VISITA AL MUSEO GALILEO GALILEI a cura di Raul Bruscoli 2° A Finalmente è arrivato il giorno della visita al Museo di Galileo Galilei. Ci ero già stato alle elementari ma mi ha fatto davvero piacere tornarci! Appena arrivati, siamo entrati un una stanza dove c’erano tanti oggetti: dagli antichi archibugi, a vari strumenti usati dai marinai e dagli esploratori per orientarsi guardando le stelle. C’erano anche alcuni orologi e alcune pagine di libro scritte a mano proprio da Galileo Galilei con le spiegazioni delle sue scoperte e le sue teorie. Ad un certo punto è entrato un personaggio vestito da Galileo Galilei! Non ce lo aspettavamo! Ha iniziato a parlarci con un linguaggio antico, per esempio ha chiamato la nostra Prof. Ciampi “Madonna” e poi si è rivolto a me chiamandomi “Messere”!! Ha iniziato a raccontarci come ha fatto a costruire il telescopio e ci ha raccontato tutte le scoperte che ha potuto fare proprio grazie a questo strumento. Ci ha anche spiegato la sua scoperta sulla luna, cioè che non era piatta ma rotonda e che la sua superficie non era liscia ma c’erano dei rilievi. Questo è un acquerello fatto proprio da Galileo Galilei sulla luna, che lui osservava guardandola con il suo telescopio. E poi aveva scoperto che anche Venere aveva le fasi lunari e quindi era un pianeta e non una stella. Galileo ci ha accompagnato per tutto il percorso del museo, facendoci vedere varie sale. Quella più suggestiva è sicuramente quella dove c’era la Sfera Armillare costruita da Antonio Santucci. Sono serviti 5 anni per costruirla ed è composta da tanti cerchi che ruotano intorno alla terra e mostra come si muove il sistema celeste. In parte è ricostruita ma in gran parte è composta dai pezzi originali ed è davvero imponente. Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stato l’astrolabio costruito dagli arabi. E’ uno strumento che serviva a capire la propria posizione. Si tratta di un grande medaglione di metallo su cui è rappresentato il cielo. Al centro c’è un foro da cui partono tre lancette che dovevano essere posizionate una sul giorno, una sul segno zodiacale e dal foro si inquadrava la stella polare, spostando la terza lancetta si poteva individuare la posizione in cui ci si trovava. Ho scoperto che galileo ha inventato anche il compasso che lui chiamò compasso geografico militare perché serviva proprio per misurare le mappe (altezze e profondità) e anche le misure per i tiri dell’artiglieria. Abbiamo visto anche alcune reliquie di Galileo Galilei, ovvero tre dita (un pollice, il medio della mano destra e l’indice con la nocca della mano sinistra) e un dente.