Galileo Galilei è una delle figure che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo delle conoscenze umane. Il 'metodo scientifico' da lui teorizzato ha aperto una nuova era nella ricerca, decretando il progresso scientifico in diversi campi del sapere. E’ grazie a lui che si è diffuso un nuovo modo di fare scienza, fondato non più soltanto sull'osservazione diretta della natura, bensì sull'utilizzo degli strumenti scientifici e della matematica. Galileo nasce nel 1564 a Pisa, studioso poliedrico, si interessa sia di scienza che di letteratura. Insegna prima nell’ateneo di Pisa e poi si trasferisce all’Università di Padova dove lavora per diciotto anni. Nel 1604 l'apparizione di una supernova riaccende in lui l'interesse per i dibattiti sulla cosmologia aristotelica. Qualche anno dopo, mentre è intento a scrivere un trattato di meccanica, Galileo viene a conoscenza dell'invenzione del telescopio da parte di alcuni olandesi e in breve perfeziona lo strumento, realizzando cannocchiali di grande qualita` ottica. Nel 1609 il primo telescopio galileiano è rivolto al cielo, e attraverso il suo l’utilizzo, lo scienziato scopre le montagne della Luna, gli astri che formano la Via Lattea, le nuove stelle fisse e i quattro satelliti di Giove che chiama Astri Medicei in onore del Granduca di Toscana Cosimo II. Nel marzo dell’anno successivo fa pubblicare a Venezia il Sidereus Nuncius che descrive i nuovi corpi celesti da lui scoperti: il libro suscita enorme interesse e scalpore in tutta Europa. L'interpretazione che Galileo concede delle sue scoperte confuta, infatti, la teoria tolemaica del moto, adottata ufficialmente nel mondo scientifico e religioso dell'epoca. Nel 1613 scrive Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti. Nel libro, prima pubblicazione scientifica dell'Accademia dei Lincei, dimostra con osservazioni e argomentazioni geometriche che le macchie solari appartengono alla superficie stessa del Sole e si spostano a causa della rotazione della nostra stella. Pubblica nel 1632 il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo in cui le teorie, copernicana e tolemaica, vengono messe a confronto dimostrando che quest’ultima è oramai superata. Come è noto il trattato nel 1633 viene sequestrato e Galileo è costretto a presentarsi, quasi settantenne e malato, al cospetto del Sant’Uffizio. Lo scienziato è processato per eresia, accusa da cui la Chiesa lo assolverà nel 1992. Condannato alla prigione a vita, infine è costretto ad abiurare pubblicamente. Dopo qualche tempo gli viene concesso di scontare la pena nella sua villa di Arcetri, vicino Firenze, dove muore l’ 8 gennaio 1642.