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Identikit del libro:
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Autore:
William Shakespeare
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Titolo – Titolo originale:
Amleto, Principe di Danimarca (The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark)
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Casa editrice:
Newton Compton Editori – I Minimammut
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Anno di pubblicazione:
2016 (prima pubblicazione 1605)
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Brevi informazioni sull’autore:
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Dati anagrafici:
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26 aprile 1564 – 23 aprile 1616
Nazionalità e accenni biografici:
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Inglese, terzo degli otto figli di un commerciante di pellami, nel 1582 sposa Stratford Anne Hathaway
da cui ha tre figli. Nel ’92 si trova a Londra dove lavora come attore e drammaturgo. Nei seguenti anni
pubblica varie opere, entra a far parte della compagnia dei Lord Chamberlain’s Men. Nel 1596 l’unico
figlio maschio, Hamnet, muore e viene sepolto a Stratford. Nel 1603 diventa re Giacomo I Stuart che
trasforma la Compagnia del Ciambellano in Compagnia del Re, in cui Shakespeare non figura più tra gli
attori. Il 25 marzo del 1616 Shakespeare fa testamento, il 23 aprile muore, viene sepolto nella chiesa
parrocchiale di Stratford.
Elenco di opere principali e loro caratteristiche:
Pene d’amor perdute, commedia teatrale composta tra il 1593 ed il 1596, racconta del giuramento di
non dedicarsi a niente che non sia lo studio per tre anni di seguito che Ferdinando re di Navarra e i suoi
nobili amici hanno fatto. Proprio quando è ora di mettere in pratica il proponimento, però, giunge alla
corte di Ferdinando la figlia del re di Francia, insieme alle sue dame di compagnia: i giovani spagnoli
non fanno in tempo a riceverle, che si ritrovano tutti innamorati chi dell'una chi dell'altra.
Romeo e Giulietta, tragedia, composta tra il 1594 e il 1596, parla della complicata e ostacolata storia
d’amore tra Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, le cui famiglie sono nemiche.
Sogni di una notte di mezz’estate, commedia scritta intorno al 1595, parla di Lisandro e Demetrio due
giovani ateniesi entrambi innamorati di Ermia, la quale, però, ama solo Lisandro, mentre la sua amica
Elena è innamorata di Demetrio. Il padre di Ermia impone però alla figlia di sposare Demetrio, allora lei
fugge per i boschi con Lisandro, seguita da Elena e Demetrio. Le due coppie si smarriscono nel buio e
nelle loro schermaglie amorose. Nel contempo, Oberon, re degli elfi, e la moglie Titania, regina delle
fate, fanno tappa nello stesso bosco in cui si trovano i quattro ragazzi.
Enrico V, dramma storico composto tra il 1598 e il 1599, prende spunto dalle vicende di Enrico V
d'Inghilterra, re che si distinse per aver conquistato la Francia nel corso della battaglia di Azincourt.
Amleto, tragedia, scritta tra il 1600 e il 1602.
Otello, tragedia scritta intorno al 1603, parla di Otello, un moro al servizio della repubblica veneta al
quale è stato affidato il compito di comandare l'esercito veneziano contro i turchi nell'isola di Cipro.
Egli viene indotto da Iago a pensare che sua moglie lo tradisca, preso dalla gelosia infatti la uccide.
Saputo che il tradimento era tutta un’invenzione di Iago, si toglie la vita.
3.
Trama:
Amleto, principe di Danimarca, viene spinto dallo Spettro di suo padre a vendicare la morte del
genitore, ucciso dal fratello, che poi ne ha usurpato il trono e sposato la vedova. Durante il corso
dell’opera, il ragazzo si fa credere pazzo mentre escogita un modo per vendicarsi. Chiede a degli attori di
mettere in piedi una tragedia simile all’omicidio del padre, e chiede a sua madre e a suo zio di presiedere.
Quest’ultimo, notando la familiarità della vicenda, si allarma e crede che Amleto abbia scoperto la verità,
così manda il nipote in Inghilterra, approfittando dell’uccisione da parte del principe di Polonio. Il re
incita Laerte, figlio di Polonio, a vendicare la morte di suo padre, così il ragazzo e il principe si
scontrano in un duello di scherma, la punta del fioretto di Laerte è –però- avvelenata, come la coppa da
cui dovrà bere Amleto. Durante lo scontro la regina beve dalla coppa e una volta scoperto il tradimento
–dopo essere stato ferito ed aver ferito Laerte con la spada avvelenata- Amleto costringe il re a bere dalla
stessa coppa.
4.
Personaggi, loro caratteristiche con riferimenti virgolettati:
Amleto, principe di Danimarca, figlio del defunto re, nipote dell’attuale regnante. Giovane, onesto,
tormentato, ambizioso e orgoglioso, ancora triste per la perdita del padre, vuole vendicarne la scomparsa.
«Io sono passabilmente onesto, eppure potrei accusarmi di vizi tali, che sarebbe meglio se mia madre
non mi avesse partorito: ambizioso, e molto, vendicativo, orgoglioso, con più peccati pronti al mio
comando che io non abbia pensieri in cui versarli, fantasia per dare loro forma, o tempo per
commetterli.»
(Atto III, Scena 1. Pag. 165)
Orazio, amico fidato di Amleto.
Spettro del padre di Amleto, tormentato e in cerca di vendetta.
Claudio, re di Danimarca, fratello e assassino del padre di Amleto, amante di Gertrude.
Gertrude, madre di Amleto e vedova del defunto re, adultera, attuale moglie di re Claudio con cui
tradiva il marito quand’era ancora in vita.
Polonio, alto dignitario danese, padre di Laerte e Ofelia. Fedele al re e alla regina, impiccione.
Laerte, figlio di Polonio, bravo nella scherma, in cerca anch’egli di vendetta per la morte del padre e della
sorella.
Ofelia, figlia di Polonio, giovane ragazza corteggiata dal principe Amleto, gentile. Perde la testa dopo la
morte del padre.
Rosencrantz e Guildestern, vecchi compagni di università di Amleto, infedeli nei suoi confronti.
Fortebraccio, principe di Norvegia.
5.
Luoghi e tempi degli eventi:
Castello reale di Elsinore, in Danimarca, e i suoi dintorni. XVI secolo.
6.
Narratore:
Esterno, onnisciente.
7.
Stile:
Linguaggio teatrale, complicato, tipico dell’epoca in cui è ambientato.
8.
Valutazione olistica e analitica + impressioni personali:
La storia in sé per sé mi è piaciuta ma a tratti l’ho trovata un po’ noiosa, forse per il linguaggio per me
un po’ complicato, tanto che c’erano punti in cui non capivo più di cosa si parlasse. Mi è parso che ci
fossero molte divagazioni nei dialoghi, e modi un po’ contorti – teatrali appunto- di esprimersi, e questo
a volte mi ha reso difficile seguire il filo delle vicende. Per il resto la trama e lo svolgersi dei fatti mi sono
piaciute.
È stato un buon libro, anche se non molto coinvolgente per me.
9.
Frasi che mi hanno colpito:
«Quel teschio ebbe una lingua, un tempo, e poteva cantare, e il marrano lo scaraventa per terra come se
fosse la mascella di Caino, che commise il primo delitto. Potrebbe essere il cranio di un politicante,
questo che il villano ha gettato via, di uno che si sarebbe sentito di ingannare Dio: tu che ne dici,
Orazio?»
(Atto V, Scena 1. Pag. 219)
In realtà, ciò che mi ha colpito di questa frase è il contesto: in questo pezzo Amleto, appena tornato
dall’Inghilterra, si trova nel cimitero consacrato, ad osservare il becchino scavare una fossa per un corpo
che ancora non sa essere quello della povera Ofelia. Lì, in compagnia di Orazio, Amleto guarda come il
becchino getta via i teschi che trova nella terra, e immagina chi un tempo quei mucchi di ossa possano
essere stati, ed è proprio questo che mi ha colpito, la consapevolezza che quelle che ora sono solo ossa in
un tempo lontano non erano altro che persone come noi, in grado di pensare, muoversi e parlare.
Simona Crastolla
IV F