Temi spazio, società Osservazioni astronomiche 2.0 0 di redazione | Pubblicato il 24 Ottobre 2011 09:38 Connettere dall’Italia il proprio computer a un telescopio in Giappone, e comandarlo per osservare una porzione di cielo. Oppure collegarsi dal Cile a un telescopio australiano e guardare in diretta un evento astronomico. Proprio come un ricercatore professionista, chiunque potrà avere accesso, attraverso Internet, a una rete di 17 “occhi” dislocati in tutto il mondo, per portare avanti un proprio progetto scientifico, personale o condiviso con altri appassionati. A renderlo possibile è Gloria, acronimo di GLObal Robotic telescopes Intelligent Array for eScience, un’iniziativa nuova e innovativa di citizen science, ovvero di scienza dal basso. Si tratta di un progetto europeo, finanziato nell’ambito del VII Programma Quadro; capofila è la facoltà di informatica della Universidad Politécnica di Madrid (Upm), ma l’impresa vede coinvolti in tutto 13 partner di otto Paesi, tra cui l’Italia, che partecipa attraverso l’Istituto di astrofisica spaziale dell'Inaf di Bologna, per un investimento di 2,5 milioni di euro in tre anni. I criteri per l’assegnazione del tempo di osservazione sui vari telescopi saranno stabiliti analogamente a quanto accade oggi per i centri di ricerca: su base meritocratica. Migliore sarà il progetto e più tempo verrà assegnato. La giuria chiamata a giudicare le proposte sarà, in questo caso, lo stesso popolo della rete, con una valutazione peer to peer (tra pari). “Il principio sarà quello del karma, già applicato con successo in molti siti Web 2.0: una sorta di reputazione, che aumenta o diminuisce in base al giudizio espresso dall’intera comunità degli utenti secondo dati criteri, come la validità delle proposte o la bontà dei risultati ottenuti. Questo per consentire a Gloria di produrre vera citizen science: scienza fatta dai cittadini”, ha spiegato Luciano Nicastro, astronomo presso lo Iasf. L’idea è di partire con i 17 telescopi professionali per poi espandere la rete e trasformare Gloria in una vera e propria “astronomia 2.0”. Infatti, oltre ad accedere ad altri strumenti di osservazione, sarà anche possibile mettere a disposizione, per il tempo desiderato, un proprio telescopio. L’ambizione è di avere in rete migliaia di occhi condivisi attraverso internet. C’è già una data per il primo appuntamento: il 5 giugno 2012 Venere transiterà davanti al Sole. L’evento non sarà visibile dal’Italia, ma potrà essere seguito via web o via satellite grazie a tre telescopi solari installati dal team di Gloria a Tromsø (in Norvegia), a Sapporo (in Giappone) e a Cairns (in Australia). tags: web 2.0, astronomia, telescopi Galileo Servizi Editoriali Parole per la scienza Galileo servizi editoriali è un service giornalistico che realizza inchieste per le principali testate italiane, sviluppa progetti di comunicazione per le aziende e gli enti di ricerca, produce formazione universitaria, organizza mostre, eventi, conferenze, realizza pubblicazioni su carta e siti web. La medicina di genere: una nuova prospettiva FONDAZIONE IL SOLE GROSSETO "Una lepre con la faccia da bambina". Laura Conti: scienziata, ambientalista, narratrice CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE Linux Day GROSSETO La bufala è servita L'ESPRESSO Piogge vulcaniche L'ESPRESSO Premio giornalistico per la divulgazione scientifica e sociale delle patologie endocrine ASSOCIAZIONE MEDICI ENDOCRINOLOGI © Galileo - Giornale di scienza e problemi globali Registrazione n° 76/97 del 14 febbraio 1997 Tribunale di Roma Code & Design by Exelab | Panimnd