Giancarlo Di Fiore 2 - Formazione Sociale Clinica

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La Clinica Transculturale
-Principio dell’universalismo psichico
-Non esiste l’uomo nudo, l’uomo ha come caratteristica universale
quella di possedere ed essere posseduto da una cultura
-La cultura come contenitore, come pelle dello psichismo umano.
Non può esistere funzionamento mentale al di fuori di un involucro
culturale
La Cultura e le sue funzioni
- Insieme di processi individuali e collettivi nel regolare i
comportamenti umani
-  Deve dare soluzioni pertinenti
- Calmare l’angoscia
- La cultura deve essere in grado di definire l’estraneo
- Crisi quando la cultura non riesce a definire questi soggetti
- La cultura è tutto quello che rimane quando si sarà
dimenticato tutto. Ci fa funzionare, non ci si pensa…è
trasmessa
Cultura e Alterità
-Le diverse culture maneggiano diversamente il materiale
psichico. Per questo ci si trova, nell’incontro con l’altro, di
fronte ad elementi rimossi. L’una reprime un tratto, l’altra lo
utilizza apertamente.
-Narcisismo delle piccole differenze: Ravvediamo nelle
diverse abitudini una critica implicita al nostro modo di
essere. Il mio modo di vivere è il migliore
-Carattere frammentario della conoscenza dell’altro
-L’antropologo trova congeniale uno stile di vita di un
popolo che si comporta in modo proibito nella nostra
società
COMPLEMENTARISMO:Uso
obbligatorio,
ma
non
simultaneo dei due registri:
-psicologico
-antropologico
DECENTRAMENTO
* Leve culturali
UNIVERSALITA’ PSICHICA
Dalla Teoria alla tecnica:
-Gruppo di terapeuti
-Uso della lingua materna del paziente (e il passaggio da
una lingua ad un’altra)
-Necessità di partire dalle rappresentazioni culturali del
paziente
Il Controtransfert culturale
Deveraux trasferisce il concetto al campo delle scienze
sociali ed in particolare all’etnologia
Il concetto nella clinica riguarda le modalità con cui il
terapeuta si posiziona rispetto all’alterità del paziente: una
modalità tipica è costituita dalla negazione delle differenze culturali.
L’alterità suscita angoscia
Riguarda la posizione interna del terapeuta nei confronti
dei contenuti e delle modalità di espressione culturale del
paziente
L’analisi del controtransfert favorisce l’evitamento di
interventi etnocentrici
L’involucro Culturale (Tobie Nathan)
La cultura viene considerata da Nathan come una struttura
specifica di origine esterna (sociale) che contiene e rende possibile
il funzionamento dell'apparato psichico.
Non può esistere alcun processo psichico senza l'esistenza di un filtro
culturale che ordina, governa e fornisce i principali strumenti di
interazione della persona con il mondo.L'emergere dell'apparato
psichico è possibile solo grazie alla presenza del contenitore
culturale.
La cultura rende coerente lo spazio sociale e rappresenta il sistema
interiore degli individui che gli permette di racchiudere il loro spazio
psichico (L’Io- Pelle, Anzieu)
CONCETTO DI TRAUMA MIGRATORIO
-Rottura della relazione di scambio reciproco fra cultura
interna e cultura esterna: la cultura interiorizzata perde la
capacità di dare senso alla realtà poiché vengono
meno i riferimenti simbolici
-Disorientameno temporale e identitario (ad es.: difficoltà
a rispettare gli appuntamenti, difficoltà a ricostruire la
storia)
-Autostima fragile: fondamentali i temi legati al narcisismo
*Minacciosità del mondo esterno
*Maggiore dipendenza dagli altri
*Disorientamento spaziale
La cura e i suoi dispositivi
In molte culture il rapporto duale è
-sessualizzato
-pericoloso (stregoneria)
La cura avviene in gruppo, il terapeuta ha un grande
potere, il gruppo (famiglia) è garante che il terapeuta
usi bene il suo potere. Le eziologie tradizionali possono
essere affrontate solo in un setting gruppale.
Nella migrazione quando succede qualcosa emergono
le eziologie tradizionali: “se fosse nel suo paese, cosa
farebbe, chi consulterebbe?”
Le eziologie tradizionali
- Spiegazioni a cui si ricorre in un gruppo culturale per
rappresentare un disordine, malattia, sventura,
situazione di infelicità persistente
-Spesso il disordine è considerato il risultato di relazioni
disarmoniche tra il mondo invisibile e il mondo visibile
-Alla causa della malattia è sempre associato il senso (ad
es. il volere degli antenati)
-Maraboutage (Dall’arabo marbù – legare): imporre sul
corpo di qualcuno la volontà di qualcun altro
-Lutto e antenati: quando una persona muore ci vuole
del tempo prima che possa diventare un antenato. E’
compito dei vivi compiere i rituali necessari.
Alcune teorie eziologiche tradizionali
Il bambino addormentato:
piuttosto diffusa in maghreb, ma
sembra avere origini indiane o cinesi. Alcune donne possono tenere il
bambino nel proprio grembo non per i nove mesi di gestazione, ma
anche per quindici anni.
Il Bambino antenato:
La malattia di un bambino è dovuta al
ritorno tra gli esseri umani di un antenato tramite il bambino a causa di
una colpa di cui ci si è macchiati.
Guaritore:
* ripristino della comunicazione con il mondo degli
invisibili.
* Rituali
Possessione:
sintomi depressivi, apatia, isolamento, disturbi
locomotori, mutismo, problemi cutanei, dolori articolari, sensazione di
avere un peso che grava sulle sue spalle, testa pesante.
Il soggetto che si isola (comportamento grave) ha rapporti con il mondo
invisibile. Non è più padrone di se stesso, ma legato dagli antenati che
lo posseggono
Jinn
In tutta l'area del Maghreb è diffusa la credenza negli
spiriti jinn.
- I
jinn o djin sono esseri soprannaturali che
appartengono al mondo dell’invisibile e che vivono
anche nel mondo “inverso”: la notte, la savana, la
foresta, il deserto, l'immondizia, le fognature;
- hanno sembianza umana e possono essere sia maschi
che femmine;
- s'impadroniscono del corpo e del funzionamento
psichico della persona allo scopo di ottenere qualcosa,
ad esempio un sacrificio o un altare, ecc.
Il SUSTO
E una malattia attribuita a un evento terrorizzante che causa la fuga
dell'anima dal corpo, e causa infelicità e malattia.
Sintomi:
-tensione nelle principali situazioni sociali.
-alterazione dell'appetito, sonno insufficiente o eccessivo, sonno turbato
o sogni angosciosi, sentimenti di tristezza, mancanza di motivazione a
fare le cose, e sentimenti di bassa autostima
-dolore e dolenzia muscolare, mal di testa, mal di stomaco
Le cure rituali sono concentrate sul fatto di richiamare l'anima nel corpo
e di purificare la persona al fine di ristabilire l'equilibrio corporeo e
spirituale.
Le diverse forme di susto possono essere collegate ai Disturbi Depressivi
Maggiori, al Disturbo Post Traumatico da Stress, e ai Disturbi
Somatoformi.
Modelli
culturali
dell’indipendenza
dell’interdipendenza
e
INTERDIPENDENZA:
- Prevalente nelle società rurali o nei contesti urbani più poveri dove la coesione familiare è
necessaria alla sopravvivenza.
-  L’indipendenza del bambino è scoraggiata e l’educazione è imperniata sull’obbedienza ed il
rispetto dei valori familiari
-  Il Sé è definito prevalentemente nella relazione. Vengono incoraggiati il rispetto e
l’accettazione dei ruoli e delle gerarchie sociali e limitate le affermazioni di individualità a
favore della cooperazione
Pratiche di cura e socializzazione:
- Vicinanza fisica con la madre
* Contatto corporeo: calore affettivo
* Stimolazione corporea: stimolazione dell’esercizio motorio volto ad accellerare lo
sviluppo fisico
-  Corresponsabilità della comunità nell’educazione
- I desideri dei bambini non vengono esplorati poiché il caregiver ha idee certe su ciò che è
giusto o sbagliato ai fini della socializzazione
-  Il sostegno allo sviluppo dell’autoregolazione è orientato al benessere sociale.
-  I bambini partecipano alle attività e alle conversazioni con gli adulti. Gli adulti si aspettano
che i bambini partecipino quando sono pronti: “bambino apprendista”
INDIPENDENZA
- Valorizza l’indipendenza, l’autonomia individuale e l’unicità dell’individuo. Supporta il
successo individuale al di fuori della famiglia
-  Prevalente nelle società occidentali industriali e postindustriali in contesti caratterizzati da
elevata competizione.
-  Valorizzazione del successo individuale
-  Indipendenza e potenziamento dei talenti individuali
-  Il senso di sé è quello di una entità autonoma ed unica in quanto caratterizzata da una
costellazione particolare di tratti interni e dà origine al perseguimento di obiettivi di sviluppo
individuale.
Pratiche di cura e socializzazione
- Sistema di comunicazione faccia a faccia tra caregiver e lattante: permette di percepire il
rapporto tra le proprie azioni e le risposte dell’interlocutore. Sperimentare un primo senso di
sé come agente.
- Stimolazione con gli oggetti: sviluppo dell’attenzione verso oggetti esterni. Stimola lo
sviluppo cognitivo.
- Famiglia nucleare
-  L’accudimento è centrato sugli stati mentali del bambino che il genitore cerca di esplorare
per adattarvisi.
-  I bambini partecipano ad attività “su misura” strutturate ed organizzate dall’adulto
Inconscio intersoggettivo
René Kaes
Garanti metapsichici: i processi dell’ambiente psichico su cui si fonda e si
struttura la psiche di ogni soggetto. Consistono negli interdetti fondamentali, nei
punti di riferimento delle identificazioni e nelle rappresentazioni immaginarie e
simboliche, nelle alleanze, nei patti e nei contratti che assicurano sia i principi
organizzatori dello psichismo, sia le condizioni intersoggettive su cui si fonda.
Garanti metasociali: Le grandi strutture di inquadramento e di regolazione
della vita sociale e culturale. La loro funzione è garantire una sufficiente stabilità
delle formazioni sociali. (Religioni, ideologie…)
Alleanze inconsce:
- Contratto narcisistico
- Comunanza di rinuncia alla realizzazione diretta delle mete pulsionali
- Contratto col padre/patto dei fratelli assassini
Migrazione
-Perdita dei ruoli e delle funzioni che l’immigrato
occupava nel proprio paese
-Perdita, disintegrazione del legame sociale (amici, casa,
luoghi, odori…)
-Accentuazione del sentimento di non-appartenenza
-Angoscia di essere spersonalizzati da un’altra cultura
-Vissuti persecutori come esito del senso di minaccia e
come fattore autoprotettivo
-Paura, solitudine, svalorizzazione di sé, vergogna,
isolamento
- La famiglia transnazionale
Adolescenti
-Attacco al progetto migratorio dei genitori
-Nostalgia intensa
-Vergogna
-Passività - compiacenza
-Rabbia relativa alla migrazione (La migrazione come evento subito
e non voluto)
-Precoce separazione dai genitori (Ricongiungimenti familiari)
-Il bambino pioniere
-Rapporto tra il desiderio genitoriale su di sé e i propri bisogni affettivi
-Processi di identificazione nella migrazione
-Separazione/individuazione – appartenenza (a un gruppo, una
famiglia, una cultura)
-Ambivalenza nei confronti delle proprie origini
-Migrazione come evento che riattiva gli affetti relativi ad un trauma
precedente.
I minori autori di reato
-Atto comunicativo/sociale: è inscritto in una dimensione individuale
o gruppale?
-La colpa in molte società tradizionali è esterna all’individuo
-Il rapporto con l’ambiente oscilla tra l’instabilità determinata dai
cambiamenti psicosociali e da un ambiente sociale che non offre
nessuna sicurezza vs. ricerca di un contenitore stabile
-Il gruppo sociale che accoglie l’adolescente non solo spesso non lo
contiene, ma proietta sulla sua identità gli aspetti indesiderati del
proprio sé
-L’adolescente immigrato perciò agisce ed esternalizza
l’antisocialità gli aspetti indesiderati della società che lo ospita
con
Il reato segnala un’emergenza interna che si manifesta attraverso uno
stato di disorientamento durante il quale emergono affetti scissi legati
alle esperienze traumatiche.
Si può manifestare perciò attraverso passaggi all’atto ed avvenire in
contesti caratterizzati da parziale perdita di coscienza.
Gli affetti legati al reato sembrano descrivere uno stato di terrore per il
proprio mondo interno dovuto all’emergere di un’aggressività erotizzata
che svela dinamiche sadomasochistiche.
Nel trattamento è importante arrivare a individuare e portare a
consapevolezza del ragazzo in quali condizioni psichiche si è verificato
l’episodio. Si tratta di un primo passo utile ad integrare le parti scisse che
si evidenziano nelle valutazioni differenti e spesso contraddittorie che il
minore fa del reato.
Accompagnare il minore nel procedimento penale
-Accoglienza
-Costruzione di un’area intermedia
-Simbolizzazione
-Stati emotivi
-Artefatti
-Lavoro con la famiglia
Che significato ha il reato all’interno del progetto migratorio?
Come viene decodificato culturalmente?
Qual è la posizione emotiva del ragazzo e dei suoi familiari nei confronti
della propria condizione di migrante?
Quali le caratteristiche dello sviluppo adolescenziale?
*Attacco al progetto migratorio familiare
*Ambivalenza nei confronti delle proprie origini
*Nostalgia come richiamo a delle origini da cui
poter ripartire.
*Migrazione come evento che riattiva gli affetti
relativi ad un trauma precedente.
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