni sull’interazione tra apporto sedimentario, spazio disponibile per la sedimentazione e variazioni del livello marino (accomodation, sediment supply). Concetto di trasgressione e regressione (gerachia dei cicli sedimentari). Cenni di stratigrafia sequenziale e sequenze deposizionali. 5 – Introduzione agli ambienti di sedimentazione Gli ambienti sedimentari e l’analisi di facies (Mutti+: definizione di ambiente sedimentario e loro suddivisione (Ricci), definizioni di facies (Mutti+Reading+Nichols+Reading, walker & James), biofacies, associazione di facies, Legge di Walther; analisi di facies metodi per la diagnosi ambientale, rappresentazioni grafiche (paleocorrenti, log stratigrafico, Ricci+Nichols), sistemi deposizionali e modelli di facies. 1- AMBIENTI CONTINENTALI Cenni ambiente eolico – Localizzazione delle aree con depositi eolici, meccanismi di trasporto (Allen P.A.), geometrie principali dei depositi, tipi di strutture, tipi di accumulo, classificazione delle dune. Cenni ambiente lacustre - Classificazione, aspetti fisico-chimici, influenze sulla circolazione. Sedimentazione clastica: subambienti costieri, delta, zone profonde. Sedimentazione chimica-biologica: carbonati lacustri, depositi silicei, depositi evaporitici. Ritmiti (varve). Variazioni del livello del lago e influenze sulla sedimentazione. Processi sedimentari principali. Esempi di successioni lacustri fossili. Ambiente alluvionale - I processi di trasporto e deposizione. Classificazione e controllo sui canali fluviali. Fiumi con trasporto di ghiaia e/o sabbia e misti. Fiumi intrecciati, meandriformi, anastomizzati. Le variazioni lungo il profilo longitudinale. Modelli di facies dei depositi di diversa origine: il modello di barra di meandro, ventagli di rotta e argini. Implicazioni della variazione del livello di base sulla dinamica deposizionale (SEMINARIO). Le pianure alluvionali: divagazione ed accumulo di sedimento. I paleosuoli e loro distribuzione. Il sistema torrentizio e le conoidi alluvionali: processi e prodotti. Conoidi dominate da debris flow e da flussi Esempi di architettura deposizionale di sistemi alluvionali fossili. 2- AMBIENTI DI TRANSIZIONE Delta ed estuari – I delta: classificazione morfologico/dinamica e classificazione basata sui processi fisici dominanti. Elementi del sistema deltizio (piana, fronte, barre, prodelta). Sequenze di progradazione deltizia. Risedimentazione lungo il fronte. Delta di tipo Gilbert. Esempi di architettura deposizionale di sistemi deltizi fossili. Gli estuari: definizione e classificazione. Canali tidali, piana fangosa, palude salata. Distribuzione delle facies in sistemi estuarini dominati da maree o da moto ondoso. Ambiente costiero – Definizioni tipi di coste. Le spiagge: la classificazione della costa in base alla granulometria e ai processi fisici dominanti (maree, onde). Il profilo idrodinamico delle spiagge: livello di base delle onde normali e di tempesta. Correnti di lungocosta e rip current: loro influenza sull'erosione, sul trasporto e sulla deposizione del sedimento. Caratteristiche sedimentologiche dei depositi di spiaggia (ESCURSIONE). I sistemi isola barriera-laguna. Elementi morfologici e loro caratteristiche sedimentarie. Meccanismi di migrazione del sistema barriera-laguna e sequenze deposizionali associate. Esempi di sistemi isola barriera-laguna. 3- AMBIENTI MARINI Ambiente di piattaforma (shallow clastic sea): Piattaforme a sedimentazione terrigena. Processi fisici dominanti. Tipi di margini in relazione all'energia dell'ambiente e pendenza del substrato. Sistemi dominati dalle tempeste, dalle maree, dalle onde e dalle correnti oceaniche. Strutture sedimentarie. Modelli di sedimentazione attuale e fossili. Ambiente marino profondo –Suddivisione dei bacini oceanici: scarpata continentale, rialzo continentale, escarpment, canyons e conoidi sottomarine. I processi fisici dominanti. Tipi di prodotti delle varie zone. Depositi torbiditici e loro architettura deposizionale (vari modelli). Associazioni di facies e relativi ambienti di sedimentazione (ESCURSIONE). La sedimentazione pelagica. Gli ambienti a sedimentazione carbonatica. I principi della produzione carbonatica e le interazioni con i parametri climatici e biologici. Gli ambienti attuali a deposizione carbonatica. Distribuzione dei vari tipi di sedimenti. Zonazione di una piattaforma carbonatica: piattaforma interna, margine, scarpata, bacino. Associazioni di facies ed organizzazione interna nei vari ambienti: esempi attuali e fossili. Modelli di architettura deposizionale. Interazioni fattori interni ed esterni ed organizzazione sedimentaria delle piattaforme carbonatiche. (ESCURSIONE). Testi consigliati ALLEN P.A. (1997). Earth surface processes. Blackwell Science London BOSELLINI A. (1991). Introduzione allo studio delle rocce carbonatiche. Italo Bovolenta editore. BOSELLINI A., RICCI LUCCHI F., MUTTI E. (1989). Rocce e successioni sedimentarie. UTET. NICHOLS (1999). Sedimentology and Stratigraphy. Blackwell Science London. REINECK H.E., SINGH I.B. (1980) - Depositional Sedimentary Environments. Springer-Verlag, Berlin. READING H.G. (1996). Sedimentary environments. 688 p. Blackwell Science London. RICCI LUCCHI F. (1972-1980)- Sedimentologia, parte I, II, III. CLUEB, Bologna. RICCI LUCCHI F. (1992). Sedimentografia. Atlante fotografici delle strutture e dei sedimenti. Zanichelli, Bologna. TUCKER M.E, WRIGHT P. (1990). Carbonate sedimentology. Blackwell Science London TUCKER M.E. (2000). Sedimentary petrography. Blackwell Science London. LEEDER M. (1999), Sedimentology and sedimentary basin. Blackwell Science London