! Beatrice Di Pisa & Giovanna Fiorentini presentano Le Guide di SaluteInCucina.it in collaborazione con Bimbò ! Difendi i tuoi bambini dalla 6-12 ! ! C a t t i v a Alimentazione!! "##$! Testi di Michela Padovani biologa Nutrizionista GUIDA ALL’ALIMENTAZIONE IN ETA’ SCOLARE PER BAMBINI %&!'($)&!)$ ! ! ! ! ,! Indice Come difendersi dalla “strega cattiva” - Le Buone Abitudini Alimentari 2 I principali errori nutrizionali in età scolare 7 Alla conquista dell’autonomia: le caratteristiche fisiologiche dell’età scolare 10 Non solo cibo. Come valutare il Menù della mensa scolastica 12 A ogni età il giusto carburante: il Bilanciamento Energetico 16 Come combattere l’obesità infantile: Osservatorio “Okkio alla salute” 19 Un problema in crescita: i disordini alimentari (anoressia e bulimia) 24 Prevenire con l’esercizio fisico 31 LE ASSUNZIONI RACCOMANDATE DEI MACRO E MICRO-NUTRIENTI 35 Energia totale 15 Percentuale calorica dei diversi macronutrienti nella dieta 37 Carboidrati 37 Proteine 37 Lipidi 38 I micronutrienti: Vitamine e Minerali 38 L’acqua 38 RACCOMANDAZIONI ALIMENTARI 40 Evitare i capricci nel piatto con Buone Abitudini Alimentari 44 LA SALUTE NEL PIATTO: LA DIETA A MISURA DI SCOLARO 46 La prima colazione 46 Lo spuntino e la merenda di metà pomeriggio 47 Il pranzo e la cena 47 Esempio di menu 49 VERO O FALSO? 50 I SEGRETI PER GUIDARLO A MANGIARE BENE 50 Passare dalla teoria alla pratica è semplice con IL RICETTARIO 53 A cura della biologa nutrizionista e mamma MICHELA PADOVANI *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *! Come difendersi dalla “strega cattiva” Le Buone Abitudini Alimentari Introduzione all’alimentazione in età scolare Dalle indagini dell’Osservatorio Okkio alla Salute risulta che: il 23,2% dei bambini è in sovrappeso e il 12,0% in condizioni di obesità, con percentuali più alte nelle regioni del centro e del sud. Dati 2008-2009 “Il problema dell’obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquisito negli ultimi anni un’importanza crescente, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bambino sia perché tali stati rappresentano un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cronico degenerative in età adulta. Inoltre, l’obesità infantile rappresenta un fattore predittivo di obesità nell’età adulta.” Tratto dal rapporto di Okkio alla Salute http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/reportregionali2010/Emilia-Romagna_Okkio2010.pdf *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8! Le abitudini si radicano in noi fin dalla più tenera età, ecco perché è importante capire l’importanza dell’alimentazione fin da piccoli!! Non è mai troppo presto per affrontare il tema dell’educazione soprattutto alimentare oggi che le con i nostri problematiche figli, legate all’aumento dell’obesità infantile e di altri disturbi alimentari che possono iniziare a manifestare i loro segni fin dall’età scolare, sono in forte crescita. L’0BESITA’ E’ CONSIDERATA UN EPIDEMIA GLOBALE (Organizzazione Mondiale della Sanità) digitalart / FreeDigitalPhotos.net Junk Food *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9! L’età scolare comprende il periodo tra i 6 ed i 12 anni, ovvero l’età che segna l'ingresso del bambino nella scuola elementare, tappa fondamentale nel processo di sviluppo dei bambini. Questa è caratterizzata da una crescita abbastanza stabile, con minori necessità per l’accrescimento rispetto alla tappa precedente, pre-scolare (dai 3 ai 6 anni), e quella successiva dell’adolescenza. Durante questo periodo s’impostano e consolidano le abitudini alimentari del bambino ed è in proprio in questa fase della vita che la famiglia e la scuola devono collaborare nel contribuire allo sviluppo di uno stile alimentare salutare, che si protragga e permanga anche nell’età adulta. Nei bambini e ragazzi in età scolare abitudini alimentari scorrette possono portare a un aumento della frequenza di sovrappeso e obesità derivanti, oltre che da scelte alimentari sbagliate, da un’eccessiva sedentarietà. E’ importante variare gli alimenti *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :! Per promuovere una crescita armonica ed uno sviluppo corretto è importante educare i bambini a consumare un’ampia varietà di alimenti. In questo modo si evita la monotonia alimentare e si prevengono rischi di eccessi o carenze nutrizionali. Attraverso una corretta alimentazione associata ad un’attività fisica regolare si può prevenire il sovrappeso e ridurre il rischio di sviluppare in età adulta malattie cronico-degenerative (malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, ecc…). Le fondamenta delle abitudini alimentari si costruiscono in famiglia. Le fondamenta delle abitudini alimentari si costruiscono in ambito familiare. La scuola, attraverso la mensa scolastica, intervenendo in età precoce, ha un ruolo preventivo e di consolidamento quando le abitudini alimentari sono ancora in formazione. La scuola inoltre ha la possibilità di agire su un numero sempre più vasto di utenti in età evolutiva, indirizzando correttamente le scelte alimentari del *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! bambino ;! e della famiglia. Quindi genitori ed educatori scolastici devono impegnarsi per contribuire a sviluppare nel bambino una coscienza alimentare autonoma e consapevole che permetta loro di fare scelte nutrizionali idonee, promuovendo anche una sana e regolare attività fisica. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! <! I principali errori in età scolare nutrizionali 1. Eccesso calorico rispetto alla spesa energetica totale quotidiana 2. Colazione assente o spesso inadeguata e troppo veloce 3. Errata ripartizione calorica nell’arco della giornata, con carenze al mattino ed eccessi la sera 4. Consumo di alimenti troppo ricchi in energia e di ridotto valore nutritivo nello spuntino a scuola così come nella merenda pomeridiana (merendine, snacks, succhi di frutta e bevande zuccherate in genere). 5. Eccesso di proteine e grassi, soprattutto di origine animale (formaggi, carni) e carboidrati ad alto indice glicemico (patate, succhi di frutta, snacks, sostituti del pane, alimenti sovraccarichi di zuccheri semplici, ecc…). *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! =! 6. Scarso apporto di: fibre, proteine vegetali (frutta e verdura, cereali integrali, legumi) e pesce. 7. Abitudine alla frequentazione dei fastfood, con consumo anche al di fuori dei pasti principali di preparazioni ad elevato contenuto energetico, grassi saturi, sale, zuccheri semplici, ma poveri di fibra e vitamine. 8. Abitudine al consumo dei pasti davanti alla TV con conseguente difficoltà a controllare l’assunzione di alimenti che favorisce l’insorgenza del sovrappeso. 9. Stile di vita sedentario: impegni di lavoro dei genitori e scolastici dei bambini (tempo pieno), riducono la possibilità dei bambini a praticare costantemente un’attività fisica (sportiva e/o ricreativa). Buoni stili di vita ed abitudini alimentari da bambini ed adolescenti aiutano ad essere adulti più sani. Si moltiplicano sempre più gli studi scientifici a favore di questa “ovvia” dichiarazione. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! >! Per “costruire” la propria salute da adulti bisogna iniziare presto: nell’adolescenza ma ancor meglio nell’infanzia! E’ stato dimostrato infatti che intervenire sull'alimentazione degli adolescenti insegnando loro a ridurre i grassi ed aumentando l’assunzione di fibre ha effetti a lungo termine molto importanti. Uno degli ultimi studi in merito, pubblicato recentemente nella prestigiosa rivista scientifica Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism (J.F. Dorgan et al.: “Adolescent Diet and Metabolic Syndrome in Young Women: Results of the Dietary Intervention Study in Children (DISC) Follow-Up Study” JCEM 2011 96: E1999-E2008) afferma infatti che chi inizia a nutrirsi correttamente ad una età precoce (più è precoce l’età, maggiori sono poi gli effetti positivi da adulti), una volta cresciuto, si ritrova infatti con la pressione e la glicemia più basse rispetto a chi nei primi anni di vita ha una dieta non adeguata. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,+! Alla conquista dell’autonomia: le caratteristiche fisiologiche del periodo Così come le macchine hanno bisogno di carburante per funzionare e muoversi, per gli esseri viventi il carburante necessario e fondamentale per la sopravvivenza e qualsiasi altra attività è il cibo. Generalmente nel periodo scolare ogni bambino presenta un modello di accrescimento molto personale che talvolta può essere anche considerato “disordinato”, caratterizzato da brevi momenti di crescita seguiti da periodi più o meno lunghi di latenza, che coincidono con modificazioni del tutto simili dell’appetito e delle modalità di assunzione dei diversi cibi. La stretta dipendenza dalla famiglia, in un certo senso “si allenta” e le relazioni interpersonali si ampliano ad altri ambiti dell’intorno socioculturale (sport, amicizie, post-scuola, ecc…). La scolarizzazione consente al bambino di acquisire un certo grado di *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,,! autonomia nell’alimentazione infatti sempre più spesso e con sempre maggiore regolarità alcuni pasti vengono consumati fuori casa, nelle mense scolastiche. In questo alimentari periodo (in si questo consolidano processo le abitudini hanno enorme importanza i fattori educativi) tanto in seno alla famiglia come nella scuola. Nella acquisizione delle abitudini alimentari intervengono fattori genetici, ambientali e culturali che talvolta sono difficili da distinguere. I fattori ambientali sui quali si può intervenire sono principalmente quelli di trasmissione sociale tra gruppi familiari o non familiari. Fra questi ultimi, l’influenza dei compagni e l’importanza dell’imitazione hanno un ruolo essenziale, nell’assimilazione di nuove consuetudini che agiscono sulle pratiche alimentari proprie della famiglia. Risulta quindi fondamentale il modo in cui la famiglia riesce a trasmettere al figlio le corrette informazioni e come la scuola dia un supporto sufficiente per svilupparle, fortificarle o, nel caso non fossero corrette, modificarle ed a questo punto informare e comunicare con la famiglia stessa. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,*! Il ruolo della scuola è determinante Il ruolo della scuola è determinante e bisogna ottenere che venga rispettato e svolto adeguatamente tramite programmi di educazione alimentare anche ad integrazione dei programmi scolastici svolti dagli insegnanti sia durante il momento della refezione scolastica. La mensa, infatti è un ottimo strumento di educazione alimentare e sanitaria. In questo modo il bambino apprende che il suo stato di salute dipende dal suo comportamento alimentare e potrà migliorare le abitudini dietetiche giungendo all’età adulta con uno stato di consapevolezza e, soprattutto, nutrizionale migliore. Non solo cibo. Come valutare il Menù della mensa scolastica Sono sempre di più i bambini in età scolare che usufruiscono del servizio della mensa scolastica e le previsioni sono di un incremento nell’utilizzazione di questo servizio. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,8! Le abitudini alimentari, come già detto, si formano a livello familiare ma anche la mensa scolastica può e deve esercitare un importante compito educativo. Perciò è importante che la mensa non sia solo un luogo dove mangiare ma rappresenti un ambiente dove fare educazione nutrizionale, sanitaria e sociale. La mensa scolastica deve fornire menù adeguati da un punto di vista nutrizionale alle esigenze dei bambini, contribuendo in modo importante all’assunzione complessiva giornaliera di nutrienti. Le funzioni della mensa scolastica devono quindi essere anche: - Sviluppare abitudini alimentari ottimali ed allo stesso tempo promuovere l’adattamento del bambino ad una diversità di menù e ad una disciplina durante il pranzo che comprenda la cortesia, la tolleranza, la solidarietà e l’educazione alla convivenza. - Offrire una pianificazione alimentare che apporti le sostanze nutrienti che il bambino necessita per il *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,9! suo normale sviluppo e completare l’alimentazione ricevuta a casa. - Contribuire all’integrazione della famiglia nella misura in cui i genitori vengono facilitati nell’esercizio delle loro funzioni lavorative e sociali. - Informare la famiglia dei benefici che si possono ottenere da una collaborazione congiunta con gli operatori della mensa sia per quanto riguarda la salute sia per quanto riguarda l’educazione alimentare. - Educare la famiglia indirettamente con i modelli di condotta acquisiti a scuola. I genitori da parte loro devono mantenersi informati ed interessati nei confronti del menu serviti in modo da poter preparare pasti alternativi a quelli già offerti dalla mensa. Instaurare un rapporto di reciproca fiducia e collaborazione con gli insegnanti in modo da collaborare nei confronti delle eventuali specifiche esigenze del bambino. Condizioni che devono rispettare i menù delle mense scolastiche - Rispondere alle necessità nutritive dei bambini. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! - ,:! Rispettare la tipicità gastronomica della zona senza che questo impedisca di incoraggiare la conoscenza di altri piatti. - Condire gli alimenti usando, quando sia necessario, sale, olio (solo extravergine di oliva) e zucchero con moderazione e presentare questo fatto in modo attraente oltre a proporre il piatto in modo accattivante. - Usare procedimenti preparazione degli diversificati alimenti: stufati, di bolliti, cottura al vapore, al forno, fritti, ecc… senza abusare di nessuno di questi. - Servire i pasti ad una temperatura adeguata e mantenendo una sequenza nel pranzo con un ritmo che favorisca il consumo. I bambini non devono pasteggiare frettolosamente né essere intimati o istigati a terminare velocemente. - Una persona adulta deve sempre supervisionare il pasto del bambino ed informare i genitori di eventuali problematiche che possano verificarsi. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,;! A ogni età il giusto carburante: il Bilanciamento Energetico Il nostro peso bilanciamento esistente tra corporeo energetico, l’energia è determinato ossia dal dall’equilibrio immagazzinata attraverso l’assunzione degli alimenti e l’energia spesa per le funzioni vitali dell’organismo e per ogni attività svolta. Per un mantenimento del proprio peso corporeo l’energia in entrata deve essere in equilibrio con l’energia in uscita. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,<! Quando le calorie ingerite sono minori o maggiori della spesa energetica avremo rispettivamente perdita o aumento di peso e, quindi, variazioni nelle riserve energetiche corporee, ovvero del tessuto adiposo. Ogni alimento che ingeriamo ci fornisce una certa quantità di energia espressa in kilocalorie (kcal) - 100 g di mela con la buccia forniscono 38 kcal; - 125 g di yogurt intero (un vasetto) forniscono 88 kcal - 100 g di pane (circa due rosette) forniscono 270 kcal - 100 g di spaghetti con 20 g di parmigiano e 10 g di olio forniscono 297 kcal - 100 g di spaghetti alla carbonara forniscono circa 355 kcal - 100 g di brioche (più o meno 2 brioche vuote) forniscono circa 400 kcal *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! La ,=! dieta deve assicurare al nostro organismo, oltre alle proteine, i grassi, i carboidrati e l’energia da essi apportata, anche altri nutrienti indispensabili, quali l’acqua, le vitamine e i minerali. La dieta deve inoltre fornirci particolari aminoacidi (presenti nelle proteine) e alcuni acidi grassi polinsaturi (presenti nei grassi). Queste sostanze infatti, così come le vitamine e i minerali, sono definite “essenziali” proprio perché l'organismo non è capace di "costruirsele" da solo: quindi ce le dobbiamo assicurare attraverso gli alimenti nei quali sono contenute. È bene ricordare che non esiste l'alimento "completo" o "perfetto" che contenga tutte le sostanze indicate nella giusta quantità e che sia quindi in grado di soddisfare da solo le nostre necessità nutritive. Di conseguenza, il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l'apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili, è quello di variare il più possibile le scelte e di *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ,>! combinare in modo opportuno i diversi alimenti. Come combattere l’obesità infantile? Ecco le indicazioni dell’Osservatorio “Okkio alla salute” Dati del International Obesity Task Force, http://www.iaso.org/iotf/obesity/?map=children Nel MONDO 1 bambino Secondo le su 10 ultime è in sovrappeso valutazioni dell'International Obesity Task Force (risalenti al 2004), nel mondo un bambino su dieci è in eccesso di peso. Sono circa 155 *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *+! milioni i bambini in età scolare che sono in sovrappeso e all'interno di questi, circa 30-45 milioni sono obesi. In EUROPA 1 bambino/ragazzo dai 5 ai 17 anni su 20 è in sovrappeso In Europa, la percentuale media dei bambini/ragazzi dai 5 ai 17 anni in eccesso di peso si aggira attorno al 20%. I livelli più alti di sovrappeso ed obesità si osservano nei Paesi europei meridionali (dal 20 al 35%). I Paesi europei settentrionali tendono ad avere percentuali d’incidenza più basse (10-20%). Nel 1998 circa il 20% dei bambini del Regno Unito erano in sovrappeso od obesi (Lobstein, 2003); in Svezia la percentuale era del 18% tra i bambini di 10 anni, mentre in Finlandia era del 13% tra gli adolescenti (Kautiainen, 2002). In Grecia, la percentuale di sovrappeso è del 26% nei ragazzi e del 19% nelle ragazze dai 6 ai 17 anni (Krassas, 2001); in Spagna, il 27% dei bambini ed adolescenti è in condizione di sovrappeso od obesità. (Majem, 2001). *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *,! L’ITALIA è al 1° posto in Europa per numero di bambini sovrappeso L'Italia è ai primi posti in Europa per il numero di bambini in sovrappeso e i dati sono destinati a peggiorare: si stima infatti che in Europa il sovrappeso in età scolare cresca al ritmo di circa 400.000 casi l'anno. In Italia, oltre 1/3 dei bambini tra i 6 e i 9 anni risulta in sovrappeso o obeso (34,1%), la percentuale si abbassa al 25,4% nella fascia tra i 10 e i 13 anni, e del 13,9% in adolescenza (14-17 anni). A preoccupare sono non solo i dati sulla situazione attuale, ma soprattutto le stime per il futuro. La Società Italiana dell’Obesità (SIO) prevede che, se il fenomeno manterrà questo andamento, nel 2025 l'obesità infantile in Italia triplicherà. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! **! Questi ultimi dati sullo stato nutrizionale dei bambini italiani derivano dai risultati preliminari dello studio del Ministero della Salute “Okkio alla Salute, promozione della salute e della crescita sana dei bambini della scuola primaria”. Dai quali risulta purtroppo che i nostri bambini sono pigri e passano troppo tempo davanti alla TV o ai videogiochi. L’indagine ha previsto la partecipazione di oltre 42 mila gli alunni della terza classe primaria, di molte Regioni italiane. I dati emersi confermano l’elevata prevalenza di un eccesso ponderale, di cattive abitudini alimentari e di stili di vita sedentari. Il 22,9% dei bambini partecipanti è risultato in sovrappeso e l’11,1% obeso. Esiste inoltre una grande variabilità interregionale: percentuali più basse al Nord e più alte al Sud. Per quanto riguarda l’abitudine a svolgere un’attività fisica: solo il 22% dei bambini *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *8! coinvolti nello studio pratica sport e per non più di un’ora a settimana. Circa la metà dei bambini intervistati ha la TV in camera, il 38% la guarda e gioca con i videogiochi per 3 o più ore al giorno e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Qual è la percezione dei genitori nei confronti del problema? Dalle interviste svolte e dai questionari compilati dai genitori dei bambini considerati nello studio (nell’88% dei casi mamme) si riscontra che: *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *9! • Tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 36% NON ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale • 2 genitori su 3 di bambini in sovrappeso o obesi sembrano sottovalutare la quantità di cibo assunta dai propri figli • 1 madre su 2 di bambini fisicamente INATTIVI, ritiene che il proprio figlio svolga un’attività motoria sufficiente Fonte: C. S. W. Rand and J. L. Resnick; The "Good Enough" Body Size as Judged by People of Varying Age and Weight; Obesity Research (2000) 8, 309–316; doi: 10.1038/oby.2000.37 La percezione dello stato ponderale dei bambini da parte dei loro genitori è stata valutata utilizzando una scala visiva di figure corporee con una gradazione *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *:! che va da 1 = sottopeso a 7 = obeso. E’ stato chiesto ai genitori di scegliere tra le figure rappresentate quella più simile al proprio figlio/a e di indicare anche quella che ritenevano desiderabile. Dalla differenza tra il numero della figura ritenuta simile e quella riconosciuta come desiderabile risulta che il 40,6% dei genitori con un figlio sovrappeso non desidera alcun cambiamento, mentre il 50,9% di essi auspica, invece, una diminuzione di una figura e il 6,1% di due figure nella scala visiva. Il dato ancora più interessante, però, emerge considerando il punto di vista dei genitori dei bambini obesi, in quanto il 13% di essi non desidera alcun cambiamento, mentre il 52,7% vorrebbe una diminuzione di una figura, il 31,9% di due figure e solo l’1,9% di tre figure nella scala visiva. Questo conferma la ridotta percezione dell’eccesso ponderale dei propri figli da parte dei genitori. Solo il 26,8% dei bambini intervistati è solito giocare 2 ore o più al giorno all’aria aperta nei giorni feriali; la percentuale aumenta al 62,4% nei giorni festivi. La mancanza di strutture idonee è la motivazione maggiormente riconosciuta dai genitori dei bambini residenti nelle regioni del Sud sia per il gioco all’aria aperta (60,4%) che per la pratica dello sport *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *;! (40,6%). Al Nord ed al Centro la motivazione principale è invece la mancanza di tempo. E’ stato inoltre valutato quanto gli intervistati conoscessero le regole base dell’alimentazione più idonea per i propri figli. Il 93% è consapevole dell’importanza della prima colazione ed il 93,6% è in grado di indicarne la giusta composizione. Riguardo lo spuntino di metà mattina o metà pomeriggio viene riconosciuto uno yogurt o un frutto “sufficienti come quantità” (79,4%) ed “adeguati in nutrienti” (82,8%) anche se rispettivamente il 9,6% ed il 12,3% dichiara di non conoscere la risposta giusta e l’11,1% ed il 4,8% dà la risposta sbagliata. Alla domanda “Quale bevanda è preferibile per un bambino?”, solo l’81% dei genitori risponde correttamente “l’acqua”, mentre lo 0,6% indica le bevande gassate e il 16% i succhi di frutta. Per quest’ultimo valore si osservano delle marcate differenze per area geografica: 8,9% dei genitori del Nord, il 17,2% del Centro ed il 22,1% del Sud. Anche la domanda “Come deve essere lo spuntino dopo lo sport?” evidenzia carenze di conoscenze in tema di alimentazione: infatti, quasi il *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *<! 24% risponde erroneamente che lo spuntino “deve essere più sostanzioso del solito”. Un dato importante è quello relativo alla frequenza di consumo della frutta e verdura: solamente il 34,7% dei genitori risponde correttamente “più volte al giorno”, mentre ben il 30,7% risponde solo “3 o 4 volte a settimana” mostrando una forte mancanza di consapevolezza sul corretto uso di tali alimenti. Questi dati rendono la situazione ancora più preoccupante alla luce del fatto che è oramai dimostrato che il rischio per i bambini obesi di esserlo anche superiore da rispetto adulti ai è di 2-6 volte normopeso. Non solo, l’obesità, soprattutto se sviluppata in età precoce, predispone e favorisce ancora di più lo sviluppo di molte malattie cronico degenerative, quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, le alterazioni dei grassi nel sangue, ecc… Gli errori più frequenti a conclusione dello studio confermano quanto già noto ed ampiamente ripetuto: • scarsa abitudine alla prima colazione; *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *=! • assenza di almeno uno dei 5 pasti auspicabili (colazione, 2 pasti principali, 2 spuntini); • elevato consumo di alimenti fuori pasto; • elevato consumo di alimenti ricchi di grassi animali (burro) e di grassi vegetali di cattiva qualità (come olio di palma e cocco, ricchi di grassi saturi), rispetto ai grassi vegetali di qualità ottimale (olio extravergine di oliva); • scarso consumo di frutta e verdura; • uso eccessivo di bevande dolcificate e succhi di frutta; • porzioni eccessive per l’età e non commisurate all’effettivo dispendio energetico. Per maggiori informazioni sui risultati dello studio basta visitare il sito dedicato dal Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/IndagineN azionale2010.asp. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! *>! Un problema in crescita: i disordini alimentari (anoressia e bulimia) Soprattutto negli ultimi decenni, i casi di bambini ed adolescenti affetti da disordini alimentari sono in continuo aumento. Questi disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia, sono considerati vere e proprie patologie psicosociali (più che prettamente nutrizionali) soprattutto per la molteplicità dei fattori che le originano. In un articolo recentissimo si stimava che attualmente tali disturbi colpiscono un caso su dieci già nella pre-adolescenza. Quanto il disturbo si manifesta così precocemente i problemi diventano ancora più seri in quanto, oltre alla patologia, si aggiungono quelli sulla crescita e lo sviluppo di un organismo che deve ancora in evoluzione. Il dato è stato diffuso all'Ospedale Niguarda di Milano, dove opera un centro di riferimento nazionale e dove è stato inaugurato un nuovo reparto. Al centro del disordine alimentare c’è, da parte del soggetto, una problematica di natura psicologica caratterizzata da una ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della proprio aspetto fisico, del peso *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8+! ed una necessità di stabilire un controllo su di esso. Tra le ragioni che portano allo sviluppo di comportamenti anoressici e bulimici, si evidenziano, oltre a una componente di familiarità (studi transgenerazionali e sui gemelli hanno dimostrato che i disordini alimentari si manifestano con più probabilità tra i parenti di una persona già malata, soprattutto se si tratta della madre), l’influenza negativa da parte di altri componenti familiari e sociali, la sensazione di essere sottoposti a un eccesso di pressione e di aspettativa, o al contrario, di essere fortemente trascurati dai propri genitori, il sentirsi oggetto di derisione per la propria forma fisica o di non poter raggiungere i risultati desiderati per problemi di peso e apparenza. Per alcune persone, si tratta di una tendenza autodistruttiva che le porta ad alterare il proprio comportamento alimentare o ad abusare di alcol o droghe. I casi di anoressia e bulimia si presentano più spesso nelle donne e nella fascia di età compresa tra gli 11 ed i 35 anni. Secondo recenti studi sembra che il fenomeno si stia spostando anche nel sesso maschile con un abbassamento dell'età di insorgenza. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8,! L’obiettivo degli specialisti è quello di portare il paziente, attraverso terapie mirate a modificare i comportamenti e l’attitudine, a adottare soluzioni di gestione dei propri stress emotivi che non siano dannose per la propria salute e a ristabilire un equilibrato comportamento alimentare. In alcuni paesi, sono iniziati nelle scuole progetti di prevenzione nei quali l’educazione alimentare è uno dei cardini dell’intervento. Le conoscenze nutrizionali sono incluse nei programmi didattici dell’educazione primaria e secondaria. Prevenire con l’esercizio fisico L’esercizio fisico è necessario e fondamentale tanto nell’infanzia come nell’adolescenza (che nell’età *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8*! adulta) tanto importante da esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale del bambino. Secondo l'art. 31 della Convenzione sui diritti dell'infanzia (http://www.unicef.it/doc/605/convenzione-dirittiinfanzia-artt-31-41.htm) "Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età … [...]". Lo sport praticato con costanza è importante sia dal punto di vista nutrizionale che sociale e quindi psicologico. Lo sport consente al bambino di sperimentare e mettere alla prova il proprio corpo, assicura un adeguato sviluppo dell’apparato scheletrico e muscolare, aiuta a socializzare, a comprendere il valore delle regole e della disciplina e, dal punto di vista strettamente nutrizionale, regola il metabolismo e facilita una diminuzione dei depositi grassi presenti nella maggioranza dei bambini sovrappeso e obesi. E’ dimostrato inoltre come lo sport contribuisca anche a ridurre lo stress, l'ansia, la depressione e la sensazione di solitudine, prepara i bambini all'apprendimento futuro, migliora il rendimento scolastico ed infine aiuta a controllare vari rischi comportamentali, come l'uso di tabacco, droghe *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 88! o di altre sostanze, le abitudini alimentari scorrette ed il ricorso alla violenza. Praticare sport in giovane età abitua all’attività fisica e contribuisce a prevenire patologie a lungo termine. Promozione dell'attività fisica nei bambini e negli adolescenti: le linee guida Nice 2009 Il National Institute for Health and Clinical Excellence (Nice) ha pubblicato la guida per la promozione dell’attività fisica nei bambini e negli adolescenti (“Promoting physical activity for children and young people”). La guida è costituita da diverse raccomandazioni rivolte soprattutto ai responsabili della promozione dell’attività motoria nelle fasce d’età considerate nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale, dell’Istruzione, delle Pubbliche Amministrazioni, del settore pubblico e del privato, del volontariato, dei servizi alla comunità. La sintesi delle linee guida in italiano (tradotta dal Dors Piemonte) è disponibile anche al sito: http://www.dors.it/pag.php?idcm=3336. Tali raccomandazioni sono orientate alla prevenzione primaria delle malattie cardiorespiratorie, metaboliche, muscolo-scheletriche, tumorali e dei disturbi depressivi. I livelli di attività fisica raccomandati dall'OMS sono formulati sulla base dei seguenti parametri: - Tipo (quale attività fisica). E' la modalità di partecipazione all'attività fisica. Il tipo di attività fisica può assumere molte forme: aerobica, di forza, di flessibilità e di equilibrio corporeo. - Durata (per quanto tempo). Il periodo di tempo in cui l'attività o l'esercizio viene eseguito. La durata è generalmente espressa in minuti. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 89! - Frequenza (quante volte). Il numero di volte che l'esercizio o l'attività è svolto. La frequenza è generalmente espressa in sessioni, momenti o incontri alla settimana. - Intensità (quanta fatica). L'intensità si riferisce alla velocità con cui l'attività è eseguita o all'entità dello sforzo richiesto per svolgere l'attività o l'esercizio. - Volume (quanta attività fisica in totale viene svolta). La pratica di esercizio aerobico può essere caratterizzata da un'interazione di attività di diversa intensità, frequenza e durata. Il prodotto di queste caratteristiche può essere pensato come il volume. - Attività fisica di moderata intensità. Su una scala assoluta, l'intensità moderata si riferisce all'attività che viene eseguita da 3,0 a 5,9 volte l'intensità di uno stato di riposo. Su una scala riferita alla capacità funzionale di un individuo, l'attività fisica di moderata intensità è di solito riferita alla pratica di 5 o 6 volte su una scala da 0 a 10. - Attività fisica di vigorosa intensità. Su una scala assoluta, l'intensità vigorosa si riferisce all'attività che viene eseguita da 6.0 o più volte l'intensità di uno stato di riposo per gli adulti e da 7.0 o più volte per bambini e giovani. Su una scala riferita alla capacità funzionale di un individuo, l'attività fisica di vigorosa intensità è di solito riferita alla pratica di 7 o 8 su una scala da 0-10. - Attività fisica aerobica. L'attività aerobica, chiamata anche attività di resistenza che migliora le funzioni cardiorespiratorie. Esempi di attività fisica aerobica sono: camminare a ritmo sostenuto, correre, andare in bicicletta, saltare la corda, nuotare. Livelli di attività fisica raccomandati per i bambini ragazzi di età compresa fra i 5 e i 17 anni - Bambini e ragazzi di età compresa fra i 5 e i 17 anni dovrebbero compiere giornalmente almeno 60 minuti di attività fisica di intensità variabile fra moderata e vigorosa. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8:! - Lo svolgimento di attività fisica superiore ai 60 minuti fornisce ulteriori benefici per la salute. - La maggior parte dell'attività fisica quotidiana dovrebbe essere aerobica. Attività di intensità vigorosa, che comprendano quelle che rafforzano muscoli e ossa, dovrebbero essere previste, almeno tre volte la settimana. - Le attività da proporre a bambini e ragazzi dovrebbero supportare il naturale sviluppo fisico, essere divertenti e svolte in condizioni di sicurezza. LE ASSUNZIONI RACCOMANDATE DEI MACRO E MICRO-NUTRIENTI Durante l’infanzia una nutrizione adeguata è essenziale per il mantenimento di un buono stato di salute e per una crescita ed uno sviluppo ottimali, ma questi periodi della vita offrono importanti opportunità per acquisire abitudini alimentari salutari che potranno persistere durante tutta la vita. Energia totale Le necessità energetiche si calcolano valutando le assunzioni associate ad una crescita regolare. Le differenze nei fabbisogni energetici variano fondamentalmente con il tipo di attività fisica (le raccomandazioni internazionali prevedono per il periodo un fattore di attività leggera o moderata) a partire dai 10 anni e si differenziano ancor più con il sesso, a causa dell’inizio della pubertà. Se si calcola l’energia per kg di peso corporeo questa scende notevolmente da quelle che erano le necessità del lattante (115 kcal/kg peso), assestandosi poco sotto le 100 kcal/kg nel periodo dai 6 mesi ai tre anni di vita e continuando a diminuire fino ai 10 anni dove già si riscontra un diverso fabbisogno tra maschi e femmine (68 e 59 kcal/kg peso, rispettivamente). *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8;! Età ( ann i ) M asch i Femmine kcal / k kJ/kg Proteine kcal/kg 3 g94 39 1,38 (g/kg) 90 375 1,38 4, 90 37 5 1,34 87 365 1,34 5, 87 36 5 1,29 84 350 1,29 6 5, 84 35 5 1,28 79 330 1,28 7 , 5 79 33 0 1,28 73 305 1,28 8 5, 73 30 0 1,28 66 275 1,28 9 5 , 68 28 5 1,25 59 245 1,25 5, kJ/kg Proteine (g/kg) 5 5 Livelli di Assunzioni Raccomandate (L.A.R.N) di energia e proteine nell’età pre-scolare e scolare per la popolazione italiana (S.I.N.U. Società Italiana di Nutrizione Umana, 1996). ESEMPI: un bambino di 8 anni e mezzo di 28kg dovrebbe avere un fabbisogno energetico di (73 kcal/kg * 25 kg) = 1825 kcal al giorno. Una bambina di 6 anni e 21 kg avrebbe un fabbisogno energetico giornaliero di 79 kcal/kg * 21kg = 1659 kcal. Considerando valori antropometrici medi, il fabbisogno energetico per bambini, maschi e femmine, per classe di età (L.A.R.N.) può essere schematizzato anche come segue. ETÀ MASCHI FEMMINE (anni) Kcal/giorno Kcal/giorno 6,5 1529-2226 1375-2038 7,5 1596-2378 1424-2161 8,5 1643-2504 1419-2264 9,5 1680-2645 1410-2401 10,5 1907-2213 1666-1924 11,5 1991-2340 1737-2046 *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8<! I valori soprariportati devono essere considerati puramente indicativi, occorre infatti tenere conto, per ogni caso singolo, del peso reale e del profilo specifico di attività eseguita. Percentuale calorica dei diversi macronutrienti nella dieta Una alimentazione corretta per un bambino nell’età scolare deve prevedere: - circa il 10% dell’energia sotto forma di proteine (sebbene sia spesso superiore, si può accettare in parte a seconda delle abitudini alimentari), - dal 30-35% sotto forma di grassi ed - dal 55-60% come carboidrati, preferibilmente di tipo complesso e includendo una quantità adeguata di fibra. E’ consigliabile evitare l’eccesso di zuccheri semplici solubili che contribuiscono ad una maggiore incidenza della carie. Carboidrati I carboidrati o zuccheri sono il vero e proprio carburante energetico per l’organismo. Si possono suddividere in zuccheri semplici o complessi: gli zuccheri semplici sono quelli che contengono lo zucchero vero e proprio: zucchero, caramelle, che hanno quindi un sapore dolce; quelli complessi sono quelli contenuti nel pane, pasta, riso, patate e cereali e non hanno un sapore dolce. Una corretta alimentazione deve prevedere che circa il 55 - 60 % dell’energia provenga da carboidrati, e di questa, non più del 1012% da zuccheri semplici. Riassumendo: ogni giorno nell’alimentazione del bambino è importante sia presente pasta, riso, pane e che sia variata la tipologia dei cereali (grano, orzo, avena, farro, ecc.) consumando anche i cereali integrali e limitando il consumo di zucchero. Proteine Le proteine forniscono soprattutto i materiali per costruire (e ricambiare) i tessuti, servono quindi per crescere e per il buon funzionamento dell’organismo. Un bambino di 10 anni necessita di circa 1,25 g/kg peso al giorno di proteine, considerato che in questo periodo la loro funzione come “materia prima” per l’accrescimento è ridotta. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8=! L’aspetto più importante da considerare in questo ambito è il valore energetico rappresentato dalle proteine, rispetto al totale, che oscilla intorno al 10%. Questo ci impone di considerare con oculatezza la somministrazione di alimenti proteici al bambino poiché spesso le sue necessità vengono sovrastimate e non è raro trovare assunzioni molto più elevate. Per fare un esempio: se un bambino beve tre bicchieri di latte, l’apporto proteico è già di circa 20 g di proteine ovvero superiore ai fabbisogni di un bambino tra 1 e 3 anni (16 g). Per quanto riguarda la qualità proteica, sebbene non è necessario che sia del massimo valore possibile, deve comunque essere sufficientemente elevata, cosa che si ottiene con una adeguata complementazione data da assunzioni di alimenti di origine animale e vegetale (soprattutto cereali). Lipidi I grassi o lipidi, svolgono anch’essi una importante funzione energetica. Forniscono quasi il doppio dell’energia dei carboidrati. Una parte di loro sono elementi essenziali, ovvero il nostro organismo deve assicurarseli solo attraverso l’alimentazione perché non è in grado di sintetizzarseli autonomamente (acidi grassi essenziali). Questi componenti contribuiscono al corretto funzionamento dell’organismo, alla salute della pelle, del sistema nervoso, apparato cardiocircolatorio ed in particolare del cuore. La quantità di acidi grassi essenziali contenuti nella dieta può oscillare tra il 2 ed il 5% dell’energia totale. Di solito, salvo in casi di severa denutrizione, la dieta abituale fornisce sufficienti acidi grassi essenziali e non è necessaria l’introduzione di alimenti specifici né di preparati speciali per soddisfare queste necessità. I micronutrienti: Vitamine e Minerali Le vitamine ed i minerali sono considerati micronutrienti, ovvero principi nutritivi essenziali necessari a tutti gli esseri viventi in piccole quantità (generalmente assunti in quantità inferiori al grammo al giorno) che gli stessi organismi non riescono a produrre, ma che partecipano a funzioni fisiologiche indispensabili ai fini del metabolismo. I micronutrienti non forniscono direttamente energia ma sono fondamentali per giusto *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 8>! funzionamento dell’organismo. Le vitamine svolgono prevalentemente una funzione regolativa e protettrice ed i sali minerali regolatrice e plastica. In mancanza di dati specifici per questa età, le raccomandazioni sono state fatte estrapolando le cifre di adulti e lattanti in funzione del peso e dell’età. I dati (sia per maschi che per femmine) sono raccolti nelle tabelle sottostanti dove è importante sottolineare l’importanza, ancora una volta, di calcio e ferro. Età Tiam in Riboflavi (anni) a na 4-6 7-10 (mg) 0,7 0,9 (mg) 1 1,2 Niacin Vit. B 6 Vit. Folati Vit. a (mg) B12 (µg) C (µg (µg) 0,7 0,9 1 (µg) 1,4 13 15 0 (mg) 45 45 ER400 ) 500 0-10 0-10 (mg 11 13 EN) Vit. A Vit. D 0 Età Calcio Fosforo Rame Ferro Zinco Iodio Selenio (anni) 4-6 (mg) 80 (mg) 800 (mg) 0,6 (mg) 9 (µg) 6 (µg) 90 (µg) 15 9 7 7-10 0 1000 1000 0,7 120 25 Assunzioni raccomandate di vitamine e minerali nell’età pre-scolare e scolare per la popolazione italiana (S.I.N.U., 1996). L’acqua L’acqua non fornisce energia ma è un elemento fondamentale per la vita di ogni essere vivente. Basti pensare che il nostro corpo è formato in gran parte di acqua (il 60%). L’acqua viene consumata in continuazione e quindi c’è bisogno di reintegrarla con bevande ed alimenti che la contengano. L’acqua infatti è coinvolta in tutte le reazioni che avvengono nel nostro corpo e svolge importanti funzioni quali il consentire l’assimilazione dei cibi, l’eliminazione delle sostanze di rifiuto e la regolazione della temperatura corporea. Si consiglia di bere più volte al giorno uno o due bicchieri d’acqua fino ad arrivare ad 1,5 litri di acqua al giorno. E’ preferibile bere lontano dai pasti: l’acqua bevuta durante il pasto, diluendo i succhi gastrici, rallenta ed appesantisce la digestione. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9+! RACCOMANDAZIONI ALIMENTARI Le più importanti sono le seguenti: a) E’ importante che il bambino sia abituato ad avere una dieta varia in cui sono presenti gli alimenti di tutti i gruppi (cereali, carne, pesce, frutta e verdura, etc…). Solo fornendo al bambino una alimentazione variata, associando alimenti di origine vegetale con alimenti di origine animale è possibile assicurare la copertura dei fabbisogni per quanto riguarda i macronutrienti ed in particolare micronutrienti (vitamine e sali minerali ). b) Occorre stabilire una adeguata distribuzione dei pasti durante la giornata dove la frequenza sia, almeno, di quattro pasti al giorno (meglio cinque comprensivi di due merende una a metà mattina ed una a metà pomeriggio). Si deve porre maggiore attenzione soprattutto nella colazione, dove l’apporto in termini energetici può essere circa il 20-25% del valore calorico totale della dieta. E’ dimostrato che saltare la prima colazione, oltre a causare ipoglicemia secondaria da digiuno, riduce la concentrazione mentale e si correla positivamente con l’obesità. Infatti una prima colazione assente o scarsa induce dei circoli viziosi che causano squilibri nutrizionali nella dieta giornaliera del bambino. c) I cibi non devono essere eccessivamente salati per abituare il bambino ad accettare cibi con un grado di palatabilità basso in sale, allo scopo di limitare l’assunzione del sale, fin da piccoli. La notizia è di alcuni anni fa: un’alimentazione ricca di sale potrebbe essere uno dei principali fattori predisponenti all’obesità infantile. Uno studio della St. George di Londra pubblicato dalla rivista Hypertension ha evidenziato come i bambini abituati a mangiare cibi salati siano anche quelli che bevono più bibite zuccherate, con un danno raddoppiato per stato nutrizionale e metabolismo. (Per maggiori informazioni: He FJ, Marrero NM, MacGregor GA “Salt intake is related to *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9,! soft drink consumption in children and adolescents: a link to obesity?” - Hypertension. 2008 Mar;51(3):629-34). Di per sé il sale bianco non va demonizzato perché svolge una serie di importanti funzioni: mantiene una giusta pressione dei liquidi cellulari, regola l’attività muscolare, interviene nella trasmissione degli impulsi nervosi. Quando però il consumo diventa eccessivo, aumentano i rischi di ipertensione, patologie cardiovascolari, osteoporosi, sovrappeso e obesità. Il problema, però, non è solo il sale che si aggiunge agli alimenti ma anche quello “naturalmente” contenuto nei cibi: se è vero che un ragazzino dagli 11 anni in poi non dovrebbe superare i 6 grammi di sale al giorno (che corrispondono all’incirca al quantitativo contenuto in una pizza) nei bambini più piccoli questa quantità si deve come minimo dimezzare. Eliminare la saliera dalla tavola, però, non basta; gran parte del sale che viene ingerito giornalmente è infatti contenuto nei prodotti conservati e di provenienza industriale e spesso anche all’interno di prodotti dolci come brioche o biscotti. Vediamo allora quali sono le regole per consumare il giusto quantitativo di sale: - Limitare al massimo l’aggiunta di sale nelle preparazioni domestiche ed evitarla del tutto nei primi 3 anni di vita del bambino, inclusa l’acqua di cottura della pasta. - Scoraggiare l’aggiunta di sale sui piatti da parte dei bambini. - Privilegiare gli alimenti (come pane, o, se proprio non si può fare a meno, grissini o crackers) senza sale aggiunto dichiarato in etichetta ed optare per il consumo di alimenti freschi meno ricchi di sale, condendo con erbe, spezie, succo di limone e aceto, che hanno anche virtù depurative. d) Ridurre o perlomeno limitare l’assunzione di alimenti dolci, specialmente prodotti di pasticceria per evitare una futura dipendenza dal “sapore dolce”, così come uno squilibrio dietetico nell’ingestione di carboidrati ed altri macro- e micronutrienti. E’ importante che i bambini non consumino alimenti contenenti dolcificati naturali o sintetici per diversi motivi ma soprattutto: 1) è giusto che i bambini si abituino al sapore naturale degli alimenti; 2) sono oramai noti i possibili rischi per la salute derivanti dall’assunzione cronica e continuativa di dolcificanti sintetici quale l’aspartame, *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9*! tali rischi sono ancora più amplificati in tutti gli organismi in sviluppo ed intensa crescita cellulare quindi più suscettibili, e quindi più a rischio, come i bambini (Soffritti M., Belpoggi F., et al. “Aspartame Administered in Feed, Beginning Prenatally Through Life Span, Induces Cancers of the Liver and Lung in Male Swiss Mice” Am J Ind. Med 2010; Soffritti M. e Belpoggi F; Il progetto della Fondazione Europea Ramazzini sull’aspartame; La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, 4: 51-56, 2008). Attenzione anche a tutte le bevande gassate e non definite light, così come yogurt caramelle, sciroppi per la gola che li possono contenere. Tuttalpiù i benefici derivanti dall’uso di queste sostanze ai fini di prevenire situazioni di sovrappeso o obesità, sono ancora tutti da dimostrare. e) Stimolare e invogliare il bambino al consumo di prodotti vegetali, come cereali e derivati (specialmente pane), legumi, frutta, verdura e ortaggi in sostituzione del consumo eccessivo di prodotti di origine animale, specialmente uova, carne e derivati. f) La dieta deve essere variata nel tipo di piatti, sapori, consistenza e anche colori nell’ambito dell’equilibrio alimentare. L’adattamento del palato verso una dieta varia sarà un fattore decisivo per ottenere il giusto apporto nutrizionale, evitando così diete monotone che implicano il rischio di squilibri nutrizionali con eccessi e carenze nutrizionali evidenti. g) Il momento del pranzo deve essere piacevole, per cui non bisogna forzare il bambino a mangiare. Si deve creare un ambiente sereno e tranquillo. A questo proposito mi preme ricordare i risultati di un recente studio svolto all’Università dell’Illinois dalla Dottoressa Barbara Fiese e pubblicato sulla rivista Pediatrics, secondo il quale bambini ed adolescenti che condividono 3 o più pasti in famiglia sono più magri e più sani (A.J. Hammons and B. H. Fiese, Pediatrics Vol. 127 No. 6 June 1, 2011). La ricerca è stata condotta attraverso la revisione dei dati di 17 studi scientifici sulle abitudini nutrizionali di bambini ed adolescenti, che coinvolgevano 182.836 ragazzi di età tra 2 e 17 anni. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 98! I risultati dello studio affermano che la frequenza di pasti condivisi in famiglia è significativamente correlata allo stato di salute nutrizionale di bambini ed adolescenti: quelli che dividono 3 o più pasti nella settimana, sono più magri ed hanno abitudini alimentari più sane rispetto ai coetanei che mangiano in famiglia meno frequentemente. Inoltre questi bambini sono più difficilmente coinvolti in situazioni di disordini alimentari. I benefici della convivialità includono una riduzione nel rischio di obesità (12%), di alimentazione malsana (20%), di disordini alimentari (35%) ed un contemporaneo aumento della probabilità di assunzione di cibi sani (24%). I bambini ed adolescenti che mangiano con la famiglia per almeno tre pasti la settimana hanno una probabilità maggiore di essere normopeso ed una riduzione del 35% del rischio di essere coinvolti in situazioni di disturbi alimentari quali: anoressia, bulimia, uso di lassativi o diuretici, abitudini a saltare i pasti, abuso di sigarette per sedare lo stimolo della fame, ovvero sintomi più o meno preliminari di disordini dell’alimentazione. Questa pubblicazione afferma ancora una volta come una serena convivialità in famiglia sia il primo passo per una sana educazione alimentare e che questa possa agire con un forte effetto protettivo nei confronti della salute dei nostri bambini, in particolare verso il sovrappeso, alimentazione malsana e disordini alimentari. h) Il bambino, soprattutto quando è piccolo, deve essere educato a praticare una buona masticazione ed un corretto uso degli utensili da tavola. j) Non si devono usare MAI gli alimenti come ricompensa o castigo. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 99! Come evitare i capricci nel piatto? CON LA DETERMINAZIONE DI ABITUDINI ALIMENTARI CORRETTE L’appetito di un bambino di in età scolare può variare notevolmente da un giorno ad un altro e anche da un pasto ad un altro. A questa età, il bambino è un gran imitatore, usa ancora il rifiuto per contrattare o richiamare l’attenzione. I bambini di questa età inoltre tendono ancora a perder tempo durante i pasti, a causa della mancanza di interesse verso gli alimenti e le abitudini alimentari che si trovano ancora non in completo sviluppo. Così è frequente che i genitori debbano dedicare tempo all’educazione alimentare e (soprattutto) molta pazienza durante i pasti. Le abitudini alimentari che si apprendono durante l’infanzia, con tutta probabilità, si convertiranno in pratiche quotidiane durante la vita. Quando il bambino inizia ad essere indipendente e l’influenza degli amici e del mondo esterno aumenta, le sane abitudini acquisite e un’attitudine positiva verso gli alimenti, potranno essere alla base di una adeguata ed autonoma selezione degli stessi. Ecco alcuni suggerimenti che possono servire a sviluppare abitudini alimentari adeguate e prevenire i “capricci nel piatto”, non dimenticandosi mai che le buone abitudini si formano con l’esempio. - CHE BELLA LA TAVOLA IMBANDITA CON PRODOTTI DI STAGIONE In tavola, per iniziare il pasto, dovranno sempre essere presenti verdure di stagione cruda e/o cotta. Al trascorrere delle stagioni, i membri della famiglia dovranno accogliere con gioia i diversi prodotti del momento: l’arrivo della primavera con le fragole e le ciliegie, l’autunno con le castagne e l’uva, l’inverno con le arance ed i mandarini, ecc… tutto sarà accolto come novità ed atteso come desiderio. - CIBO SANO PER TUTTI IN FAMIGLIA *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9:! Perché i bambini mangino e bene e senza troppe proteste è importante che tutta la famiglia si alimenti in modo sano ed equilibrato. Non è necessario evitare in modo maniacale le trasgressioni occasionali, il dolce, il gelato, il cioccolato, purché non diventino un’abitudine. - RISPETTIAMO I RITMI DEI NOSTRI BIMBI Bisogna rispettare i ritmi di alimentazione dei nostri figli (anche dal punto di vista qualitativo), che spesso non corrispondono con i nostri. - SI MANGIA ALLA STESSA ORA Le attitudini dei familiari verso gli alimenti influiranno in modo notevole nell’attitudine del bambino verso gli stessi. Per questo, è importante che i genitori stabiliscano orari regolari e più o meno costanti per i pasti. Adeguate merende mattutine e pomeridiane, aiuteranno il bambino ad arrivare tranquillamente all’orario del pasto. E’ utile ed importante che gli “alimenti nuovi” vengano offerti al bambino all’inizio del pasto, quando la fame è maggiore, e si dovranno presentare in una forma che risulti anche gradevole agli occhi del bambino, in modo da invogliarlo e stimolarlo maggiormente ad assaggiarli. - A OGNI ETA’ LA GIUSTA PORZIONE La velocità di crescita, le abilità motorie e lo sviluppo della personalità influiscono su ciò che il bambino mangia tanto qualitativamente che quantitativamente. Gli utensili per la manipolazione degli alimenti da parte del bambino e le porzioni da ingerire devono essere in linea con il livello di sviluppo del bambino e le esigenze in base alle attività svolte nella giornata. Una alimentazione inadeguata (sotto-nutrizione o mancanza di pasti) si riflette sulla normale capacità di apprendimento del bambino. - La realizzazione di attività che sono in competizione con l’orario dei pasti può influire sull’assunzione degli alimenti. Sono quindi situazioni da evitare. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9;! - INCORAGGIARE I COMPROTAMENTI POSITIVI I comportamenti negativi nei confronti dell’alimentazione dovranno essere ignorati; i positivi, incoraggiati. Gli alimenti preferiti NON si useranno MAI come ricompensa. - Se il bambino decide di propria iniziativa di non mangiare all’ora del pasto si dovrà aspettare il pasto successivo previsto. Non mangerà nel momento che abbia fame nell’orario che intercorre tra due pasti regolari. Bisogna di ricordarsi di avere comprensione e pazienza e soprattutto di non avere mai paura che i propri figli siano sotto-alimentati. Nella società moderna in cui viviamo esiste solo malnutrizione per eccesso di cibo o per uso di alimenti carichi di calorie “vuote” e privi di principi nutritivi. CONSIGLI PRATICI PER LA DIETA A MISURA DI STUDENTE Parole d’ordine: cibi vari ed energetici, calorie sotto controllo, fuori pasto moderati. 1. Mangiare in relazione a quanto si consuma. Il fabbisogno energetico varia a seconda dell’età, del sesso, della conformazione fisica, della statura e del tipo di attività che si svolge. 2. Alimentarsi in maniera equilibrata e varia. 3. Distribuire l’assunzione di cibo in 5 momenti nella giornata (prima colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda, cena). La prima colazione La prima colazione deve coprire circa il 20-25% dell’apporto calorico giornaliero. È un momento alimentare troppo spesso trascurato (manca il tempo necessario, ci si è appena alzati e non si ha fame…). E’ importante sottolineare che un bambino deve consumare un’adeguata prima colazione. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9<! È dimostrato peraltro che l'assenza di questo pasto, oltre a causare ipoglicemia secondaria al digiuno, si correla positivamente con l'incidenza di obesità. Ecco alcune proposte: • una tazza di latte con orzo + pane (con marmellata o miele) o biscotti + frutta fresca o disidratata (albicocche, prugne o banane disidratate possono essere una ottima scelta ogni tanto, in alternativa alla frutta fresca) • un vasetto di yogurt con aggiunta di frutta fresca + pane + una barretta di cioccolata • una tazza di latte o uno yogurt + cereali o muesli + frutta fresca • frutta di stagione + spremuta di agrumi + pane (in presenza di intolleranza al latte). Lo spuntino e la merenda di metà pomeriggio Lo spuntino di metà mattina (5-10% apporto calorico giornaliero) è il momento migliore per consumare frutta fresca o (frutta secca e disidratata nelle giuste concentrazioni, circa 50 g di frutta disidratata o 15-20 g di mandorle, pinoli, noccioline) o yogurt. Solo saltuariamente panini o focacce con salumi o formaggi perché ricchi di grassi e perché tolgono l’appetito per il pranzo. Per la merenda del pomeriggio ancora: frutta fresca o frullati di frutta, yogurt con frutta fresca, gelati alla frutta, pane e ricotta, ecc... Per le merende mattutina e pomeridiana sono sconsigliati : panini con salumi, pizze, focacce, patatine fritte, snacks, dolci elaborati con creme e gelati alla panna. Il pranzo e la cena Il pranzo e la cena costituiscono il 40-30% di apporto calorico giornaliero. Nella programmazione dei pasti è necessario tener presente quello che si mangia nel corso della giornata. E’ quindi importante che i genitori dei bambini che svolgono regolarmente pasti nelle mense scolastiche, siano informati sul menu proposto al bambino. Sarebbe auspicabile che ogni mamma potesse predisporre settimanalmente *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9=! un menù completo, dalla prima colazione alla cena, in modo da evitare preparazioni frettolose o improvvisate che sono molto pericolose perché facilmente ci traggono nel tranello indesiderato della ripetitività con grossi rischi di apporti scarsi o eccessivi di determinati elementi. È consigliabile proporre di sera per cena una minestrina, un brodo, un minestrone, con anche della pasta o del riso o in alternativa anche gli gnocchi con pomodoro un po’ di formaggio grana e di olio extravergine di oliva a crudo. Poi un secondo piatto che non deve essere per forza eccessivo, può essere del buon pesce, come può essere della carne bianca o rossa, o delle uova piuttosto che dei formaggi freschi o molto stagionati ma poco salati; e poi un po’ di verdura (alternare le verdure crude con quelle cotte) e un po’ di frutta. Cioè, di tutto un po’ ma senza esagerare. A cena alternare le fonti proteiche. Se il menù scolastico prevede a pranzo la carne, la sera bisognerà alternare con pesce, cereali e legumi, uova, formaggio Ecco alcuni abbinamenti di fonti proteiche da alternare per la dieta del bambino, ma anche di mamma e papà: - Legumi con cereali: 2-3 volte alla settimana - Carne rossa: 1 volta alla settimana - Carne bianca: 2-3 volte alla settimana - Pesce: 2-3 volte alla settimana - Uovo : 1-2 volte alla settimana - Formaggi: 2-3 volte alla settimana - Salumi: non più di 1 volta alla settimana NB: ricordatevi sempre di limitare l’aggiunta di sale di sale. Gli alimenti che ne contengono in quantità eccessiva non sono adatti all’alimentazione dei vostri figli. Cercare di privilegiare sempre la frutta e la verdura di stagione. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! 9>! ESEMPIO DI MENU’ Ecco di seguito un esempio di menù per bambini in età scolare COLAZIONE - Latte o yogurt + cereali (cereali, fiocchi d’avena, muesli, pane integrale, fette biscottate...) + frutta o marmellata SPUNTINO DI MEZZA MATTINA - Frutta fresca (banana, mela, mandarini, ecc…) o disidratata o secca o uno yogurt . Fare in modo che sia variato durante la settimana. PRANZO - Un piatto di pasta con pomodoro o ricotta o riso con verdure o una zuppa di verdure e legumi - Carne o pesce accompagnati da verdure crude o cotte (seguendo la stagionalità dei prodotti). - Frutta fresca. MERENDA - Un bicchiere di latte o yogurt o frullato. - Frutta o un po’ di pane e ricotta. CENA - Un piatto di minestrone di verdura o una zuppa - Carne bianca o uova o pesce (almeno 2 o 3 volte la settimana) o prosciutto cotto o crudo sempre sgrassati (non più di 1 volta la settimana). - Frutta fresca. - Pane. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :+! ALCUNI PREGIUDIZI DA CONSIDERARE: vero o falso? La carne non è sostituibile: Falso. La carne è sicuramente un alimento ricco di proteine di buona qualità ma le proteine di uova, latte, pesce e formaggio sono di pari qualità se non (latte e uova) superiore. Senza considerare che può essere sostituita anche dall’associazione legumi + cereali. La frutta e la verdura non sono indispensabili: Falso. Le vitamine sintetiche (contenute per esempio in integratori) non possono sostituire la molteplicità di macro e microelementi contenuti nella frutta e verdura fresca (o surgelata ed adeguatamente conservate). I bambini non mangiano verdura: Falso. Dipende sempre dall’esempio dei genitori: se i genitori per primi non gradiscono determinati alimenti anche i bambini non li gradiranno. Certamente il desiderio di mangiare frutta e verdura aumenta con l’età e con la consapevolezza dei loro effetti benefici, e migliora se esiste un ambiente familiare favorevole. I fritti sono da evitare: Vero. I fritti sono “pericolosi” per i bambini/adolescenti così come per gli adulti. E’ importante utilizzare nella procedura di preparazione olii ad alto punto di fumo (olio di oliva è meglio degli olii di semi) ed usarli solo una volta. CONCLUSIONI : I SEGRETI PER GUIDARLO A MANGIARE BENE Insegnare ai propri figli a mangiare bene è parte dell’educazione che fornite loro. E poiché l’educazione parte dall’esempio, dovete fare innanzitutto un bilancio delle vostre abitudini alimentari per modificarle se non sono salubri: ne guadagnerà in salute l’intera famiglia. Per cominciare, la frutta e la verdura sono la base di una sana alimentazione. Ogni giorno sia i bambini sia gli adulti dovrebbero consumarne cinque porzioni (tre di verdura e due di frutta tutte con colori diversi e variegati: ogni colore è rappresentativo di un certo micro-composto salutare), ma raggiungere questi standard con i più piccoli può diventare un’impresa impossibile. Esistono però alcuni “trucchi” per rendere i *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :,! vegetali più appetibili e per educare i bambini a un corretto comportamento nei confronti dei cibi. ! Non accettate mai un rifiuto netto. In pratica, dovete insegnare loro che si può rifiutare un nuovo alimento solo dopo averlo assaggiato. ! Tenete conto dei gusti dei piccoli ma offrite pasti variati. ! Non consentite ai bambini di alzarsi da tavola quando vogliono, o di lasciare grandi quantità di cibo nel piatto senza che vi sia una valida ragione. ! Viceversa, controllate la quantità e la qualità dei bis che richiedono e avvertite le insegnanti di non concedere un supplemento di primo se il bambino non ha terminato il secondo e la verdura. ! Servite porzioni piccole adeguate all’età dei bambini ed ai loro consumi energetici e NON insistete quando non hanno fame. ! Evitate di farli mangiare davanti alla TV accesa: non solo perdereste un momento di scambio prezioso, ma li rendereste incapaci di controllare la modalità e la rapidità di assunzione del cibo. Diversi studi hanno dimostrato, infatti, che i bambini distratti dalla TV tendono a mangiare di più di quelli che sono impegnati in una conversazione con i genitori e che i primi, mediamente, soffrono con maggior frequenza di obesità. ! Fateli partecipare in modo attivo alla preparazione dei piatti (insegnategli ad aprire le uova, a frullare, a mescolare l’impasto di una torta, ad impastare con voi il pane o la pizza, ecc…), affinché imparino a manipolare il cibo e capiscano che cucinare e mangiare sono anche attività divertenti, oltre che necessarie. ! Non preparate mai pasti differenziati per i diversi membri della famiglia: questo è un comportamento diseducativo, che rafforza nei più piccoli l’idea che sia legittimo pretendere un menù personalizzato. Piccoli e grandi mangiano gli stessi piatti e, almeno una volta al giorno, siedono alla stessa tavola. ! Non esistono tabù alimentari: ciò che viene severamente vietato diventa un oggetto del desiderio. Se un bambino vuole assolutamente provare hamburger e patatine al fast food, concedetelo con moderazione, ribadendo le ragioni per cui ritenete che non sia una scelta salubre, ma senza esagerare. Regolamentate l’assunzione di “schifezze” a momenti non troppo frequenti ma ben precisi. Proponete ogni tanto alternative socializzanti ma più corrette dal punto di vista alimentare, come per esempio un’uscita in pizzeria. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :*! ! Ricordate che l’unica arma che avete per controllare l’alimentazione di un adolescente che si rende autonomo dalla famiglia sono le buone abitudini che gli avete dato durante gli anni della scuola primaria. ! Introducete tutte le verdure, una per una, fin dalla più tenera età. In caso di vegetali dal sapore forte, come i cavoli o i carciofi , non vi arrendete al primo rifiuto ma ritentate ogni tre-sei mesi. I gusti dei più piccoli si evolvono in fretta e potreste scoprire che ciò che fino a ieri non piaceva, oggi è diventato uno dei suoi piatti preferiti. ! La frutta e la verdura possono essere consumate, almeno in parte, sotto forma di centrifugati. ! Spiegate ai bambini da dove vengono i frutti e le verdure che consumano. Spiegate loro che esistono prodotti di stagione (da preferire) e portateli in gita in campagna a vedere come cambiano i frutti della terra col passare dei mesi. Anche i più difficili e diffidenti non resisteranno alla tentazione di assaggiare qualcosa che è stato coltivato da loro stessi. Anche per questa ragione tutti i programmi di educazione alimentare prevedono la creazione, a scuola o a casa, di piccoli orti in cui coltivare piante semplici come i piselli o le zucchine, oppure insalate e spinaci. ! Giocate con le forme e i colori: un trucco comune per far mangiare le verdure ai bambini consiste nel servirle in modo attraente e divertente. Via libera alla fantasia… ! Se possibile, privilegiate i piatti unici, che uniscono carboidrati, verdure e proteine. In questo modo è più facile che tutte le componenti essenziali della dieta vengano assunte nelle giuste proporzioni. ! Dolci, budini e biscotti non sono dei “fine pasto”, tranne che in occasioni speciali: al termine di un pasto normale deve esserci al massimo la frutta, che deve far parte anche delle merende e degli spuntini. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :8! Passare dalla teoria alla pratica è semplice con IL RICETTARIO Risotto alle carote e parmigiano Ingredienti: - 160 gr. di riso Carnaroli - 1 noce di burro - 1 cipolla bianca (metà per il brodo e metà per il soffritto) - 2 carote - 2-3 foglie di salvia - 2 coste di sedano - 1/2 bicchiere di vino bianco secco - parmigiano grattugiato e sale quanto basta Preparazione: Preparare il brodo vegetale mettendo in una pentola con acqua fredda, 2 carote, 1/2 cipolla, qualche gambo di sedano, 2-3 foglie di salvia. Portare ad ebollizione e mantenere sempre bollente durante l'uso. Quando le carote del brodo sono circa a metà cottura (5 minuti) toglierle e tagliarle a fettine. Pulire e tagliare finemente la cipolla e farla rosolare lentamente con il burro. Aggiungervi le fettine di carota e farle insaporire nel soffritto. Aggiungere il riso e farlo tostare per 2 minuti. Sfumare quindi con 1/2 bicchiere di vino bianco secco. Portare a cottura il riso (circa 17 minuti) aggiungendo a mano a mano il brodo vegetale soltanto quando il riso ha assorbito il precedente. Se necessario aggiustate di sale. Spegnere quindi la fiamma e aggiungere qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato. Mescolare bene per mantecare il risotto e servire spolverando con altro parmigiano. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :9! Petto di pollo gli aromi Ingredienti: - 100 g di petto di pollo o fesa di tacchino; - succo di mezzo limone - prezzemolo maggiorana, rosmarino quanto basta - olio extravergine di oliva e sale quanto basta Preparazione: Amalgamare olio, limone, sale ed erbe aromatiche tritate in una salsina. Cospargere la carne con la salsa appena preparata, avvolgerla in carta stagnola e riporla in forno a 180 °C per 20 minuti. Petto di pollo al forno Ingredienti: - 70-80 gr di petto di pollo; - 1 patata di medie dimensioni - un uovo - olio extravergine di oliva e pan grattato quanto basta Preparazione: Impanare i petti di pollo con uova sbattute e pan grattato. Ungete una teglia abbastanza larga con olio ed adagiatevi i petti di pollo impanati. Sbucciate le patate e tagliatele a fette circolari, sbollentatele e disponetele sopra i petti di pollo fino a coprirle. Condite con qualche goccia di olio extravergine di oliva e mettete in forno caldo per circa mezz’ora. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ::! Trancio di pesce al forno Ingredienti: -1 trancio di pesce (da scegliere tra pesce spada, nasello, merluzzo, sogliola) - erbe aromatiche (maggiorana, timo, rosmarino, ecc…) - olio extra vergine di oliva e suco di limone quanto basta. Preparazione: Salate (poco), oliate ed aggiungete qualche goccia di succo di limone sul pesce, avvolgete il tutto con carta stagnola, aggiungete le erbe aromatiche e cuocete in forno 180 °C per 15 min. Filetti di sogliola al cartoccio Ingredienti: - due filetti di sogliola - una patata media - olio extravergine di oliva e sale quanto basta Preparazione: Tagliate un quadretto di carta stagnola, tagliate le patate a fettine disponendole sparse sulla carta. Adagiate i filetti sulle patate, salate ed ungete quanto basta il pesce, chiudete il cartoccio in una pirofila da forno a 180 °C per 20 min, oppure a vapore. Tacchino con piselli Ingredienti: - due fettine sottili di fesa di tacchino - 100 g di piselli - 200 ml di brodo vegetale - olio extravergine di oliva, farina, olive, cipolla e rosmarino quanto basta Preparazione: Cuocete i piselli in tegame anti aderente, con un po’ di cipolla. Tagliate a pezzetti le *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :;! fettine di tacchino ed infarinatele, mettendole poi in una padella antiaderente scaldata con un po’ di olio extra vergine di oliva. Unite il rosmarino e cuocete a fuoco vivo mescolando di continuo, rosolando bene le fettine. Aggiungete il brodo ed abbassate la fiamma, unite le olive e continuate la cottura per altri 5-7 minuti. Aggiungete quindi i piselli e terminate la cottura per qualche minuto mescolando. Palline di ricotta e spinaci Ingredienti: - 100 g di ricotta - 200 gr di spinaci cotti a vapore - 140 g di farina - un uovo - olio extra vergine di oliva e sale quanto basta Preparazione: Frullate la ricotta assieme all’uovo ed agli spinaci. Aggiungete il sale. Se il composto risulta troppo morbido aggiungete un po’ di farina. Formate delle palline ed infarinatele. Mettete a bollire una pentola di acqua salata. Quando l’acqua bolle, buttate le palline nell’acqua e scolatele appena tornano a galla. Mettete le palline in una teglia ed infornate 15 minute a 160 °C. Variante: aggiungere prima di informare un po’ di besciamella (fatta con olio di oliva al posto del burro) e parmigiano. Polenta al formaggio Ingredienti: - 250 g di farina di mais - 1 L di acqua salata - 50 gr di formaggio (ricotta, bel paese, tomino, ecc…) Preparazione: Scaldate l’acqua ed aggiungete a pioggia la farina mescolando continuamente. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :<! Quando la polenta è pronta ed è della consistenza giusta, versatene circa 5 cucchiai di polenta in un piatto dove avete riposto prima il formaggio magari tagliato a cubetti. Torta di riso Ingredienti: - 2 cucchiai di riso - un uovo - brodo vegetale, olio extravergine di oliva, pan grattato, sale, parmigiano grattugiato quanto basta Preparazione: Lessate il riso nel brodo di verdura, scolatelo e lasciatelo raffreddare. Aggiungete l’uovo, il parmigiano ed il sale sempre con moderazione. Ungete la teglia, versateci il composto, livellatelo bene e cospargetelo di pan grattato. Cuocete poi a forno caldo per 15 minuti. Zucchine e patate al forno Ingredienti: - 1 patata media - 2 zucchine di media dimensione - olio extravergine di oliva, sale e rosmarino quanto basta Preparazione: Tagliate a dadini la patata e le zucchine e mettetele in una pirofila; condite il tutto con una emulsione fatta da un cucchiaio d’olio, ed un po’ d’acqua, salate ed aromatizzate con un rametto di rosmarino, quindi mettete in forno a 180 – 200 °C per 20 minuti. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :=! Bocconcini a più colori Ingredienti: - 3 uova - 1 zucchino - 1 mozzarella - un ciuffo di prezzemolo - passato di pomodoro quanto basta Preparazione: passate in padella la zucchina tagliata a cubetti con olio e prezzemolo e frullate il tutto. Aggiungete un uovo e fate cuocere la frittata. Fate un'altra frittata con un altro uovo ed il passato di pomodoro ed una terza frittata con solo l’uovo. Stendete la frittata rossa su un piatto piano, ricopritela di mozzarella tagliata a fettine, sovrapponeteci sopra la frittata naturale, poi ancora fettine di mozzarella, quindi ricoprite con la frittata verde. Tagliate la tortina a cubetti e servitela con stuzzicadenti in ogni cubetto. Tortino di verdura Ingredienti: - 200 g di piselli freschi - 150 g di bietole o spinaci - 5 patate - 3 uova - pan grattato, olio extravergine di oliva e sale Preparazione: Lessate le patate, cuocete i piselli e passateli. Lessate le erbe e frullatele, quindi unite i piselli, le patate, le uova sbattute e salate. Oliate una pirofila, fate uno strato del composto, cospargetelo di pan grattato, ponete un secondo strato e cospargetelo ancora con pan grattato, e così via. Cuocete al forno per 45 minuti a 200 °C. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! :>! Carote grattugiate con le nocciole Ingredienti: - 100 g di carote - uno yogurt magro naturale - 25 gr di nocciole - mezzo limone - 1 cucchiaio di olio di girasole di prima spremitura a freddo - prezzemolo tritato quanto basta Preparazione: Pulite, lavate e tritate le carote. Aggiungete le nocciole tritate finemente, lo yogurt, il limone ed il prezzemolo. Mescolare tutto insieme e servire fresco. Tortini di carota Ingredienti: - 210 g di farina - 120 g di zucchero - 150 g di ricotta - 75 g olio extravergine di oliva - 300 g di carote lessate - 2 uova (1 intero + un rosso) - 1 bustina di lievito per dolci - stampini di carta forno per dolci - scorza di limone grattugiato quanto basta Preparazione: Inserite nel mixer: le carote, l’olio, le uova, la ricotta, la scorza di limone, farina, zucchero e lievito. Dopo aver introdotto ogni ingrediente, frullare un po’. Riempire gli stampini a metà (poi durante la cottura crescono). Cuocete al forno(non ventilato) già caldo a 170 °C per 15- 20 minuti. *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6! ! ! ;+! Macedonia di frutta con cereali Ingredienti: - Frutta fresca a piacere - cereali o muesli - frutta secca o disidratata Preparazione: Versa in 4 tazze i cereali fino a raggiungere la metà della tazza, aggiungi quindi un pochino di frutta secca (senza esagerare) e la frutta fresca precedentemente lavata, sbucciata e tagliata in pezzetti. Mescola il tutto. A piacere si può aggiungere anche qualche cucchiaio di yogurt bianco o del latte. A cura di Michela Padovani biologa nutrizionista Se non vuoi essere lasciato solo nelle scelte alimentari e nutrizionali di tuo figlio Puoi richiedere a Michela una consulenza a pagamento scrivendo a [email protected] o a [email protected] oppure telefonare al 3357231625 I primi 20 lettori di questo libro avranno uno sconto di 20 euro sulla prima consulenza presentando la ricevuta di pagamento dell’ebook . Chiama subito 335 7231625 www.saluteincucina.it www.bambinidavivere.com *+,*!-$.$//$!.$0&.1"/$!)$!2&!'($)&!)$!3"%(/&$#4(5$#"6$/!7!-$0/.")"!06.6%6!