FarmaDay - n.258 - Ordine dei Farmacisti di Napoli

Anno II – Numero 258
Giovedì 03 Ottobre 2013, S. Gerardo Abate
AVVISO
Il Proverbio di Oggi
1. Ordine: Messa per
santo Patrono dei
Farmacisti.
Notizie in Rilievo
Alimenti e salute
2. Bevande zuccherate:
limitare i consumi
subito
”Chi te vo’ bene cchiu de mamma, te ‘nganna”
Chi ti vuole bene più della mamma, ti inganna
S. GIOVANNI LEONARDO: PATRONO DEI
FARMACISTI
Santa Messa presso il MONASTERO delle TRENTATRE'
Scienza e Salute
3. Sei mattiniero o
nottambulo?
La risposta è nel
cervello
4. In arrivo l'anti Viagra
5. ..Se il farmaco per la
pressione aiuta a curare
il cancro
Prevenzione e
Salute
6. Sindrome
premestruale: una
risposta Pnei
7. Stress, dieci modi per
sconfiggerlo
8. Vincere le rughe con
noci e salsa di
pomodoro cruda
Cari Colleghi, in occasione di San Giovanni Leonardi Patrono dei Farmacisti, Domenica 6 Ottobre c.a. siamo
lieti di invitarVi presso il Monastero delle Trentratrè,
dove le suore di clausura ci consentiranno una visita
guidata nel loro monastero e ci ospiteranno per la Santa
Messa nella chiesa che si erge all'interno dell'omonimo
complesso monastico.
Il monastero è stato eretto grazie a Maria Lorenza Longo
(Catalogna, 1463 circa – Napoli, 21 dicembre 1542), una
religiosa spagnola naturalizzata italiana, fondatrice
dell'ordine delle monache Clarisse Cappuccine, alla quale si deve anche la
costruzione dell'Ospedale degli Incurabili.
Il monastero di Santa Maria di Gerusalemme, con l'annessa chiesa del Presepe,
divenuto nel 1539 sede di un gruppo di cappuccine, fu detto delle "Trentatrè",
dal numero delle consorelle che vi potevano essere ospitate, con evidente
richiamo agli anni di Cristo. Le prime consorelle della Longo furono alcune
prostitute che presso l'ospedale erano guarite dalla sifilide e si erano
convertite (per questo il monastero era anche detto delle Pentite). L'interno
dell'edificio, estremamente semplice, conserva una decorazione settecentesca
a stucchi. Nell'ingresso del monastero è visibile un ciclo di affreschi opera di
Andrea Malinconico (1770).
PROGRAMMA:
Ore 17:30: Incontro c/o Cortile Ospedale degli Incurabili- Via M. Longo 50 – NA
Ore18:30: Celebrazione Eucaristica c/o Chiesa di Santa Maria di Gerusalemme
(o Chiesa delle Trentatrè) - Via Pisanelli 8 - Napoli
Ore 19:30: Rinfresco & Saluti
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SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 258
SCIENZA E SALUTE
SEI MATTINIERO O NOTTAMBULO?
LA RISPOSTA È NEL CERVELLO
Chi tira tardi la sera mostrerebbe alterazioni nell'area cerebrale associata alla
depressione: lo svela uno studio tedesco.
Il mattino "ha l'oro in bocca" soltanto per una piccola schiera di
eletti. Per altri, è la sera il momento in cui si è al massimo
dell'energia. Altri ancora (la maggior parte) si barcamenano tra
questi due estremi, cioncando sia al mattino presto, sia alla sera
tardi. La predisposizione a svegliarsi presto o fare le ore piccole è
probabilmente dettata da fattori genetici. Ma queste attitudini
hanno riscontri visibili anche a livello cerebrale, come emerge da
uno studio della Aachen University (Germania)
La differenza c'è, e si vede: Il 10% circa delle persone è classificabile come allodola (cioè
mattiniero), il 20% come gufo notturno. La preferenza, in termini di energie, per l'una o l'altra parte
della giornata è chiamata cronotipo.
Studi precedenti hanno evidenziato come chi tira tardi la notte accusi una minore qualità del sonno e
maggiore stanchezza durante il giorno, oltre a una maggiore predisposizione al consumo di alcol e
tabacco e più alti rischi di depressione. I ricercatori hanno utilizzato il tensore di diffusione, una
particolare tecnica di imaging di risonanza magnetica, per esaminare il cervello di 16 mattinieri, 23
nottambuli e 20 soggetti intermedi. In quello dei "gufi" hanno riscontrato una riduzione dell'integrità
della sostanza bianca - il tessuto cerebrale costituito da materiale isolante che accelera la trasmissione
dei segnali nervosi - nelle aree associate alla depressione.
Ma per te, che ore sono?: Questa alterazione potrebbe essere dovuta al fatto che i nottambuli
soffrono di una sorta di jet lag permanente» spiega J. Rosemberg, anche se occorreranno ulteriori
analisi per capire il rapporto di causa effetto tra caratteristiche neurologiche e cronotipo.
In attesa di ulteriori ricerche si potrebbe provare a semplificare la vita dei nottambuli, per scongiurare
il rischio di depressione. Per es., favorendo orari di lavoro che si addicano alle loro caratteristiche.
I gufi, dal canto loro, potrebbero evitare di esporsi a luci potenti di notte e aumentare l'esposizione al
sole di giorno, per cercare di stimolare i propri bioritmi. (Focus)
IN ARRIVO L'ANTI VIAGRA
Una nuova molecola testata su topi potrebbe contrastare erezioni
troppo durature
Una nuova molecola potrebbe essere l'"antidoto" al Viagra o, comunque, avere
l'effetto opposto. In particolare, potrebbe contrastare il priapismo, la condizione
per la quale l'erezione maschile dura talmente a lungo da poter provocare danni al pene. Gli studi sono
stati condotti al John Hopkins Medical Centre di Baltimora e sono stati riassunti su Faseb Journal.
Utile anche per patologie cardiovascolari - I risultati di alcuni esperimenti fatti su topi di
laboratorio divisi in due gruppi, di cui uno sano, di controllo, hanno infatti dimostrato l'efficacia di un
composto chiamato C6. Questa molecola rilascia ossido nitrico nel corpo, ristabilendone livelli normali
nel sangue che affluisce al pene. Gli scienziati hanno spiegato che, se questa molecola si rivelasse
efficace anche in future analisi sull'uomo, potrebbe curare oltre che il priapismo anche altri tipi di
patologie, per lo più di carattere cardiovascolare. (Salute, Tgcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 258
Se il FARMACO per la PRESSIONE aiuta a Curare il CANCRO
Uno studio pubblicato su Nature Communications ha sperimentato il Losartan in
combinazione con i chemioterapici e appurato che ne aumenta l'efficacia
Il Losartan è un farmaco comunemente usato per curare la pressione alta. Uno studio pubblicato su
Nature Communications sostiene che grazie alla sua azione sui
vasi sanguigni il Losartan sia in grado di ridurre la formazione di
tumori nei topi e di aumentare la sopravvivenza dei malati.
I vasi sanguigni forniscono alle cellule tumorali le sostanze
nutrienti e sono anche i responsabili della distribuzione di agenti
anti-tumorali. Ma vi sono sollecitazioni fisiche alle quali i vasi
sono sottoposti che possono limitare il flusso di sangue e ridurre
la capacità di chemioterapici di penetrare nei tumori. Questo ne
ostacola ovviamente la cura. Negli Usa, hanno scoperto che il trattamento con l'antagonista
dell'angiotensina II (un ormone che aumenta la frequenza dei battiti cardiaci), il Losartan appunto,
ampiamente usato per trattare l'ipertensione, riduce la produzione di proteine e zuccheri complessi
che comprimono i vasi sanguigni tumorali.
Viene così alleviata la costrizione dei vasi sanguigni e questo aiuta la consegna del farmaco
chemioterapico 5-flurouracile per curare i tumori in questi topi. Quando i topi affetti da tumore al
pancreas o al seno sono stati trattati in combinazione con Losartan e 5-fluorouracile, la crescita del
tumore è stata significativamente ritardata e il tempo medio di sopravvivenza è aumentata rispetto
alla somministrazione del solo 5-fluoruracile.
I risultati suggeriscono che questo farmaco, poco costoso e usato da decenni in tutta sicurezza,
potrebbe in futuro rivelarsi utile per il trattamento dei tumori anche nell'uomo. (Salute, Panorama)
SINDROME PREMESTRUALE: UNA RISPOSTA PNEI
La sindrome premestruale è una complessa sintomatologia a carico di vari
apparati che colpisce le donne in età fertile nei giorni precedenti la mestruazione.
Il termine sindrome premestruale è stato utilizzato per la prima volta negli
anni ‘60 e, a tutt’oggi, non si può ipotizzare una singola causa scatenante. Alla
base di questo problema si ritiene possa esserci una carenza di magnesio e
un’alterazione della bilancia estro progestinica con deficit relativo della
funzione luteale e della conseguente produzione di progesterone.
Tra i sintomi più comuni: la tensione mammaria, la sensazione di gonfiore
diffuso, cefalea, disturbi dell’appetito, costipazione e una costellazione di
sintomi psichici tra i quali, irritabilità e variabilità dell’umore, voglia di piangere, depressione,
diminuzione della libido, stanchezza, difficoltà di concentrazione.
Studi recenti hanno spinto a ipotizzare che l’assunzione di cioccolato in fase premestruale e anche
durante i giorni del ciclo vero e proprio stimoli la produzione di endorfine, riducendo i disturbi tipici
di questo periodo. La somministrazione prolungata di magnesio, sembrerebbe benefica per il mal di
testa, la tensione mammaria e la classica sintomatologia crampiforme addominale che si presenta in
corrispondenza del ciclo. Un importante progresso in chiave terapeutica è stato rappresentato negli
ultimi anni e nella nostra esperienza dalla somministrazione di progesterone diluito e dinamizzato
secondo i principi della medicina omeopatica.
L’assunzione di poche gocce di progesterone in sesta decimale - D6 (ad es. 5 o 6 al giorno, a partire dal
10° e fino al 25° giorno) contribuisce a migliorare la sindrome premestruale in modo significativo.
(Obesità.it)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 258
STRESS, DIECI MODI PER SCONFIGGERLO
Musica, piccole pause o spuntini e una corretta alimentazione possono aiutare a
combattere ansia e tensioni, senza il ricorso alla medicina
Sono in molti a soffrirne, soprattutto per il lavoro, ma anche a causa dello
stile di vita. Lo stress colpisce milioni di persone con sintomi differenti e per
motivi diversi: c'è lo stress fisico, intellettuale, sociale o spirituale. Ma
esistono anche metodi per combatterlo e tenere a bada gli stati di ansia,
anche senza il ricorso alle medicine. È il suggerimento giunto dal National Center for Complementary
and Alternative Medicine, che ha messo a punto un vero e proprio decalogo per ridurre gli stati di
ansia e il malessere legato allo stress. Tra gli effetti indesiderati dello stress, infatti, esistono diverse
forme di malessere, come l'insonnia, che arrivano anche a forme patologiche, come nel caso della
sindrome da colon irritabile. Ecco allora qualche idea:
1) Imparare a controllare il respiro: un respiro profondo aiuta a controllare le proprie emozioni. Tra i
benefici di una corretta respirazione c'è infatti la riduzione della tensione, grazie ad un maggior apporto di ossigeno
al corpo umano e al cervello.
2) Spezzare la fame: il senso di fame che si genera a stomaco vuoto aumenta lo stress fisico. Per combatterlo è
sufficiente allora uno snack "spezza-fame". In questo caso può essere sufficiente un po' di frutta fresca, oppure
secca, purchè consumata lontano dalla fonte di stress. Questo significa che la pausa, oltre che far bene allo stomaco,
aiuta anche la mente, la distrae per qualche min. da ciò che crea ansia.
3) Fare una breve passeggiata : Un altro buon modo per staccare e ridurre la tensione, può essere quello di
concedersi una passeggiata, anche solo di pochi min.. Distogliendo l'attenzione dal proprio lavoro, dal computer o da
ciò che crea stress si ottiene il beneficio immediato di svagare la mente. Ma non solo, passeggiare aiuta a sviluppare
endorfina (ormone del buon umore) e a schiarirsi i pensieri grazie al meccanismo della attenzione involontaria,
ovvero la fissazione dell'attenzione su un oggetto o un evento esterno che consente di pensare in modo più disteso.
4) Attenzione al computer : Stare per troppe ore davanti al computer aumenta i livelli di stress. A dirlo sono i
ricercatori dell'univ. di Goteborg, che hanno notato come soprattutto molte ore davanti allo schermo hanno l'effetto
di aumentare la depressione, specie nelle donne, e l'insonnia. E' sempre bene, spegnere il computer a cadenze
prefissate e soprattutto almeno un'ora prima di andare a dormire.
5) Baciare..il più possibile: Che baciare sia un toccasana sul buon umore non è una novità, ma sono ormai
molti gli studi che confermano come nell'azione del bacio si aumenti l'endorfina. Su 2000 coppie, quelle che si
baciavano soltanto in occasione dei rapporti sessuali erano 8 volte più predisposte a cadere in depressione rispetto a
quelle che invece si baciavano anche in altri momenti della giornata.
6) Ascoltare musica: Gli effetti benefici della musica sono molteplici. Con i giusti ritmi aiuta infatti a rallentare il
battito cardiaco, diminuire la pressione e anche la quantità di ormoni che causano lo stress. Aiutando a sviluppare
dopamina, permette al cervello di ricevere impulsi positivi.
7) Non far mancare il potassio: Si tratta di un alleato importante contro la stanchezza fisica, ma anche
mentale, mangiare una banana aiuta a sentirsi meglio e affrontare meglio la giornata. Nel caso specifico dello stress,
il potassio è un ottimo alleato contro l'infarto, spesso causato da situazioni stressanti.
8) Ridere, ridere, ridere: Che una risata faccia bene e faccia tornare il buon umore è un dato di fatto, ma
anche la scienza è d'accordo. Con una semplice risata, infatti, aumenta la quantità di ossigeno al cervello, viene
stimolato il cuore, i polmoni si gonfiano e i muscoli si contraggono. Il tutto mentre entra in circolo l'endorfina. Il
risultato è che dopo una sana risata, i livelli di stress sono notevolmente ridotti.
9) Fare ginnastica e in particolare yoga: Molti esercizi fisici aiutano la distensione muscolare (e di
conseguenza permettono di rilassarsi maggiormente). Tra questi c'è la posizione dell'aquila .
10) Eseguire gesti ripetitivi: Mentre nella quotidianità, la ripetizione di alcune attività può diventare
logorante, dedicarsi a qualche hobby che preveda di replicare gli stessi gesti, magari con lentezza, aiuta il
rilassamento. E' il caso, ad es., del cucito o di altri lavoretti manuali, ma anche della ripetizione di parole o frasi,
come nelle filastrocche o nelle preghiere, perché aiutano a liberare la mente da altri pensieri. (Salute, Panorama)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 258
VINCERE LE RUGHE CON NOCI
E SALSA DI POMODORO CRUDA
A tavola non si invecchia. D'accordo. Ma quali sono i cibi paladini della
giovinezza? Come combinarli tra loro? Come
cuocerli? Quanti consumarne al giorno? Che la
strategia
antinvecchiamento
passi
per
l'alimentazione lo sappiamo da tempo.
Ma Pucci Romano, Gabriella Fabbrocini e Lorella Cuccarini si
sono prese la briga di indicare ricette e consigli per una pelle
giovane e sana in un libro edito dalla Giunti che, tra una crema
di pomodori con cipolla (o aglio) e basilico - mista a dadini di tofu affumicato - o una frittata di uova
di quaglia con asparagi e maggiorana, indica le regole base per una sana alimentazione a prova di
ruga.
Vi piace il pomodoro? È unico nel mettere ko l'ossigeno singoletto, che è un radicale, ossia una
molecola molto reattiva.
Preferite le verdure? Assumetene al giorno almeno 6 porzioni miste alla frutta, così distribuite: 250 g
per le verdure da cuocere, 100 g per quelle da mangiare crude, 1 frutto grande come l'arancia o la
mela, o 150 g di frutta piccola. Consigliata anche la salsa di pomodoro cruda, da assumere insieme ai
legumi, ai cereali integrali e ai semi oleosi (noci, nocciole, mandorle, sesamo, pinoli e girasoli): purché
freschi e non salati.
Ma chi sono i veri responsabili dell’invecchiamento? «L’invecchiamento della pelle è imputabile ai
radicali liberi, che colpiscono le strutture più interne delle cellule danneggiandole e procurando uno
stress, cioè una rottura dell’equilibro all’interno di esse e questo comporta il rilassamento e la
formazione delle rughe». – spiega la dott.ssa Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia e
venereologia presso l’Univ. di Napoli Federico II, «L’esposizione prolungata ai raggi solari è un esempio
di stress ossidativo che si compie ai danni della pelle, insieme al fumo di sigarette allo stress psicologico
al consumo di alcol a una dieta ricca di grassi animali e all’abuso di farmaci». (Salute, Il Mattino)
BEVANDE ZUCCHERATE: LIMITARE I CONSUMI SUBITO
Pediatri e genitori dovrebbero scoraggiare sempre il consumo di bevande
zuccherate già dalla prima infanzia.
Tramite un’analisi di regressione, il consumo di SSB (bevande zuccherate) e le
corrispondenti variazioni del BMI, sono stati valutati in 9600 bambini già inclusi
in uno studio di sorveglianza condotto in Virginia considerando anche la razza
/etnia, lo status socio-economico della famiglia, il BMI della madre, e le ore
trascorse davanti alla TV.
Si è così dapprima evidenziato che tassi più elevati di consumo di SSB erano associati a più alti valori di
BMI tra i bambini a partire dai 4 anni e nei 5 anni, ma non nei bimbi di 2 anni. Inoltre, i bambini di 5
anni che hanno bevuto regolarmente SSB (rispetto ai bevitori poco frequenti o ai non bevitori)
mostravano un rapporto di probabilità più elevato di essere obesi.
I succhi di frutta o le spremute, purché con 100% frutta e senza aggiunte di zucchero, potrebbero
dunque costituire l’opzione migliore per soddisfare la sete, considerando anche i potenziali problemi
di scarsa idratazione dei più piccoli e degli anziani, meglio ancora se diluiti con acqua e proposti ai pasti
e durante l’intero arco della giornata. (Obesità.it)