Le vitamine INTRODUZIONE Molte persone sono entusiaste consumatrici di vitamine. Queste vitamine possono essere prese sia sotto forma di farmaci (pastiglie, iniezioni, gocce...) o semplicemente scegliendo alimenti che ne sono ricchi. Molte mamme dicono ad esempio: “dài, mangia le carote che fanno bene alla vista..” oppure: “mangia la verdura che contiene vitamina C...”. E così via. Sulle vitamine vi sono alcune cose sicure, altre cose mal definite, alcune cose possibili, altre improbabili ed altre ancora del tutto false, dei veri e propri miti da sfatare. 1-Tra le cose sicure, vi è certamente un fatto: assumere vitamine fa guarire da certe malattie specifiche, causate proprio dalla mancanza di vitamine. Ad esempio, il beri-beri o lo scorbuto guariscono se si assume (rispettivamente) vitamina B1 o vitamina C mediante un trattamento adeguato. 2-Un discorso più complicato si apre quando una persona non manifesta delle sindromi carenziali, ma prende le vitamine solo per rinforzarsi o star meglio. In effetti qui vi sono delle credenze (anche molto radicate) che non hanno dimostrazioni scientifiche, altre che ne hanno. Ad esempio, io stesso ho usato per anni le vitamine del complesso B quando “allevavo” batteri, ed in laboratorio avevo bisogno che crescessero prima e più in fretta. Qui vi è un effetto certo: certe vitamine costituiscono un “fattore di crescita”. Ma prendere le vitamine per rinforzarsi o riprendersi da una malattia non ha un riscontro scientifico. Quindi, è una cosa possibile ma non certa. 3-Un discorso ancora più complesso è legato al prendere vitamine per malattie specifiche, ma che non sono quelle da carenza. E’ chiaro -ad esempio- che lo scorbuto passa se si assume vitamina C. Ma fa bene assumere vitamina C (ad esempio) per il raffreddore? L’effetto della vitamina C sul raffreddore è stato oggetto di una quantità di studi letteralmente impressionante, ma mai nessuno studio ha dimostrato che la vitamina C abbia un effetto benefico sulla guarigione da raffreddore. Eppure gran parte della vitamina C che si consuma nel mondo è comprata e consumata per questo scopo. D’altra parte male non fa, e come negare una speranza al raffreddato, anche se pare che la pastiglia non serva proprio a niente? 4-Un altro discorso ancora sta nella possibilità che certe vitamine possano “proteggere” contro delle malattie molto gravi, contro le quelli non abbiamo molte armi di altro genere. Pare in effetti confermato che il gruppo delle vitamine “antiossidanti” (tra cui la vitamina C) offrano una certa protezione contro i tumori. In conclusione: è probabile che tutto il consumo che si fa di vitamina C contro il raffreddore sia inutile, ma almeno questa stessa vitamina potrebbe essere utile per prevenire i tumori, e questo “effetto collaterale” (scusate la battuta) non mi pare del tutto spregevole.... Con il nome di “vitamine” si intende un gruppo eterogeneo di composti chimici, che sono indispensabili per la vita o per il benessere dell’uomo. Il loro nome deriva da “ammine necessarie per la vita”; ma al giorno d’oggi si è esteso -dicevo- a composti che non hanno a che vedere con le ammine: possono essere degli acidi come la vitamina C (acido ascorbico) degli alcool come la vitamina A (retinolo) dei grassi o loro derivati come la vitamina F, e così via. Alcuni di questi composti hanno come nome una lettera (A,K,C,E...) altri (acido folico, biotina, eccetera) non hanno per tradizione questa lettera, ma hanno la stessa dignità delle altre vitamine: in particolare, sono indispensabili. Sia (come è il caso dell’acido folico) perché vengano assorbite altre vitamine (la vitamina B12 non viene assorbita dall’intestino senza la presenza di ac.folico) sia da sole. Assieme alle vitamine vi sono altre sostanze o composti, che pure servono all’organismo e che portano a problemi più o meno gravi in caso di loro mancanza. E’ il caso di alcuni minerali, e in particolare alcuni metalli come il ferro, lo iodio, il sodio, il potassio... Anche qui (come per le vitamine più “classiche”) vi sono delle malattie da carenza molto precise (Ad esempio: può capitare di andare in carenza di ferro. Altro esempio: molti avranno sentito parlare del “gozzo” che veniva nei luoghi dove vi era scarsità di iodio nell’acqua o nel terreno...). E anche qui vi sono i soliti dubbi sull’utilità di somministrare altri minerali a chi ne dispone già a sufficienza. Accanto a questi minerali certamente necessari, alcuni studiosi pongono altri minerali la cui necessità è più discussa. O meglio, non è tanto discutibile che all’organismo serva il selenio o il berillio, ma se l’organismo comunemente alimento possa risentire della loro mancanza, o se la loro somministrazione porti a qualche vantaggio. In altre parole, fino ad oggi non si è mai dimostrata una malattia o una condizione morbosa migliorata dalla somministrazione di certe sostanze. Il discorso è più generale. Di certo alcune vitamine “fanno bene” se l’organismo ne ha troppo poche. Molto più difficile dire se “fanno bene” in grandi quantità quando l’organismo ne ha a sufficienza. In altre parole, se uno ha lo scorbuto, ha bisogno di vitamina C. Ma per uno che non ha lo scorbuto ( e quindi ha una quantità di vitamina C sufficiente) che vantaggi gli porta assumere altra vitamina C? Attorno ai vantaggi portati dalle vitamine vi sono molti miti, molte incertezze e poche cose dimostrabili scientificamente. Siccome le vitamine costano poco e la loro assunzione non comporta grandi complicazioni, nel dubbio molte persone le prendono, e magari fanno benissimo a farlo. Prese con criterio, le vitamine non fanno male: a patto che non si raggiungano le dosi tossiche e che le vitamine siano integre (es. non scadute). Se questa “cura di vitamine” serve a star meglio, è tutto un altro discorso Le vitamine LA VITAMINA A nome: retinolo tipo di composto: alcool chimica: E’ una vitamina “liposolubile”: ovvero, non si scioglie in acqua e nei prodotti acquosi, ma nei grassi e nei solventi. La sua pro-vitamina più nota è il carotene. La vitamina è “stabile al calore”, non risente insomma della cottura, e non si altera se i cibi in cui è contenuta vengono cucinati. Invece il carotene non lo è, e risente della cottura. dove si trova: Sono ricchi di vitamina A il fegato dei pesci, rene e fegato di mammiferi, latte e derivati (burro, formaggio...) il tuorlo dell’uovo. Le provitamine si trovano in molti legumi ortaggi (le carote danno il nome al carotene), frutta e olii. Le provitamine sono molecole più grandi della vitamina: nell’intestino sono scisse in tre molecole: due sono di vitamina A, e una di carotenasi. La sua azione: quella meglio conosciuta è relativa alla formazione della porpora retinica, ormone che partecipa al meccanismo della visione. Vi sono anche altre azioni meno conosciute: pare contribuisca alla formazione di tessuti ectodermici come la pelle, e che incrementi la resistenza alle infezioni. In effetti la carenza di vitamina A porta ad alterazioni della pelle, che diviene secca. La mancanza di vit. A si fa sentire sopratutto sull’occhio, con diminuzione della capacità visiva con poca luce ed alterazioni oculari. Dose di mantenimento suggerita: 25.000 UI al giorno nota: L' UI (unià internazionale) corrisponde a: gamma 0.3 di retinolo e 0.6 di B carotene . Le vitamine LA VITAMINA D nome: calciferolo tipo di composto: alcool chimica: Come le altre vitamine liposolubili non si scioglie in acqua ma nei grassi e nei solventi. Ha una struttura sterolica. Le sue provitamine (es.ergosterolo) per essere trasformate in vitamina hanno bisogno di luce. Non sono troppo danneggiate dal calore, mentre vengono inattivate dall’esposizione all’aria. dove si trova: sono alimenti ricchi di vitamina: fegato di pesce, uova, latte e derivati come burro, formaggi ecc. (sono cibi più ricchi di vit. D quando il latte è munto da mucche che stanno esposte al sole) uova, carne. azione: viene trasformata dal fegato e poi dal rene per produrre dei composti (1,25 diidrossiderivati) che a loro volta facilitano una reazione chimica (la fosfatasi alcalina) che libera fosforo. Il fosforo in questo modo può essere legato al calcio e regola il metabolismo di calcio e di fosforo. In particolare, la vitamina impedisce l’eliminazione del fosforo con le urine, e favorisce la fissazione del calcio nelle ossa. 1-Per questo viene chiamata vitamina antirachitica: in passato i lattanti con poco apporto di vitamina e che non venivano esposti al sole potevano soffrire di ritardo nella formazione delle ossa. 2-La carenza di vitamina D porta anche a diminuzione del tono muscolare (addome flaccido, globoso). 3-La vitamina ha anche un effetto sulla psiche: la sua carenza porta a irrequietezza, depressione, pianto frequente. quantità suggerita di mantenimento 500-1000 UI al giorno, corrispondenti a mezzo- 1 milligrammo. nota: una UI (unità internazionale) è data dall'equivalenza 1 mg = 1000 UI Le vitamine LA VITAMINA E nome: tocoferolo sinonimo: tocoferolchinone chimica: e’ liposolubile, quindi solubile nei grassi e nei solventi, non in acqua. Resiste molto bene alla cottura, si altera tuttavia se lasciata esposta all’aria. dove si trova: sono alimenti ricchi di vitamina: embrioni di semi di cereali di arachidi, ecc. ( e loro olii) fegato, uova, formaggi, verdure. azione: appartiene al gruppo delle vitamine “ANTIOSSIDANTI”, si inserisce in diversi processi di attività metaboliche, ovvero nelle trasformazioni di sostanze dentro il corpo umano. carenza: Non si conosce un quadro caratterizzato da mancanza di vitamina E nell’uomo. Una possibile mancanza di vit. E nell’uomo è se mai associata a situazioni in cui vi è una mancanza generale anche di altre vitamine (ad esempio, nella fibrosi cistica del pancreas) e se manca non manca quindi da sola. La mancanza di vitamina porterebbe a una minor resistenza dei globuli rossi alle variazioni di pressione osmotica. Negli animali da esperimento l’eliminazione della vit. E porta a alterazioni dei muscoli, riduzione della fertilità (azospermia) o sterilità. Questi effetti non sono dimostrati nell’uomo, ma per questo viene usata per la fertilità, con la speranza che faccia qualcosa. dose suggerita: 50-200 mg al giorno Le vitamine LA VITAMINA K nome: Menadione chimica: E’ una vitamina liposolubile, si scioglie nei grassi e nei solventi. Non viene alterata dalla cottura, si altera tuttavia se esposta alla luce e all’aria. dove si trova: alimenti ricchi di vitamina sono le foglie verdi (insalate ecc.), olii di semi, carne, pesci, microorganismi. caratteristiche: La mancanza di vitamina a causa di una scarsa introduzione con la dieta è molto rara, perchè è diffusa in molti alimenti. 1-Di solito una sua diminuzione non si verifica perchè ne viene introdotta poca, ma si verifica per alterazione dei batteri che sono presenti nell’intestino (ad esempio, per la somministrazione di antibiotici). Questi batteri producono vitamina, e una loro riduzione può portare a carenza. 2-Per essere assorbita dall’intestino la vit.K ha bisogno della presenza della bile. Può dunque manifestarsi una carenza nei casi in cui vi è un’alterazione della funzione biliare (coliti, fistole, alterazione dei sali biliari, danni gravi al fegato, eccetera). 3-Vi sono dei pazienti che vengono trattati con dei farmaci anticoagulanti ( i “dicumarolici”). Questi farmaci agiscono proprio come fattori anti-vitamina. La vitamina K è infatti chiamata “antocoagulante”, in quanto essa partecipa ai meccanismi della coagulazione del sangue. Tra questi, favorisce la sintesi della protrombina. Partecipa anche ad altri meccanismi metabolici (forma una reduttasi che partecipa a certi processi ossidoriduttivi). la carenza di vitamina può manifestarsi con ritardi nella coagulazione del sangue, sangue dal naso, eccetera. dose suggerita: 10-20 mg al giorno Le vitamine LA VITAMINA B1 nome: tiamina sinonimo:aneurina chimica:e’ una vitamina solubile in acqua, piuttosto delicata: viene danneggiata dal calore e dalla permanenza all’aria o anche dalla luce. Resiste però alla surgelazione. dove si trova: alimenti ricchi di vitamina sono i cibi come i cereali interi, nei legumi (piselli, fagioli, tuorlo d’uovo, lievito... azione:nell’intestino viene trasformata in estere dell’acido pirofosforico, con una reazione di fosforilazione. Rappresenta un coenzima che (legatosi alla proteina) diviene l’enzima carbossilasi, importante attore nelle trasformazioni metaboliche. In pratica rappresenta una tappa fondamentale della “digestione” dei glucidi (zuccheri, farine...). Interviene anche nella trasmissione degli impulsi nervosi (potenziando l’acetilcolina) e per questo questa vitamina viene chiamata anche “anti-polinevritica”. La sua carenza provoca (oltre che il beri-beri) infatti anche disturbi della trasmissione nervosa, e dolori nevritici: diminuzione dei riflessi, dolori polinevritici, debolezza muscolare, fino a disturbi del battito cardiaco e della respirazione. la mancanza di vitamina B1 dà anche diminuzione dell’ appetito, e stitichezza ostinata. Il beri-beri era una malattia che veniva contratta sopratutto dalle popolazioni che mangiavano solo o prevalentemente riso brillato, senza la buccia che conteneva la vitamina. dose di mantenimento: 20-50 mg per bocca o per iniezione intramuscolare. Le vitamine LA VITAMINA B6 nome: piridossina caratteristiche chimiche: è idrosolubile (=solubile in acqua e composti acquosi) e in alcool. Si conserva bene dopo la cottura e anche se esposta all’aria. E’ però danneggiata dall’esposizione alla luce. dove si trova: alimenti ricchi di vitamina: latte e latticini (formaggi, ecc) uova, carni, pesci, cereali (frumento, riso, granoturco ecc), legumi (piselli, fagioli, lenticchie, ceci, ecc), frutta, ortaggi. particolarità: Viene anche prodotta dai batteri normalmente presenti nell’intestino umano. Quindi una persona normale non va necessariamente incontro a carenza anche se non ne assume in modo sufficiente coi cibi. mancanza: si ha per 1-dieta inadeguata 2-uso di antibiotici che alterano i batteri presenti nell'intestino (ad esempio, l'INI usata per combattere la tubercolosi) 3-assunzione di sostanze che bloccano la vitamoina (antivitamine) sintomi: si ha debolezza, insonnia, crampi muscolari, convlusioni (tipo epilessia) dermatite seborroica, erosione della mucosa della bocca. Gli esami del sangue possono evidenziare una anemia megaloblastica e l'elettroencefalogramma può risultare alterato. dosaggio: La vitamina può essere somministrata per bocca o tramite iniziezioni intramuscolari. Le dosi sono 50-150 mg al giorno per l'adulto, 10-50 mg per il bambino. Le vitami LA VITAMINA B12 nome: cianocobalamina chimica: Solubile in acqua, stabile alla luce, resiste bene al calore della cottura. si trova in: carne (fegato, muscolo, rene, cervello...) uova, batteri. E’ assente tra le proteine vegetali. azione: partecipa alla formazione delle proteine (trasformazione degli amminoacidi verso la sintesi proteica), partecipa al mantenimento dei gruppi Sh allo stato ridotto, a processi di transmetilazione. Stimola la formazione di metili labili e la formazione di certe sostanze che interagiscono con i grassi (colina, metionina...). particolarità: la vitamina B12 è un componente che per essere assorbito ha bisogno della presenza di acido folico. L’acido folico è normalmente prodotto dall’intestino. Dunque, il complesso vitamina B12+acido folico costituisce il fattore utile per le azioni proprie della vitamina B12. Ne consegue che: 1-alcune carenze di vitamina B12 spesso non sono date dalla mancanza di vit. B12 nella dieta, ma da carenza e/o mancanza di acido folico. 2-In questi casi somministrare vitamina B12 non ha senso. Occorre somministrare acido folico. 3-Sono da preferire i complessi vitaminici che sommano acido folico e vitamina B12 4-Nel dubbio la via di somministrazione più sicura della vitamina B12 resta quella intramuscolare: iniettandola si supera il problema del passaggio dall’intestino al resto del corpo. carenza: l’insufficiente apporto di vitamina B12 può essere dato: 1-dalla scarsa introduzione nel corpo a causa del tipo di alimentazione (scarso consumo di carni, o comunqe di proteine animali, vi sono dei casi in cui manca a causa delle presenza di parassiti, eccetera). 2-Ma -per quanto detto sopra- spesso l’insufficienza di vitamina B12 non è data dalla mancanza di vitamina, ma da mancanza di acido folico, che impedisce l’utilizzo della vitamina anche se ce ne è in grande abbondanza nei cibi. Questa mancanza di acido folico può essere dovuta a cause piuttosto comuni: gastriti, malattie infettive (sifilide) da consumo aumentato (gravidanza) o può essere ereditaria. La mancanza di acido folico porta infatti alla classica malattia definita a suo tempo “anemia perniciosa”, dovuta alla mancanza di vitamina B12 non in quanto tale ma in quanto non utilizzata per mancanza di secrezione (da parte del soggetto malato) di acido folico. La mancanza di vitamina si manifesta con anemia, diminuzione dei globuli bianchi, disturbi a carico dei nervi, ecc. L’anemia da mancanza di vitamina B12 è caratterizzata da un aumento di emoglobina (anemia ipercromica) e da anisocitosi (i globli hanno dimensioni differenti tra di loro). dosaggio: la somministrazione tipica avviene per iniezioni intramuscolari, in modo da evitare i problemi che potrebbero essere connessi con l'acido folico. Si somministrano 25-40 gamma la giorno per gli adulti, e 10-15 gamma per i bambini. In neurologia e per altre malattie si usa a volte raggiungere delle dosi molto superiori, fino a 1000 gamma al giorno. Le vitamine LA VITAMINA C nome: acido ascorbico (l-ascorbico) chimica: Solubile in acqua, non resiste al calore e alla cottura, resiste invece al surgelamento. Quindi, i vegatali surgelati sono molto ricchi di vitamina C, a patto naturalmente che vengano surgelati presto e consumati subito dopo il surgelamento, perchè altrimenti non si tratta più di vegetali "freschi". si trova in: 1-i vegetali freschi (verdura e frutta) sono particolarmente ricchi di vitamina C. E tra questi ne sono particolarmente ricche le verdure verdi (insalata...) tuberi (patate...) e gli agrumi (arance, limoni...). Il fatto che la vitamina C sia un acido non deve far pensare che la frutta acida (es limoni) sia più ricca di vitamina C di altra frutta o verdura. Ad esempio, l'acidità dei limoni è data dall'acido citrico, non tanto dall'acido ascorbico (o vitamina C). 2-una fonte importante di vitamina C possono essere alcune conserve o cibi insospettabili, perchè non di rado la vitamina viene introdotta artificialmente come conservante, o meglio, come antiossidante. Ad esempio, se guardate le bottiglie o lattine di certe birre o le confezioni di certi cibi (le cipolline Noi-Voi sotto vetro) potete scoprire che gli alimenti sono addizionati da acido l-ascorbico, che è proprio la vitamina C. Può trovarsi nei cibi che si vogliono conservare per impedire che questi anneriscano all'aria (=l'annerimento è segno di ossidazione). Per questo motivo la vitamina C può essere aggiunta ad esempio al prosciutto, anche se oggi si preferiscono spesso altri additivi (polifosfati). 3-Il latte materno è sufficientemente ricco di vitamina C (50mg/l) mentre il latte di mucca è alquanto più povero (solo 3 mg/l). azione: 1-Partecipa alla sintesi del collagene. Ha un ruolo nel bambino per la formazione dei denti e delle ossa. Partecipa al metabolismo praticamente di tutti i tessuti. In particolare, partecipa al trasporto degli ioni H+. 2-Avendo quindi un'azione riducente, appartiene al gruppo delle vitamine "antiossidanti", la cui azione è al centro dell'attenzione perchè potrebbero rivestire un qualche ruolo (anche se in misura non troppo vistosa, e in qualche misura discussa) nella prevenzione di certe malattie quali i tumori. Di certo l'assunzione di dosi giornaliere di vitamina C non impedisce la formazione dei tumori, ma potrebbe diminuirne la probabilità. 3-Vi è invece una enorme massa di studi che cerca di dimostrare la sua azione benefica nelle malattie da raffreddamento o nelle infezioni in generale e in quelle delle vie respiratorie in particolare. Qui le cose sono sconfortanti, perchè i molti studi non paiono dimostrare in maniera ragionevolmente certa che possa esserci qualche vantaggio prendendo la vitamina C. particolarità: La vitamina C viene sintetizzata dall'organismo di certi animali, anche mammiferi (ad esempio, dai cani) mentre non è sintetizzata al corpo umano, che deve dunque dipendere dalla sua introduzione dall'esterno. Questa introduzione dev'essere continua, perchè l'organismo non accumula una grande riserva di vitamina C come avviene per altre vitamine. Una certa riserva di vitamina viene accumulata nelle ghiandole (compresi fegato e milza) e nel cervello, ma -come si diceva- non accade ad esempio come per la vitamina B12, di cui si può conservare nel corpo una scorta sufficiente per molti mesi. In particolare, si dimostra facilmente che la vitamina C in eccesso viene eliminata con le urine prima ancora di riuscire ad elevare il suo tasso a livello dei tessuti. In altre parole, pare inutile sovraccaricarsi di vitamina C, in quanto viene urinata prima che il sangue porti questo eccesso di vitamina a livello dei muscoli, delle mucose, eccetera. Molto meglio un'assunzione in quantità modesta ma che viene ripetuta con la massima frequenza possibile. Inutile far notare che questo è il caso di coloro che non prendono pastiglie, ma si alimentano semplicemente con cibi ricchi di vitamina C: ad ogni pasto corrisponde l'assunzione di vitamina. carenza: l’insufficiente apporto di vitamina C comporta l'insorgenza di una malattia specifica, chiamata "scorbuto". Una malattia tristemente famosa ad esempio tra i navigatori, quando per mesi e mesi non mangiavano vegetali freschi, ma solo cibi conservati. Lo scorbuto è una malattia molto grave, che si manifesta con 1- gengivite (le gengive si gonfiano, divengono rosso-violacee, sanguinano facilmente, si infettano e se non ci si cura i denti cadono. 2-emorragie. Si notano petecchie sotto la pelle, e ematomi nei punti in cui vi è stato un trauma anche modesto. Sono registrate anche emorragie muscolari (dolorosissime) e sotto il periostio (tipiche nei bambini). 3-Vi sono inoltre dei dolori alle articolazioni. Inutile dire che oggi è ben difficile trovare persone malate di scorbuto, vista la facilità con cui si può ricorrere alla vitamina o a cibi che la contengono in maniera del tutto adeguata. Sulla base dei sintomi dello scorbuto si è immaginato che la vitamina abbia un'azione protettiva contro i fenomeni che si rilevano nella malattia. Si è insomma immaginato che possa:a-proteggere le mucose (labbra, stomaco, ecc.) b-impedire la facilità nel sanguinamento, eccetera. In realtà non si riesce a dimostrare questa azione in un soggetto che consuma una quantità adeguata di vitamina C con gli alimenti normali (non ci vuole molto per avere una quantità di vitamina C sufficiente al fabbisogno dell'organismo, perchè è molto diffusa). Il problema è che la vitamina non può essere data come palliativo, per evitare la fatica di andare a cercare la causa vera dei disturbi. Ad esempio, se uno non ha lo scorbuto e sanguina troppo facilmente, inutile rimpinzarlo di vitamina C. Occorre andare a vedere cos'ha che non va. Ad esempio, appena sorge uan gengivite molti (anche specialisti) si affrettanoa dare vitamina C. Troppo comodo. La stragrande maggioranza delle gengiviti non ha nulla a che vedere con la carenza di vitamina C, e occorre rimuovere la causa vera. Se invece vi è una caranza effettiva di vitamina C, per una dieta macroscopicamente inadeguata o altre cause (es. la diarrea diminuisce l'assorbimento della vitamina , i sintomi della carenza possono manifestarsi con infiammazione alle gengive (gengivite), facilità a sanguinare o emorragie sottocutanee, e con l'alterazione di alcuni quadri che possono essere verificati con l'esame del sangue. Si può riscontrare prima di tutto una forma di anemia (anemia microcitica) in cui i globuli hanno delle dimensioni inferiori a quelle normali. E' interessante notare che vi è una forma grave di carenza di vitamina C (o scorbuto) che colpisce i bambini tra i 3 e i 6 mesi: erano quelli che venivano allattati con latte in polvere senza vitamina. Si tratta di casi che oggi non si registrano più, vista la profusione di vitamine che vengono somministrate in ogni circostanza, e vista la giusta usanza di adottare prodotti adeguati e iniziare lo svezzamento prima di quel che si faceva un tempo. Nota. Più che una vitamina, la vitamina C pare un segno di contraddizione, che suscita entusiasmi che rasentano il fanatismo e scetticismi degni di miglior causa. Una posizione equilibrata in mezzo a questi estremi è molto difficile, perchè studio dopo studio e ricerca dopo ricerca occorre valutare la correttezza scientifica con estremo rigore. Tuttavia (detto questo) si può anche fare un altro ragionamento: visto che essa passa velocemente nelle urine e non intossica l'organismo, tanto vale che (anche davanti alla sola speranza che possa far bene per qualcosa) tanto vale unirsi a questa speranza e prenderla. Della serie "male non fa, se fa bene meglio, se non fa niente pazienza". dosi: 1-CURA-La somministrazione di una piccola dose di vitamina C è sufficiente a guarire dalle sindromi di deficienza. Questa dose può essere tratta anche da una alimentazione corretta: si suggeriscono magari dei supplementi tipo succo d'arancia o limonate (non cotte!). Certi autori suggeriscono una dose di 100 mg di vitamina sintetica al giorno, ma i più preferiscono abbondare (es. 500 mg al giorno), perchè la vitamina C costa relativamente poco. In fondo una compressa di quelle aromatizzate che sono in commercio contiene 500-1000 mg. Quel tanto che eccede le necessità non crea problemi, perchè viene eliminato con le urine. Nei bambini che soffrono si sintomi da deficienza si possono usare dosi opportunamente ridotte. Alcuni autori parlano di 5-20 mg al giorno, ma anche qui spesso si preferisce abbondare. Eccedere oltre un certo limite naturalmente non serva a niete, e non migliora la situazione. 2-PREVENZIONE-Anche per prevenire i problemi derivanti dal deficit di vitamina C o per prevenire le malattie in cui essa può essere utile, si può usare una quantità di vitamina molto variabile. Alcuni si accontentano di pochi milligrammi, altri salgono a mezzo grammo o addirittura ad un grammo al giorno. Come si vede, non si tratta mai di quantità critiche, e ognuno agisce un po' in base alle sue convinzioni. 3-FABBISOGNO-La Drug&Food Admin. ha stabilito il sbisogno giornaliero di vitamina C in 60 mg al giorno. Qualcuno suggerisce una dose un po' più bassa, ma siamo attorno a questo valore (50 mg). Il fabbisogno in certe situazioni (es. gravidanza) può aumentare, ma siamo sempre vicini a questi livelli. Le vitamine LA VITAMINA B2 nome:chiamata comunemente riboflavina ( o lattoflavina) sarebbe propriamente: 6,7 dimetil-9-d-ribitl-isolallossazina. chimica: Scarsamente solubile in acqua, insolubile nei grassi, stabile alla luce, resiste bene al calore della cottura. E' stabile in soluzioni acide. si trova in:Come altre vitamine del gruppo B si trova nella carne (fegato, muscolo, rene, cervello...) uova, latte formaggio eccetera. Al contrario di altre vit. del suo gruppo si trova anche nei legumi, cereali e verdure. azione: la riboflavina si combina con l'acido fosforico e forma composti di tipo FAD e FNM. Questi FAD (flavin-adenina-dinucleotide) e FNM (flavin-mono-nucleotide) partecipano a motle trasformazioni interne , e a molte reazioni metaboliche tra cui ricordiamo quelle legate all'assorbimento del ferro, della funzione visiva (a livello della retina) alla respirazione cellulare e molte altre. carenza: l’insufficiente apporto di vitamina B2 difficilmente avviene per una dieta inadeguata, perchè è largamente diffusa un po' in tutti i cibi e per giunta è molto stabile, si conserva bene e a lungo anche in alimenti che non sono freschi. Come se tutto questo non bastasse, le persone normali che assumono cibi privati apposta di vitamina B2 non devono necessariamente andare incontro a carenza neanche in questo caso estremo, perchè la vitamina è sintetizzata dai batteri che abitano normalmente nell'intestino. La sua mancanza di solito è data: 1-dall' assunzione di antibiotici che alterano o riducono i batteri nell'intestino. Come detto sopra, i batteri infatti la producono. 2-dalla presenza di parassiti intestinali 3-dall'alterazione della mucosa dell'intestino per malattie diverse. La mucosa alterata può non assorbire più la vitamina in modo corretto. La mancanza di vitamina si manifesta con : 1-disturbi a carico delle mucose, come infiammazione agli angoli della bocca (che possono anche ulcerarsi), prurito anale, ai genitali sia maschili che femminili, congiuntivite, papule sulle labbra, ecc. La lingua diviene rosso scuro, quasi violacea. 2-disturbi a carico della pelle e annessi (pelle arrossata, che perde la superficie, unghie secche,opache, fragili...) Il disturbo più caratteristico è la "dermatite seborroica", perchè le ghiandole che producono il grasso che si spande sulla pelle si ispessiscono e si producono solchi tra le labbra e il naso, sui lobi delle orecchie ecc. che sono arrossati e desquamano. 3-disturbi agli occhi, che sono arrossati, si ha la cosiddetta "fotofobia" ovvero la luce dà molto fastidio. dosi: la dose corretta per gli adulti va da 10 a 30 mg al giorno. Nei bambini si riduce a circa 2mg. Può essere sommistrata per bocca (se viene correttamente assorbita dall'intestino) oppure per iniezione intramuscolare. Le vitamine ACIDO PANTOTENICO nome: può essere considerata uan vitamina, ma non ha come nome una lettera dell' alfabeto. Viene chiamata "acido pantotenico", nome che gli viene comunemente dato anche nei preparati polivitaminici in vendita. Viene chiamata a volte anche "pantotenolo" o con il nome un po' obsoleto di "fattore del filtrato". Chimicamente è Disossidimetil-butirril alanina. chimica: Solubile in acqua, resiste bene al calore della cottura. si trova in: carne (fegato, muscolo, rene, cervello...) uova, formaggi. E’ presente anche tra cereali e nella verdura. azione: entra nella formazione di un enzima (l'acetil-coA) ovvero alla forma biologicamente attiva della vitamina, che partecipa a molte trasformazioni metaboliche dell'organismo. L'acetil-CoaA è un enzima tanto importante da essere ben noto a tutti coloro che hanno studiato un po' di biochimica. Tanto per citare qualche esempio, l'acetil-CoA partecipa alla trasformazione di proteine, glucidi e grassi (acetilazione). Partecipa alla sintesi dell'amolgobina del sangue, alla formazione di acetilcolina, degli ormoni surrenali, eccetera. carenza: Data la sua larga diffusione in tutti gli alimenti è ben difficile trovare qualche caso in cui vi sia una carenza di vitamina a causa di una dieta povera o mal variata. Anche in questi casi infatti si assumono alimenti che contengono una quantità adeguata di vitamina. Anche se gli alimenti sono conservati a lungo o si mangiano solo cose cotte la vitamina rimane, perchè resiste bene all'aria e al calore. I casi di mancanza di vitamina sono dunque limitati ai problemi di assorbimento da parte dell'intestino. Per riprodurre un quadro di mancanza patologica di vitamina si è ricorsi (Hodgen) a dei volontari che si sono sottoposti ad una dieta privata artificialmente di vitamina. Gli effetti sono stati: torpore , depressione, debolezza, mal di testa. Si sono registrati uan diminuzione del colesterolo, extrasistoli, diminuzione del potassio nel sangue. La mancanza di vitamina si manifesta con torpore, debolezza, stitichezza, bruciori ai piedi. dosi: 200-500 milligrammi al giorno. Nel bambino un decimo della dose (20-50). Si può somministrare per bocca, ma quando si vuole essere sicuri si passa alle iniezioni intramuscolari. Le vitamine LA VITAMINA H nome:Spesso (anche sui foglietti dei medicinali o nelle preparazioni farmaceutiche) viene chiamata con il nome di "biotina". E' "imidazolido carbossi butil tiofosfato". E' chiamata anche vitamina "antiseborroica". chimica: Solubile in acqua, si conserva male: viene infatti degradata se esposta all'aria e alla luce. si trova: nella carne (fegato, muscolo, rene...) uova (solo nel tuorlo) , latte formaggio eccetera. Si trova anche nei vegetali legumi, frutta e verdure, purchè freschi. azione: La biotina entra in molti processi metabolici, attivando i gruppi Co2. Ha un ruolo nel metabolismo dell'acido piruvico (vedi nelle pagien dedicate al metabolismo energetico) , delle purine e nell'urogenesi. particolarità: E' presente nel tuorlo dell'uovo, ma viene inattivata dall'albume d'uovo, che ne impedisce l'assorbimento da parte dell'intestino. carenza: Non ostante non si conservi bene, non si conoscono sai in cui vi sia carenza di vitamina H a causa di una dieta inadeguata. Possono insorgere carenza solo per alterazione dell'assorbimento a livello dell'intestino. Per conoscere gli effetti della mancanza di vitamina H si è ricorsi a volontari che si sono sottoposti ad una dieta privata artificialmente di vitamina. La mancanza di vitamina si manifesta con : I volontari sottoposti ad una dieta privata artificialmente di biotina hanno manifestato sonnolenza, torpore, anemia, aumento del colesterolo e sopratutto dermatite. La cute è infatti divenuta secca e desquama. dosi: la dose corretta per gli adulti va da 10 a 15 mg al giorno. Nei bambini si riduce a circa 5mg. Viene somministrata per iniezione intramuscolare.