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Berna, 4 gennaio 2010
Comunicato media
Impianti dentali: anche i rischi sono da considerare
Con un tasso di successo superiore al 95% sull’arco di più di 10 anni, l’implantologia
orale costituisce un procedimento terapeutico riconosciuto nella moderna medicina
dentaria. Malgrado i molteplici vantaggi che offre, questo trattamento cela anche
determinati rischi che il medico dentista curante deve analizzare e ben ponderare per ogni
singolo paziente. Tra i fattori di rischio troviamo la parodontite (malattia dei tessuti di
sostegno dei denti), l’elevato consumo di nicotina oppure determinate malattie che
influiscono negativamente sul processo di guarigione delle ferite. A dipendenza dell’entità
dei fattori di rischio, si potrebbe anche essere costretti a rinunciare all’impianto.
L’impianto dentale non è sempre adatto, o non costituisce la migliore soluzione per ogni
paziente. La valutazione professionale di ogni singolo caso eseguita dal medico dentista riveste
un ruolo decisivo in una cura implantare. Nell’ambito di un’analisi minuziosa, prima ancora
dell’inizio della cura, il medico dentista esamina e valuta sia la situazione della bocca (qualità
della mucosa orale, dei denti e dell’osso mascellare) che lo stato di salute generale del paziente,
al fine di determinare i rischi e limitare l’insorgere di possibili complicazioni.
Malattie
Tra i fattori di rischio in una cura implantare troviamo tutte le malattie sistemiche che influiscono
negativamente sulla ricostruzione ossea o la cicatrizzazione (ad es. cattivo stato di salute
generale, diabete mellito non compensato), le malattie su cui la chirurgia implantare potrebbe
avere un influsso negativo (come ad es. l’endocardite, la sostituzione di valvole cardiache, il
trapianto di organi, l’uso di protesi articolari, i reumatismi), il danneggiamento dell’osso dovuto a
radioterapia e/o chemioterapia, come pure determinate malattie psichiche (ad es. la
depressione). Inoltre, anche la terapia con i bifosfonati a cui un paziente potrebbe essere
sottoposto dev’essere considerata dal medico dentista curante alla stessa stregua.
Pure eventuali problemi del cavo orale non affrontati preventivamente o contemporaneamente
alla cura implantologica (ad es. parodontite, denti non curati o necrotici, resti radicolari,
alterazioni patologiche della mucosa orale, infiammazioni croniche localizzate dell’osso) o
determinati farmaci assunti dal paziente possono avere un influsso negativo sul trattamento
implantare. Il medico dentista deve valutare tutti i fattori di rischio per ogni singolo paziente fino a
sconsigliare, a dipendenza della gravità del caso, la cura implantare.
Intervento chirurgico
Ogni intervento chirurgico comporta un certo rischio di complicazioni. I rischi di un impianto sono
simili a quelli di un’estrazione dentale chirurgica. Infatti si manifestano spesso emorragie, gonfiori
ed ematomi. Al fine di controllare e gestire al meglio queste complicazioni è indispensabile
risanare la bocca del paziente, che dev’essere perfettamente a posto prima dell’impianto vero e
proprio. Una pianificazione professionale dell’intervento chirurgico da parte del medico dentista e
delle condizioni operatorie pulite, possibilmente sterili, contribuiscono a diminuire in modo
tangibile le complicazioni postoperatorie.
L’osteointegrazione
In casi molto rari, dopo l’intervento chirurgico si può verificare la perdita dell’impianto dentale a
causa di un’infezione o di un aumento della mobilità durante la fase d’integrazione nell’osso.
Un’igiene orale ottimale e lo sciacquo con dei collutori adeguati aiutano a ridurre al minimo il
rischio d’infezione. Oltre a ciò, un intervento chirurgico eseguito a regola d’arte assicura
all’impianto dentale una salda integrazione nell’osso, senza allentamenti prematuri.
Nel momento in cui l’impianto dentale è ben integrato nell’osso, il rischio di una sua eventuale
perdita si riduce ai minimi termini grazie a dei controlli regolari eseguiti dal medico dentista,
rispettivamente dall’igienista dentale. Solo dei controlli periodici regolari consentono infatti di
individuare con tempestività l’insorgere di eventuali processi infiammatori e di porvi subito
rimedio. Per i pazienti a rischio di parodontite invece, sarebbe consigliabile sottoporsi con
maggiore frequenza alle visite di controllo (sino a quattro volte l’anno).
Igiene orale insufficiente e tabagismo
Il requisito fondamentale per un successo a lungo termine è costituito da un’igiene orale
ineccepibile praticata dal paziente. Ad essere decisiva qui non è solo la frequenza, ma anche la
tecnica adottata. Chi desidera curare in modo efficace i propri denti con l’ausilio di spazzolini da
denti manuali, spazzolini elettrici, filo interdentale e scovolini per gli spazi interdentali, deve
dapprima sottoporsi ad un’istruzione professionale effettuata dal medico dentista,
rispettivamente dall’igienista dentale.
Il fumo non solo ritarda o pregiudica la delicata fase di guarigione, bensì compromette anche la
durata di vita di un impianto dentale. Non è scientificamente possibile stabilire come regola
generale il numero di sigarette quotidiane atto a provocare complicazioni a lungo termine, in
quanto differisce da persona a persona. Attraverso il fumo, il portatore di impianti indebolisce
sostanzialmente le sue difese immunitarie generali e locali. Anche il digrignamento notturno dei
denti fa parte dei rischi. In questi casi può essere d’aiuto una ferula di protezione, che consente
di evitare le sollecitazioni meccaniche eccessive sulla protesi dentaria.
Elevato tasso di successo dopo 10 anni
Dopo 10 anni, la maggior parte degli impianti dentali si presenta ancora in buono stato. Il tasso
di successo è superiore al 95%. Al raggiungimento di questo grande risultato contribuiscono in
egual misura una pianificazione professionale, un intervento chirurgico eseguito
scrupolosamente e dei controlli regolari dal medico dentista (rispettivamente dall’igienista
dentale), come pure un’igiene orale quotidiana ineccepibile praticata dal paziente stesso.
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Troverete ulteriori informazioni e immagini, come pure la versione elettronica del presente testo sul sito web della
Fondazione Impianti Svizzera, www.fondazioneimpianti.ch.
Per domande o interviste potete rivolgervi a:
FONDAZIONE IMPIANTI SVIZZERA, Prof. Dr. Daniel Buser, presidente, tel. 031 632 25 63
e-Mail [email protected]
Chi è la FONDAZIONE IMPIANTI SVIZZERA?
La Fondazione Impianti Svizzera è stata creata nel 2007 a Berna allo scopo di informare in modo obiettivo,
scientificamente fondato e facilmente comprensibile la popolazione svizzera sulle possibilità e i limiti degli impianti
dentali. Essa mette a disposizione del pubblico strumenti informativi adeguati e organizza campagne divulgative. Le
informazioni fornite al pubblico devono soddisfare criteri etici e scientifici molto severi e di massimo livello. La
fondazione non persegue finalità di lucro.
Le seguenti società specialistiche sono parte integrante della Fondazione:
– Società Svizzera di Implantologia Orale (Schweizerische Gesellschaft für orale Implantologie, SGI)
– Società Svizzera di Chirurgia Orale e Stomatologia (Schweiz. Gesellsch. für Oralchirurgie u. Stomatologie, SSOS)
– Società Svizzera di Parodontologia (Schweizerische Gesellschaft für Parodontologie, SSP)
– Società Svizzera di Odontoiatria Ricostruttiva (Schweizerische Gesellschaft für rekonstruktive Zahnmedizin, SSRD)
La fondazione Impianti Svizzera beneficia inoltre del sostegno della Società Svizzera di Odontologia e Stomatologia
(SSO), dell’Organizzazione Svizzera dei Pazienti (OSP), dei centri universitari di medicina dentaria di Basilea, Berna e
Ginevra, nonché delle imprese svizzere di tecnologia medica. La Fondazione, che è un ente di pubblica utilità, viene
finanziata dalle società specialistiche partecipate e dalle imprese medtech rappresentate.
L’impianto dentale
L’impianto si presenta sotto forma di una vite, di norma in titanio, inserita mediante intervento chirurgico nell’osso
mascellare o mandibolare, dove sostituisce la radice di un dente mancante. Su questo pilastro artificiale verrà
successivamente fissata una protesi dentaria. La tecnica dell’impianto consente di sostituire un singolo dente, colmare
una lacuna dentaria più estesa o stabilizzare e fissare una protesi rimovibile in un mascellare completamente
edentulo.
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