Lasciate le cose terrene ho rivolto il cannocchiale al

L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata nell’ambito delle attività promosse dal
Progetto Nazionale Lauree Scientifiche celebra non solo il Galileo scienziato
e filosofo ma anche l’uomo e il protagonista, quale egli fu, della cultura del
suo tempo.
Il Progetto Lauree Scientifiche (in breve PLS) parte nel 2004 con l’obiettivo principale di con-
Anno Internazionale dell’Astronomia ed Anno Galileiano
Anno Internazionale
dell’Astronomia 2009
Progetto Lauree Scientifiche
Azioni Generali
Università di Roma Tor Vergata
Facoltà di Scienze MFN
Facoltà di Lettere e Filosofia
trastare la crisi delle vocazioni scientifiche che, seppur comune a quasi tutti i paesi dell’OCSE,
ha l’inevitabile risultato di una perdita di competitività italiana nella scienza e nell’alta tecnologia.
Nato da un programma di collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, la Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie e Confindustria, il PLS si
è sempre più focalizzato sulla necessità di far dialogare e lavorare insieme mondi storicamente
distanti come quelli della istruzione, della formazione e della produzione. In altre parole, si è
voluto creare un raccordo forte tra istruzione superiore, formazione universitaria e mondo del
lavoro, introducendo modalità innovative di collaborazione tra scuola e università e tra università e mondo del lavoro, al fine di realizzare un orientamento formativo dei giovani degli
ultimi tre anni delle scuole secondarie superiori di secondo grado che porti a scelte mature e
consapevoli dei percorsi universitari.
2068 scuole coinvolte, 854 istituzioni tra università, aziende e associazioni industriali, 619 stage
attivati: questi sono i numeri che parlano del successo della prima fase del progetto, un successo che ha portato negli ultimi 4 anni ad un aumento del 18% delle immatricolazioni ai corsi
di laurea delle scienze di base: matematica, fisica, chimica e scienza dei materiali. Tutto questo grazie alla struttura del progetto stesso, che attraverso laboratori, tirocini e workshop ha
permesso di ripensare l’insegnamento di discipline giudicate più volte come “noiose e ostiche”
realizzando laboratori che mettessero al centro delle loro attività lo studente ed il suo processo
di apprendimento, discutendo e rendendo più familiari le applicazioni della scienza e della
tecnologia alla vita quotidiana, introducendo in maniera semplice i problemi ancora aperti
della ricerca scientifica corrente.
La diffusione della cultura scientifico-tecnologica e l’insegnamento delle materie scientifiche nella
scuola secondaria di secondo grado hanno un ruolo strategico per il futuro del Paese: la formazione completa delle persone è un beneficio che va al di là dell’ambito individuale con ricadute su tutta la comunità, sia sul piano sociale che su quello economico. È quindi questa la
linea lungo la quale il PLS continuerà a muoversi nei prossimi due anni di attività.
www.progettolaureescientifiche.it
Ufficio Stampa:
Simona Davoli
Giordano Amicucci
Organizzazione a cura di:
protagonista della cultura del suo tempo
“Lasciate le cose terrene
ho rivolto il cannocchiale al cielo,
e ho scoperto migliaia di mondi,
che nessuno aveva mai visto” *
10 dicembre 2009 incontro con le scuole
Auditorium della Facoltà di Lettere e Filosofia
Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Via Columbia 1, Roma
Associazione ScienzImpresa
c/o Dipartimento di Fisica – Università degli Studi di Roma Tor Vergata
E-mail [email protected]
Tel. +39 06 72594053 – Fax. +39 06 2023507
* Così scrive Galileo nel “Sidereus Nuncius” descrivendo le proprie ricerche che hanno
rivoluzionato non solo l’astronomia ma anche il rapporto degli uomini con la volta celeste.
Galileo Galilei è una delle figure che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo delle conoscenze umane. Il ‘metodo scientifico’ da lui teorizzato ha aperto una nuova era nella ricerca,
decretando il progresso scientifico in diversi campi del sapere. È grazie a lui che si è diffuso un
nuovo modo di fare scienza, fondato non più soltanto sull’osservazione diretta della natura,
bensì sull’utilizzo degli strumenti scientifici e della matematica.
Galileo nasce nel 1564 a Pisa, studioso poliedrico, si interessa sia di scienza che di letteratura. Insegna prima nell’ateneo di Pisa e poi si trasferisce all’Università di Padova dove lavora per diciotto anni.
Nel 1604 l’apparizione di una supernova riaccende in lui l’interesse per i dibattiti sulla cosmologia aristotelica. Qualche anno dopo, mentre è intento a scrivere un trattato di meccanica, Galileo
viene a conoscenza dell’invenzione del telescopio da parte di alcuni olandesi e in breve perfeziona lo strumento, realizzando cannocchiali di grande qualità ottica.
Nel 1609 il primo telescopio galileiano è rivolto al cielo, e attraverso il suo l’utilizzo, lo scienziato scopre le montagne della Luna, gli astri che formano la Via Lattea, le nuove stelle fisse e i quattro satelliti di Giove che chiama Astri Medicei in onore del Granduca di Toscana Cosimo II.
Nel marzo dell’anno successivo fa pubblicare a Venezia il Sidereus Nuncius che descrive i nuovi
corpi celesti da lui scoperti: il libro suscita enorme interesse e scalpore in tutta Europa. L’interpretazione che Galileo concede delle sue scoperte confuta, infatti, la teoria tolemaica del moto,
adottata ufficialmente nel mondo scientifico e religioso dell’epoca.
Nel 1613 scrive Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti. Nel libro, prima pubblicazione scientifica dell’Accademia dei Lincei, dimostra con osservazioni e argomentazioni
geometriche che le macchie solari appartengono alla superficie stessa del Sole e si spostano a
causa della rotazione della nostra stella.
Pubblica nel 1632 il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo in cui le teorie, copernicana e tolemaica, vengono messe a confronto dimostrando che quest’ultima è oramai superata. Come è
noto il trattato nel 1633 viene sequestrato e Galileo è costretto a presentarsi, quasi settantenne e malato, al cospetto del Sant’Uffizio. Lo scienziato è processato per eresia, accusa da
cui la Chiesa lo assolverà nel 1992.
Condannato alla prigione a vita è costretto ad abiurare pubblicamente. Subito dopo gli viene concesso
di scontare la pena nella sua villa di Arcetri, vicino Firenze, dove muore l’8 gennaio 1642.
PROGRAMMA
Una replica del telescopio di Galileo a bassissimo costo!
Materiale
• 2 lenti da occhiale (reperibili presso qualunque
ottico): 1 lente convergente da 1 diottria di 30
mm di diametro (obiettivo); 1 lente divergente da
–20 diottrie di 30 mm di diametro (oculare). Le
lenti devono essere semplici, senza alcun
trattamento antiriflesso • 1 tubo di pvc di circa
30 mm di diametro (leggermente più piccolo della
prima lente) e lungo circa 90 cm • 1 tubo di pvc
più piccolo che scorra nel primo tubo, di lunghezza
circa 15 cm • cartone • nastro adesivo robusto
(il nastro “americano” o “gaffer” è ideale).
Nota Il diametro delle lenti può essere
leggermente modificato per raccordarsi al tubo
trovato: assicuratevi che siano appena più larghe
dei vostri tubi.
Realizzazione 1. Tagliate il tubo più lungo in
modo che la sua lunghezza sia di circa 90 cm.
2. Controllate che il tubo più piccolo possa
scorrere all’interno di quello più grande con
sufficiente attrito per bloccarsi (potete provare a
tagliare il tubo corto lungo la sua lunghezza per
un 10 cm, quasi dividendolo in due metà per
lungo: le due fessure gli permetteranno di
stringersi e di entrare nel tubo più lungo).
3. Ricavate dal cartone due dischi forati: il primo,
30 mm il diametro esterno e 15 mm il diametro
del buco interno; il secondo, 30 mm il diametro
esterno e 25 mm il diametro del buco interno.
4. Ponete il primo disco sulla lente da 1 diottria
e, con il nastro adesivo, fissate lente e diaframma
ad una estremità del tubo più lungo. Questo è
l’obiettivo del telescopio. 5. Ponete il secondo
disco sulla lente da –20 diottrie e, con il nastro
adesivo, fissate lente e diaframma ad una
estremità (eventualmente, quella che non avete
tagliato) del tubo corto. Questo è l’oculare del
telescopio. 6. Inserite il tubo più corto in quello
più lungo. 7. Ricoprite il tubo esterno con carta
antichizzata (o cuoio) per riprodurre l’aspetto dei
primi telescopi. Il telescopio è realizzato.
Osservazione Accostate l’occhio all’oculare:
guardando un oggetto (ad esempio un albero)
distante, fate scorrere il tubo più corto finché non
vedrete a fuoco una piccola immagine al centro
del vostro campo di vista.
Avvertenza Il campo di vista di un telescopio
galileiano è molto piccolo e l’uso è più difficile
rispetto ai binocoli o piccoli telescopi
attualmente in commercio. Tuttavia avrete
l’emozione di osservare il cielo come lo osservò
per la prima volta Galileo Galilei.
Attenzione: non guardate mai il sole con il
telescopio! Avreste gravissimi danni all’occhio!
Galilei osservava il sole per proiezione, mai
guardando direttamente nel telescopio.
9.30
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12.05
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Saluti delle Autorità
Francesco Berrilli — Il “perspicillum” di Galileo
Roberto Buonanno — Galileo e i Gesuiti a Roma
Antonella Canini — Le scienze botaniche viste con il microscopio di Galileo
Andrea Gareffi — I conti sbagliati di Galileo
Stefano Gallo — Galileo e la cultura artistica
Lucio Russo — La scoperta della forma parabolica della traiettoria dei gravi
Nicola Vittorio — Scienza e società della conoscenza
Conduce Giampaolo Cerri, giornalista, direttore di Campus
Direzione organizzativa Liù M. Catena
Più di mille iniziative, centinaia di seminari e tantissime persone coinvolte.
È questa la fotografia dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009 (IYA 2009) voluto dall’UNESCO in collaborazione con l’Unione Astronomica Internazionale. In Italia, su incarico del MIUR, è
l’Istituto Nazionale di Astrofisica a coordinarne le iniziative. La manifestazione punta a far riscoprire
ai ragazzi, attraverso l’osservazione del cielo, il proprio posto nell’Universo.
Il 2009 è stato scelto come anno dell’Astronomia poiché coincide con una serie di anniversari di importanti eventi scientifici, come il quattrocentesimo anniversario dall’anno in cui Galileo Galilei
scrutò per la prima volta il cielo con il telescopio, scoprendo i rilievi della Luna, i satelliti di Giove,
le fasi di Venere e le macchie solari.
Fu il primo passo per lo sviluppo del pensiero scientifico moderno, e quest’incontro nasce proprio dall’esigenza di celebrare l’uomo e lo scienziato che ha contribuito a cambiare la storia, la nostra cultura
e la conoscenza scientifica.