INFORMATICA APPLICATA ALLA PSICOLOGIA Anno 2007-2008 Laura Salvadori REALTA’ VIRTUALE Può essere considerata un’interfaccia esperienziale, in cui la componente percettiva (visiva, tattile, cinestetica) si fonde con l’interattività, generando quello che viene definito “SENSO DI PRESENZA”: la sensazione di essere “DENTRO” l’ambiente virtuale ACROFOBIA La CURA delle FOBIE I campi di applicazione della RV sono principalmente: 1.La Riabilitazione motoria e cognitiva 2.L’apprendimento: Simulazioni, training per militari 3.Disturbi psichiatrici: Dist d’ansia, dist del comportamento alimentare, dist di tipo sessuale. I primi studi e le prime applicazioni della RV in ambito terapeutico hanno interessato la cura dei dist d’ANSIA, in particolare le FOBIE ACROFOBIA 20 SOGGETTI gruppo sperimentale = RV gruppo di controllo = lista di attesa 44 soggetti che avevano presentato una lunga storia di acrofobia con importanti limitazioni rispetto alla qualità di vita. misurazione pre e post test dell’ evitamento, dell’ansia, dei livelli di stress associati all’esposizione alle altezze. In tutti i parametri vennero trovate differenze significative tra i soggetti sperimentali e il gruppo di controllo. Trattamento: una settimana con sessioni quotidiane della durata di 50 minuti Williford, North, Hodges 1993 Esito: 90% dei soggetti era in grado di eseguire autonomamente un compito come attraversare un ponte o sporgersi da un’altezza. Lamson & Meisner 1994 AGORAFOBIA 60 studenti agorafobici (suddivisi in due gruppi) Obiettivo: verificare l’ efficacia di un ambiente virtuale nel trattamento della paura degli spazi aperti e delle situazioni dalle quali sarebbe stato difficile o imbarazzante fuggire. Assessment: questionario per la valutazione degli atteggiamenti agorafobici e una scala Likert per la quantificazione del disagio soggettivo. PAURA DI VOLARE Un uomo di 32 anni con fobia per il volo Riproduzione di ambiente che simulava elicottero Apache; 8 sessioni di 30 minuti I livelli di ansia diminuirono progressivamente fino ad arrivare ad un livello zero. Per valutare l’ effetto di generalizzazione dall’ ambiente virtuale al mondo reale il soggetto volò con il terapeuta su un vero elicottero. Durante l’ esposizione in vivo il livello iniziale dell’ ansia fu inferiore rispetto ai livelli precedenti al trattamento in RV e diminuì fino ad un livello zero durante il volo. FOBIA SOCIALE 16 soggetti con Paura di parlare in pubblico Trattamento: ambiente virtuale che simulava un auditorium di 100 persone; 5 sessioni settimanali di 10-15 minuti. Assessment: questionario per la valutazione dell’ attitudine a parlare in pubblico e una scala per la valutazione del disagio soggettivo. Trattamento: sessioni di esposizione graduale ad ambienti virtuali che riproducevano inizialmente un ascensore, poi una metropolitana, poi una piazza affollata Esito: Sia le attitudini negative sia i livelli di disagio diminuirono significativamente nel gruppo sperimentale. I valori dei parametri misurati decrescevano costantemente nel corso delle sessioni dando luogo ad una abitudine agli stimoli precedentemente Ansiogeni. PAURA DI VOLARE Uomo di 42 anni con comportamenti aereofobici che interferivano significativamente con la vita sociale e lavorativa Trattamento: ambiente che riproduceva gli interni di un aereo di linea e le stimolazioni tipiche del volo. Esito: I livelli d’ansia diminuirono significativamente dopo le sessioni virtuali e il soggetto poté tornare a viaggiare in aereo. Emerge, dunque, dalle ricerche che la RV grazie alla sua componente esperienziale può essere usata utilmente nel trattamento delle fobie Il modo migliore per combattere le fobie è l’esposizione controllata del soggetto agli stimoli scatenanti e la generazione nel soggetto di risposte antagoniste a quelle disadattive; l’associazione, dunque, ripetuta di uno stato di Esito: Riduzione significativa di ansia e disagio rilassamento allo stimolo ansiogeno, crea l’inibizione della risposta d’ansia. Questa tecnica prende il nome di DESENSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA Le cui fasi sono: 1. la definizione di una gerarchia di stimoli ansiogeni posti in ordine crescente di intensità, 2. il trasferimento al paziente delle competenze necessarie per ottenere uno stato profondo di rilassamento psicofisico, 3.la visualizzazione dello stimolo meno ansiogeno in stato di rilassamento fino al raggiungimento dell’ inibizione della risposta d’ansia, 4. il passaggio allo stimolo successivo della gerarchia. L’esposizione allo stimolo può essere “IMMAGINATA” (Il soggetto viene educato a produrre gli stimoli ansiogeni attraverso le immagini mentali); “IN VIVO” (il soggetto li sperimenta in situazioni semistrutturate) Realtà Virtuale consente di superare i limiti di efficacia tipici delle tecniche immaginative e di poter realizzare una terapia “in vivo” all’ interno dell’ ambulatorio clinico. La sensazione di presenza reale offerta dalla riproduzione realistica degli ambienti cibernetici e dal coinvolgimento di tutti i canali senso-motori, consente al soggetto in trattamento di VIVERE l’esperienza virtuale in maniera più vivida di quanto potrebbe fare attraverso la propria immaginazione. Per esempio l’ascensore o il vagone della metropolitana possono essere vuoti o pieni di persone a seconda della fase della terapia o delle risposte del paziente. Se il paziente ha problemi ad entrare nell’ascensore pieno di persone il terapeuta può decidere di iniziare la seduta con l’ascensore vuoto e progressivamente aggiungere più persone appena il paziente si adatta alla situazione. Se invece il paziente non ha problemi ad affrontare quella situazione può passare ad uno scenario più complesso come la metropolitana. Immaginata Difficoltà di immaginazione Costi Ridotti perché effettuata in ambulatorio Salvaguardia privacy paziente In Vivo Difficoltà a ricostruire nella realtà stimoli gerarchizzati Minore Compliance Si situa in contesti reali, più terapeutici è possibile ricreare insieme al soggetto in trattamento, una gerarchia di situazioni corrispondenti alla realtà, che egli potrà esperire in modo autentico grazie al coinvolgimento di tutti i canali senso-motori .(per es i pazienti agorafobici sperimentano prima l’entrata in un ascensore, per poi salire su un metropolitana affollata e camminare in una piazza piena di gente) Un ulteriore vantaggio è la FLESSIBILITA’ della RV. L’ambiente artificiale può essere adattato in tempo reale alle necessità di ogni paziente e/o alle strategie del terapeuta. La possibilità, inoltre, di provare una situazione ansiogena all’interno di un CONTESTO PROTETTO, lontano dai giudizi delle altre persone con l’aiuto dello psicoterapeuta Consente di DISASSUEFARE il soggetto dai comportamenti stabilizzati, di permettere l’attuazione di comportamenti alternativi Lo stimolo può essere GRADUATO, e reso anche superiore a quello potenzialmente presente nell’ambiente reale. La RV quindi è uno strumento molto potente di AUSILIO psicoterapeutico applicato alle tecniche classiche. Il contrasto tra percepito e vissuto, ossia la consapevolezza di una realtà artefatta, non costituisce il limite, bensì il vantaggio utilizzabile dallo psicoterapeuta, una sorta di Verità intermedia tra pensiero e piano di realtà LIMITI : 1.costi e complessità tecnologica richiesta nella costruzione degli ambienti virtuali. 2.difficoltà di collaborazione tra la comunità di esperti che si occupa di realtà virtuale e la comunità di esperti che definiscono gli standards ufficiali della ricerca per la salute mentale