Salento: 45000 anni di storia. Dalla preistoria alla

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“Salento: 45000 anni di storia.
Dalla preistoria alla civiltà contadina”
È il titolo dello spettacolo che gli alunni della classe V D della Scuola Primaria “G.
Marconi” del Polo 2 di Veglie, diventati attori per un giorno grazie alla disponibilità
dell’Amministrazione Comunale e dell’Assessore alla Cultura Giusi Nicolaci, alla
sensibilità del Dirigente Scolastico Mariateresa Spagna, hanno portato in scena
giovedì 23 giugno, in occasione della festa del Santo Patrono San Giovanni Battista.
La rappresentazione teatrale, frutto di un lungo percorso laboratoriale, che ha
interessato i ragazzi nel corso dell’anno scolastico, che ha messo in luce la storia del
nostro affascinante Salento, è stata immaginata come un viaggio nel tempo e nello
spazio. Dall’Homo Sapiens ai Megaliti…dai Messapi ai Greci e ai Romani…dai Turchi
ai “guardiani di pietra” disseminati sulla costa ionica e adriatica…fino a scoprire la
brulicante vita vissuta nelle masserie fortificate dai nostri nonni…un viaggio tra i
muretti a secco e le pajare…un giro intorno alle mole dei frantoi ipogei per giungere
tra gli ulivi giganti dai tronchi scultorei che custodiscono storie e raccontano il
percorso dell’umanità.
Guidati dalle docenti Daniela Invidia e Carmen Rosato e in collaborazione con tutto
il personale docente e non docente, i ragazzi hanno creato un vero e proprio
laboratorio teatrale nel quale si sono cimentati sia nella stesura del copione, sia
nella scelta delle coreografie e delle musiche.
Lo spettacolo suddiviso in 13 quadri sviluppati nella splendida cornice del largo
Osanna, arricchito da un gioco di luci e colori ha reso suggestivi i movimenti e le
parole dei nostri piccoli attori. Nonostante alcuni problemi tecnici, legati
all’impianto di amplificazione, gli alunni non si sono persi d’animo e hanno
sapientemente dimostrato la loro bravura di piccoli attori facendo fare un viaggio
nel tempo a tutti gli spettatori.
Attraverso i ragazzi sono state le “pietre” a raccontare storie fantastiche, di vita
lontana, di avventura e di popoli che hanno lasciato la loro testimonianza oltre che
nelle cripte e nei palazzi, anche negli usi, nei costumi, nella lingua e nella musica di
noi salentini. I ragazzi hanno vissuto l’esperienza come un momento di condivisione
in cui hanno appreso movimenti e battute e attraverso il proprio corpo, sono stati in
grado di esprimere emozioni e stati d'animo
Esperienza entusiasmante, dunque, quella vissuta dai ragazzi cuore pulsante della
scuola, oggi più che mai vista come crocevia di relazioni e luogo di progettualità,
chiamata a pensare i modi e le forme attraverso i quali accompagnare i bambini in
percorsi di crescita che consentano di affinare la loro comprensione del mondo e di
imparare ad abitarlo da cittadini.
Esperienze come quelle di giovedì hanno messo in evidenza il lavoro educativo di
tutto il personale che opera ogni giorno a scuola e che tiene presenti e rende vive le
relazioni tra quei soggetti e contesti che fanno parte della vita dei bambini: la
famiglia e il territorio, visto come luogo dove vi sono risorse di apprendimento ma
anche come ambiente, familiare e sconosciuto, vissuto, narrato e significato da
adulti e soprattutto dai bambini.
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