Calorimetria Principio zero Trasformazioni termodinamiche Lavoro termodinamico Stato di un sistema In Meccanica: lo stato di una particella è definito quando siano note, in un certo istante, la posizione (x, y, z) e la velocità (vx, vy, vz). Per un sistema di N particelle si devono conoscere 6N variabili. In termodinamica: il concetto di stato deve essere diverso. Infatti, i sistemi termodinamici sono generalmente fluidi e non sarebbe possibile conoscere 6N variabili essendo N dell’ordine del numero di Avogadro, ~1023. Quando il sistema è un fluido omogeneo e se ne conosce la composizione chimica è più facile conoscere: la temperatura T, il volume V e la pressione p. Data una certa quantità di materiale le tre variabili indicate non sono indipendenti, sono legate da una relazione tipo f(p,V,T) = 0 e lo stato del sistema sarà noto conoscendo due delle tre variabili indicate. Rappresentazione di uno stato termodinamico Lo stato termodinamico si rappresenta in un piano V,p. Un punto su questo piano rappresenta uno stato di equilibrio così come una linea rappresenta una trasformazione. Una trasformazione è reversibile se gli stati attraverso cui passa la trasformazione sono stati di equilibrio o vi differiscono per valori infinitesimi. Se gli stati attraverso cui passa il sistema non sono in equilibrio la trasformazione non può certamente essere reversibile. La sua rappresentazione mostrerà curve discontinue. p A V p B A V p A B V Equilibrio termodinamico Un sistema termodinamico è costituito da un insieme grandissimo di particelle e il suo stato si ottiene misurando grandezze macroscopiche, quali volume, temperatura e pressione. due sistemi si dicono in equilibrio termodinamico se essendo stati messi a contatto non mostrano variazioni di sorta fra le grandezze macroscopiche. In un gas, la pressione, la temperatura ed il volume sono dovuti ai ripetuti urti che le innumerevoli molecole hanno con le pareti del contenitore. Due sistemi sono in contatto termico se il riscaldamento di uno dei sistemi determina variazioni in una delle grandezze macroscopiche dell’altro. Pertanto quando due sistemi sono alla stessa temperatura sono anche in equilibrio termodinamico. Principio zero “Due corpi che siano all’equilibrio termico con un terzo corpo sono in equilibrio termico fra loro” Con questa legge si afferma l’importanza che ha la temperatura nella termodinamica. Per misurare la temperatura dobbiamo cercare un evento fisico facilmente riproducibile che sia di riferimento per la misura di tutte le temperature. Il punto triplo dell’acqua ha una temperatura pari a 273,16 K (Kelvin) Celsius vs. Fahrenheit Tc = T - 273,15° Tf = 9/5 Tc + 32° Tc = 5/9(Tf - 32°) Dilatazione termica Il riscaldamento di un corpo determina un aumento dell’energia vibrazionale delle molecole da cui consegue un aumento del volume. L’aumento nelle tre dimensioni è direttamente proporzionale alle lunghezze di ciascuna dimensione: così che ∆V/V = β ∆T ∆L/L = α ∆T Dove β ed α sono i coefficienti di dilatazione volumica e lineare Temperatura e calore Oggetti con temperature diverse messi a contatto, prima o poi, raggiungeranno l’equilibrio termico. In questo processo c’è trasferimento di energia interna dall’oggetto più caldo a quello più freddo. Il calore Q è il trasferimento di energia interna, e si misura in joule 1 Cal = 4186 J Se i due oggetti sono: un corpo e il suo l’ambiente circostante; definiamo il calore Q positivo se il trasferimento avviene dall’ambiente verso il corpo, e negativo nel caso contrario Ta Q Ts Ta < Ts Q<0 Ta Ts Q=0 Ta =Ts Ta Q Ts Ta > Ts Q>0 Equivalente meccanico del calore Abbiamo imparato che il calore è un’altra forma di energia, il lavoro fatto dalla forza di attrito si traduce in calore. Si può misurare l’equivalente meccanico del calore con una macchina di Joule e si trova che 1 cal = 4,186 J le calorie delle diete sono kcal = Cal *** Una persona di 74 kg beve un succo di frutta di 300 Cal. Quanti gradini di 20 cm deve fare per smaltire tutte le Cal? Q = 300000 = 3x105x4,186 = 1,26x106 Q = mgH Æ H = Q/mg = H = 1,26x106/74x9,8 = 1736m n = H/20cm = 1736/0,20 = 8680 gradini Capacità termica La Capacità termica è la costante C nella relazione Q = C ∆T = C(Tf - Ti). Fintanto che c’è una differenza delle temperature il calore può essere trasferito. La capacità termica dipende dalla massa. Quindi esiste una capacità termica per unità di massa che non dipende dall’oggetto, ma dal tipo di materiale. Q = c m (Tf – Ti) c è noto come calore specifico Si usa spesso anche un’altra grandezza: il calore specifico molare che è riferito ad una quantità di massa pari ad una mole. 1 mole = 6,02 x 1023 unità elementari Lavoro fatto da un sistema Sia dato il sistema di figura contenente un gas a pressione p. La pressione del gas moltiplicata per la superficie del pistone S è la forza che determina lo spostamento dh del pistone e compie il lavoro dw = pSdh. Ma Sdh = dV e quindi dw = pdV. dσ p dn Risultato identico si otterrebbe se il contenitore avesse una qualunque altra forma. Un palloncino che si espande aumenterà il suo volume dV = ∫dσdn con dn normale alla superficie elementare dσ e la pressione esercitata sarà sempre perpendicolarmente alla superficie. Quindi dw = pdV = p∫dσdn . Per una trasformazione finita il lavoro fatto dal sistema è w = ∫abpdV Lavoro fatto durante una trasformazione p p B A c d V Il Lavoro fatto durante una trasformazione che porta il sistema dallo stato A allo stato B è dato dall’integrale (area sottesa) dalla curva che rappresenta la trasformazione nello spazio V-p. Particolarmente importanti sono le trasformazione cicliche che riportano il sistema nello stato iniziale. □ Il lavoro fatto per andare da A a B c C via B è l’area ABCC’A’A. Mentre il lavoro fatto per andare da C a A A D via D è dato dall’area CDAA’C’C. La V A’ C’ somma algelbrica è positiva Alla fine del ciclo il lavoro totale risulta positivo Ciclo termodinamico Durante un ciclo termodinamico (caso di particolare interesse) il lavoro fatto dal sistema verso l’esterno: è positivo se il ciclo è percorso in senso orario. E’ negativo nel caso opposto. p p w<0 w>0 V V Per passare da uno stato iniziale ad uno stato finale il lavoro w e il calore Q dipendono dal tipo di trasformazione (non sono variabili di stato), mentre si osserva sperimentalmente che la quantità (Q-w) non dipende dalla trasformazione (quindi la quantità Q-w è una variabile di stato) Primo principio della Termodinamica La quantità (Q-w) dipende solo dagli stati iniziali e finali della trasformazione, nessuna altra combinazione di Q ed w è indipendente dalla trasformazione. Questa quantità è l’energia interna Eint quindi abbiamo: ∆E = Q – w “L’energia interna aumenta quando vi immettiamo calore Q e diminuisce quando sottraiamo lavoro w” Ricordiamo che: Per sistemi conservativi meccanici l’energia è la somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale, cioè l’energia meccanica è una funzione di stato. Se A e B sono due stati successivi e se non ci sono forze esterne avremo UA = UB . Se forze esterne compiono lavoro –w per portare il sistema dallo stato A allo stato B avremo UB – UA = -w. Processo termodinamico Togliendo un pallino dalla zavorra il gas solleverà il piattello di una piccola quantità. La pressione del gas avrà fatto un lavoro pari a: dw = F ds = pA ds = p dV Il Lavoro totale sarà: Vf w = ∫ dw = ∫ p∆V Vi In un diagramma V-p l’area sottesa da una curva rappresenta il lavoro fatto dal sistema e può essere positivo o negativo grande o piccolo a seconda di come si susseguono le varie trasformazioni Applicazioni (1) del “primo principio” ∆Eint = Q - w Processo adiabatico: Se durante una trasformazione non si ha scambio di calore con l’esterno si dice che il processo è adiabatico Q = 0 Æ ∆Eint = -w Ovvero se il lavoro viene fatto sul sistema si ha un aumento dell’energia interna, se il lavoro è fatto dal sistema si avrà una diminuzione dell’energia interna Processo isocoro: Supponiamo di mantenere costante il volume durante una trasformazione termodinamica, quindi i lavoro è nullo w = 0 Æ ∆Eint = Q Ovvero, se si aggiunge calore al sistema, aumenterà l’energia interna, mentre se si sottrae calore, diminuirà l’energia interna. Applicazioni (2) del “primo principio” ∆Eint = Q - w Trasformazioni cicliche: Quando, fra scambi di Lavoro e Calore, si riporta l’energia interna di un gas al suo valore iniziale diciamo che si realizza una trasformazione ciclica. Cioè si realizza una condizione per cui la energia interna è invariata. ∆Eint = 0 Æ Q = w Trasformazione di espansione libera: Se il sistema realizza una trasformazione in assenza di calore e in assenza di forze, allora il sistema è in espansione libera. Q = 0 e w = 0 Æ ∆Eint = 0 Una espansione libera si può realizzare aprendo un rubinetto fra un zona contenente gas ed una zona sotto vuoto Trasmissione del Calore T1 k Q T2 Conduzione Si ha conduzione perché le vibrazioni molecolari della zona più calda trasferiscono la loro energia alle molecole della zone più fredda. Sperimentalmente si trova che: Pc = Q/t = kA(T1 – T2)/L L Conducibilità termica Si definisce resistenza termica R = L/k [K m2/W] Così che Pc = A(T1–T2)/R Nel caso di più strati, avremo: Pc = k2A(T1 – Tx)/L2 Pc= k1A(Tx – T2)/L1 risolvendo Tx Pc = A(T1 –T2)/ΣR T1 k2 k1 T2 Q L2 L1 Trasmissione del Calore Convezione Irraggiamento Convezione: Si ha convezione di calore nei fluidi. Le molecole calde hanno una densità minore e pertanto tendono ad andare verso l’alto, mentre le molecole del fluido più freddo vanno verso il basso a riempire le zone rimaste vacanti. Fenomeni di convezione si osservano nei moti dell’acqua calda così come nel moto del magma solare. Irraggiamento: Nell’irraggiamento la trasmissione di calore avviene tramite radiazione termica (è comunque radiazione elettromagnetica). Non c’è bisogno di un mezzo per trasferire l’energia elettromagnetica. La potenza trasmessa è Pr = σ ε A T4 σ - è la costante di Stefen-Boltzmann pari a 5,67 10-8 W/(m2 K4) ε - è l’emittanza. Il corpo nero (teorico) ha emittanza pari a 1 Ovviamente la potenza Pa con cui un oggetto assorbe energia dall’ambiente è Pa = σ ε A Tamb4 Siccome assorbimento ed irraggiamento avvengono insieme Ptot = σ ε A (Tamb4 – T4) Gas perfetto e Temperatura assoluta Un gas si dice perfetto se soddisfa le pV seguenti condizioni: (joule) µ2 (moli) 1. La massa gassosa è costituita da un numero enorme di particelle identiche. 2. Le particelle del gas sono immaginate µ1 (moli) come sferette rigide indeformabili 3. Le particelle si muovono nel caos molecolare, tutte le direzioni sono equiprobabili. 4. Le particelle non hanno interazione, -273,16 T (°C) quindi fra un urto ed il successivo il moto è rettilineo ed uniforme. Se prendiamo un palloncino pieno di N2 e 5. Gli urti fra le particelle e le pareti del riduciamo di un grado la temperatura il suo recipiente e fra le particelle stesse sono volume si riduce di 1/273.16. La stessa cosa perfettamente elastici, per cui l'energia succede per O2. Per un diverso numero di cinetica si conserva. moli la retta ha differente pendenza, ma sempre diventerà zero a -273,16 °C. * L’aria, alla pressione atmosferica, può Abbiamo trovato il modo di definire la essere assimilata ad un gas ideale temperatura assoluta pV = NkT pV = µ R0T Misure con termometro a gas a volume costante p0 p Il termometro standard è il termometro a gas. In questo termometro, alzando o abbassando la riserva R si permette al bulbo si avere una pressione costante. La temperatura così misurata è una funzione di p T(p) = C p p = p0 – ρgh P0 - pressione atmosferica; ρ – densità del mercurio; h – dislivello di Hg Misurando la temperatura di un qualunque liquido e del punto triplo dell’acqua si elimina il valore della costante. Infatti la temperatura è data da: T = 100°C(p –pg)/(pv – pg) g= ghiaccio v = vapore Per avere la vera temperatura dobbiamo precisare le condizioni di pressione e il tipo di gas. Solo nel limite di pressione molto bassa la temperatura non dipende dal tipo di gas. ⎛ p ⎞ ⎟ T = (273,16 K )⎜⎜ lim gas →0 p3 ⎟ ⎝ ⎠ Vari tipi di trasformazioni (1) Ci sono infiniti tipi di trasformazioni (una per ogni possibile linea tracciabile nel piano V-p), ma quelle di interesse fisico sono poche: Isocora, isobara, isotermica, adiabatica 1. 2. Durante una trasformazione isocora il sistema cambia temperatura e pressione. Una trasformazione isocora è rappresentata da una linea verticale. Questa trasformazione non compie lavoro perché il volume resta invariato. Durante una trasformazione isobara la pressione del sistema rimane costante, ma cambiano la temperatura ed il volume. Una isobara è rappresentata da una linea orizzontale p A B V p p0 A Va B Vb V w = p0(Vb-Va) Vari tipi di trasformazioni (2) Altri tipi di trasformazioni semplici, ma che richiedono i concetti della teoria dei gas sono: Trasformazioni isoterma. La temperatura del sistema rimane costante anche se il fluido termodinamico cambia sia il volume che la pressione. Le curve sono delle iperboli. Trasformazioni adiabatiche. Durante una trasformazione adiabatica non c’è scambio di calore con l’esterno poiché il sistema è completamente isolato, ma attraversa diverse temperature, diversi volumi e diverse pressioni p A B V p A B V