9999 parole CH E A I U TA NO la tua IMPRESA Liberamente tratto dall’esperienza quotidiana di 1 tto o d i re t u n o s s o p re u tttti i p o s s o n o d i r TTu atntoo e sttu re s t a n o maa ssoolloo m ORIA ppoocchhiiM E M NELLA MP PR RE ES SS SII N E L L A M E M iOaRm IA IIM o us in llaa u se ia m o BLULIND A g n i t k r a m el sscciieennzzaa dde l m a rckceat idnag. questo a hèè q u e s t o a c c a d a . r ch ppeerc 2 3 Bigino [bi-gì-no] s.m. sett., pop. Libretto in cui sono contenute le traduzioni letterali di testi di autori greci e latini. estens. Libretto che propone in sintesi i contenuti delle varie materie scolastiche, usato per preparazioni affrettate e superficiali. N Perchè bigino? el 1931, il professore di lettere Ernesto Bignami, ebbe l’idea di comporre dei libricini in formato tascabile contenenti una sintesi degli argomenti trattati nel programma ministeriale e fondò una casa editrice. Da allora, tali libricini sono entrati a far parte della cultura italiana con il nome di bignamini o bignami. Negli anni, altre case editrici sfornarono molti compendi riassuntivi per le più svariate materie scolastiche e tecniche, contribuendo a creare la categoria editoriale dei “bigini”. Certo un bigino non è un compendio. Non è completo. Dà solo una visione d’insieme e piuttosto sommaria della materia che tratta. Eppure ha la forza di riassumere e sintetizzare i concetti di fondo in modo veloce e spesso più efficace di un tomo da migliaia di pagine. E cco, questo libretto, che parla di marketing e comunicazione, vuole essere il vostro bigino personale da utilizzare “in caso di bisogno”. 4 5 Questo non è un libro. Non è nemmeno una brochure e non lo è non perché non crediamo nell’importanza di tale strumento, ma perché negli anni abbiamo visto bancali di brochure (più o meno belle, più o meno costose, più o meno significative), relegate in quegli angoli d’ufficio che si riscoprono solo durante i traslochi. Le più grosse e fortunate (parliamo sempre delle brochure) finiscono per fare da ferma porta. Tutte le altre, quando va bene, vanno nella carta riciclata. Sono Posologia & Avvertenze anni duri per le aziende, dove si combatte quotidianamente su tutti i fronti: mantenere e fidelizzare i clienti; creare nuove relazioni e nuovi contatti commerciali; sviluppare prodotti e servizi sempre più innovativi e caratterizzati; integrare e svolgere logistiche planetarie; gestire come equilibristi amministrazione, finanza e oneri d’impresa, o anche solo sbarcare il lunario. In ogni caso, il nostro lavoro è marketing e a forza di parlarne (ai clienti, tra di noi e ai nostri amici più o meno profani), e di sentirci chiedere: “e in pratica quindi cosa fai?”, abbiamo deciso di aprire un bel file e raccontare la nostra visione snocciolando un paio di concetti base che possono sempre servire. Abbiamo pensato di raccogliere i principali concetti del marketing (e della comunicazione) e presentarli così - in un piccolo libro da leggere rapidamente, un bigino, da consultare tra una pausa e l’altra. Si tratta di tante idee e suggerimenti, filtrati dalla 6 lente della nostra esperienza, che possono far riflettere sullo sviluppo di un’azienda o di un prodotto per stimolare idee e progetti imprenditoriali. In pratica, un bigino che aiuta l’imprenditore - in modo facile ed essenziale - a conoscere e sviluppare un approccio corretto al Marketing, alla Comunicazione e alle Relazioni Pubbliche. Buona lettura. 7 MARKETING L’incontro tra la domanda e l’offerta crea il mercato. Facilitare questo incontro è marketing. No. Non te le mettiamo le definizioni: non ci starebbero (abbiamo deciso di fare un bigino, non la Treccani). Se proprio insisti... vai al link), ma considera che ogni giorno ti muovi e compi scelte seguendo – senza nemmeno rendertene conto – alcuni principi base del marketing. Tu sei nel mercato. Ci sei nato e ci resterai (ancora a lungo). Come te, la tua azienda. Quella che hai fondato o in cui lavori. Tutte, ma proprio tutte le aziende, infatti, hanno a che fare con il marketing, che lo sappiano o meno. Il Marketing è l’unico strumento per parlare la lingua dei tuoi clienti. Se non dialoghi nella loro lingua, certo non riuscirai a comunicare e se non comunichi non esisti (se non esisti evidentemente non vendi). Apparentemente semplice, ma tutt’altro che facile. Fosse facile, non ci sarebbero milioni di iscritti alle Facoltà di “marketing e comunicazione”, centinaia di migliaia di consulenti e manager, terabyte di spazi online dedicati alla materia e alla sua continua evoluzione. Non è facile, per niente affatto. Ma non è impossibile. Il marketing, prima di essere genio, è scienza. E come tale va studiata e praticata. Immaginare nuovi scenari, anticipare le scelte del consumatore, creare soluzioni che rispondano e anticipino i bisogni, sono le chiavi per aprire la porta alla “strategia perfetta”. 8 Non sempre Ascoltare significa Capire.... Ci vuole intuizione. 9 Ma quanto mi costa? - Numero due: decidere, scrivendoli, gli obiettivi da raggiungere. Chi considera il Marketing un costo e non un investimento, è fuori strada e di parecchio: basta guardare i Grandi, che in tempo di crisi intensificano gli investimenti proprio in quest’area. Questa parola racchiude un mondo di esperienze, studio, ricerca, analisi: una scienza sempre più evoluta e complessa. Il fatto che ci sia e funzioni bene, tanto quanto che non ci sia e funzioni male, fa la differenza. A volte, addirittura, tra vivere o morire. - Numero tre: rivolgersi a dei professionisti (ti sogneresti mai di toglierti da solo le tonsille? No, vero? Ecco. Pensa a questo, quando decidi di dare l’incarico). Il Marketing deve avere la sua dignità Ci spieghiamo meglio: troppe volte, nelle aziende, quest’area è assente (ingiustificato) dalla pianificazione aziendale oppure (peggio) è presente in veste di fratello povero della comunicazione o come figlio illegittimo del commerciale. Proprio in queste situazioni ci si sente dire: “Sì certo, facciamo marketing, ma non abbiamo risultati concreti”. Cosa fare allora? Il marketing deve essere professionale Al cugino di tuo cugino “gli viene bene parlare con la gente”, riesce a entrare in simpatia con tutti e ciò che dice viene ascoltato e spesso seguito. Da piccolo, per di più, disegnava da dio. Bene. Ci fa piacere. Tuttavia sappi che se decidi di affidare il tuo dipartimento marketing a tuo cugino (che magari è davvero simpaticissimo, ma di marketing non è detto ne sappia abbastanza), stai prendendo un granchio. E che se non te ne accorgi, il tuo granchio subirà una mutazione genetica diventando un mostro. Stiamo parlando di una disciplina strategica per la tua impresa, in grado di generare contatti e fatturati, in diretta relazione con la proprietà e la dirigenza. “Fare Marketing” significa avere un ampio ventaglio di conoscenze teoriche e, soprattutto, anni e anni di pratica operativa. Quindi, a meno che il cugino in questione, non sia davvero un esperto di Marketing, lascia che faccia altro, e tu rivolgiti a professionisti del mestiere. - Numero uno: infilare subito l’area marketing a budget. 11 Ricerca, analisi, pianificazione: ecco le fasi prima dell’azione Il Marketing è tutt’altro che improvvisazione. Il momento fondamentale del Marketing non c’è. Già: non c’è, perché non c’è un solo momento fondamentale. L’area è vasta e partendo dalla ricerca, attraverso l’identificazione degli strumenti, arriva alle azioni per andare a meta. Tra le leve principali, l’esperienza colloca la fase di Progettazione Strategica: “un sistema complesso, che deve dimostrare di poter raggiungere gli obiettivi con uno sforzo sostenibile”. Senza progetto strategico è come decidere di salpare per un viaggio (in mare, ma se vuoi provare a salpare in montagna, fai tu), partendo senza mappe, senza acqua e con uno squalo in cambusa (che magari ti fa compagnia). La ricerca (attenta e puntuale) è il primo passo per una buona strategia. In parole povere, è come dire che prima di salpare, meglio cercare di capire dove sei, dove vuoi andare e cosa ti serve per arrivarci. Fatta la ricerca e trovati i dati, devi saperli interpretare. Prendi tutto quello che hai trovato, dagli un senso e stai facendo analisi. Se lo fai bene, il passo successivo sarà in discesa. 12 A questo punto ti trovi ad affrontare la fase di pianificazione. Abbiamo detto che, avendo fatto bene i compiti del punto due (analisi), dovresti essere in discesa. Occhio che è ripida... Pianificare significa dare un ordine logico alle azioni da intraprendere, scegliere le priorità e definire il sistema di controllo. Rimanendo sul tema del viaggio, con la ricerca, hai trovato le mappe, gli strumenti di bordo e le provviste che potrebbero servirti; con l’analisi hai scelto dove andare, cosa controllare prima di mollare l’ancora e cosa comprare. La Pianificazione ora ti dice in che ordire fare quello che devi fare per andare dove vuoi andare. marketing indiretto marketing relazionale marketing diretto guerriglia marketing viral marketing Che tipi di azioni puoi utilizzare nel tuo Piano di Marketing? Un marketing per ogni esigenza Se il marketing fosse un tavolo, avrebbe tre gambe: una analitica, una strategica e una operativa. Se fosse un albero, avrebbe tre rami che portano linfa allo stesso albero e lo fanno (o dovrebbero farlo) in modo sequenziale e armonico. 13 Il primo ramo, quello analitico, dice dove sei oggi, in che contesto ti muovi, come si muovono gli altri, chi sono e cosa si aspettano i tuoi clienti. Il marketing strategico, che rappresenta il secondo ramo (e sta nel mezzo) è il processo che ti permette di concentrare le tue risorse sulle migliori opportunità per raggiungere e consolidare un vantaggio competitivo di lunga durata. Il terzo ramo, proprio del marketing operativo, definisce i mezzi e gli strumenti per arrivare da dove sei oggi a dove hai deciso di andare domani. Qui germogliano un’infinità di variabili (più o meno green) e conoscerne almeno un po’, non fa male. Con il Marketing Diretto (Direct Marketing) puoi attivare un dialogo continuo e costante verso i clienti che ti interessano, puntando alla fidelizzazione e alla conquista di nuovi Clienti. Se vendi al pubblico (in gergo si dice “B2C”, si legge “bi tu si”, ovvero business to consumer e significa che i tuoi clienti sono i consumatori finali), fai MARKETING DIRETTO mandando a casa una cartolina (o un catalogo dei tuoi prodotti, o una lettera con gli auguri di Natale, Pasqua, buon anniversario o buona giornata della Marmotta). Se vendi alle aziende (“bi tu bi”, alias business to business), lo fai comunicando direttamente con gli interlocutori che ti interessano (l’ufficio acquisti, il direttore marketing, l’amministratore unico). Che tu sia BI TU BI o BI TU SI, ricordati sempre che dall’altra parte, hai comunque delle persone e che, per parlare alle persone, tocca usare la loro lingua. Con il Marketing Territoriale (Geomarketing) sei in grado di individuare le azioni pertinenti e ideali per un armonico sviluppo sul territorio del tuo marchio e della tua impresa. Con il Marketing Relazionale sei continuamente attivo nella ricerca e nello sviluppo di canali di dialogo verso pubblici specifici quali media, stake holders, opinion leader, opinion maker (tradotto: quelli che contano!) Oltre alle tipologie principali qui elencate, esistono numerose altre attività di marketing per azioni, target e media particolari, come il Web Marketing, il Marketing No-profit, il Guerrilla Marketing o il Viral Marketing. Con il Guerrilla ti sposti nel non-convenzionale e cerchi di far parlare i media (dal latino, al plurale e si legge con la E perché non viene dall’inglese) senza pagarli. Un’azione guerrilla potrebbe essere quella di tappezzare i semafori della città (o di più città) con degli adesivi (occhio all’AIPA, che è un mostro a tre teste, amico dell’Esatri, che si occupa di riscuotere le tasse pubblicitarie). 14 15 Quelli di cui abbiamo accennato sono veri e propri strumenti operativi, molto utili per affrontare situazioni specifiche. Il Piano di Marketing suona la carica al tuo business Lui, il Marketing, è votato all’esplorazione, alla ricerca e all’analisi dei comportamenti umani. La sua missione consiste nel saper anticipare le mosse del mercato, interpretando i desideri consci e inconsci del consumatore. Sei pronto a realizzare il tuo Piano Marketing? Quanto detto finora è musica per le tue orecchie? Pensiamo di sì, ma il problema sta nell’avere una bella orchestra: intonata, affiatata e perfettamente a tempo. Pianificare le attività e le azioni da intraprendere con precisione matematica è il passo successivo, altrettanto irrinunciabile. (Il Marketing ha sempre una strategia) Verificare la fattibilità e sostenibilità della strategia attraverso un budget analitico, una tempistica adeguata e un costante sistema di reporting, garantisce il risultato, portando al minimo il rischio d’errore. (Esploratore, ma con metodo !) Evitare accuratamente la navigazione a vista. 16 17 La procedura operativa è composta da 4 fasi: Lui, 1) Ricerca e Analisi - studiamo e interpretiamo il mercato - analizziamo la situazione di partenza - definiamo gli obiettivi da raggiungere - valorizziamo le potenzialità espresse ed inespresse della situazione 2)Pianificazione - progettiamo e stendiamo in forma scritta la tua personale Strategia di Marketing - sviluppiamo la Strategia in azioni di Marketing e Comunicazione 3)Azione - definiamo modalità, materiali, tecnologie e tempi per ogni fase - stendiamo il capitolato di spesa - coordiniamo e monitoriamo le singole fasi di realizzazione 4)Controllo - condividiamo con il Cliente ogni fase della strategia - attiviamo gli strumenti per controllare e monitorare gli esiti del Piano Marketing in termini quantitativi, qualitativi e di soddisfazione del Cliente - seguiamo la realizzazione del progetto fino al conseguimento degli obiettivi 18 TING AR IL MA RK KE ETING 19 comunicazione Ogni impresa comunica, nel bene e nel male. Nel bene quando il Cliente si sofferma, valuta e sceglie le offerte tutte le informazioni in grado di aiutarlo a fare una scelta. Nel male quando comunica in modo frammentario e insufficiente, dando una cattiva impressione dell’impresa e del suo lavoro. Volete la definizione? (c’è sempre l’opzione link che vi aspetta!). La Comunicazione é parte integrante del genere umano. Un’esigenza appunto, su cui dovremmo scrivere un trattato (uno?) . In un’azienda la comunicazione é parte integrante di tutto il suo mondo: dentro e fuori. E più é efficace e più dona fascino e distinzione. La Comunicazione è uno strumento fondamentale per consentire a tutte le aziende di essere presenti e attive nel contesto sociale ed economico. Ma quel che più conta è che una buona comunicazione crea riconoscibilità e personalità di un’azienda, indispensabili per competere in modo vincente. La Comunicazione deve essere sempre svolta in maniera consapevole e organizzata, in modo che giochi e tuo favore e non contro. Perché comunicare significa far conoscere, fare cultura, saper sedurre con informazioni chiare e dirette, stimolare interesse in chi riceve il messaggio e, soprattutto, ottenere un posto di riguardo nell’immaginario collettivo. Apparentemente semplice, ma tutt’altro che facile. Troppo spesso si vedono aziende che affermano di comunicare ma in realtà diffondono, purtroppo talvolta in maniera confusa, informazioni e notizie sia verso l’interno, sia verso l’esterno. 20 Non sempre parlare è comunicare ... ci vuole ingegno. 21 La comunicazione non è la pubblicità Per prima cosa NON confondere Comunicazione con Pubblicità, perché non sono la stessa cosa. In pratica “Comunicare Bene” non è una dichiarazione aziendale, ma è un riconoscimento che va guadagnato sul campo con pazienza e perseveranza, mettendo in atto una serie di azioni e diffondendo un insieme di messaggi che conducono il vostro target ai vostri obiettivi. Un piccolo esempio gastronomico può, oltre a farti venire l’acquolina in bocca, aiutarti a capire la differenza: taglia un pezzo di gorgonzola e spalmalo su una fetta di pane. Quante volte ci siamo sentiti dire dall’imprenditore: “Ho speso tanto e non è valso a nulla!” Brochure, dépliant, eventi, campagne, uffici stampa che hanno richiesto consistenti investimenti ma che non hanno dato i risultati attesi. La fetta è il tuo mercato, il gorgonzola è la tua Comunicazione, che viene “spalmata” sul mercato in modo omogeneo ed uniforme. All’interno di tutta la tua Comunicazione solo le piccole parti di muffa - così saporite e tipiche - sono la pubblicità. Gustato l’esempio? La pubblicità è solo un sapore della Comunicazione, spesso il più rilevante al palato, talvolta il più saporito. Si fa presto a dire Comunicazione E allora, qual’è la comunicazione giusta per te? Anche la Comunicazione - come il Marketing - ha molti strumenti operativi che puoi utilizzare per stendere il tuo Piano di Comunicazione e che ti consentono di sviluppare diverse azioni orientate verso problemi e obiettivi specifici. Eccoti un panorama semplificato e sintetico delle molteplici possibilità di comunicazione che puoi attivare nella tua impresa. La Comunicazione giusta per te è la sola e l’unica che viene recepita dai tuoi interlocutori come efficace e memorabile, siano essi collaboratori interni/esterni o Clienti. La Comunicazione Istituzionale È lo specchio nel quale si riflette perfettamente la tua immagine aziendale. Quando ti specchi su questa superficie ti riconosci immediatamente, sai esattamente chi sei e cosa rappresenti. Di solito quello che la gente preferisce assaggiare e dalla quale si lascia ammaliare. Ma la Comunicazione è qualcosa di molto più grande e ricercato. 22 23 La Comunicazione Interna La Comunicazione Interna riguarda i flussi informativi tra tutti i soggetti interni all’azienda, a qualsiasi livello gerarchico. Più semplicemente, significa realizzare un sistema di informazione interno che renda noto, a tutti i livelli aziendali, le iniziative in corso e i programmi commerciali e promozionali in atto. iniziative che si rivolgono ad un target di vasta dimensione (si pensi per esempio alle iniziative di editoria aziendale diffuse da testate nazionali). Le attività ‘On the line’ Sotto questo occhiello si inseriscono tutte le attività di comunicazione riferite al mondo internet. Shakerare con forza e cervello La Comunicazione Esterna Comprende tutte le classiche attività di informazione istituzionali e commerciali che tecnicamente sono state suddivise in questo modo: Le attività “Above the Line” Sotto questo occhiello si inseriscono le campagne pubblicitarie cartacee, televisive e radiofoniche, le affissioni. Le attività Below the line” Sotto questo occhiello si inseriscono tutti gli strumenti di promozione quali brochure, dépliant, schede informative ... Le attività ‘Throught the line’ Sotto questo occhiello si inseriscono le azioni come l’editoria aziendale, cd multimediali e tutte quelle 24 Come hai visto, fare comunicazione significa mettere in atto in modo coordinato un insieme di azioni che veicolano messaggi finalizzati ad ottenere le reazioni da parte del pubblico. Oltre a decidere che cosa fare, è quindi molto importante anche decidere in che modo creare il mix di azioni e di messaggi affinché diano il massimo ritorno. Soppesare eventi e materiali per creare la formula giusta per la tua comunicazione è un lavoro delicato e difficile, ma in grado di consentire ottimi risultati anche con notevoli risparmi economici. Pianificazione, mon amour! Come ultimo passo, per essere davvero efficace la vostra Comunicazione non deve soltanto essere intelligente e fresca, piena di contenuti vantaggiosi per il destinatario e con un bilanciamento perfetto tra dépliant e pubblicità sulle riviste, tra presenza alle fiere e marketing diretto sui clienti. Tutto questo lavoro non basta, o non genera i ritorni sperati, se tutte queste azioni non sono state anche accuratamente pianificate nei modi e - soprattutto - nei tempi di svolgimento. L’obiettivo, ovviamente, è quello di mantenere vivo e vitale il messaggio sul mercato e di coprire tutti i momenti 25 di comunicazione dell’impresa. La nostra esperienza ci insegna che una buona pianificazione può davvero far innamorare l’imprenditore e anche il destinatario del messaggio, a patto che si possano individuare tutti i meccanismi di verifica e controllo delle azioni previste. Pianificare i linguaggi prima di dare loro vita, visualizzare le immagini prima di dar loro forma, sono alla base della comunicazione efficace. Produci materiali coordinati e di qualità Tutto deve avere una logica ferrea e una grande sinergia. I materiali di una azienda raccontano la storia, la filosofia ma anche i prodotti e i servizi. La chiarezza, l’assenza di ridondanza e la distanza dall’autocelebrazione sono elementi che fanno la differenza. Fidelizza il tuo personale Formare i dipendenti nei processi di comunicazione, non solo aiuta ad ottenere risultati ottimali, ma garantisce un senso di appartenenza al marchio (fidelizzazione) da parte del collaboratore che, anche se non direttamente coinvolto nella comunicazione di impresa, sarà in grado di esaltare l’immagine e la reputazione della tua azienda. È importante ricordare che tutti i dipendenti che hanno contatti con il pubblico fanno comunicazione, anche se sulla porta dell’ufficio c’è scritto Acquisti, Vendite o Supporto Tecnico. La Comunicazione … in pratica Consigliamo dieci semplici azioni di comunicazione che puoi subito mettere in atto nella tua impresa: Realizza e mantieni aggiornato il profilo della tua azienda Dai una chiara identità alla tua azienda per il tuo mondo interno (troppo spesso trascurato ma di fatto il primo Cliente che l’imprenditore deve fidelizzare) e per il tuo mondo esterno. Valorizza il servizio cliente L’80% della Comunicazione è data dai comportamenti che devono costituire l’adeguato e concreto sostegno alle azioni comunicative e pubblicitarie. Non si può pensare che la pagina pubblicitaria o il publiredazionale suppliscano a un servizio poco curato, a un’assistenza post-vendita discontinua, alla mancanza di informazioni sui prodotti o a una centralinista che risponde in maniera poco cortese o frettolosa. Comunica solo con professionalità La scelta degli argomenti da trattare, il taglio e l’impostazione, la stesura dei testi deve essere affidata a figure professionali competenti e in grado di garantire i risultati. 26 27 Stabilisci regole condivise nelle relazioni con l’esterno che valgano per tutti È l’azienda che comunica ai propri collaboratori quali debbano essere i linguaggi, i contenuti, i metodi e le strategie. Solo dopo aver chiaramente presentato tali procedure, si potrà pretendere dal collaboratore la corretta presentazione verso l’esterno. Lei, Parola d’ordine: condividere Condividi con i collaboratori e i dipendenti della tua impresa, la cultura aziendale e i valori interni, la mission e la vision dell’impresa, le informazioni sui prodotti e sui modi di operare. Comunica per aprire un dialogo in grado di reggere nel tempo. Valorizza l’uso di Internet È essenziale curare l’immagine e la reputazione dell’azienda in Rete. Il sito istituzionale è fondamentale ma non sufficiente: una volta realizzato bisogna tenerlo aggiornato. In questo modo i tuoi Clienti (o quelli potenziali) saranno sempre informati. Segui il tuo piano di comunicazione Ricorda che pianificazione, costanza, continuità negli interventi comunicativi e voglia di aggiornamento sono fondamentali per realizzare la Comunicazione efficace. Non esitare a ricorrere a professionisti Una corretta e funzionale Comunicazione non si improvvisa e non esistono il “fai da te” o la “formuletta” da applicare. Per non correre rischi e non sprecare tempo e risorse affidati a professionisti in grado di garantire i risultati. Come noi. 28 ICAZIONE LA A C CO OM MU L UN N I CA Z I O N E 29 RELAZIONI P U B B L ICHE “La Relazione è quella forma di comunicazione che si instaura tra due o più individui e che presuppone uno scambio partecipato di informazioni che porta a una reciproca soddisfazione”. Come ci insegna la definizione, Relazione significa aprire e mantenere dei canali di dialogo continuativi e bidirezionali tra la tua impresa e i suoi differenti pubblici. Significa parlare con creatività e passione, con confronto e intesa, con capacità di comunicazione e comprensione reciproca. Risulta chiaro che noi di Blulinda, alla Comunicazione preferiamo la Relazione, tanto da dichiarare persino nel nostro pay off, che riassume la nostra filosofia, “Comunicare è un’esigenza, dialogare è un’arte”. È tramite il Dialogo che ci differenziamo dalle semplici agenzie di comunicazione e pubblicità per diventare consulenti. Una bella differenza: come dire fornitori o creatori di un servizio. Comunicare è un’esigenza, dialogare è un’arte! 30 31 Il dialogo reciproco: le relazioni pubbliche zione con valore di “notizia”, assicurando il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività. Scordati il “PR” delle discoteche, quel procacciatore a percentuale che attira di qua e di là il suo sciame di contatti a seconda di come gli fa comodo. È grazie al tuo Ufficio Stampa se il giornale della tua città pubblica talvolta articoli sulla tua azienda; se la stampa specializzata del tuo settore conosce bene il lavoro e i risultati della tua impresa; se dal tuo sito scaricano spesso comunicati e informazioni sulle novità. Un’attività di Relazioni Pubbliche è molto più seria. Si tratta di pianificare e mettere in atto un insieme di azioni veramente finalizzate a creare, sviluppare e gestire la relazione con i pubblici influenti per aumentare la reputazione della tua azienda (la famosa Brand Awareness). Usare le Relazioni Pubbliche significa creare e coordinare un sistema di attività di comunicazione per raggiungere specifici obiettivi: la creazione di consenso intorno a una particolare iniziativa/marca, il sostegno ai propri scopi o alle proprie iniziative, la commercializzazione dei propri prodotti, la copertura stampa di una manifestazione e così via. Il dialogo autorevole: l’ufficio stampa Molte cose che fai nel tuo lavoro possono essere una “notizia” utile da diffondere nel tuo settore professionale. Basta che la comunichi a chi è preposto alla gestione dei rapporti con i mezzi d’informazione (giornali, radio, tv, testate on-line): il tuo ufficio stampa. Ma se tu non hai tempo di “creare la notizia” non preoccuparti. E’ compito del tuo ufficio stampa individuare, “tradurre” in forma giornalistica e divulgare ai mezzi d’informazione tutto ciò che, all’interno della tua impresa, rappresenta un’informa32 Infatti, alcuni compiti quotidiani del tuo Ufficio Stampa sono: la redazione di comunicati e interviste riguardanti l’attività dell’amministrazione e del suo vertice istituzionale; l’organizzazione di conferenze, d’incontri e di eventi stampa; la realizzazione di una rassegna stampa quotidiana o periodica; il coordinamento e la gestione dei rapporti con i giornalisti. Il Dialogo diretto: l’editoria Molte volte per dialogare è necessario rivolgersi a molti ascoltatori contemporaneamente. È per questo che sempre più aziende, enti ed organizzazioni affidano una parte della loro comunicazione alla creazione e al mantenimento di testate editoriali. Queste testate possono essere rivolte a pubblici interni, come gli house organ; alla clientela attuale e potenziale, come le newsletter; o anche ad un pubblico generalizzato, come i tradizionali magazine aziendali. 33 Il Dialogo sociale: Eventi, Fiere e Congressi Il Dialogo istruttivo: la formazione Ogni incontro professionale che svolgi con la tua azienda – che sia un congresso o una riunione commerciale, una conferenza stampa, uno stand alla fiera o una presentazione ai clienti - è sempre un momento importantissimo di comunicazione. L’importanza di investire sulle risorse umane interne è spesso un fattore sottovalutato. In un unico spazio, in un unico momento, hai radunato il target che ti interessa che ora devi motivare e portare all’azione. Devi fare in modo che ogni tuo partecipante acquisisca le informazioni che t’interessa trasferirgli, vivendo questa sua esperienza in modo gratificante. Creare ricordo e gratificazione in chi ti ha visitato è anche il tuo obiettivo a tutte le fiere che frequenti come espositore. Per tutte queste iniziative di dialogo sociale gli strumenti da utilizzare sono diversi nella tecniche e negli obiettivi, e vanno dosati creando un mix che solo una grande professionalità e una consolidata esperienza possono garantire. 34 Utilizzare una testata editoriale può dare alla tua impresa notevoli vantaggi comunicativi: contenuti perfettamente in linea, aggiornamento costante delle informazioni, controllo editoriale e commerciale della pubblicità, ampliamento dei target di comunicazione, maggior visibilità e autorevolezza. Realizzare una testata - specialmente cartacea comporta però un grande sforzo organizzativo e gestionale e notevoli costi produttivi e distributivi. Con internet è oggi possibile anche produrre testate editoriali e house organ a forma di Blog, in grado di attrarre ed interessare degli ampi pubblici a caccia di notizie specifiche, con grandi soddisfazioni in termini di visibilità e ritorno e con un enorme risparmio economico. Ma è realmente l’unico valore aggiunto che può consentire alla tua impresa di fare la differenza e di distinguersi sul mercato. Puoi insegnare ai tuoi dirigenti a comunicare meglio tra di loro, puoi insegnare ai tuoi commerciali come proporre in modo più efficace i prodotti dell’impresa, puoi spiegare alle tue segretarie come fare buona impressione rispondendo alle telefonate. Di più, se vuoi, puoi attivare tantissimi interventi di formazione e micro-formazione che faranno crescere la tua impresa. 35 Come puoi usare le relazioni pubbliche per potenziare la tua impresa? L o ro, Se Comunicare è un’esigenza ... Dialogare è un’arte, e come tale va svolto solo da artisti professionisti del dialogo e della relazione. La mission di Blulinda consiste nel progettare e gestire percorsi di dialogo costante per i propri Clienti, finalizzati a creare conoscenza e consapevolezza nei mercati di riferimento e, soprattutto, nelle persone che popolano e rendono vivi questi mercati. I nostri servizi Nell’area delle Relazioni siamo in grado di offrire una gamma di servizi professionali in grado di soddisfare le esigenze di dialogo e di ufficio stampa a livello nazionale e internazionale. Siamo editori da anni, con una grandissima esperienza nella creazione e sviluppo di testate aziendali e di riviste specialistiche. - Relazioni Pubbliche. Identifichiamo e profiliamo correttamente i diversi target, definiamo gli argomenti, i linguaggi e i contenuti delle notizie, diffondiamo queste notizie con metodo e controllo verso i target individuati. - Ufficio Stampa. Garantiamo la redazione di notizie di qualità con un affiancamento costante e completo durante la realizzazione del progetto da parte un giornalista interno e la collaborazione di professionisti esperti. - Editoria. Con un’esperienza ventennale nel settore editoriale e un metodo di lavoro consolidato realizziamo il piano editoriale, gestiamo l’intero processo produttivo redazionale e pubblicitario, fino alla produzione e distribuzione. - Eventi, Fiere e Congressi. Con un’esperienza ventennale nell’organizzazione di congressi, fiere, eventi, workshop B2B, incentives, open house, affianchiamo e consigliamo i nostri clienti in tutte le fasi di lavoro: ideazione e pianificazione strategica, analisi del progetto di fattibilità, ricerca dei materiali, organizzazione e gestione dell’evento, verifica e controllo successivi. - Formazione. Proponiamo alle aziende dei moduli didattici - da qualche ora a qualche giorno - rivolti a sviluppare la formazione e l’aggiornamento del personale della vostra azienda con responsabilità nel marketing, nella comunicazione e nelle relazioni esterne. 36 IONI LE R E EL LA AZ ZIONI 37 SARIO Dizionario del Marketing Accounting: attività mediante la quale un centro media mantiene ed ottimizza il rapporto con un utente, al fine di interpretarne le esigenze e gli obiettivi di comunicazione, per poterli correttamente trasmettere ai reparti interni responsabili delle altre funzioni. Il glossario ti insegna gli acronimi e i significati dei termini tecnici del Marketing, della Comunicazione e delle Relazioni Pubbliche, e ti aiuta anche ad imparare velocemente i concetti base delle parole usate. Account director: la figura che in un’agenzia ha la responsabilità del servizio clienti. Account executive: funzionario di un’agenzia di pubblicità che ha il compito di curare i rapporti con il cliente, di interpretarne le esigenze e di trasmetterle correttamente all’interno dell’agenzia affinché‚ il reparto creativo produca messaggi conformi agli obiettivi di comunicazione voluti. Art director: direttore artistico di un’agenzia pubblicitaria; indica anche colui che, nella creazione delle campagne, si occupa principalmente della parte visiva. BCB: Basic Consumer Benefit. È il vantaggio principale ottenuto dal consumatore attraverso l’uso di un prodotto. Equivale alla pro- messa di base di un messaggio pubblicitario. Benefit: vantaggio, beneficio. E’ usato sia per identificare i vantaggi da proporre al consumatore, sia per indicare i vantaggi ottenuti od ottenibili dall’impresa mediante un’azione di marketing. 38 39 Blind test: test attraverso il quale prodotti differenti vengono presentati senza marca ad un gruppo di potenziali consumatori che sono delegati ad esprimere le loro preferenze. Bonus: premio d’incentivo riconosciuto ai venditori di un’azienda. Significa anche tagliando, coupon che dà diritto a qualche vantaggio promozionale. Case history: spiegazione di un fatto, azione, fenomeno attraverso un esempio concreto; molto utilizzato nei corsi di formazione, soprattutto in quelli di marketing, per completare, anche attraverso un dibattito tra i partecipanti, l’acquisizione di concetti teorici. Brand: marca di un prodotto o divisione di un’azienda per specializzazione. Ciclo di vita del prodotto: descrive, basandosi sull’andamento delle vendite nel tempo, il passaggio di un prodotto attraverso quattro stadi successivi: introduzione, sviluppo, maturità, declino che corrispondono ad altrettante tipiche situazioni della domanda. Brand awareness: capacità dei consumatori di riconoscere un marchio e di associarlo correttamente a un prodotto, a una linea di prodotti o a un’impresa. Check list: lista di controllo. Elenco delle operazioni che una persona deve fare in sequenza per effettuare correttamente un determinato lavoro o programma. Brand image: immagine di marca. Co-Branding: utilizzo congiunto di due o più marchi legati a diverse immagini aziendali o di prodotto. L’operazione si traduce, sul Web, nell’affiancamento del logo dei partner sulla stessa pagina, così da offrire all’utente in modo immediato l’abbinamento dei due marchi e delle loro immagini in uno specifico sito o per un evento particolare. Brand positioning: posizione e ruolo di una marca in relazione ai bisogni che intende soddisfare. Brand strategy: tutto ciò che concerne gli aspetti della marca, e dalla distribuzione al packaging e che costituisce la base del piano di marketing. Break even point: punto di pareggio. Budget: bilancio di previsione; stima delle entrate e delle spese relative ad un periodo di esercizio o ad un esercizio intero. In esso sono indicati anche gli obiettivi da raggiungere. Nella comunicazione, oggi, con questo termine si intende semplicemente l’ammontare della spesa di una campagna pubblicitaria. Co-marketing: azione attraverso la quale due o più imprese lanciano messaggi congiunti per ottenere un determinato obiettivo di vendita. Competitor: chi compete con altri. L’espressione indica le aziende che si fanno concorrenza in uno stesso mercato. Consumer Research: ricerca sul consumatore. Business to business: attività aziendale (in genere di comunicazione) rivolta a un’altra impresa e non al consumatore finale. 40 Consumer test: test sul consumatore. 41 Core business: è il nocciolo duro dell’attività di un’azienda, la ragione solida della sua esistenza sul mercato. Corporate: identità L’insieme delle norme che regolano l’utilizzo del marchio e di ogni altro elemento verbale e visivo all’interno della comunicazione di un’impresa. Corporate image: è la reputazione di cui gode l’impresa presso il pubblico, come risultato di tutti gli elementi della comunicazione tra azienda e mercato. Customer satisfaction: soddisfazione del cliente. Si misura con appositi metodi. Direct mail: invio di materiale informativo, promozionale e pubblicitario o di una proposta di vendita fatta dall’azienda, per posta al recapito del cliente potenziale. Direct marketing: tipo di comunicazione che porta il consumatore ad entrare in contatto diretto (telefono, posta, e-mail) con l’azienda, per la richiesta di ulteriori informazioni, per la domanda di un campione del prodotto o di altro materiale promozionale, oppure per l’acquisto diretto di un prodotto. Il direct marketing non necessariamente ha come finalità di arrivare alla vendita di un prodotto, ma spesso ha il solo scopo di indirizzare il consumatore ad un determinato punto vendita o di ottenere informazioni su di lui. Web sono le informazioni ricavate dalle risposte degli utenti ai Web form, che vanno ad arricchire il marketing database. Franchising: formula distributiva in cui il titolare di un marchio concede lo sfruttamento del marchio stesso, dei suoi prodotti e del know how ad un dettagliante all’interno di un contratto. Holding: società che controlla l’attività di altre società detenendo la maggioranza delle loro azioni. Internal marketing: utilizzazione delle tecniche del marketing per affrontare i problemi di gestione e comunicazione col personale. Joint-venture: associazione di due o più imprese per l’attuazione di un determinato progetto industriale o commerciale. Just in time: organizzazione di processo, logistica e informatica che permette di produrre e spedire solo quello che serve, risparmian- do il più possibile scorte e giacenze in magazzino. Licensing: cessione temporanea a pagamento del diritto all’uso pubblicitario di un nome, di un Logo o di un Marchio. E-commerce: somma delle attività commerciali che si possono attuare via e-mail: domanda, risposta, informazioni, ordini, etc... Market oriented: si dice di un’azienda che nella sua strategia dà la priorità alle esigenze del mercato; cioè opera in funzione delle caratteristiche dei consumatori e dei vincoli che devono essere superati per soddisfarli. Fading: caduta dell’appeal di una campagna pubblicitaria. Feed-back: ritorno informativo. Un tipico esempio sul Marketing: identificazione dei bisogni e della loro possibile soddisfazione con merci o servizi adeguati. 42 43 In realtà, gli esperti non sono concordi sulla definizione di marketing: secondo alcuni è tutto ciò che non è amministrazione o produzione. Per altri poi il marketing è genericamente tutto ciò che concorre a portare l’azienda sul mercato. Marketing dei servizi: attività di marketing fatta dalle imprese del settore terziario. Il marketing dei servizi si riferisce a un settore produttivo che ha raggiunto primaria importanza nelle economie avanzate e che è caratterizzato da peculiarità specifiche che ne giustificano una trattazione autonoma. Marketing differenziato: preso atto che il mercato è un insieme non omogeneo di bisogni ed esigenze nei confronti di un prodotto, l’azienda lo segmenta, sceglie i segmenti cui rivolgersi e infine mette a punto una serie di marketing mix differenti per ciascuno di essi. Il contrario di marketing indifferenziato. Marketing indifferenziato: strategia che si basa nel presupposto che il mercato cui l’azienda si rivolge sia omogeneo e quindi non segmentato. Marketing mix: combinazione dei fattori di marketing dell’impresa. Riguarda tipicamente le decisioni relative al prodotto, al prezzo, alla pubblicità, alla promozione, ai canali di distribuzione e alla rete di vendita. L’ottimizzazione del marketing mix è il miglior uso combinato nella gestione e nella destinazione delle risorse tra i fattori descritti. Merchandising: complesso di attività che hanno lo scopo di promuovere le vendite una volta che la merce abbia raggiunto il punto di vendita stesso; per esempio confezione, esposizione, sconti, offerte speciali, distri44 buzione di materiale promozionale. Tale attività può essere svolta dal fornitore, dal venditore o da entrambi. Mission: missione. I valori e gli obiettivi di un’azienda, il suo core business, i vantaggi competitivi che intende mantenere, consolidare o raggiungere, la sua funzione all’interno della società, nonché le politiche aziendali che intende adottare per conseguire gli obiettivi che essa si è posti. One shot: singola azione di marketing. Usato nel direct marke- ting per riferirsi ad un solo invio per la vendita di un prodotto. Opt-In email (Permission Marketing): e-mail pubblicitaria o informativa mandata ad una lista di utenti che hanno acconsentito di ricevere messaggi pubblicitari in target ai loro interessi. Panel: gruppo di persone scelte per effettuare rilevazioni continuative su atteggiamenti o comportamenti di consumo. Pianificazione di marketing: processo normalizzato che si concretizza in piani atti al raggiungimento di determinati obiettivi di mercato. In particolare con pianificazione di marketing si intende quella parte della pianificazione aziendale che si riferisce diretta- mente al rapporto impresa/mercato. Tuttavia è assai difficile trovare un confine fra la pianificazione di marketing e la pianificazione aziendale essendo le due intimamente compenetrate sicché ogni definizione è comunque una forzatura. 45 Positioning: ruolo che si vuole conferire ad un’impresa, un prodotto o un servizio, attraverso la comunicazione pubblicitaria. Ri- guarda sia la sfera emotiva sia quella concreta relativa alla qualità e al prezzo. Product oriented: si riferisce all’impresa che opera mettendo in primo piano il prodotto, realizzato in base alle caratteristiche peculiari dei propri impianti, invece di seguire le richieste specifiche del mercato. È l’opposto di market oriented. Promotion (promo): azione promozionale, l’insieme dei metodi per stimolare le vendite. Prospect: cliente potenziale. Utilizzato sia per il consumatore finale sia per gli intermediari commerciali. Royalty: prezzo pagato al proprietario per l’utilizzo di un marchio, di un brevetto, di un’immagine pubblicitaria fotografica o illustrata. Redemption: risultato in termini assoluti o percentuali di un’operazione promozionale o di vendita. In termini percentuali è il rap- porto tra il numero di risposte ottenute e il numero totale di contatti presi in considerazione per una determinata iniziativa di marketing. In un’azione di direct marketing è il rapporto fra il numero di risposte e il numero dei messaggi inviati. Sales test: tecnica consistente nel lancio di un prodotto in un’area campione del territorio nazionale. Target: letteralmente significa “bersaglio”. È il gruppo di consumatori verso il quale l’impresa rivolge la propria azione commerciale. La corretta definizione del target richiede lo sviluppo di un approccio sistematico. Dall’analisi dei bisogni del mercato si passa alla verifica dell’esistenza di un potenziale economico, alla identificazione dei confini del mercato e infine alla scelta dei segmenti, o parti di mercato, da prendere in considerazione. L’identificazione del target include informazioni quali età, sesso, cultura, posizione sociale, stile di vita, etc... Target group: gruppo di individui ai quali è diretta un’azione di marketing, in particolare una comunicazione pubblicitaria. Target market: segmento di mercato o insieme di consumatori cui l’azienda si rivolge. Trade marketing: le attività di marketing dirette agli intermediari commerciali, come dettaglianti, rivenditori, agenti e così via. COMUNICAZIONE Above the line: ogni tipo di pubblicità che impiega i grandi mezzi classici - stampa, televisione, radio, cinema, affissione - . Advertising: pubblicità pagata, effettuata tramite “media” per comunicare prodotti, servizi o l’immagine di un’azienda. Advertising plan: Programma pubblicitario. Sponsor: patrocinatore. Colui che finanzia una ricerca, una impresa, dandogli anche il proprio nome. 46 47 Advertising media: i mezzi di comunicazione classici della pubblicità (stampa, televisione, radio, affissioni, cinema). Annual report: relazione annuale pubblicata dall’organizzazione e rivolta ai pubblici esterni ed interni. Fornisce informazioni sul bilancio e sui risultati aziendali. Artwork: bozzetto finale contenente tutti gli elementi definitivi di un annuncio pubblicitario: foto e/o illustrazioni, testi composti, marchi azienda/prodotto. Awareness: misura per valutare la notorietà della pubblicità, della marca. Banner: il banner è un elemento pubblicitario utilizzato sul web. Può essere immaginato come l’equivalente di un manifesto tradizionale. Esistono diversi formati di banner, tutti standardizzati dal IAB. Below the line: forme di comunicazione diverse della pubblicità. Le principali sono: direct marketing, promozioni, sponsorizzazioni e pubbliche relazioni. nire in termini più precisi un’iniziativa. Brochure: breve opuscolo pubblicitario, caratterizzato spesso da una rilegatura di prestigio. Caption: elemento della comunicazione evidenziato con segni grafici o colori diversi all’interno di una pagina pubblicitaria. Claim: promessa principale fatta al consumatore in campagna di comunicazione. Comunicazione aziendale: nel marketing. E’ l’insieme di tutti gli strumenti con cui l’azienda si presenta nel mercato; per esempio pubblicità, promozione, pubbliche relazioni, packaging, sponsorizzazioni e direct marketing. Competitive advertising: pubblicità comparativa, o competitiva. Si riferisce a campagne pubblicitarie esplicitamente concorrenziali. Concept: concetto, motivo ispiratore di una campagna pubblicitaria e delle sue componenti. Body copy: la parte scritta di un annuncio pubblicitario in cui sono descritte le caratteristiche dell’azienda e/o del prodotto presentato. Copy: parte scritta di un avviso pubblicitario. Nei messaggi televisivi prende il nome di Script. Bozzetto: schizzo di un annuncio pubblicitario, sul quale compaiono, oltre le figure, gli ingombri del testo e, in genere, l’headline. Viene chiamato anche “rough”. Copy strategy: Il documento che contiene la strategia creativa della campagna pubblicitaria: che cosa si vuol dire, a chi si vuol dirlo e in che modo. Brief: documento che riassume gli obiettivi di una campagna pubblicitaria o di una ricerca di marketing, le caratteristiche del mercato potenziale ed eventualmente altre informazioni ritenute necessarie per defi- Copy test: Sondaggio condotto presso i lettori e i telespettatori per valutare l’impatto, il grado di comprensione, l’interesse e la memo- rabilità di un messaggio. 48 49 Copywriter: chi nell’agenzia ha il compito di ideare i testi pubblicitari. Svolge la sua attività creativa in stretto collegamento con l’art director. Database: archivio o insieme di archivi di dati digitali. Può contenere e ordinare secondo vari criteri un’enorme quantità di informazioni. Dépliant: pieghevole, foglio pubblicitario a più facciate. Designer: grafico, architetto. In agenzia si preferisce usare il termine Visualizer. Format: impaginazione grafica tipica e distintiva della comunica- zione di un’azienda. Headline: In un annuncio pubblicitario è la parte del testo che apre il messaggio e che viene messa in risalto, usando tra l’altro caratteri di stampa più grandi (e di solito in maiuscolo) per attirare l’attenzione. Solitamente sintetizza il tema della comunicazione o della campagna. Questo termine viene ora utilizzato al posto di slogan, parola non amata dai pubblicitari. Immagine coordinata: è l’immagine che un’organizzazione trasmette attraverso gli elementi estetici che la caratterizzano: dall’arredamento all’ambiente, dalla grafica all’imballaggio, al design dei prodotti, alla segnaletica, alle carte da lettere etc. Impression: indica l’avvenuta visualizzazione di un banner da parte di un utente. I banner sono spesso venduti a costo per impression. Il dato viene registrato dal server web quando un utente, visualizzando la pagina, scarica sul suo pc il file immagine o oggetto a cui si riferisce l’annuncio pubblicitario. 50 Keyword: parola chiave. Si possono utilizzare le keyword come formula di distribuzione degli annunci pubblicitari, sui motori di ricerca e sui portali. L’inserzionista può sfruttare pubblicitariamente gli esiti delle ricerche effettuate dagli utenti, acquistando alcune parole chiave che, associate alla ricerca effettuata, portano all’esposizione degli annunci relativi al tema della parola chiave selezionata. Le keyword possono essere vendute ad un costo predefinito o per CPI (cost per impression). Layout: disposizione appropriata degli elementi che compongono un annuncio pubblicitario: figure, headline, body copy. Consente di visualizzare il messaggio prima di passare all’esecutivo. Indica anche la disposizione degli scaffali in un punto vendita. Leaflet: volantino pubblicitario usato soprattutto nella distribuzione porta a porta. Logo o Logotipo: simbolo grafico che identifica un’impresa. Può diventarne anche il marchio. Marchio: quella parte della marca che è riconoscibile ma non è pronunciabile, come un simbolo, un disegno, un colore o un tipo di iscrizione caratteristici. Mock up: Facsimile di un prodotto o di una confezione per le riprese fotografiche o filmate. Packaging: confezione o studio della confezione. Elemento di estrema importanza per la differenziazione e la personalizzazione del prodotto oltre che per la sua distribuzione fisica e la sua esposizione nei punti vendita. 51 Pay-off: frase conclusiva di un annuncio pubblicitario. Spesso è posta dopo la marea per qualificare e rafforzare la comunicazione. Si presta a essere l’elemento di continuità di campagne pubblicitarie diverse. Portfolio: Pubblicazione che presenta una nuova campagna o un nuovo prodotto ad un target qualificato di venditori o intermediari commerciali. Per estensione, si utilizza anche per indicare la raccolta delle campagne realizzate da un’agenzia o da un gruppo creativo, e le immagine d’archivio di un fotografo o di un illustratore. In questo caso è utilizzato anche il termine “book”. Publicity: pubblicità veicolata dal prodotto stesso attraverso il suo packaging esposto sul punto vendita. Il termine può indicare anche pubblicità istituzionale o redazionale. Reason why: nel messaggio pubblicitario, indica la ragione per la quale si dovrebbe acquistare il prodotto. Réclame: qualsiasi forma di pubblicità, sussurrata o gridata, stampata o proiettata, sul cartellone o in televisione. Rough: abbozzo di un annuncio pubblicitario. Sponsorship (Sponsorizzazione): È una forma di comunicazione che consiste nell’associare il proprio marchio, prodotto o servizio ad un personaggio, un’organizzazione, un sito o un evento noti e riconosciuti. Nella sponsorship si fa ricorso alla costante presenza dell’immagine del marchio, prodotto o servizio che si vuole promuovere. È la forma di promozione più adatta a campagne branding estese e ad iniziative di co-branding. 52 Storyboard: sequenza di bozzetti e didascalie che riassumono uno spot TV e il relativo testo. Serve per la presentazione al cliente prima dello shooting. Subsidiary appeal: parte della comunicazione, visiva o verbale, che costituisce un elemento di attrazione di secondaria importanza, a semplice supporto degli elementi di richiamo principali. Teaser: tecnica che ha lo scopo di creare un clima di aspettativa nel pubblico senza nominare il prodotto al quale si riferisce. Solo in una fase di campagna successiva il “segreto” verrà svelato. Top-down: processo comunicativo di natura esclusivamente informativa, istruttiva e prescrittiva, che fluisce lungo una sola via, verticale e discendente, da una posizione preminente a una subor- dinata, senza tener conto dell’azione di feedback da parte del destinatario. Vision: espressione sintetica e capace di colpire emotivamente che illustra le mete prefissate dall’impresa, la cultura di cui è permeata, la sua visione del futuro, ecc. Visual: Identità, insieme di norme che regolano l’utilizzo del marchio e di ogni componente della comunicazione: posizione del mar- chio e delle scritte, distribuzione degli spazi e dei pesi, utilizzo dei colori, etc... Visual: la parte che “si vede” di un annuncio stampa, la sua impostazione grafica. E composto, a seconda dei casi, dalla fotografia o dai disegni utilizzati, dai caratteri e dalla grandezza con cui sono scritte l’head line e la body copy. 53 RELAZIONI PUBBLICHE Art buyer: persona che all’interno di un’agenzia di pubblicità si occupa del reperimento delle persone, degli oggetti e di tutto ciò che è necessario per definire la location e la realizzazione della campagna. Brain storming: metodo decisionale consistente in sessioni intensive di dibattito volte a stimolare proposte e a identificare la solu- zione migliore. Le regole generali di una seduta di brain storming sono: esclusione di ogni giudizio critico; accettazione di ogni forma di proposta; produzione di un gran numero di idee; sintesi delle idee espresse. Direct mail: invio di materiale informativo, promozionale e pubblicitario o di una proposta di vendita fatta dall’azienda, per posta al recapito del cliente potenziale. Door-to-door: vendita di prodotti o distribuzione di materiale promozionale direttamente al domicilio del consumatore. E-learning: electronic learning, ovvero formazione tramite mezzo informatico multimediale. Spesso viene associato al Distance Learning, cioè alla formazione a distanza. Editorial advertising: pubblicità redazionale. Brief: documento che riassume gli obiettivi di una campagna pubblicitaria o di una ricerca di marketing, le caratteristiche del mercato potenziale ed eventualmente altre informazioni ritenute necessarie per definire in termini più precisi un’iniziativa. Focus group: Sistema di rilevamento opinioni che consiste nel formare un gruppo rappresentativo di persone, nel sottoporle a un certo messaggio e nel farle conversare fra di loro per osservare come reagiscono al messaggio. Briefing: passaggio delle informazioni e delle istruzioni necessarie per l’ideazione di un progetto di comunicazione. Consiste nella messa a punto del brief. Form: modulo virtuale, da compilare on line, che viene inviato al server. I form sono un’utilissima fonte di informazioni sull’utenza. Close up: immagine fotografica in primo piano della confezione del prodotto o del prodotto stesso. Front line: il personale di prima linea - l’impiegato di sportello, il commesso di negozio, la persona che risponde al telefono etc. -. Convention: incontro eccezionale o periodico per festeggiare una ricorrenza, celebrare un risultato positivo, galvanizzare le forze ven- dita. Database: archivio o insieme di archivi di dati digitali. Può contenere e ordinare secondo vari criteri un’enorme quantità di informazioni. 54 Gadget: oggetto dato in regalo all’acquirente di un prodotto, a scopo di promozione delle vendite. Home test: test sul prodotto effettuato in due momenti. Il primo è un’intervista al potenziale consumatore; il secondo, dopo aver lasciato il prodotto in prova, serve a raccogliere giudizi e suggerimenti. 55 House organ: periodico realizzato e distribuito da un’azienda con finalità principale di valorizzare la propria immagine e di instaurare un rapporto continuativo con i propri clienti e/o dipendenti. Joint advertising campaign: pubblicità fatta insieme da due aziende con prodotti complementari: ad esempio detersivi e lavatrici. Know how: complesso delle cognizioni scientifiche, tecnologiche, manageriali che consentono il funzionamento di un sistema. Lead: attacco di un articolo o di una nota di agenzia stampa. Media trainin: addestramento da parte dell’Ufficio stampa dei dirigenti di un’azienda a confrontarsi con i mezzi di comunicazione di massa. Merchandising: complesso di attività che hanno lo scopo di promuovere le vendite una volta che la merce abbia raggiunto il punto di vendita stesso; per esempio confezione, esposizione, sconti, offerte speciali, distribuzione di materiale promozionale. Tale attività può essere svolta dal fornitore, dal venditore o da entrambi. Mailing: Invio per corrispondenza al recapito del cliente potenziale di una proposta di vendita o di materiale promozionale. Gli elementi di un mailing sono: la busta, il depliant illustrativo, la lettera che descrive il prodotto e invita il lettore a fare l’ordine e, infine, la cartolina d’ordine. Mailing list: elenco di nominativi di persone fisiche o società cui recapitare per posta materiale promozionale o una proposta di vendita. Mailing shot: singola azione di invii in una campagna di vendite per corrispondenza. Newsletter: pubblicazione, in genere di poche pagine, che riporta notizie scritte in modo sintetico. Ha per oggetto settori specifici e viene distribuita normalmente su abbonamento o allegata a giornali. Opinion leaders: persone la cui influenza è determinante per la diffusione di un certo modello di comportamento o di un certo bene di consumo. Post-test: sondaggio in cui si controlla a posteriori il successo di una campagna pubblicitaria. PR Public Relations: attività di comunicazione dell’impresa tendente ad ottenere un ambiente positivamente predisposto all’impresa e ai suoi prodotti, attraverso contatti con persone di una qualche influenza. Fra le azioni di PR: articoli redazionali, citazioni da parte di mass media, partecipazione ad iniziative di richiamo, incontri con opinion leader, etc... Per estensione, con il termine PR si definiscono anche i professionisti del settore. Press-tour: consiste nella organizzazione di un viaggio, al quale vengono invitatati rappresentanti della stampa, in occasione del quale evidenziare i messaggi dell’organizzazione e affrontare temi di suo interesse. Problem solving: tecnica di focalizzazione su modalità da attuare per la soluzione di uno specifico problema. 56 57 Recall: indice del successo di una campagna pubblicitaria a distanza di tempo. Who, Where, When, What, Why: Chi, dove, quando, che cosa, perché. Formula utilizzata per realizzare in modo sintetico ed esauriente un pezzo giornalistico, o per verificare il grado di chiarezza di un documento o di un comunicato stampa. 58 59 NOTE __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ _________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ _________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ 60 __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ 61 __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ _________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ _________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ __________________________________________ 62 zzo, e m O U T il trova scegli la viaività, t della crea e poi 63 64