Berna, 7 luglio 2010 Comunicato media Impianti dentali: le perdite dovute alla peri-implantite sono minime Nel 95% dei casi, gli impianti dentali si presentano ancora in ottimo stato dopo più di 10 anni. La premessa indispensabile di questo risultato è costituita da una cura professionale e da controlli eseguiti a cadenze regolari. Tuttavia, in caso di un’igiene orale insufficiente ed un elevato consumo di sigarette, il rischio di una possibile perdita dell’impianto aumenta considerevolmente. L’eventuale perdita di denti presso i giovani è spesso dovuta ad un incidente o infortunio. Invece, nella fascia più anziana della popolazione la perdita dei propri denti è causata piuttosto dai seguenti motivi: carie avanzata, infezioni dopo una cura di radice, fratture radicolari oppure parodontite (malattia dei tessuti di sostegno dei denti). Anche gli impianti dentali si possono perdere. Di norma, meno del 3% degli impianti non si integra perfettamente o solo in modo parziale nell’osso, ciò che causa la loro rimozione obbligata. Al contrario, se l’impianto supera questa fase critica e delicata, una cura approfondita e dei controlli periodici riducono ai minimi termini l’eventuale rischio di perdita. Peri-implantite: malattia dei tessuti molli e dell’osso marginale dell’impianto Anche l’impianto dentale può essere colpito dalla peri-implantite, una malattia dei tessuti molli e dell’osso marginale analoga alla parodontite dei denti naturali, che può portare alla perdita dell’impianto stesso. È oramai comprovato che, dopo 5 anni, un impianto su dieci manifesta i segni tangibili di una peri-implantite con gradi di severità diversi. Se i batteri presenti sull’impianto dentale non vengono rimossi per più di due giorni, i tessuti molli circostanti l’impianto iniziano ad infiammarsi. Tuttavia, dopo una pulizia accurata e con la pratica quotidiana di un’igiene orale impeccabile, l’infiammazione scompare senza lasciare danni permanenti. Il paziente se ne accorge a malapena Se la placca batterica dovesse invece permanere più a lungo sull'impianto, l'infiammazione inizialmente innocua potrebbe portare alla formazione di tasche dei tessuti molli, trasmettendosi in seguito anche all'osso. In questo caso, l’osso inizia a ritirarsi progressivamente, finché attorno all'impianto non si forma un cratere vero e proprio. Questo processo si svolge in modo quasi impercettibile, senza che il paziente se ne accorga, in quanto non provoca necessariamente dolore. Inoltre, queste infiammazioni sono raramente visibili a occhio nudo con sintomi chiari come la presenza di arrossamenti, tumefazioni, emorragie o suppurazioni. Di conseguenza, la peri-implantite può progredire inosservata senza che il paziente se ne renda conto, fino a provocare danni gravi. Allo stadio iniziale il trattamento è semplice La cura di una peri-implantite allo stadio iniziale (formazione di una piccola tasca gengivale senza distruzione ossea) è, nella maggior parte dei casi, molto semplice e consiste nella pratica di un’igiene orale domiciliare ineccepibile da parte del paziente, nonché in un’istruzione professionale all’igiene, con una pulizia e disinfezione delle tasche eseguite dal medico dentista o dall’igienista dentale. Ciononostante, tutto diventa più difficile nel caso in cui la peri-implantite dovesse progredire senza essere individuata. Il trattamento di una peri-implantite molto avanzata contempla, a dipendenza della condizione momentanea della bocca del paziente, una pulizia approfondita, una disinfezione locale con la rigenerazione dell’osso distrutto, oppure il trattamento e la modifica della superficie dell’impianto, sino all’asportazione di quest’ultimo. Nel caso peggiore, cioè quello che presenta una distruzione dell’osso superiore a 2 mm con delle tasche dei tessuti molli di più di 5 a 6 mm, si rende necessario un intervento chirurgico con la sostituzione dell’osso. Fattori di rischio L’insorgere della peri-implantite è favorito ad esempio da un’igiene orale insufficiente, tabagismo, parodontite o precedenti di malattie parodontali, come pure da malattie sistemiche come il diabete o l’osteoporosi. Gli impianti dentali dovrebbero dunque essere inseriti solo a condizione che il paziente abbia ricevuto un’informazione esaustiva ed esauriente da parte del medico dentista, pratichi un’igiene orale domiciliare minuziosa e presenti dei fattori di rischio minimi. La qualità del trattamento è decisiva La durata di vita di un impianto dipende in gran parte dalla qualità delle cure prestate, quindi dall’esperienza e competenza del medico dentista curante. Non solo il medico dentista deve inserire l’impianto in un punto ben preciso, ma deve anche posizionarlo in maniera tale da permettere al paziente di pulirlo quotidianamente e senza alcun problema sotto alla protesi dentaria (corona). Per l’ottenimento di una condizione stabile e priva di infiammazione a lungo termine, l’impianto dentale dev’essere circondato da tutti i suoi lati dall’osso e da una salda corona gengivale. Se ciò non fosse il caso, sarà necessario ricorrere a degli interventi chirurgici aggiuntivi come la rigenerazione ossea o la correzione della gengiva prima, durante o dopo l’inserimento dell’impianto, al fine di assicurare una prognosi positiva a lungo termine. La terapia di mantenimento professionale e la cura dell’impianto sono essenziali I controlli periodici dal medico dentista, rispettivamente dall’igienista dentale, sono indispensabili al fine di individuare e curare con tempestività eventuali infiammazioni gengivali. Il controllo del sito dell'impianto, un'eventuale radiografia o un esame microbiologico aiutano a diagnosticare precocemente le patologie peri-implantari (infiammazione dei tessuti molli e distruzione ossea), e a curarle in modo mirato. I pazienti affetti da parodontite, invece, dovrebbero sottoporsi a dei controlli più frequenti (sono consigliati fino a quattro controlli annui). Il requisito di base essenziale per garantire il successo a lungo termine è un’igiene orale domiciliare scrupolosa da parte del paziente. Non è solo la frequenza ad essere decisiva, bensì anche la tecnica utilizzata. Chi desidera pulire e curare i propri denti in modo efficace utilizzando dei mezzi ausiliari come lo spazzolino da denti manuale, quello elettrico, il filo e gli scovolini interdentali, deve dapprima sottoporsi ad una seduta di istruzione professionale all’igiene orale eseguita dal medico dentista, rispettivamente dall’igienista dentale. 2/3 Troverete ulteriori informazioni e immagini, come pure la versione elettronica del presente testo sul sito web della Fondazione Impianti Svizzera, www.fondazioneimpianti.ch. Per domande o interviste potete rivolgervi a: FONDAZIONE IMPIANTI SVIZZERA, Prof. Dr. Daniel Buser, presidente, tel. 031 632 25 63 e-Mail [email protected] Chi è la FONDAZIONE IMPIANTI SVIZZERA? La Fondazione Impianti Svizzera è stata creata nel 2007 a Berna allo scopo di informare in modo obiettivo, scientificamente fondato e facilmente comprensibile la popolazione svizzera sulle possibilità e i limiti degli impianti dentali. Essa mette a disposizione del pubblico strumenti informativi adeguati e organizza campagne divulgative. Le informazioni fornite al pubblico devono soddisfare criteri etici e scientifici molto severi e di massimo livello. La fondazione non persegue finalità di lucro. Le seguenti società specialistiche sono parte integrante della Fondazione: – Società Svizzera di Implantologia Orale (Schweizerische Gesellschaft für orale Implantologie, SGI) – Società Svizzera di Chirurgia Orale e Stomatologia (Schweiz. Gesellsch. für Oralchirurgie u. Stomatologie, SSOS) – Società Svizzera di Parodontologia (Schweizerische Gesellschaft für Parodontologie, SSP) – Società Svizzera di Odontoiatria Ricostruttiva (Schweizerische Gesellschaft für rekonstruktive Zahnmedizin, SSRD) La fondazione Impianti Svizzera beneficia inoltre del sostegno della Società Svizzera di Odontologia e Stomatologia (SSO), dell’Organizzazione Svizzera dei Pazienti (OSP), dei centri universitari di medicina dentaria di Basilea, Berna e Ginevra, nonché delle imprese svizzere di tecnologia medica. La Fondazione, che è un ente di pubblica utilità, viene finanziata dalle società specialistiche partecipate e dalle imprese medtech rappresentate. L’impianto dentale L’impianto si presenta sotto forma di una vite, di norma in titanio, inserita mediante intervento chirurgico nell’osso mascellare o mandibolare, dove sostituisce la radice di un dente mancante. Su questo pilastro artificiale verrà successivamente fissata una protesi dentaria. La tecnica dell’impianto consente di sostituire un singolo dente, colmare una lacuna dentaria più estesa o stabilizzare e fissare una protesi rimovibile in un mascellare completamente edentulo. 3/3