Proceedings of the 65th SCIVAC International Congress

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International Congress of
the Italian Association of Companion
Animal Veterinarians
28 - 30 May, 2010
Rimini, Italy
Next Congress :
SCIVAC International Congress
May 27-29, 2011 - Rimini, Italy
Reprinted in IVIS with the permission of the Congress Organizers
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65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC
RIMINI 28-30 MAGGIO 2010
Reprinted in IVIS with the permission of SCIVAC
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Terapia farmacologica e feromonale dell’eliminazione
inappropriata e della marcatura urinaria
Sabrina Giussani
Med Vet Comportamentalista, Dipl ENVF, Busto Arsizio (VA)
Isabella Merola, Med Vet Comportamentalista, Milano
Le patologie del comportamento sono caratterizzate da
veri e propri quadri clinici corredati da un insieme di sintomi ben identificabili che si manifestano in un individuo e
si riferiscono ad una difficoltà psichica del soggetto: l’individuo inizia a mettere in atto comportamenti che non più
adattativi rispetto alle variazioni dell’ambiente che lo circonda. Queste patologie riconoscono differenti diagnosi
nosografiche e prevedono trattamenti terapeutici molto
diversi tra loro.
In particolare, una volta diagnosticate, queste patologie
possono prevedere per il loro trattamento una terapia di tipo
feromonale, e/o una terapia farmacologica, entrambe sempre
supportate da una terapia di tipo comportamentale.
I feromoni (dal greco “portare” e “stimolare”) sono sostanze in grado di provocare modificazioni emozionali che possono essere condivise tra più individui appartenenti alla stessa
specie o a specie diverse. I feromoni sono prodotti da strutture ghiandolari diffuse su tutto il corpo (soprattutto su guance,
dorso, cuscinetti plantari e zona anale). Alcuni feromoni sono
percepibili a breve distanza, altri a grande distanza a seconda
del tipo di composizione chimica. La comunicazione del gatto utilizza i feromoni attraverso le marcature facciali, graffiature e marcature urinarie.
Il gatto percepisce i feromoni grazie al comportamento
del Flehmen o Lip-curl che consiste nel sollevamento del
labbro superiore con la bocca semiaperta in fase inspiratoria
completato da movimenti della lingua. Questo comportamento provoca una trazione verso l’alto del labbro superiore
cui fa seguito l’apertura di un opercolo cartilagineo che
copre parzialmente il meato incisivo. Di conseguenza il
lume di questo ultimo si dilata e nello stesso tempo si assiste ad un collasso del corpo vascolare erettile dell’Organo
Vomeronasale che permette l’accesso delle molecole alla
mucosa olfattiva che tappezza le pareti dell’OVN stesso.
Grazie ad un legame con le proteine, le molecole feromonali possono raggiungere i recettori olfattivi. Gli impulsi elettrici generati dai recettori seguono il nervo vomeronasale,
giungono al bulbo olfattivo accessorio e da qui al sistema
limbico. Alcuni feromoni, invece, non scatenano il Flehmen,
mentre altri sono percepiti contemporaneamente sia grazie al
Flehmen sia attraverso la via nasale.
In commercio esistono feromoni di sintesi (© Feliway) sia
in forma spray che in forma di diffusore per l’ambiente,
estremamente utili per la terapia e la riduzione della sintomatologia legata ad un disturbo dell’eliminazione. Questi
feromoni possono avere un ruolo nell’incoraggiare la marcatura facciale del gatto in modo che questi riconosca sempre meglio il territorio in cui vive in modo da ridurre il sintomo della non corretta minzione. È stato, infatti, osservato
che il gatto evita di marcare con urina le aree dove ha precedentemente effettuato una marcatura facciale.
Inoltre, i feromoni possono determinare una stabilizzazione emozionale e di conseguenza ridurre la marcatura urinaria e le eliminazioni inappropriate.
Sono stati effettuati diversi studi sull’efficacia del trattamento con feromoni in corso di eliminazione inappropriata
e/o di marcatura urinaria ed i risultati suggeriscono un miglioramento nell’60-90% dei soggetti, ed una completa risoluzione nel 15-30% degli animali. L’utilizzo dei feromoni non
sembra inoltre aver avuto effetti collaterali o complicazioni.
In presenza o in assenza di una terapia di tipo feromonale, talvolta può essere necessaria una terapia di tipo farmacologico.
I farmaci maggiormente utilizzati in terapia comportamentale sono gli antidepressivi appartenenti al gruppo dei
triciclici, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina SSRI ed i timoregolatori. Tra i primi di particolare
rilievo è la Clomipramina un farmaco utilizzato come ansiolitico ed in presenza di fobie. Questa molecola agisce principalmente come inibitore della ricaptazione della serotonina ed in seconda istanza bloccando gli autorecettori presinaptici della noradrenalina. Secondo uno studio realizzato
da Dehasse (1997) la somministrazione di Clomipramina
per una sola settimana ha portato nel 35% dei casi ad una
totale scomparsa del comportamento di marcatura ed ad una
riduzione significativa (superiore al 75%) nell’80% dei gatti studiati.
Effetti collaterali di questo farmaco sono a carico del
sistema cardiovascolare, del sistema nervoso, sulla sfera sessuale ed alcuni effetti anticolinergici legati, appunto, alle sue
attività anticolinergiche. Nel gatto la dose complessiva è di
0,2 – 0,8 mg/kg, suddivisa in una o due somministrazioni al
giorno.
La fluoxetina è il farmaco maggiormente utilizzato tra gli
inibitori selettivi della serotonina, in presenza di sintomi
come la minzione inappropriata e le marcature urinarie.
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65° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
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Nello studio condotto da Pryor et Hart (2001) è stata valutata l’efficacia della fluoxetina nella riduzione della marcatura urinaria. Questa molecola appartiene alla famiglia dei
farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
(SSRI) e permette di aumentare la concentrazione del neurotrasmettitore nello spazio sinaptico.
In tale studio i gatti trattati con fluoxetina hanno mostrato
una riduzione significativa del numero di marcature se confrontati con un gruppo di controllo che ha ricevuto un placebo: tutti i gatti trattati hanno, infatti, avuto una riduzione
maggiore o uguale al 90% del numero di eliminazioni.
Gli effetti secondari della somministrazione della fluoxetina possono essere: sedazione, tendenza all’anoressia, iporessia, sedazione, instabilità emotiva ed impulsività. Dosaggi eccessivi di farmaco possono portare tremori della testa e
sonnolenza marcata. Nel gatto la dose complessiva è 0,5 – 1
mg/kg al mattino.
La Selegilina è un farmaco appartenente alla classe dei
timoregolatori ed è un inibitore delle monoaminoossidasi B
(IMAO) enzimi responsabili della metabolizzazione delle
catecolamine, che blocca in modo irreversibile e specifico.
La Selegilina ha effetti collaterali se associata ad altri farmaci. In particolare è sconsigliata l’associazione ad altri
antidepressivi, a cortisonici ed antibiotici (cefalosporine e
aminoglicosidi). Nel gatto la dose complessiva è 1 mg/kg,
al mattino.
È importante ricordare che la somministrazione per via
orale di farmaci può essere un evento particolarmente stressante per molti gatti e per i rispettivi proprietari. Per questo
è opportuno mostrare la corretta procedura di assunzione
della molecola in modo da evitare che il gatto metta in atto
un comportamento di evitamento, di aggressione o rifiuti di
assumere l’alimento (poiché mescolato al farmaco).
È importante sottolineare che la terapia farmacologia funge da ponte tra le difficoltà del soggetto ed il nuovo equilibrio che questi dovrà raggiungere: è necessario associare
una terapia di tipo comportamentale in modo da ridurre i fattori stressogeni per il soggetto, e da accrescere le capacità di
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risposta agli stessi in modo che il trattamento risulti efficace
anche una volta sospesa la terapia farmacologica.
La terapia comportamentale può dividersi in modificazioni
effettuate sull’ambiente in cui il soggetto vive, conosciute con
il nome di arricchimento ambientale (volte a rispettare le esigenze etologiche del soggetto) e modificazioni di tipo relazionale che mirano a creare una relazione stabile tra il paziente
ed i componenti della famiglia in cui questo vive andando a
soddisfare le esigenze relazionali e sociali di questa specie.
Un soggetto in cui è presente una difficoltà emotiva e psichica, la costruzione di una relazione corretta e stabile porterà a
ridurre il disagio ed aiuterà il paziente a costruire una “sicurezza” emotiva e ad accrescere le abilità cognitive.
Non è possibile quindi scindere i tipi di terapia, ma è
necessario valutare l’intero complesso (animale persona
ed ambiente) in modo da poter scegliere la terapia più efficace e soddisfacente per quel sistema.
Bibliografia
J. Dehasse, Feline urine spraying, Journal of Feline Medicine and Surgery,
1997, 52: 365-371.
R. Colangeli, S. Giussani, Patologie del comportamento legate alla modificazione del territorio. In R. Colangeli, S. Giussani, Medicina comportamentale del cane e del gatto, 2004, Poletto editore, Milano, 311-34.
P.A. Pryor, B.L. Hart, Effects of a selective serotonin reuptake inhibitor on
urine spraying behavior in cats, Journal of the American Veterinary
Medical Association, 2001, 219: 1557-1561.
Indirizzo per la corrispondenza:
Sabrina Giussani
Tel. 3331861226
E-mail: [email protected]
www.veterinariocomportamentalista.it
Isabella Merola
Tel. 3343597003
E-mail: [email protected]
www.veterinariocomportamentalista.it
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