Corso Di Laurea Triennale In Scienze Della Terra – Università di Cagliari, A.A. 2005/06 PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOLOGIA DEL SEDIMENTARIO (7cfu) Docente : L. Lecca Obiettivi: conoscenze di base sui sedimenti, rocce, strati e successioni sedimentarie; riconoscimenti elementari su sedimenti e rocce sedimentarie. Conoscenze di base dei bacini sedimentari nel quadro della geodinamica globale e del controllo eustatico sulla sedimentazione delle piattaforme continentali. Primo modulo “SEDIMENTOLOGIA-STRATIGRAFIA”, Primo semestre, 5 cfu INTRODUZIONE Ciclo litogenetico e classificazione delle rocce sedimentarie. Struttura della litosfera; relazioni tra evoluzione geodinamica e sedimentazione; il ciclo di Wilson. La curva ipsografica. I principali ambienti deposizionali: continentali, transizionali, marini. In particolare: fluvialealluvionale, deltizio, margine continentale passivo (piattaforma continentale, canyon e conoide sottomarina profonda torbiditica). ORIGINE DEI MATERIALI CLASTICO-TERRIGENI E ARGILLOSI Degradazione fisica, degradazione chimica. La scala granulometrica. Presentazione grafica dei dati e significato dei parametri granulometrici. Tessitura delle rocce terrigene: supporto clastico, matrice e cemento. Morfologia dei granuli: forma, sfericità, arrotondamento. Morfometria, morfoscopia, fabric. Maturità tessiturale. Lito-facies. ROCCE CLASTICHE TERRIGENE Classificazione delle rocce terrigene. Conglomerati e brecce: composizione e tessitura, classificazione; diagenesi dei conglomerati. Areniti, classificazione, composizione e diagenesi. Peliti: composizione mineralogica, costipamento, diagenesi, transizione alle facies metamorfiche. ROCCE CARBONATICHE Calcite, aragonite, dolomite. La piattaforma carbonatica. Grani di origine scheletrica, detritici, peloidi, botroidi, ooliti, ooidi, pisoliti, noduli algali. Fango carbonatico e micrite. Biolititi, stromatoliti, carbonati concrezionati. Classificazione dei carbonati: le classificazioni di Folk e Dunham. Diagenesi dei carbonati; dolomie e dolomitizzazione. EVAPORITI Depositi evaporitici. Evaporazione dell'acqua marina.. Facies evaporitiche. Modalità genetiche delle evaporiti. Ambienti e contesto geodinamico. Evaporati del Trias europeoL'evento messiniano di essiccamento del Mar Mediterraneo. TRASPORTO, SEDIMENTAZIONE E STRUTTURE IN FLUSSI IDRAULICI Principi generali. Sedimentazione delle particelle in acqua: comportamento di “caduta” e di decantazione (legge di Stokes). Flussi, forze emovimento delle particelle. Flusso laminare e turbolento, lento e veloce (numeri di Reynolds e di Froude). Principali diagrammi: Hjulstrom, Shields, velocità del flusso e strutture del fondo. Il trasporto trattivo, strutture trattive, strutture da correnti unisensoriali e oscillatorie. Strutture da trazione e da decantazione e. Processi massivi-gravitativi: frane, flussi reologici o colate. Processi gravitativi fluidi: le correnti di torbida. Trasporti in massa non gravitativi: fluviali, di tempesta di origine vulcanica. 1 AMBIENTI DOMINATI DA FLUSSI IDRAULICI Fiume. Piattaforma continentale clastica dominata dal moto ondoso. Ambiente tidalico. STRUTTURE SEDIMENTARIE NON DEPOSIZIONALI Strutture erosive. Strutture deformative. Strutture biogene. LE UNITÀ STRATIGRAFICHE Unità geocronologiche e cronostratigrafiche e litostratigrafiche. Relazioni tra tempo e sedimentazione nelle successioni sedimentarie. Diagramma di Barrel. Discordanze. UNITÀ STRATIGRAFICO-DEPOSIZIONALI La stratificazione, superfici di strato, caratteri degli strati. Spessore e strutture interne degli strati. Forma d'accrezione. I concetti di "barra" e di "canale". Le facies. Le associazioni di facies e le sequenze di facies. Sistemi deposizionali. Le variazioni eustatiche. Le sequenze a controllo eustatico. RICONOSCIMENTO SU CAMPIONI IN AULA E/O IN LABORATORIO Analisi macroscopica e alla lente di sabbie, di campioni di rocce sedimentarie clastiche e carbonatiche. Analisi di strutture sedimentarie deposizionali (laminazioni parallele, incrociate, strutture di fondo, ripples, flutes, tessitura gradata, massiva ecc.) e biogene. _______________________________________________________ PREPARAZIONE DELL’ESAME L’esame potrà essere preparato sugli appunti delle lezioni e sul materiale messo a disposizione a lezione. Testi di riferimento: Bosellini, Mutti & Ricci-Lucchi, Rocce e successioni sedimentarie, Utet; D’Argenio, Innocenti, Sassi, Introduzione allo studio delle rocce, Utet; Ricci-Lucchi, Sedimentologia, II vol.,Clueb; Ricci-Lucchi, I ritmi del mare, Nis; L’esame prevede una prova scritta costituita da una serie di sei domande a risposta breve e di una prova orale nei giorni successivi. Secondo modulo “BACINI SEDIMENTARI”, Secondo semestre, 2 cfu INTRODUZIONE Inquadramento dei bacini sedimentari nel modello della tettonica delle placche. Classificazione dei bacini relativamente alla loro posizione su litosfera oceanica o continentale, rispetto ai rift oceanici e alle zone di megasuture. Classificazione dei bacini di Kingston et alii. I bacini nella tettonica globale, sequenze di colmamento dei bacini, deformazioni tettoniche estensionali e compressionali, orogenesi. Tipi di bacini presenti nei margini continentali passivi e attivi e nei sistemi arco fossa. RELAZIONI TRA STRUTTURA TETTONICA E SEDIMENTAZIONE Bacini limitati da faglie estensionali: graben, semi-graben,posizione. Bacini limitati da faglie inverse. Posizione del bacino rispetto al livello medio del mare e storia del colmamento. Bacini pre, sin e post-deposizionali, sequenza sedimentaria pre, sin, post-rift. 2 MARGINI CONTINENTALI Margini continentali passivi: strutturazione tettonica, “pure shear”, “simple shear”, faglia di scollamento (detachment), struttura a faglie listriche, blocchi abbassati e ruotati; rifting stage, “discordanza sedimentaria conseguente alla lacerazione della crosta continentale” (breakup unconformity), drifting stage. Controlli sulla sedimentazione: livello strutturale, fascia climatica, subsidenza (tettonica, da carico e termica), eustatismo, apporti sedimentari, controllo delle facies da parte dei fattori ambientali; Esempi di rift continentali: rift africani, rifting europei (esempio del rift oligocenico-neogenico del Reno). Accrescimento sedimentario del margine passivo, descrizione dei principali processi sedimentari attivi nel margine superiore, slope e margine inferiore-piede del margine. CONTROLLO EUSTATICO Variazioni eustatiche. Conseguenze delle oscillazioni eustatiche sulla sedimentazione nelle aree costiere e nella piattaforma continentale dei margini continentali passivi. Curva eustataica di Vail, migrazione del coastal onlap. Unità sequenziali relative alle variazioni eustatiche di 3° ordine: highstand sistems tract, falling s.t., lowstand s.t., rising-starved s.t. (erosioni e sezioni condensate), highstand s.t., shelfmargin s.t.. _______________________________________________________ PREPARAZIONE DELL’ESAME L’esame potrà essere preparato sugli appunti delle lezioni e sul materiale messo a disposizione a lezione. Testi di riferimento: D’Argenio, Innocenti, Sassi, Introduzione allo studio delle rocce, Utet, parte della classificazione geodinamica delle rocce sedimentaria. Bally, Oldow, Catalano, Geologia regionale e bacini sedimentari, Pitagora. Bosellini, Mutti & Ricci-Lucchi, Rocce e successioni sedimentarie, Utet; cap. 14 e 15. L’esame prevede una prova scritta costituita da una serie di sei domande a risposta breve e di una prova orale nei giorni successivi. 3