Nietzsche un genio strumentalizzato Premessa Per avvalorare la teoria nazista dell’esistenza di una razza ariana pura, destinata a conquistare e comandare il mondo, il Führer utilizzò ogni possibile espediente.Tra le più autorevoli strumentalizzazioni concepite dal Reich trova posto la filosofia di Nietzsche. Principale autrice dell’occultazione dei testi di Nietzsche sarà la sorella Elisabeth, che però commise un errore grossolano e significativo. Elisabeth manipolò i testi del fratello rendendoli sistematici, e ben strutturati. Un grave sbaglio, visto che Nietzsche era famoso per l’anti-schematicità delle sue opere. La manipolazione dei testi di Nietzsche fu agevolata dal fatto che il filosofo tedesco era solito utilizzare aforismi, massime, e frasi profetiche, che potevano, e possono essere tutt’ora interpretati in più modi. Con la presenza di quest’ambiguità di fondo, fu molto difficile quindi riconoscere il vero Nietzsche dal falso Nietzsche nazista. Tra i temi più importanti del filosofo di Röcken, due erano quelli più cari ed utilizzati da Führer: il concetto di super uomo, e quello di volontà di potenza. Il Superuomo Il superuomo nietzschiano è l’uomo che riesce ad affrontare il caos della vita, senza rifugiarsi nelle comode certezze costruite dall’uomo, quali la figura di Dio, e la morale cristiana, Il superuomo sa anzi riordinare il caos con i propri valori, quelli vitali del Dio Dioniso, senza commiserazione della propria posizione scomoda all’interno del mondo, ma con forza, onore, e volontà. Nietzsche sottolinea soprattutto l’importanza da parte del superuomo di sapersi superare in ogni attività, o meglio con le parole dello stesso Nietzsche, “avere la potenza di tramontare”. Il superuomo si configura quindi, come un’entità umana che sa superare le difficoltà della vita proprio perché le accetta, e a differenza degli uomini che fuggono da essa. Bisogna notare a riguardo che Nietzsche non ha mai espressamente dichiarato il soggetto di tale teoria, come non lo ha fatto, per il concetto di “volontà di potenza”, in quanto per Nietzsche il superuomo è un essere profondo, che continua a “tornare” e quindi a mutare il proprio essere. Ma proprio in tale ambiguità il nazismo fonderà la sua idea di superuomo, delineando nell’èlite nazista, e nel popolo ariano i soggetti del messaggio nietzschiano. Secondo Hitler, il super uomo era l’uomo ariano, che tramite ogni mezzo, anche la violenza, avrebbe riordinato il mondo a secondo la differenza razziale. Quindi il superuomo nazista avrebbe trionfato su una massa di deboli e di schiavi. La Volontà di Potenza La volontà di potenza è per Nietzsche il modo d’essere proprio del superuomo. È la volontà di potenza che porta l’uomo a ergersi al di sopra del caos della vita, una volontà che è “virtù che dona”, è quindi una volontà che “si dispiega senza scopo, si dà senza volere nulla al di fuori di sé” (Pasqualotto). Se quindi la volontà di potenza permette al superuomo di accettare e viverre veramente la vita, allora la volontà di potenza è “volontà di vita”. Tale concetto è espresso in modo esauriente nello Zarathustra ove è scritto: “Dove ho trovato la vita, ho trovato anche volontà di potenza”. Quindi si può dire che il superuomo nietzschiano è volontà di potenza ovvero vita piena, una vita nella quale il superuomo prova a migliorarsi (a “tramontare”) sempre più, tramite i propri valori. Tali concetti così espressi risultano sbalorditivi, se associati a ciò che invece il Nazismo fece nel confronto delle vite di milioni di uomini. Il Nazionalsocialismo, distorse totalmente l’idea di volontà di potenza, facendolo divenire, un sinonimo di volontà di potere, bramosia di prevalere sugli altri, potenza espressa tramite la violenza e la soprafazione di ciò che è diverso. Una strumentalizzazione aberrante e vergognosa, che da una parte ha oltraggiato per molti anni la memoria di uno dei più grandi pensatori della storia umana, e che dall’altro ha fornito un tassello importantissimo per l’affermazione delle dottrine razziste del Nazismo. Le frasi che compromisero Nietzsche Qui di seguito vengono riportate alcune delle frasi di Nietzsche che presentano un significato ambiguo, alle quali si accennano possibili interpretazioni in chiave nazista. “I greci ci offrono un modello di razza e civiltà divenute pure: e speriamo che un giorno si riescano a realizzare anche una razza e una civiltà europee pure” (272, Aurora). È evidente come Hitler potesse fare affidamento su tale enunciazione, facendone risaltare un logica razzista, soprattutto in funzione delle parole “razza”, “civiltà”, “pure”, che erano comuni nel vocabolario nazista. Tale frase ha però una valenza tutt’altro che discriminatoria, infatti qui Nietzsche intendeva sottolineare quanto i popoli europei dovessero, concorrere a costruire delle civiltà in base ai modelli greci (con la ripresa dei valori dionisiaci), ritenuti dal filosofo ineguagliabili. “Vedete, io vi insegno il superuomo! Il superuomo è il senso della terra, La vostra volontà dica: sia il superuomo il senso della terra! Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di speranze ultraterrene! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure! Una volta il sacrilegio contro Dio era il sacrilegio più grande, ma Dio è morto, e sono morti con Dio anche quei sacrileghi. Commettere sacrilegio contro la terra è ora la cosa più spaventosa, e fare delle viscere dell'imperscrutabile maggior conto che del senso della terra! Un tempo l'anima guardava al corpo con disprezzo: e allora questo disprezzo era la cosa più alta: essa lo voleva macilento, orribile, affamato. Così pensava di sfuggire ad esso e alla terra.” Questo periodo, uno dei più importanti del “Così Parlò Zarathustra”, contiene il concetto di legame con la terra, da parte del superuomo, che deve dissuadere dal farsi intaccare dalle religioni che sostengono l’esistenza di una realtà ultraterrena ( in sostanza quella cristiana, ed ebraica), considerate come “avvelenatori” dello spirito. Per il nazismo invece, tale espressione veniva utilizzata per far risaltare il legame dell’uomo con la terra, e quindi con la nazione ed il popolo (Volk), ma soprattutto la critica nietzschiana dei valori religiosi ultraterreni, era usata contro gli ebrei, ritenuti dal regime come traditori della Germania. Le dichiarazioni che lo “scagionano” Qui sono riportate alcune delle affermazioni che scagionano in tutti i sensi Nietzsche dall’essere associato ad ogni tipo di nazionalismo, o razzismo. Dichiarazioni importanti sia sul piano storico, sia su quello umano. “Per il momento gli spiriti liberi, dediti alla meditazione, hanno la loro missione: essi spazzano via tutte le barriere che si frappongono a una fusione degli uomini: religioni, Stati, istinti monarchici, illusioni dei ricchi e dei poveri, pregiudizi igienici e di razza, ecc.” “No, non amiamo l’umanità: e d’altro canto siamo ben lontani dall’esser “tedeschi” abbastanza, nel senso in cui oggi ricorre la parola “tedesco” nell’uso comune, per metterci dalla parte del nazionalismo e dell’odio di razza…” “Massima: non aver rapporti con nessuno che prenda parte alla bugiarda impostura delle razze”