alimentazione 5 - ITT "San Zeno"

Le vitamine
INTRODUZIONE
Molte persone sono entusiaste consumatrici di vitamine.
Queste vitamine possono essere prese sia sotto forma di farmaci (pastiglie, iniezioni, gocce...)
o semplicemente scegliendo alimenti che ne sono ricchi. Molte mamme dicono ad esempio:
“dài, mangia le carote che fanno bene alla vista..” oppure: “mangia la verdura che contiene
vitamina C...”. E così via. Sulle vitamine vi sono alcune cose sicure, altre cose mal definite,
alcune cose possibili, altre improbabili ed altre ancora del tutto false, dei veri e propri miti da
sfatare.
1-Tra le cose sicure, vi è certamente un fatto: assumere vitamine fa guarire da certe malattie
specifiche, causate proprio dalla mancanza di vitamine. Ad esempio, il beri-beri o lo scorbuto
guariscono se si assume (rispettivamente) vitamina B1 o vitamina C mediante un trattamento
adeguato.
2-Un discorso più complicato si apre quando una persona non manifesta delle sindromi
carenziali, ma prende le vitamine solo per rinforzarsi o star meglio. In effetti qui vi sono delle
credenze (anche molto radicate) che non hanno dimostrazioni scientifiche, altre che ne hanno.
Ad esempio, io stesso ho usato per anni le vitamine del complesso B quando “allevavo” batteri,
ed in laboratorio avevo bisogno che crescessero prima e più in fretta. Qui vi è un effetto certo:
certe vitamine costituiscono un “fattore di crescita”. Ma prendere le vitamine per rinforzarsi o
riprendersi da una malattia non ha un riscontro scientifico. Quindi, è una cosa possibile ma non
certa.
3-Un discorso ancora più complesso è legato al prendere vitamine per malattie specifiche, ma
che non sono quelle da carenza. E’ chiaro -ad esempio- che lo scorbuto passa se si assume
vitamina C. Ma fa bene assumere vitamina C (ad esempio) per il raffreddore? L’effetto della
vitamina C sul raffreddore è stato oggetto di una quantità di studi letteralmente
impressionante, ma mai nessuno studio ha dimostrato che la vitamina C abbia un effetto
benefico sulla guarigione da raffreddore. Eppure gran parte della vitamina C che si consuma
nel mondo è comprata e consumata per questo scopo. D’altra parte male non fa, e come
negare una speranza al raffreddato, anche se pare che la pastiglia non serva proprio a niente?
4-Un altro discorso ancora sta nella possibilità che certe vitamine possano “proteggere” contro
delle malattie molto gravi, contro le quelli non abbiamo molte armi di altro genere. Pare in
effetti confermato che il gruppo delle vitamine “antiossidanti” (tra cui la vitamina C) offrano
una certa protezione contro i tumori. In conclusione: è probabile che tutto il consumo che si fa
di vitamina C contro il raffreddore sia inutile, ma almeno questa stessa vitamina potrebbe
essere utile per prevenire i tumori, e questo “effetto collaterale” (scusate la battuta) non mi
pare del tutto spregevole....
Con il nome di “vitamine” si intende un gruppo eterogeneo di composti chimici, che
sono indispensabili per la vita o per il benessere dell’uomo.
Il loro nome deriva da “ammine necessarie per la vita”; ma al giorno d’oggi si è
esteso -dicevo- a composti che non hanno a che vedere con le ammine: possono
essere degli acidi come la vitamina C (acido ascorbico) degli alcool come la vitamina
A (retinolo) dei grassi o loro derivati come la vitamina F, e così via.
Alcuni di questi composti hanno come nome una lettera (A,K,C,E...) altri (acido folico,
biotina, eccetera) non hanno per tradizione questa lettera, ma hanno la stessa
dignità delle altre vitamine: in particolare, sono indispensabili.
Sia (come è il caso dell’acido folico) perché vengano assorbite altre vitamine (la
vitamina B12 non viene assorbita dall’intestino senza la presenza di ac.folico) sia da
sole.
Assieme alle vitamine vi sono altre sostanze o composti, che pure servono
all’organismo e che portano a problemi più o meno gravi in caso di loro mancanza.
E’ il caso di alcuni minerali, e in particolare alcuni metalli come il ferro, lo iodio, il
sodio, il potassio... Anche qui (come per le vitamine più “classiche”) vi sono delle
malattie da carenza molto precise (Ad esempio: può capitare di andare in carenza di
ferro.
Altro esempio: molti avranno sentito parlare del “gozzo” che veniva nei luoghi dove
vi era scarsità di iodio nell’acqua o nel terreno...).
E anche qui vi sono i soliti dubbi sull’utilità di somministrare altri minerali a chi ne
dispone già a sufficienza. Accanto a questi minerali certamente necessari, alcuni
studiosi pongono altri minerali la cui necessità è più discussa. O meglio, non è tanto
discutibile che all’organismo serva il selenio o il berillio, ma se l’organismo
comunemente alimento possa risentire della loro mancanza, o se la loro
somministrazione porti a qualche vantaggio. In altre parole, fino ad oggi non si è mai
dimostrata una malattia o una condizione morbosa migliorata dalla somministrazione
di certe sostanze. Il discorso è più generale.
Di certo alcune vitamine “fanno bene” se l’organismo ne ha troppo poche. Molto più
difficile dire se “fanno bene” in grandi quantità quando l’organismo ne ha a
sufficienza.
In altre parole, se uno ha lo scorbuto, ha bisogno di vitamina C.
Ma per uno che non ha lo scorbuto ( e quindi ha una quantità di vitamina C
sufficiente) che vantaggi gli porta assumere altra vitamina C?
Attorno ai vantaggi portati dalle vitamine vi sono molti miti, molte incertezze e poche
cose dimostrabili scientificamente. Siccome le vitamine costano poco e la loro
assunzione non comporta grandi complicazioni, nel dubbio molte persone le
prendono, e magari fanno benissimo a farlo.
Prese con criterio, le vitamine non fanno male: a patto che non si raggiungano le dosi
tossiche e che le vitamine siano integre (es. non scadute).
Se questa “cura di vitamine” serve a star meglio, è tutto un altro discorso
Le vitamine
LA VITAMINA A
nome: retinolo
tipo di composto: alcool
chimica: E’ una vitamina “liposolubile”: ovvero, non si scioglie in acqua e nei prodotti
acquosi, ma nei grassi e nei solventi. La sua pro-vitamina più nota è il carotene.
La vitamina è “stabile al calore”, non risente insomma della cottura, e non si altera
se i cibi in cui è contenuta vengono cucinati.
Invece il carotene non lo è, e risente della cottura.
dove si trova: Sono ricchi di vitamina A il fegato dei pesci, rene e fegato di
mammiferi, latte e derivati (burro, formaggio...) il tuorlo dell’uovo.
Le provitamine si trovano in molti legumi ortaggi (le carote danno il nome al
carotene), frutta e olii. Le provitamine sono molecole più grandi della vitamina:
nell’intestino sono scisse in tre molecole: due sono di vitamina A, e una di carotenasi.
La sua azione: quella meglio conosciuta è relativa alla formazione della porpora
retinica, ormone che partecipa al meccanismo della visione.
Vi sono anche altre azioni meno conosciute: pare contribuisca alla formazione di
tessuti ectodermici come la pelle, e che incrementi la resistenza alle infezioni. In
effetti la carenza di vitamina A porta ad alterazioni della pelle, che diviene secca.
La mancanza di vit. A si fa sentire sopratutto sull’occhio, con diminuzione della
capacità visiva con poca luce ed alterazioni oculari.
Dose di mantenimento suggerita: 25.000 UI al giorno
nota: L' UI (unià internazionale) corrisponde a: gamma 0.3 di retinolo e 0.6 di B
carotene .
Le vitamine
LA VITAMINA D
nome: calciferolo
tipo di composto: alcool
chimica: Come le altre vitamine liposolubili non si scioglie in acqua ma nei grassi e
nei solventi. Ha una struttura sterolica. Le sue provitamine (es.ergosterolo) per
essere trasformate in vitamina hanno bisogno di luce.
Non sono troppo danneggiate dal calore, mentre vengono inattivate dall’esposizione
all’aria.
dove si trova: sono alimenti ricchi di vitamina: fegato di pesce, uova, latte e derivati
come burro, formaggi ecc. (sono cibi più ricchi di vit. D quando il latte è munto da
mucche che stanno esposte al sole) uova, carne.
azione: viene trasformata dal fegato e poi dal rene per produrre dei composti (1,25
diidrossiderivati) che a loro volta facilitano una reazione chimica (la fosfatasi
alcalina) che libera fosforo.
Il fosforo in questo modo può essere legato al calcio e regola il metabolismo di calcio
e di fosforo.
In particolare, la vitamina impedisce l’eliminazione del fosforo con le urine, e
favorisce la fissazione del calcio nelle ossa.
1-Per questo viene chiamata vitamina antirachitica: in passato i lattanti con poco
apporto di vitamina e che non venivano esposti al sole potevano soffrire di ritardo
nella formazione delle ossa.
2-La carenza di vitamina D porta anche a diminuzione del tono muscolare (addome
flaccido, globoso). 3-La vitamina ha anche un effetto sulla psiche: la sua carenza
porta a irrequietezza, depressione, pianto frequente.
quantità suggerita di mantenimento 500-1000 UI al giorno, corrispondenti a mezzo-
1 milligrammo.
nota: una UI (unità internazionale) è data dall'equivalenza 1 mg = 1000 UI
Le vitamine
LA VITAMINA E
nome: tocoferolo
sinonimo: tocoferolchinone
chimica: e’ liposolubile, quindi solubile nei grassi e nei solventi, non in acqua.
Resiste molto bene alla cottura, si altera tuttavia se lasciata esposta all’aria.
dove si trova: sono alimenti ricchi di vitamina: embrioni di semi di cereali di arachidi,
ecc. ( e loro olii) fegato, uova, formaggi, verdure.
azione: appartiene al gruppo delle vitamine “ANTIOSSIDANTI”, si inserisce in diversi
processi di attività metaboliche, ovvero nelle trasformazioni di sostanze dentro il
corpo umano.
carenza: Non si conosce un quadro caratterizzato da mancanza di vitamina
E nell’uomo.
Una possibile mancanza di vit. E nell’uomo è se mai associata a situazioni in cui vi è
una mancanza generale anche di altre vitamine (ad esempio, nella fibrosi cistica del
pancreas) e se manca non manca quindi da sola.
La mancanza di vitamina porterebbe a una minor resistenza dei globuli rossi alle
variazioni di pressione osmotica. Negli animali da esperimento l’eliminazione della
vit. E porta a alterazioni dei muscoli, riduzione della fertilità (azospermia) o sterilità.
Questi effetti non sono dimostrati nell’uomo, ma per questo viene usata per la
fertilità, con la speranza che faccia qualcosa.
dose suggerita: 50-200 mg al giorno
Le vitamine
LA VITAMINA K
nome: Menadione
chimica: E’ una vitamina liposolubile, si scioglie nei grassi e nei solventi.
Non viene alterata dalla cottura, si altera tuttavia se esposta alla luce e all’aria.
dove si trova: alimenti ricchi di vitamina sono le foglie verdi (insalate ecc.), olii di
semi,
carne, pesci, microorganismi.
caratteristiche: La mancanza di vitamina a causa di una scarsa introduzione con la
dieta è molto rara, perchè è diffusa in molti alimenti.
1-Di solito una sua diminuzione non si verifica perchè ne viene introdotta poca, ma si
verifica per alterazione dei batteri che sono presenti nell’intestino (ad esempio, per
la somministrazione di antibiotici).
Questi batteri producono vitamina, e una loro riduzione può portare a carenza.
2-Per essere assorbita dall’intestino la vit.K ha bisogno della presenza della bile.
Può dunque manifestarsi una carenza nei casi in cui vi è un’alterazione della funzione
biliare (coliti, fistole, alterazione dei sali biliari, danni gravi al fegato, eccetera).
3-Vi sono dei pazienti che vengono trattati con dei farmaci anticoagulanti ( i
“dicumarolici”).
Questi farmaci agiscono proprio come fattori anti-vitamina. La vitamina K è infatti
chiamata “antocoagulante”, in quanto essa partecipa ai meccanismi della
coagulazione del sangue. Tra questi, favorisce la sintesi della protrombina.
Partecipa anche ad altri meccanismi metabolici (forma una reduttasi che partecipa a
certi processi ossidoriduttivi).
la carenza di vitamina può manifestarsi con ritardi nella coagulazione del sangue,
sangue dal naso, eccetera.
dose suggerita: 10-20 mg al giorno
Le vitamine
LA VITAMINA B1
nome: tiamina
sinonimo:aneurina
chimica:e’ una vitamina solubile in acqua, piuttosto delicata: viene danneggiata dal
calore e dalla permanenza all’aria o anche dalla luce.
Resiste però alla surgelazione.
dove si trova: alimenti ricchi di vitamina sono i cibi come i cereali interi, nei legumi
(piselli, fagioli, tuorlo d’uovo, lievito...
azione:nell’intestino viene trasformata in estere dell’acido pirofosforico, con una
reazione di fosforilazione.
Rappresenta un coenzima che (legatosi alla proteina) diviene l’enzima carbossilasi,
importante attore nelle trasformazioni metaboliche. In pratica rappresenta una
tappa fondamentale della “digestione” dei glucidi (zuccheri, farine...).
Interviene anche nella trasmissione degli impulsi nervosi (potenziando l’acetilcolina) e per questo questa vitamina viene chiamata anche “anti-polinevritica”.
La sua carenza provoca (oltre che il beri-beri) infatti anche disturbi della
trasmissione nervosa, e dolori nevritici: diminuzione dei riflessi, dolori polinevritici,
debolezza muscolare, fino a disturbi del battito cardiaco e della respirazione.
la mancanza di vitamina B1 dà anche diminuzione dell’ appetito, e stitichezza
ostinata.
Il beri-beri era una malattia che veniva contratta sopratutto dalle popolazioni che
mangiavano solo o prevalentemente riso brillato, senza la buccia che conteneva la
vitamina.
dose di mantenimento: 20-50 mg per bocca o per iniezione intramuscolare.
Le vitamine
LA VITAMINA B6
nome: piridossina
caratteristiche chimiche: è idrosolubile (=solubile in acqua e composti acquosi) e in
alcool. Si conserva bene dopo la cottura e anche se esposta all’aria.
E’ però danneggiata dall’esposizione alla luce.
dove si trova: alimenti ricchi di vitamina: latte e latticini (formaggi, ecc) uova, carni,
pesci, cereali (frumento, riso, granoturco ecc), legumi (piselli, fagioli, lenticchie,
ceci, ecc), frutta, ortaggi.
particolarità: Viene anche prodotta dai batteri normalmente presenti nell’intestino
umano. Quindi una persona normale non va necessariamente incontro a carenza
anche se non ne assume in modo sufficiente coi cibi.
mancanza: si ha per
1-dieta inadeguata
2-uso di antibiotici che alterano i batteri presenti nell'intestino (ad esempio, l'INI
usata per combattere la tubercolosi)
3-assunzione di sostanze che bloccano la vitamoina (antivitamine)
sintomi: si ha debolezza, insonnia, crampi muscolari, convlusioni (tipo
epilessia) dermatite seborroica, erosione della mucosa della bocca. Gli esami del
sangue possono evidenziare una anemia megaloblastica e l'elettroencefalogramma
può risultare alterato.
dosaggio: La vitamina può essere somministrata per bocca o tramite iniziezioni
intramuscolari. Le dosi sono 50-150 mg al giorno per l'adulto, 10-50 mg per il
bambino.
Le vitami
LA VITAMINA B12
nome: cianocobalamina
chimica: Solubile in acqua, stabile alla luce, resiste bene al calore della cottura.
si trova in: carne (fegato, muscolo, rene, cervello...) uova, batteri. E’ assente tra le
proteine vegetali.
azione: partecipa alla formazione delle proteine (trasformazione degli amminoacidi
verso la sintesi proteica), partecipa al mantenimento dei gruppi Sh allo stato ridotto,
a processi di transmetilazione. Stimola la formazione di metili labili e la formazione
di certe sostanze che interagiscono con i grassi (colina, metionina...).
particolarità: la vitamina B12 è un componente che per essere assorbito ha bisogno
della presenza di acido folico. L’acido folico è normalmente prodotto dall’intestino.
Dunque, il complesso vitamina B12+acido folico costituisce il fattore utile per le
azioni proprie della vitamina B12.
Ne consegue che:
1-alcune carenze di vitamina B12 spesso non sono date dalla mancanza di vit. B12 nella dieta,
ma da carenza e/o mancanza di acido folico.
2-In questi casi somministrare vitamina B12 non ha senso. Occorre somministrare acido folico.
3-Sono da preferire i complessi vitaminici che sommano acido folico e vitamina B12
4-Nel dubbio la via di somministrazione più sicura della vitamina B12 resta quella
intramuscolare: iniettandola si supera il problema del passaggio dall’intestino al resto del
corpo.
carenza: l’insufficiente apporto di vitamina B12 può essere dato:
1-dalla scarsa introduzione nel corpo a causa del tipo di alimentazione (scarso
consumo di carni, o comunqe di proteine animali, vi sono dei casi in cui manca a
causa delle presenza di parassiti, eccetera).
2-Ma -per quanto detto sopra- spesso l’insufficienza di vitamina B12 non è data dalla
mancanza di vitamina, ma da mancanza di acido folico, che impedisce l’utilizzo della
vitamina anche se ce ne è in grande abbondanza nei cibi. Questa mancanza di acido
folico può essere dovuta a cause piuttosto comuni: gastriti, malattie infettive
(sifilide) da consumo aumentato (gravidanza) o può essere ereditaria.
La mancanza di acido folico porta infatti alla classica malattia definita a suo tempo
“anemia perniciosa”, dovuta alla mancanza di vitamina B12 non in quanto tale ma in
quanto non utilizzata per mancanza di secrezione (da parte del soggetto malato) di
acido folico.
La mancanza di vitamina si manifesta con anemia, diminuzione dei globuli bianchi,
disturbi a carico dei nervi, ecc. L’anemia da mancanza di vitamina B12 è
caratterizzata da un aumento di emoglobina (anemia ipercromica) e da anisocitosi (i
globli hanno dimensioni differenti tra di loro).
dosaggio: la somministrazione tipica avviene per iniezioni intramuscolari, in modo da
evitare i problemi che potrebbero essere connessi con l'acido folico. Si
somministrano 25-40 gamma la giorno per gli adulti, e 10-15 gamma per i bambini.
In neurologia e per altre malattie si usa a volte raggiungere delle dosi molto
superiori, fino a 1000 gamma al giorno.
Le vitamine
LA VITAMINA C
nome: acido ascorbico (l-ascorbico)
chimica: Solubile in acqua, non resiste al calore e alla cottura, resiste invece al
surgelamento.
Quindi, i vegatali surgelati sono molto ricchi di vitamina C, a patto naturalmente che
vengano surgelati presto e consumati subito dopo il surgelamento, perchè altrimenti
non si tratta più di vegetali "freschi".
si trova in:
1-i vegetali freschi (verdura e frutta) sono particolarmente ricchi di vitamina C.
E tra questi ne sono particolarmente ricche le verdure verdi (insalata...) tuberi
(patate...) e gli agrumi (arance, limoni...). Il fatto che la vitamina C sia un acido non
deve far pensare che la frutta acida (es limoni) sia più ricca di vitamina C di altra
frutta o verdura. Ad esempio, l'acidità dei limoni è data dall'acido citrico, non tanto
dall'acido ascorbico (o vitamina C).
2-una fonte importante di vitamina C possono essere alcune conserve o cibi
insospettabili, perchè non di rado la vitamina viene introdotta artificialmente come
conservante, o meglio, come antiossidante. Ad esempio, se guardate le bottiglie o
lattine di certe birre o le confezioni di certi cibi (le cipolline Noi-Voi sotto vetro)
potete scoprire che gli alimenti sono addizionati da acido l-ascorbico, che è proprio la
vitamina C. Può trovarsi nei cibi che si vogliono conservare per impedire che questi
anneriscano all'aria (=l'annerimento è segno di ossidazione). Per questo motivo la
vitamina C può essere aggiunta ad esempio al prosciutto, anche se oggi si
preferiscono spesso altri additivi (polifosfati).
3-Il latte materno è sufficientemente ricco di vitamina C (50mg/l) mentre il latte di
mucca è alquanto più povero (solo 3 mg/l).
azione:
1-Partecipa alla sintesi del collagene. Ha un ruolo nel bambino per la formazione dei
denti e delle ossa. Partecipa al metabolismo praticamente di tutti i tessuti. In
particolare, partecipa al trasporto degli ioni H+.
2-Avendo quindi un'azione riducente, appartiene al gruppo delle vitamine "antiossidanti", la cui azione è al centro dell'attenzione perchè potrebbero rivestire un
qualche ruolo (anche se in misura non troppo vistosa, e in qualche misura discussa)
nella prevenzione di certe malattie quali i tumori.
Di certo l'assunzione di dosi giornaliere di vitamina C non impedisce la formazione
dei tumori, ma potrebbe diminuirne la probabilità.
3-Vi è invece una enorme massa di studi che cerca di dimostrare la sua azione
benefica nelle malattie da raffreddamento o nelle infezioni in generale e in quelle
delle vie respiratorie in particolare. Qui le cose sono sconfortanti, perchè i molti studi
non paiono dimostrare in maniera ragionevolmente certa che possa esserci qualche
vantaggio prendendo la vitamina C.
particolarità: La vitamina C viene sintetizzata dall'organismo di certi animali, anche
mammiferi (ad esempio, dai cani) mentre non è sintetizzata al corpo umano, che
deve dunque dipendere dalla sua introduzione dall'esterno. Questa introduzione
dev'essere continua, perchè l'organismo non accumula una grande riserva di
vitamina C come avviene per altre vitamine. Una certa riserva di vitamina viene
accumulata nelle ghiandole (compresi fegato e milza) e nel cervello, ma -come si
diceva- non accade ad esempio come per la vitamina B12, di cui si può conservare
nel corpo una scorta sufficiente per molti mesi.
In particolare, si dimostra facilmente che la vitamina C in eccesso viene eliminata
con le urine prima ancora di riuscire ad elevare il suo tasso a livello dei tessuti. In
altre parole, pare inutile sovraccaricarsi di vitamina C, in quanto viene urinata prima
che il sangue porti questo eccesso di vitamina a livello dei muscoli, delle mucose,
eccetera.
Molto meglio un'assunzione in quantità modesta ma che viene ripetuta con la
massima frequenza possibile. Inutile far notare che questo è il caso di coloro che non
prendono pastiglie, ma si alimentano semplicemente con cibi ricchi di vitamina C: ad
ogni pasto corrisponde l'assunzione di vitamina.
carenza: l’insufficiente apporto di vitamina C comporta l'insorgenza di una malattia
specifica, chiamata "scorbuto". Una malattia tristemente famosa ad esempio tra i
navigatori, quando per mesi e mesi non mangiavano vegetali freschi, ma solo cibi
conservati. Lo scorbuto è una malattia molto grave, che si manifesta con 1- gengivite
(le gengive si gonfiano, divengono rosso-violacee, sanguinano facilmente, si
infettano e se non ci si cura i denti cadono. 2-emorragie. Si notano petecchie sotto la
pelle, e ematomi nei punti in cui vi è stato un trauma anche modesto. Sono registrate
anche emorragie muscolari (dolorosissime) e sotto il periostio (tipiche nei bambini).
3-Vi sono inoltre dei dolori alle articolazioni. Inutile dire che oggi è ben difficile
trovare persone malate di scorbuto, vista la facilità con cui si può ricorrere alla
vitamina o a cibi che la contengono in maniera del tutto adeguata.
Sulla base dei sintomi dello scorbuto si è immaginato che la vitamina abbia un'azione
protettiva contro i fenomeni che si rilevano nella malattia. Si è insomma immaginato
che possa:a-proteggere le mucose (labbra, stomaco, ecc.) b-impedire la facilità nel
sanguinamento, eccetera. In realtà non si riesce a dimostrare questa azione in un
soggetto che consuma una quantità adeguata di vitamina C con gli alimenti normali
(non ci vuole molto per avere una quantità di vitamina C sufficiente al fabbisogno
dell'organismo, perchè è molto diffusa). Il problema è che la vitamina non può
essere data come palliativo, per evitare la fatica di andare a cercare la causa vera dei
disturbi. Ad esempio, se uno non ha lo scorbuto e sanguina troppo facilmente, inutile
rimpinzarlo di vitamina C. Occorre andare a vedere cos'ha che non va. Ad esempio,
appena sorge uan gengivite molti (anche specialisti) si affrettanoa dare vitamina C.
Troppo comodo. La stragrande maggioranza delle gengiviti non ha nulla a che vedere
con la carenza di vitamina C, e occorre rimuovere la causa vera.
Se invece vi è una caranza effettiva di vitamina C, per una dieta macroscopicamente
inadeguata o altre cause (es. la diarrea diminuisce l'assorbimento della vitamina , i
sintomi della carenza possono manifestarsi con infiammazione alle gengive
(gengivite), facilità a sanguinare o emorragie sottocutanee, e con l'alterazione di
alcuni quadri che possono essere verificati con l'esame del sangue. Si può riscontrare
prima di tutto una forma di anemia (anemia microcitica) in cui i globuli hanno delle
dimensioni inferiori a quelle normali. E' interessante notare che vi è una forma grave
di carenza di vitamina C (o scorbuto) che colpisce i bambini tra i 3 e i 6 mesi: erano
quelli che venivano allattati con latte in polvere senza vitamina. Si tratta di casi che
oggi non si registrano più, vista la profusione di vitamine che vengono somministrate
in ogni circostanza, e vista la giusta usanza di adottare prodotti adeguati e iniziare lo
svezzamento prima di quel che si faceva un tempo.
Nota. Più che una vitamina, la vitamina C pare un segno di contraddizione, che
suscita entusiasmi che rasentano il fanatismo e scetticismi degni di miglior causa.
Una posizione equilibrata in mezzo a questi estremi è molto difficile, perchè studio
dopo studio e ricerca dopo ricerca occorre valutare la correttezza scientifica con
estremo rigore. Tuttavia (detto questo) si può anche fare un altro ragionamento:
visto che essa passa velocemente nelle urine e non intossica l'organismo, tanto vale
che (anche davanti alla sola speranza che possa far bene per qualcosa) tanto vale
unirsi a questa speranza e prenderla. Della serie "male non fa, se fa bene meglio, se
non fa niente pazienza".
dosi:
1-CURA-La somministrazione di una piccola dose di vitamina C è sufficiente a guarire
dalle sindromi di deficienza. Questa dose può essere tratta anche da una
alimentazione corretta: si suggeriscono magari dei supplementi tipo succo d'arancia
o limonate (non cotte!).
Certi autori suggeriscono una dose di 100 mg di vitamina sintetica al giorno, ma i più
preferiscono abbondare (es. 500 mg al giorno), perchè la vitamina C costa
relativamente poco. In fondo una compressa di quelle aromatizzate che sono in
commercio contiene 500-1000 mg.
Quel tanto che eccede le necessità non crea problemi, perchè viene eliminato con le
urine.
Nei bambini che soffrono si sintomi da deficienza si possono usare dosi
opportunamente ridotte. Alcuni autori parlano di 5-20 mg al giorno, ma anche qui
spesso si preferisce abbondare. Eccedere oltre un certo limite naturalmente non
serva a niete, e non migliora la situazione.
2-PREVENZIONE-Anche per prevenire i problemi derivanti dal deficit di vitamina C o
per prevenire le malattie in cui essa può essere utile, si può usare una quantità di
vitamina molto variabile. Alcuni si accontentano di pochi milligrammi, altri salgono a
mezzo grammo o addirittura ad un grammo al giorno. Come si vede, non si tratta mai
di quantità critiche, e ognuno agisce un po' in base alle sue convinzioni.
3-FABBISOGNO-La Drug&Food Admin. ha stabilito il sbisogno giornaliero di vitamina
C in 60 mg al giorno. Qualcuno suggerisce una dose un po' più bassa, ma siamo
attorno a questo valore (50 mg). Il fabbisogno in certe situazioni (es. gravidanza)
può aumentare, ma siamo sempre vicini a questi livelli.
Le vitamine
LA VITAMINA B2
nome:chiamata comunemente riboflavina ( o lattoflavina) sarebbe propriamente:
6,7 dimetil-9-d-ribitl-isolallossazina.
chimica: Scarsamente solubile in acqua, insolubile nei grassi, stabile alla luce, resiste
bene al calore della cottura. E' stabile in soluzioni acide.
si trova in:Come altre vitamine del gruppo B si trova nella carne (fegato, muscolo,
rene, cervello...) uova, latte formaggio eccetera. Al contrario di altre vit. del suo
gruppo si trova anche nei legumi, cereali e verdure.
azione: la riboflavina si combina con l'acido fosforico e forma composti di tipo FAD e
FNM.
Questi FAD (flavin-adenina-dinucleotide) e FNM (flavin-mono-nucleotide)
partecipano a motle trasformazioni interne , e a molte reazioni metaboliche tra cui
ricordiamo quelle legate all'assorbimento del ferro, della funzione visiva (a livello
della retina) alla respirazione cellulare e molte altre.
carenza: l’insufficiente apporto di vitamina B2 difficilmente avviene per una dieta
inadeguata, perchè è largamente diffusa un po' in tutti i cibi e per giunta è molto
stabile, si conserva bene e a lungo anche in alimenti che non sono freschi. Come se
tutto questo non bastasse, le persone normali che assumono cibi privati apposta di
vitamina B2 non devono necessariamente andare incontro a carenza neanche in
questo caso estremo, perchè la vitamina è sintetizzata dai batteri che abitano
normalmente nell'intestino.
La sua mancanza di solito è data:
1-dall' assunzione di antibiotici che alterano o riducono i batteri nell'intestino. Come
detto sopra, i batteri infatti la producono.
2-dalla presenza di parassiti intestinali
3-dall'alterazione della mucosa dell'intestino per malattie diverse. La mucosa
alterata può non assorbire più la vitamina in modo corretto.
La mancanza di vitamina si manifesta con :
1-disturbi a carico delle mucose, come infiammazione agli angoli della bocca (che
possono anche ulcerarsi), prurito anale, ai genitali sia maschili che femminili,
congiuntivite, papule sulle labbra, ecc.
La lingua diviene rosso scuro, quasi violacea.
2-disturbi a carico della pelle e annessi (pelle arrossata, che perde la superficie,
unghie secche,opache, fragili...) Il disturbo più caratteristico è la "dermatite
seborroica", perchè le ghiandole che producono il grasso che si spande sulla pelle si
ispessiscono e si producono solchi tra le labbra e il naso, sui lobi delle orecchie ecc.
che sono arrossati e desquamano.
3-disturbi agli occhi, che sono arrossati, si ha la cosiddetta "fotofobia" ovvero la luce
dà molto fastidio.
dosi: la dose corretta per gli adulti va da 10 a 30 mg al giorno. Nei bambini si riduce
a circa 2mg. Può essere sommistrata per bocca (se viene correttamente assorbita
dall'intestino) oppure per iniezione intramuscolare.
Le vitamine
ACIDO PANTOTENICO
nome: può essere considerata uan vitamina, ma non ha come nome una lettera dell'
alfabeto. Viene chiamata "acido pantotenico", nome che gli viene comunemente dato
anche nei preparati polivitaminici in vendita. Viene chiamata a volte anche
"pantotenolo" o con il nome un po' obsoleto di "fattore del filtrato". Chimicamente è
Disossidimetil-butirril alanina.
chimica: Solubile in acqua, resiste bene al calore della cottura.
si trova in: carne (fegato, muscolo, rene, cervello...) uova, formaggi. E’ presente
anche tra cereali e nella verdura.
azione: entra nella formazione di un enzima (l'acetil-coA) ovvero alla forma
biologicamente attiva della vitamina, che partecipa a molte trasformazioni
metaboliche dell'organismo.
L'acetil-CoaA è un enzima tanto importante da essere ben noto a tutti coloro che
hanno studiato un po' di biochimica. Tanto per citare qualche esempio, l'acetil-CoA
partecipa alla trasformazione di proteine, glucidi e grassi (acetilazione). Partecipa
alla sintesi dell'amolgobina del sangue, alla formazione di acetilcolina, degli ormoni
surrenali, eccetera.
carenza: Data la sua larga diffusione in tutti gli alimenti è ben difficile trovare
qualche caso in cui vi sia una carenza di vitamina a causa di una dieta povera o mal
variata. Anche in questi casi infatti si assumono alimenti che contengono una
quantità adeguata di vitamina. Anche se gli alimenti sono conservati a lungo o si
mangiano solo cose cotte la vitamina rimane, perchè resiste bene all'aria e al calore.
I casi di mancanza di vitamina sono dunque limitati ai problemi di assorbimento da
parte dell'intestino. Per riprodurre un quadro di mancanza patologica di vitamina si è
ricorsi (Hodgen) a dei volontari che si sono sottoposti ad una dieta privata
artificialmente di vitamina.
Gli effetti sono stati: torpore , depressione, debolezza, mal di testa. Si sono registrati
uan diminuzione del colesterolo, extrasistoli, diminuzione del potassio nel sangue.
La mancanza di vitamina si manifesta con torpore, debolezza, stitichezza, bruciori ai
piedi.
dosi: 200-500 milligrammi al giorno. Nel bambino un decimo della dose (20-50). Si
può somministrare per bocca, ma quando si vuole essere sicuri si passa alle iniezioni
intramuscolari.
Le vitamine
LA VITAMINA H
nome:Spesso (anche sui foglietti dei medicinali o nelle preparazioni farmaceutiche)
viene chiamata con il nome di "biotina". E' "imidazolido carbossi butil tiofosfato".
E' chiamata anche vitamina "antiseborroica".
chimica: Solubile in acqua, si conserva male: viene infatti degradata se esposta
all'aria e alla luce.
si trova: nella carne (fegato, muscolo, rene...) uova (solo nel tuorlo) , latte
formaggio eccetera. Si trova anche nei vegetali legumi, frutta e verdure, purchè
freschi.
azione: La biotina entra in molti processi metabolici, attivando i gruppi Co2. Ha un
ruolo nel metabolismo dell'acido piruvico (vedi nelle pagien dedicate al metabolismo
energetico) , delle purine e nell'urogenesi.
particolarità: E' presente nel tuorlo dell'uovo, ma viene inattivata dall'albume d'uovo,
che ne impedisce l'assorbimento da parte dell'intestino.
carenza: Non ostante non si conservi bene, non si conoscono sai in cui vi sia carenza
di vitamina H a causa di una dieta inadeguata. Possono insorgere carenza solo per
alterazione dell'assorbimento a livello dell'intestino. Per conoscere gli effetti della
mancanza di vitamina H si è ricorsi a volontari che si sono sottoposti ad una dieta
privata artificialmente di vitamina.
La mancanza di vitamina si manifesta con :
I volontari sottoposti ad una dieta privata artificialmente di biotina hanno
manifestato sonnolenza, torpore, anemia, aumento del colesterolo e sopratutto
dermatite. La cute è infatti divenuta secca e desquama.
dosi: la dose corretta per gli adulti va da 10 a 15 mg al giorno. Nei bambini si riduce
a circa 5mg. Viene somministrata per iniezione intramuscolare.