SERVIZIO CIVILE ALL`ESTERO

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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO Caschi Bianchi: SENEGAL 2017
SCHEDA SINTETICA – SENEGAL (LVIA) Volontari richiesti: N.2 (2 Sede THIES) PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SENEGAL Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.
INTRODUZIONE FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
(intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come
operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa
Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto
madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come
intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico,
religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di
progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti
umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono
emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della
Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in
servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la
fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso
percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.
FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG LVIA
La LVIA è attiva in Senegal dal 1973 e da sempre ha la sua sede a Thiès, capoluogo dell’omonima regione,
zona principale d’intervento della presente proposta. Durante gli anni ’70 e ’80, i suoi interventi erano
essenzialmente legati all’accesso ai servizi sanitari di base, all’istruzione e all’acqua potabile in ambito
rurale, ma a partire dalla metà degli anni ’90 si estesero anche in ambito urbano, in particolare nelle città di
Thiès e Mbour dove, grazie tra l’altro a finanziamenti della Cooperazione Italiana, essa ha potuto
implementare e implementa tuttora progetti sulla gestione dei rifiuti, promuovendo in particolare la raccolta
differenziata e il riciclo della plastica attraverso il coinvolgimento di associazioni di base e l’educazione
ambientale. Sempre a partire dagli anni ’90 e fino ad oggi, l’approccio della LVIA in Senegal è quello di
puntare alla creazione d’impresa come fattore di sviluppo sostenibile, di promozione giovanile e di
empowerment femminile. É stato il caso del GIE VEV, nato a Thiès nel 1992 e che in 20 anni ha fabbricato e
installato 142 “eoliane” (sistemi di pompaggio a energia eolica), assicurandone allo stesso tempo la
manutenzione e i servizi post-vendita. Oppure di PROPLAST, l’azienda nata nel 1999 da una piccola
associazione femminile in un quartiere di Thiès, e che oggi raccoglie, trasforma e rivende alle industrie di
Dakar tra le 80 e le 100 tonnellate di rifiuti plastici al mese, dando lavoro a più di 150 persone. Oppure delle
decine e decine di GPF (“Groupements de Promotion Féminins”) che hanno avviato insieme alla LVIA
attività di trasformazione e di commercializzazione di prodotti agricoli locali. E, più recentemente, di Yesaal
AgriHub, un “hub” formato da giovani imprenditori con la passione dell’informatica che insieme studiano e
promuovono soluzioni TIC nel settore dell’agro-alimentare. Questa sua presenza continuativa e diversificata
ha permesso alla LVIA di tessere negli anni ottime relazioni non solo con altri attori della società civile (ONG
e associazioni di base), ma anche con le collettività locali (il Comune di Thiès in particolare), con l’ARD, che
è l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo, e con alcuni Ministeri, in particolare quello dell’Ambiente. In tutti
questi anni la LVIA ha beneficiato a più riprese di finanziamenti del MAE, dell’Unione Europea, delle Nazioni
Unite (FAO, UNICEF e PNUD), delle agenzie di cooperazione di Giappone, Olanda e Germania, delle
regioni Piemonte, Lombardia e Emilia-Romagna, di Fondazione Bancarie (Fondazione Cariplo e Compagnia
SanPaolo) e anche, più recentemente, del governo senegalese. Agli inizi degli anni 2000 è stata promotrice
della creazione della Piattaforma delle ONG europee in Senegal, di cui ha assunto la presidenza durante i
suoi primi anni di vita e di cui tuttora occupa il posto di vice-presidente. Grazie a questo suo ruolo, la LVIA è
diventato un interlocutore privilegiato della Delegazione della Commissione Europea in Senegal.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA
GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:
Contesto Senegal
Il paese, situato nell’Africa occidentale, ha fatto parte dell’impero coloniale francese dalla fine dell’800 fino al
1960, quando ha ottenuto l’indipendenza dopo essersi separato dalla Federazione del Mali. Il primo
Presidente del paese è stato Léopold Senghor che varò un regime a partito unico e rimase al potere fino al
1980, quando si dimise per lasciare il posto a Abdou Diouf. L’era Diouf cominciò con alcuni sommovimenti
politici che destabilizzano il Paese: dall’effimera unione federale con il Gambia durata dall’82 all’89 alla crisi
delle arachidi nel 1984, dalla guerra con la Mauritania del 1989 alla guerra in Casamance all’inizio degli anni
’90, conclusasi con la firma degli accordi di pace solamente nel 2004. Da non dimenticare anche la crisi
economica che ha portato alla svalutazione della moneta nazionale. Nel 2000 vinse le elezioni Abdoulaye
Wade, che promosse una politica di stampo liberista e fu poi riconfermato nel 2007. Attualmente il
Presidente del Senegal è Macky Sall, eletto il 25 marzo 2012.
Sebbene la sua economia sia una delle più sviluppate della regione, grazie agli investimenti di capitali
stranieri e alla strettissima dipendenza con l’area euro, lo sviluppo economico del Paese è comunque
frenato dalla mancanza di infrastrutture, dalla diffusa corruzione e dal forte indebitamento con l’estero. Le
rimesse degli immigrati e gli aiuti internazionali sono tra le principali fonti di reddito. Gli indicatori sociali infatti
rimangono preoccupanti: il 46,7% della popolazione senegalese vive al di sotto della soglia di povertà e il
tasso di alfabetizzazione è del 52,1%; l’indice di sviluppo umano è di 0,466 e il Paese si attesta al 170° posto
della classifica (Dati UNPD 2014). Il sistema sanitario è piuttosto carente e solo il 74% della popolazione ha
accesso all’acqua potabile. Inoltre, il 18,8% delle famiglie (circa due milioni di persone) sono in insicurezza
alimentare e la prevalenza nazionale di malnutrizione cronica è al 16,5%. La situazione è particolarmente
grave nelle zone rurali e nelle regioni colpite da conflitti, dove la percentuale delle famiglie in insicurezza
alimentare arriva al 25,1% contro il 15,1% riportato nel 2010 (Dati WFP 2013). Ciò è anche dovuto dalle
gravi disparità di genere, sociali ed economiche che persistono ancora a danno delle donne, forza motrice
dello sviluppo del paese. Secondo il Gender Inequality Index, infatti, il Senegal è al 114° dei paesi
classificati, il che vuol dire che alle donne è ancora riservato un ruolo di secondo piano, in particolar modo
nelle zone rurali del paese dove invece è una figura di fondamentale importanza per l’agricoltura, per la
salvaguardia della biodiversità, minata da lunghi anni di monocultura dell’arachide e, quindi, per
la sicurezza alimentare della popolazione locale.
La situazione dei diritti umani sta lentamente tornando sotto controllo, dopo le gravi violazioni (riguardanti
soprattutto casi di tortura e maltrattamenti e di limitazione della libertà d’espressione) avvenute prima delle
elezioni del 2012 e durante la guerra civile nel Casamance. Tuttavia, continuano a verificarsi casi di
limitazione della libertà di riunione pacifica. Diversi sono stati gli episodi in cui le forze di sicurezza hanno
ricorso all’uso eccessivo della forza contro i dimostranti, anche quelli pacifici. Inoltre, uomini e donne
vengono arrestati a causa del loro reale o percepito orientamento sessuale. Alta rimane anche l’incidenza
della mutilazione dei genitali femminili (25,7%) e del lavoro minorile (16,5%) e, sebbene sia una situazione
denunciata da tempo, è ancora grave la situazione delle scuole coraniche, in cui i ragazzi vengono sfruttati e
subiscono abusi. Particolarmente vulnerabili sono i più giovani: il 12,8% dei bambini è sottopeso e ogni 1000
nascite si registrano 51,54 morti. Il tasso di fertilità è molto alto: 4,44 bambini ogni donna. Il 22% dei bambini
tra 5-14 anni lavora, compromettendo istruzione e salute.
Negli ultimi dieci anni, il Senegal ha fatto passi da gigante nel raggiungere l'accesso universale all'istruzione,
aumentando i tassi di iscrizione alla scuola primaria dal 69,8% nel 2000 all’85% nel 2012. Nonostante questi
successi, la qualità dell'istruzione è fortemente limitata dalla mancanza di insegnanti qualificati, dalla carenza
di risorse didattiche e di un ambiente scolastico stimolante. Come risultato, molti bambini senegalesi hanno
competenze appena sufficienti, soprattutto in settori importanti come la lettura e la matematica. Una
questione rilevante riguarda il processo di urbanizzazione. In Senegal il 42,5% della popolazione, cioè circa
5,5 milioni di persone, vive in aree urbane. Dakar, con i suoi 3 milioni di residenti rimane una delle aree
metropolitane con il più elevato tasso di crescita demografico. Questo grande afflusso comporta problemi
rilevanti per la municipalità: dall’illuminazione pubblica alle infrastrutture stradali, dal controllo degli ambulanti
alla modernizzazione della rete elettrica, dalla creazione di nuovi posti di lavoro al miglioramento dei servizi
sociali. Inoltre, nel vicino Sierra Leone, l’epidemia di Ebola ha mostrato la debolezza dei sistemi alimentari
urbani quando, a causa della pandemia, si sono fermati i mercati locali. Per questo Dakar deve
implementare meccanismi sociali e culturali per cercare di aumentare l’autoproduzione alimentare. Come in
molti altri paesi del Sud del mondo, in Senegal il fenomeno dell’accaparramento delle terre è in
crescita esponenziale. Lo Stato, fra il 2000 e il 2012, ha avviato una campagna di privatizzazione del
territorio cedendo a soggetti privati 844mila ettari. Dati eclatanti, se pensiamo che si parla di una superficie
pari a quasi un quarto dell’intero territorio. Il Senegal quindi deve fronteggiare problemi ambientali quali la
deforestazione che è la principale causa del processo di desertificazione e di erosione del suolo. A tal
proposito, l’Unione Africana ha lanciato “The great green wall”, un programma che prevede la costruzione di
un vero e proprio muro di alberi ai margini meridionali del Sahara, per tamponare gli effetti sociali, economici
e ambientali della desertificazione e del degrado del territorio del Sahel e per promuovere lo sviluppo rurale
della regione. L’iniziativa coinvolge più di venti paesi africani, tra cui il Senegal, che ha già avviato alcuni
progetti pilota nell’area, piantando 11 milioni di nuovi alberi e piante e generando nuove attività produttive.
Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il
presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta
responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).
DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE
THIES (LVIA 20286)
La regione di Thiès, 1.788.864 abitanti con 30% di giovani di età compresa tra i 20 e i 35 anni e un tasso di
urbanizzazione del 49% (RGPHAE 2013), è stata scelta per la realizzazione del presente progetto in quanto
è la regione in cui LVIA opera da più di 40 anni e dove ha un tessuto di relazioni e una conoscenza del
territorio tali da permetterle di realizzare un progetto di tale natura. Di seguito la ripartizione della
popolazione della Regione durante l’ultimo censimento 2013
Genere e luogo di residenza nella Regione di Thiés
Uomini
Donne
Urbano
Rurale
Totale nella regione
2013
896.572
892.292
872.112
916.752
1.788.864
Nello specifico la città di Thiès è situata a 70 km da Dakar, la capitale del Senegal, conta oggi circa 300.000
abitanti, ed è in continua e rapida espansione, per via soprattutto dell’esodo rurale che convoglia ogni anno
verso la città migliaia di persone, e in particolare giovani in cerca di lavoro. La posizione della città, collocata
al crocevia delle principali arterie stradali nazionali, e il collegamento ferroviario giornaliero con Dakar fanno
sì che non pochi abitanti di Thiès si rechino ogni giorno o settimanalmente in capitale per motivi di lavoro. Gli
sbocchi occupazionali non sono molti nel territorio e l’economia di zona rimane prevalentemente agricola
(circa il 40% delle famiglie). Un’alternativa ai lavori nei campi che circondano la città é l’impiego presso le
cave di fosfati, situate anch’esse nei dintorni. Sviluppato è anche l’impiego nel settore informale, soprattutto
nel campo commerciale ed artigianale (35%). Il territorio dispone anche di un buon numero di infrastrutture
scolastiche, circa 15 istituti fra privati a pubblici a tutti i livelli (dall’asilo alla formazione superiore) perché
l’educazione è considerata essenziale per come trasmissione di conoscenza alle generazioni successive e
come mezzo di difesa contro il dominio di persone istruite.
Nel territorio di THIES LVIA interviene nel settore diritti umani e sviluppo sociale
Settore di intervento del progetto: DIRITTI UMANI E SVILUPPO SOCIALE
Il problema principale che il progetto vuole affrontare è la disoccupazione nel territorio di Thiès, sia quella dei
giovani tra i 20 e i 35 anni (che rappresentano circa il 30% della popolazione) e che rappresenta la principale
causa della migrazione verso l’Europa, sia quella dei cosidetti “migranti di ritorno”, cioé di quelle persone
che, dopo aver passato anni (spesso anche più di quindici-venti) in Italia e in Europa, sono oggi costretti a
tornare in Senegal perchè hanno perso il lavoro a causa della crisi economica, e sono alla ricerca di una
nuova attività lavorativa. Secondo i dati dell’ultimo censimento realizzato dall’ANSD (l’”Agence Nationale de
la Statistique et de la Démographie”) nel 2013, il tasso di disoccupazione nella regione di Thiès tocca il 12%
e il 59,7% dei disoccupati è rappresentato da giovani di meno di 35 anni. Il fenomeno della migrazione è
bene illustrato anche in questo caso dai dati dell’ultimo censimento dell’ANSD: i senegalesi emigrati
all’estero tra il 2008 e il 2013 sono stimati a 164.901 unità, pari all’1,2% della popolazione residente e la
ripartizione degli emigrati per regione di partenza registra a Thiès una percentuale dell’8,9% del numero
totale, pari a 14.616 persone nel quinquennio di riferimento, e di questi più della metà sono emigrati in
Europa (7.514). Thiès si caratterizza quindi come una delle principali regioni di partenza sia di flussi regolari,
con una migrazione verso Italia e Francia ormai consolidata, sia di flussi irregolari, soprattutto nei punti di
partenza costieri (Mbour e Kayar) in direzione della Canarie e della Spagna (ricerca sul campo LVIA, 20152016). La principale fascia di età di emigrazione senegalese si situa tra i 20 e i 35 anni: 16,6% tra i 20 e i 24
anni, 20,1% tra i 25 e i 29 anni e 16,4% tra i 30 e i 34 anni. La prevalenza maschile del fenomeno è
confermata dal censimento della popolazione del 2013 con l’82,9% di uomini sul totale degli emigrati nel
quinquennio, anche se la presenza femminile è in crescita sia tra i flussi regolari (ricongiungimenti familiari)
che irregolari. I Senegalesi emigrano principalmente per quattro ragioni: ricerca di lavoro (73,4%), studio e
formazione (12,2%), ragioni familiari (6,9%) e coniugali (3,3%). Alla partenza, la maggior parte degli emigrati
(45,5%) sono senza livello d’istruzione, il 18,3% ha un livello d'istruzione primaria, mentre gli emigrati con un
livello superiore (laurea) o secondario (diploma) sono rispettivamente il 10,2 e il 10,1%. Sul totale, il 19,1%
erano senza professione al momento della partenza, mentre il 16,2% erano studenti, il resto degli emigrati
partono sperando in un lavoro migliore che permetta di garantire più alte condizioni di vita per l’intera
famiglia. Secondo l’OIM, le difficoltà di inserimento dei giovani diplomati nel mondo professionale e la
situazione del sotto‐impiego dei lavoratori qualificati rappresentano le cause principali dell’emigrazione
senegalese. La ripartizione degli emigrati internazionali per zona di destinazione mostra che la maggioranza
parte in Europa (44,5% pari a 73.320 emigrati tra il 2008 e il 2013), in Africa Occidentale (27,5%) e in Africa
Centrale (11,5%). La Francia e l’Italia sono i principali paesi di destinazione, registrando rispettivamente un
tasso di 17,6% e 13,8% sul totale degli emigrati, seguiti da Mauritania (10%) e Spagna (9,5%). L’Italia
confermandosi meta privilegiata dei migranti senegalesi risulta averne accolti 22.777 nel quinquennio
analizzato (RGPHAE 2013). Fatta eccezione per i rimpatri forzati ed altri casi specifici come i rimpatri seguiti
all’accordo bilaterale del 2001, che rappresentano però una percentuale molto bassa rispetto al totale dei
rientri, non esiste invece nessun tipo d’informazione precisa sul numero dei migranti di ritorno, che è un
fenomeno relativamente recente, e sui cui proprio la LVIA, in collaborazione con l’ANSD e con l’ARD
(l’Agence Régionale pour le Developpement) di Thiès si è impegnata a raccogliere e fornire dati attraverso
delle indagini di terreno. Secondo l’ARD che ha avviato recentamente un programma per
l’accompagnamento dei migranti di ritorno, le persone ritornate dall’Europa nel solo dipartimento di Thiès in
questi ultimi cinque anni sono più di 500 e almeno l’80% di essi ha problemi di reinserimento professionale.
In generale, il Senegal non dispone di una vera politica integrata in ambito di gestione delle migrazioni, né di
una politica unitaria sui ritorni. Questa situazione spiega la proliferazione di testi legislativi, di programmi e
progetti relativi alle condizioni di ritorno degli emigrati e la mancanza di un budget dedicato in maniera
specifica all’accoglienza degli emigrati rimpatriati.
I partner: per la realizzazione del presente progetto LVIA collaborerà con i seguenti partner:
Il partner del presente progetto sarà la Caritas Diocesana di Thiès, partner storico di LVIA a Thiès e che,
come LVIA, si occupa di protezione delle fasce pù vulnerabili e lotta contro l’esodo dei giovani, sia quello
rurale (dalla campagna alla città), sia quello internazionale (verso altri paesi e in particolare verso l’Europa).
Attualmente ha in corso di realizzazione sei progetti nelle regioni di Thiès e Diourbel per l’accesso all’acqua
potabile e all’igiene, il rafforzamento di gruppi di promozione femminile nel campo dell’orticoltura, la
resilienza e la sicurezza alimentare. E’ sostenuta principalmente dalle Caritas di paesi europei (Francia,
Austria, Spagna), dal Secours Catholique, da Misereor e riceve anche finanziamenti pubblici dall’Unione
Europea, dal governo senegalese e da altri enti pubblici. La sua sede è situata presso la Diocesi di Thiès
dove ci lavorano 18 persone a tempo pieno. Un comitato di pilotaggio del progetto sarà creato con la
partecipazione dei i coordinatori di LVIA e Caritas, e un protocollo d’accordo sarà firmato tra le due strutture
per garantire la corretta gestione delle attività.
Nel settore Diritti umani e sviluppo sociale LVIA interviene nel territorio di Thiès con i seguenti destinatari
diretti e beneficiari.
Destinatari diretti:
¾ 10 migranti di ritorno che avranno avviato una loro attività economica grazie ai finanziamenti a cui
avranno potuto accedere
¾ 10 giovani che avranno potuto avviare una loro attività economica nel settore dell’agricoltura e
dell’agroalimentare
Beneficiari:
¾ Le 100 persone che, grazie alla creazione delle 20 nuove microimprese avranno trovato un impiego
(5 per ogni microimpresa in media) e le loro famiglie (100x10=1.000)
OBIETTIVI DEL PROGETTO
¾ Almeno 10 migranti di ritorno identificati hanno potuto avviare un’attività economica nel settore
dell’agricoltura.
¾ Almeno 10 giovani identificati hanno potuto avviare un’attività economica nel settore dell’agricoltura
e non sono più a rischio emigrazione
COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il
raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.
Azione 1. Creazione d’impresa per migranti di ritorno e giovani agronomi
1. Organizzazione di un’indagine di terreno per l’identificazione di 10 migranti di ritorno potenziali
micro-imprenditori agricoli
2. Identificazione, in collaborazione con l’ENSA (l’”Ecole Nationale Superieur d’Agricolture”) di Thiès, di
10 giovani diplomati in agraria
3. Organizzazione, in collaborazione con l’ARD di Thiès, di 2 sessioni di formazione in start-up e
gestione d’impresa per i 20 beneficiari identificati
4. Organizzazione, col supporto di esperti, di 4 formazioni tecniche nei settori dell’agricoltura e
dell’agro-alimentare per i 20 beneficiari identificati
5. Organizzazione, in collaborazione conYesaal AgriHub, di 2 formazioni sulle nuove tecnologie (NTIC)
applicate ai settori dell’agricoltura e dell’agro-alimentare per i 20 beneficiari identificati
6. Studi di mercato per l’identificazione di attività prioritarie nei settori dell’agricoltura e della
trasformazione agroalimentare
7. Sostegno all’elaborazione di 20 progetti di creazione d’impresa nei settori dell’agricoltura e della
trasformazione agroalimentare
8. Sostegno finanziario (sovvenzioni), accompagnamento e monitoraggio dei 20 progetti di creazione
d’impresa elaborati
9. Organizzazione di visite di scambio tra beneficiari
10. Realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare (proiezione
film e documentari, trasmissioni radiofoniche)
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
Il volontario/a n. 1 sarà di supporto nelle seguenti attività:
¾ Supporto all’organizzazione dell’indagine di terreno per l’identificazione dei 10 migranti di ritorno
¾ Supporto all’organizzazione delle formazioni in start-up e gestione d’impresa per i 10 migranti di
ritorno identificati
¾ Supporto all’organizzazione delle formazioni tecniche per i 10 migranti di ritorno identificati
¾ Supporto all’organizzazione delle formazioni in nuove tecnologie per i 10 migranti di ritorno
identificati
¾ Supporto all’elaborazione dei progetti dei 10 migranti di ritorno
¾ Supporto all’accompagnamento e al monitoraggio dei progetti finanziati ai 10 migranti di ritorno
¾ Supporto alla realizzazione degli studi di mercato
Il volontario/a n. 2 sarà di supporto nelle seguenti attività:
¾ Supporto all’identificazione dei 10 giovani diplomati presso l’ENSA
¾ Supporto all’organizzazione delle formazioni in start-up e gestione d’impresa per i 10 giovani
identificati
¾ Supporto all’organizzazione delle formazioni tecniche per i 10 giovani identificati
¾ Supporto all’organizzazione delle formazioni in nuove tecnologie per i 10 giovani identificati
¾ Supporto all’elaborazione dei progetti dei 10 giovani
¾ Supporto all’accompagnamento e al monitoraggio dei progetti finanziati ai 10 giovani
¾ Supporto all’organizzazione della campagna di sensibilizzazione sulla migrazione irregolare
REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti
devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i
Volontari andranno ad implementare.
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet;
Specifici:
THIES (LVIA 20286)
Volontario 1
¾ Preferibile Laurea in Agraria
¾ Buona conoscenza del francese
¾ Preferibile competenze in “green economy”
Volontario 2
¾ Preferibile Laurea in Economia e Commercio
¾ Buona conoscenza del francese
¾ Preferibile esperienza pregressa con associazioni della diaspora senegalese in Italia
ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 6
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente
dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già
programmati e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.
Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:
THIES (LVIA 20286)
¾ di seguire le regole comportamentali di sicurezza, prudenza e riservatezza dettate dal
referente/OLP, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e nel rispetto della mission dell’Ente
sul territorio
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO
THIES (LVIA 20286)
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà totalmente altra e non avere le giuste coordinate per
comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali
che delle istituzioni locali;
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
e/o ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali e internazionali
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico
TERRORISMO
Il principale rischio di sicurezza in Senegal è legato alla critica situazione di instabilità in cui versa l’area del
Sahel e, in generale, tutta l’Africa occidentale, la quale è caratterizzata da un particolare attivismo dei gruppi
di matrice terroristica. In considerazione di ciò, si ritiene consistente il rischio di eventuali attentati ed azioni
ostili a danno di cittadini ed interessi occidentali. In proposito, le Autorità senegalesi sono impegnate nel
mantenere alto il livello dei controlli su tutto il territorio (con particolare attenzione alla capitale Dakar) e delle
misure di sorveglianza all'accesso a ristoranti frequentati dalla comunità internazionale, hotel, centri
commerciali stazioni turistiche costiere, ecc, che costituiscono obiettivi sensibili. Tuttavia, si raccomanda di
mantenere elevata la soglia di attenzione nella capitale e in tutto il Paese. In virtù della minaccia terrorista,
sono assolutamente sconsigliate le zone di frontiera con il Mali e la Mauritania poiché da considerarsi poco
sicure. Si sconsiglia inoltre di effettuare viaggi via terra dal Senegal al Mali e dal Senegal alla Mauritania.
MICROCRIMINALITA’
La precaria situazione socio-economica del Paese ha prodotto un aumento dei fenomeni di micro-criminalità.
Si registrano diffusamente episodi di criminalità comune come borseggi, furti di telefoni cellulari e
aggressioni a scopo di rapina a mano armata soprattutto nelle grandi città e nelle zone di maggior afflusso
turistico. Tali fenomeni sono maggiormente frequenti nelle aree periferiche di Dakar (tra cui Yoff, Colobane,
Grand Dakar, Guediwaye) ed in zone turistiche (Saly, Lago Rosa, ecc.). Si è notata inoltre una
recrudescenza di tali atti in prossimità di festività locali. Si raccomanda di mantenere un atteggiamento
ispirato a sobrietà e prudenza, e di evitare luoghi isolati soprattutto la mattina presto ed in orari notturni.
ATTIVITÀ DI GRUPPI ARMATI ILLEGALI
In ragione del perdurante conflitto di matrice indipendentista, caratterizzato da saltuari scontri armati, tra
forze di sicurezza senegalesi e ribelli è da considerarsi pericolosa la regione meridionale della Casamance.
Ulteriori focolai di tensione si concentrano anche verso il confine con la Guinea Bissau, a sud di Ziguinchor,
nell’area di Bignona (verso la Gambia) ed in generale lungo le rotabili della regione, ove vi è il rischio di
imboscate e di taglieggiamenti da parte di guerriglieri. In tali aree è quindi da considerarsi pericolosa la
circolazione sia fuori dai principali centri abitati sia lunghe le rotabili regionalidal momento che sono possibili
atti di banditismo e la presenza di mine anti-uomo (in particolare nella zona di frontiera tra Senegal e Guinea
Bissau). Si fa comunque presente che l’area di intervento del progetto è lontana da tali zone.
Rischi sanitari:
STRUTTURE SANITARIE
Le strutture sanitarie private nella capitale sono generalmente affidabili, tranne che per la cura di alcune
patologie specialistiche, mentre è sconsigliato il ricorso a strutture sanitarie pubbliche.
MALATTIE PRESENTI
Si registra un’alta incidenza di malattie infettive a livello endemico quali, meningite, malaria, dengue, tifo e
colera soprattutto nella stagione umida. Vi è inoltre rischio di infezione del virus della “Chikungunya”. Il tasso
di AIDS è in crescita negli ultimi anni, soprattutto nelle regioni meridionali del Paese, ma ancora contenuto
rispetto alla media della regione. Il Senegal non è risultato coinvolto nella recente emergenza ebola.
COMPETENZE ACQUISIBILI
Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente
progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita
professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la
propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della
consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.
Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:
¾
Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio
diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;
¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo
interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;
¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;
¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;
¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;
¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;
¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e
l’orientamento all’obiettivo
¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;
¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;
¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;
¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e
viceversa);
¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.
Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione
delle specifiche attività previste dal presente progetto.
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà
realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà
nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI
La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del
progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà
realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione
del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.
Per la sede THIES (LVIA 20286)
Tematiche di formazione
Accoglienza, presentazione dello staff e della storia della LVIA
Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Senegal e della sede di servizio
Presentazione del progetto
Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto
Conoscenza dei partner locali di progetto
Conoscenza di usi e costumi locali
Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede
(presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)
Informazioni di tipo logistico
Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia
Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi
Metodologie di identificazione dei migranti di ritorno e di elaborazione dei progetti di reinserimento
Metodologie di il monitoraggio dei progetti finanziati e stesura preventivi di spesa
Presentazione degli strumenti per l’organizzazione della campagna di informazione e in particolare degli atelier comunali
Metodologie di formazione in ambito ambientale
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
LVIA
¾
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
CUNEO
VIA MONSIGNOR
D. PEANO 8B 12100
0171-696975
www.lvia.it
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto
il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: SENEGAL 2017
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili
al solo dialogo con gli Enti pubblici.
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