Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato MORETTO Via Luigi Apollonio, 21 BRESCIA OSCILLATORE TERMOSTATATO 1MHZ-10MHZ Realizzazione ROMANO FABIO MOGLIA GABRIELE della classe 5AI a.s. 1995-96 corso per Tecnici delle Industrie Elettriche ed Elettroniche INDICE SCOPO DELLA PROVA : .......................................................................................................................................... 3 OSCILLATORE TERMOSTATATO 10MHZ÷1MHZ (SCHEMA A BLOCCHI).............................................................. 3 SPIEGAZIONE SCHEMA A BLOCCHI: ................................................................................................................... 4 1° BLOCCO (CIRCUITO DI CONTROLLO): ........................................................................................................... 4 -TRANSISTOR DARLINGTON (TR1): ..................................................................................................................... 4 -LM 7805 (IC1) : ...................................................................................................................................................... 5 -CD 4049 (IC2): ....................................................................................................................................................... 6 SCHEMA PIEDINATURA:....................................................................................................................................... 7 2°BLOCCO COMPARATORE DI TENSIONE : ....................................................................................................... 8 -LM 311(IC3):.......................................................................................................................................................... 8 -3°BLOCCO OSCILLATORE AL QUARZO:............................................................................................................ 9 -IL CRISTALLO DI QUARZO:.................................................................................................................................. 9 4° BLOCCO SQUADRATORE D'ONDA: ............................................................................................................... 12 5° BLOCCO DIVISORE PER DIECI:....................................................................................................................... 12 -SN.7490................................................................................................................................................................. 12 SCHEMA PIEDINATURA: .................................................................................................................................... 13 TABELLE DELLE CONDIZIONI: ......................................................................................................................... 14 GRAFICO DEL SEGNALE AD 1MHZ..................................................................................................................... 16 GRAFICO DEL SEGNALE A 10MHz ................................................................................................................... 16 SCHEMA DEL CIRCUITO E LISTA COMPONENTI: ........................................................................................... 17 IN BREVE:................................................................................................................................................................. 18 TARATURA: ............................................................................................................................................................. 18 COMMENTI E CONCLUSIONI:.............................................................................................................................. 19 2 SCOPO DELLA PROVA : lo scopo della prova da noi svolta h stato quello di realizzare attraverso una basetta prestampata un oscillatore termostatato che genera in uscita un onda quadra da 10MHz o da 1MHz. Il comportamento di questo circuito è fortemente influenzato dalla presenza di un cristallo di quarzo che modifica la propria frequenza di risonanza al variare della temperatura cioè, abbassa la frequenza del segnale generato se la temperatura aumenta e viceversa, aumenta la frequenza del segnale se la temperatura diminuisce. Per rendere nullo questo effetto indesiderato, abbiamo stabilizzato la temperatura del quarzo ad un determinato valore costante . OSCILLATORE TERMOSTATATO 10MHz÷1MHz (schema a blocchi) Oscillatore 10MHz-1MHz termostatato +12V CIRCUITO CONTROLLO COMPARATORE E COMANDO DI TP1 DELLA TENSIONE TEMPERATURA SUPERFICE DI CONTATTO OSCILLATORE SQUADRA IL SEGNALE 1MHZ DIVISORE AL PER 10 QUARZO 10MHZ 3 SPIEGAZIONE SCHEMA A BLOCCHI: Il circuito da noi realizzato può essere schematizzato in 5 blocchi primari costituiti da un circuito di controllo e comando della temperatura , un comparatore di tensione, un oscillatore al quarzo,uno squadratore di segnale ed un divisore per dieci. 1° BLOCCO (CIRCUITO DI CONTROLLO): Con questo blocco il circuito è in grado di mantenere una temperatura costante ai capi del cristallo di quarzo grazie al transistor che quando va in saturazione si scalda e stabilizza la temperatura , ciò è possibile perché il cristallo di quarzo ed il transistor sono a contatto tra di loro .Analizzando a fondo il blocco notiamo che al suo interno sono presenti un transistor darlington e due integrati che sono rispettivamente l' LM 7805 (IC1) ed il CD 4049 (IC2). -TRANSISTOR DARLINGTON (TR1): La connessione Darlington si realizza per ottenere transistor ad elevatissimo guadagno di corrente . questa h un tipo di connessione in continua tra due transistor , attuata in modo che essi abbiano i collettori in comune e l' emettitore del primo sia direttamente collegato alla base del secondo . Il guadagno di corrente statico di una connessione darlington h in prima approssimazione il prodotto dei guadagni di corrente statica dei due BJT che la compongono mentre la tensione di soglia necessaria per portare in stato di ON la connessione darlington vale , nel nostro caso 1,2V. 4 Negli stadi amplificatori di potenza , si presenta la necessità di disporre di componenti di sopportare una forte corrente Ic e, nel contempo , dotati di elevato guadagno di corrente intrinseco (ovvero di elevato guadagno di potenza ). Problemi di natura tecnologica fanno si che queste due esigenze siano difficilmente realizzabili in un unico componente . La connessione darlington si presenta come ottima soluzione a questa esigenza in effetti , collegando in Darlington un transistore per deboli segnali (cioè con hfe elevata e corrente di collettore bassa , con un transistore di potenza (cioè con hfe bassa ed Ic elevata ); per le caratteristiche del darlington si ottiene un componente avente elevata resistenza d’ingresso , elevato guadagno di corrente ed elevata corrente d’uscita. I parametri ibridi di un transistor darlington sono i seguenti: hfe ≈ ( hfe1 + 1 ) hfe2 + hfe1 ≈ hfe1 hfe2 hie ≈ hie1 + ( 1 + hfe1 ) hie2 ≈ hie1 + hie2 hfe1 hre ≈ hie2 hoe1 hoe ≈ hoe2 + hoe1 hfe2 -LM 7805 (IC1) : Schema applicativo di uno stabilizzatore integrato a 3 pin: 5 IC1 LM7805 VI G N D VO Una serie di stabilizzatori integrati a larga diffusione è la 78xx.questa serie viene fornita dal costruttore per valori di tensione fissi nel campo 5÷24 V Questo è un particolare integrato costituito da tre morsetti, uno d'ingresso, uno d'uscita ed uno da mettere a massa . La funzione di questo integrato h quella di stabilizzare la tensione di uscita su 5V . La sigla di questo integrato specifica che tipo di tensione fornisce in uscita infatti il 78 sta ad indicare che la tensione h positiva (se fosse 79 la tensione sarebbe negativa) mentre lo 05 indica l' intensità` di questa tensione che è di 5 V . Il nostro integrato pur ricevere in ingresso una tensione che può variare tra i 7 ed i 35 V e dare in uscita una tensione tra i 4.8 e i 5,2V con una corrente massima di un amper. Vi = 12V Vu = 5 -CD 4049 (IC2): 6 SCHEMA PIEDINATURA: N°PIEDINO FUNZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 VCC OUTPUT(A) INPUT (A) OUTPUT(B) INPUT (B) OUTPUT(C) INPUT (C) VSS N°PIEDINO FUNZIONE 9 10 11 12 13 14 15 16 INPUT(D) OUTPUT(D) INPUT(E) OUTPUT(E) NC INPUT(F) OUTPUT(F) NC Questo integrato appartiene alla famiglia CMOS e contiene al suo interno sei porte not buffer. I buffer sono particolari amplificatori separatori d' impedenza che non intervengono sul contenuto logico del segnale , ma possono fornire correnti d'uscita o assorbire correnti di sink abbastanza elevate , in modo da aumentare il fan-out delle porte cui sono collegati.Un'altra caratteristica dei buffer h quella di consentire (grazie alla potenza che possono fornire ) il pilotaggio , con segnali logici , di dispositivi diversi dalle porte . Questo blocco viene pilotato dall'uscita del comparatore .Quando la temperatura del quarzo h inferiore di quella di riferimento ,l'uscita del comparatore è 0 ma questa passando attraverso il piedino 5 dell'inverter (IC2/B contenuto in IC2 ) e uscendo dal piedino 4 dello stesso inverter cambia e torna a livello alto e va a fare saturare il transistor darlington il quale scaldandosi porta il cristallo di quarzo alla temperatura di regime.Il led rosso presente in questo blocco si illumina quando il transistor è in fase di riscaldamento ciò è possibile perché l'invertire IC/B ricciuta la tensione dal livello logico alto a quello basso e cosi il catodo del ed trovandosi da un potenziale inferiore rispetto all'anodo rende possibile l'illuminazione del ed. I diodi DS1-DS2-DS3 collegati in serie tra la base del transistor TR1 e la massa servono ad evitare che la corrente di lavoro di TR1 superi un certo limite che potrebbe portare alla distruzione del transistor per effetto valanga ,questo circuito deve essere alimentato con una tensione continua di 12 V e presenta un assorbimento massimo , durante il funzionamento di TR1 ,di 250 milliamper anche se h possibile alimentarlo con una tensione di 15V. 7 L'ultimo elemento di questo blocco da spiegare è l'integrato IC1 che serve per stabilizzare la tensione da 12 volt a 5 volt dato che sia gli integrati che il diodo LED funzionano a 5volt. 2°BLOCCO COMPARATORE DI TENSIONE : La funzione di questo blocco è quella di pilotare il transistor darlington in modo tale da farlo saturare ad una determinata temperatura che viene fissata . All'interno di questo blocco compare solamente un integrato cioè l' LM 311. -LM 311(IC3): Questo integrato non è altro che un comparatore di tensione non invertente. I comparatori, sono dei dispositivi che assolvono al compito di confrontare un segnale ad un riferimento (fisso o variabile ) , fornendo all'uscita due soli livelli possibili .In particolare , si può avere uscita alta se il segnale supera il riferimento e bassa se non lo supera . Poiché in genere il componente fondamentale dei comparatori è un amplificatore operazionale, per "uscita alta" si intende la condizione di saturazione positiva dell' amplificatore operazionale e per "uscita bassa ", quella di saturazione negativa Questo integrato , viene utilizzato per comparare due tensioni , infatti nell'ingresso invertente (pin2) noi applichiamo una tensione fissa di riferimento ottenuta mediante il partitore resistivo R7-R9-R10 mentre sul piedino non invertente (pin 3) applichiamo una tensione che varia al variare della temperatura visto che viene prelevata da un secondo partitore costituito da R6DS4-DS5-R8. Questa tensione varia proprio poiché i diodi DS4-DS5 vengono applicati direttamente sul contenitore del quarzo e poiché la caduta di tensione ai capi di un diodo tende a diminuire all'aumentare della temperatura e viceversa aumenta al diminuire della temperatura , ne consegue che se la temperatura esterna del quarzo aumenta avremo una diminuzione di tensione ai capi dei diodi DS4-DS5 e di conseguenza una diminuzione di tensione ai capi del piedino non invertente del comparatore.(i due diodi possono essere considerati come dei sensori). Il cristallo di quarzo, il transistor darlington ed i due diodi sonda sono a contatto gli uni con gli altri perché il transistor quando è in saturazione deve scaldare il cristallo di quarzo e i due diodi devono "controllare" la temperatura per migliorare questo scambio di calore abbiamo immerso questi quattro componenti nel grasso al silicone che è un buon conduttore di calore. L'uscita di questo comparatore andrà a pilotare il transistor darlington in modo tale da farlo saturare se la temperatura del quarzo è inferiore a quella prefissata . In uscita avremo uno zero quando la tensione di riferimento h superiore a quella 8 variabile cioè quando la temperatura esterna è inferiore di quella di riferimento mentre avremo in uscita i 5V quando la tensione che varia è superiore di quella di riferimento cioè quando la temperatura esterna è uguale o superiore a quella di riferimento. -3°BLOCCO OSCILLATORE AL QUARZO: Questo blocco è in grado di fornire un segnale avente una frequenza di 10MHz attraverso il cristallo di quarzo collocato al suo interno . In questo blocco compare un inverter che viene prelevato dall' integrato IC2 ed un cristallo di quarzo. -IL CRISTALLO DI QUARZO: Questo è un componente elettronico molto usato per realizzare generatori di clock estremamente stabili in frequenza , in tali circuiti la frequenza di oscillazione coincide con quella di risonanza del quarzo. Il cristallo di quarzo appartiene alla categoria dei materiali piezoelettrici,che, in presenza di una sollecitazione di tipo meccanico , si comporta come un generatore di fem proporzionale alla sollecitazione . Questa proprietà` è sfruttata nei microfoni piezoelettrici , negli accendigas ma più in generale nei trasduttori piezoelettrici. Il fenomeno della pizoelettricità è reversibile ossia applicando una differenza di potenziale ai capi del cristallo questo si deforma meccanicamente; questa proprietà è sfruttata negli altoparlanti piezoelettrici o nei buzzer. Il cristallo è equivalente ad un circuito formato da una serie tra una resistenza (Rs) , un condensatore (Cs) e un induttanza (Ls)in parallelo ad un condensatore (Cp) : Rs Cs Ls Cp Dato che al cristallo di quarzo devono essere saldati due conduttori (reofori) , è necessario metallizzare le superfici di contatto , questo procedimento da origine alla capacità` Cp che compare nel circuito equivalente. La resistenza di perdita 9 Rs presente nel circuito in figura , rappresenta le perdite di potenza attiva che si manifestano nel cristallo , tali perdite sono generalmente molto basse ( si parla di bontà` del circuito risonante serie che si aggirano intorno a valori mediamente superiori a 10000). In prima approssimazione si può perciò trascurare la presenza della resistenza Rs A seconda delle dimensioni e dello spessore , il quarzo ha una propria frequenza di risonanza , qualora lo si colleghi ai morsetti di un generatore di tensione a frequenza variabile , esso si pone in vibrazione e la vibrazione ha la massima ampiezza allorché la frequenza della tensione fornita dal generatore coincide con quella di risonanza del quarzo. In corrispondenza della frequenza di risonanza , l’impedenza opposta dal quarzo al passaggio della corrente è minima ed è di tipo puramente resistivo . In base al suo comportamento elettrico in funzione della frequenza , il quarzo può essere rappresentato come schema sopra riportato. In corrispondenza di frequenze abbastanza basse, il quarzo ha un comportamento analogo a quello del circuito risonante serie (R, L, Cs) e come tale ha una prima frequenza di risonanza: FS = 1 2π LCS Al crescere della frequenza al di sopra del valore di risonanza , il circuito risonante serie si comporta come una reattanza di tipo induttivo ; in tal modo, per F>Fs il quarzo si può schematizzare come un circuito risonante parallelo L Cp e come tale raggiunge una nuova frequenza di risonanza : FP = FS • 1 + CS CP Oltre ad avere due distinti valori di frequenza di risonanza, il quarzo , come ho già detto in precedenza , ha un coefficiente di qualità Q di valore molto elevato. I limiti di impiego del cristallo di quarzo sono dati dalle dimensioni fisiche , infatti lo spessore delle piastrine è inversamente proporzionale alla frequenza Fs , perciò , a frequenze molto elevate , la piastrina diviene troppo sottile e perde la resistenza meccanica ; a frequenze molto basse è di spessore eccessivo . pertanto il campo di uso di elementi risonanti al quarzo va da alcuni KHz ad alcuni MHz. Il quarzo può essere inserito in un oscillatore in molti modi , comunque esso riesce , grazie all’elevatissimo valore di Q ed alla stabilità di frequenza di oscillazione che lo caratterizza , a portare il grado di stabilità del sistema fino a ordini di 0.1m % e , nel caso in cui venga particolarmente protetto alle variazioni termiche (come nel nostro caso) , fino a 0.01µ%. Nella tabella che segue sono riportati alcuni valori tipici di cristalli di quarzo usati in campo industriale: 10 Ls(Hz) Rs(Ω) Ls(H) Cs(pF) Cp(pF) f0(Hz) ε 90K 15K 137 0.0235 3.5 88700 5090 280K 1.35K 27.7 0.0117 6.18 279568 36042 525K 220 7.8 0.0115 6.3 531403 118379 2M 150 0.785 0.00135 3.95 2000865 65792 Una caratteristica fondamentale per la nostra prova è che tutti i cristalli di quarzo anche i migliori e più costosi , risentono in modo considerevole delle variazioni di temperatura , cioè variano la propria frequenza al variare della temperatura ambiente , quindi per ottenere un elevata precisione di lettura occorre stabilizzare anche la temperatura ambiente . Tali variazioni vengono normalmente indicate sui manuali in "parti per milione" (p.p.m.), cioè se noi troviamo scritto per esempio che il quarzo x ha una variazione di 50 p.p.m in un campo di temperatura compreso fra -200C e +800C (cioè con uno sbalzo di temperatura complessivo di 1000C) questo cristallo sposta al massimo la propria frequenza di 50Hz per ogni milione .Quindi se si tratta per esempio di un quarzo da 10MHz, la massima variazione di frequenza ottenibile sarà`: 50 x 100 = 500 Hz In questo blocco , l'oscillatore vero e proprio , che utilizza un quarzo da 10 MHz, si ottiene sfruttando un inverter(vedi inverter A) contenuto all'interno di IC2. Il compensatore C2 ci servirà` per modificare la frequenza del quarzo quando questo avrà` raggiunto la sua temperatura di stabilizzazione , in modo da portarla esattamente sui 10MHz.Infatti quando il quarzo è caldo, l'oscillatore potrebbe generare un onda avente una frequenza più bassa del richiesto , ad esempio potrebbe oscillare a 9.999.980 Hz , ed in tale caso sarà necessario ridurre la capacità applicata fra il piedino 3 dell'inverter A e la massa in modo da portare la frequenza sul valore desiderato. Oltre al compensatore C2 (che varia da 10pF a 60pF) in questo blocco compaiono altri due condensatori ( C3 e C4) ed un induttanza (JAF1) che servono rispettivamente a risfasare il segnale in uscita all'inverter ( i due condensatori) e a costringere il circuito a funzionare a 10MHz e non sulle armoniche del segnale (induttanza). In questo caso, linverter non funziona più come porta logica dato che possedendo un impedenza d' ingresso molto elevata (infinita) sulla resistenza R2 11 non c'è una caduta di tensione visto che non circola corrente e pertanto la tensione d'ingresso è uguale alla tensione d'uscita.. 4° BLOCCO SQUADRATORE D'ONDA: Questo blocco è costituito solamente da un inverter (E) prelevato dall' integrato IC2 e la sua funzione è quella di stadio separatore invertente che preleva il segnale generato dall' oscillatore al quarzo e lo applica contemporaneamente all' ingresso dell'integrato IC4 (un TTL di tipo SN.7490 impiegato come divisore x 10) e dell' inverter F in modo da poter ottenere in uscita , a seconda che la si prelevi dal piedino 10 oppure dal piedino 15 di IC2, rispettivamente una frequenza di 1MHz oppure di 10MHz appartenenti ad un onda quadra. 5° BLOCCO DIVISORE PER DIECI: La funzione di questo blocco è quella di dividere il segnale proveniente dallo squadratore d'onda per dieci, all' interno di questi sono presenti due inverter ed un integrato (IC4) che corrisponde ad un SN.7490 -SN.7490 12 Schema interno: SCHEMA PIEDINATURA: N°PIEDINO FUNZIONE 1 CK1 2 MR1 3 MR2 4 NC 5 VCC 6 MS1 7 MS2 N°PIEDINO FUNZIONE 8 Q2 9 Q1 10 GND 11 Q3 12 Q0 13 NC 14 CK0 Questo integrato è un contatore digitale costituito fondamentalmente da quattro flip-flop di tipo T (toggle) collegati in cascata. Un flip-flop di tipo T è formato da un flip-flop di tipo JK , del quale si utilizza soltanto l'ingresso di clock anche se bisogna specificare che i JK impiegati possono essere di tipo edge trigger (cioè comandati da un fronte d'onda) oppure un master-slave ( cioè comandati da un intero impulso , ovvero due fronti d'onda). 13 Per comprendere il funzionamento di questo integrato , si considera un flip-flop del tipo J-K (negative edge o master-slave) con collegati gli ingressi J e K ad un livello costante "1" . Con questa configurazione, ad ogni comando di clock , l'uscita inverte il proprio stato rispetto a quella che era la condizione precedente al comando ed il flip-flop così disposto viene detto di tipo T . Possiamo dire che per ottenere in uscita una forma d'onda completa si devono verificare due comandi di clock e pertanto come è facile dedurre , l'uscita di un circuito del genere, fornisce una forma d'onda costituita da un numero di impulsi pari alla metà di quelli del segnale di clock, per cui il dispositivo si può considerare un divisore per due.Se poi all' uscita di questo blocco ne colleghiamo un altro con le stesse caratteristiche , si ottiene un divisore per quattro pertanto si può concludere dicendo che con una cascata di flip-flop T si ottiene un sistema che esegue la divisione della frequenza del clock secondo le successive potenze di due. Il nostro integrato cioè il 7490 decade di conteggio (4-bit decade counter) è costituito da 4 flip-flop del tipo master-slave che conta in BCD fino a 9 e si azzera al decimo impulso .Per contare in BCD occorre collegare esternamente l'uscita del primo flip-flop Q0 con l'ingresso di clock CK1 della terna successiva. L'ingresso degli impulsi da contare è in CK0. MS1 e MS2 (master-set) se portati entrambi ad "1" producono 9 sulle uscite ( in binario "1001") mentre MR1 e MR2 (master reset) se portati ad "1" resettano tutte le uscite . TABELLE DELLE CONDIZIONI: Tabella degli stati di conteggio dell’ .integrato 7490: CONTEGGIO 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Q0 Q1 USCITE Q2 L H L H L H L H L H L L H H L L H H L L L L L L H H H H L L Q3 L L L L L L L L H H 14 Tabella delle condizioni di Set-Reset dell’integrato 7490: INGRESSI RESET MR1 MR2 H H H H X X L X X L L X H L MS1 L X H L X X L USCITE SET MS2 X L H X L L X Q0 L L H Q1 L L L Q2 L L L CONTA CONTA CONTA CONTA Q3 L L H Diagramma delle temporizzazioni: La funzione di questo blocco come già detta è quella di trasformare la forma d'onda avente una frequenza di 10MHz in un altra onda equivalente con una frequenza di 1MHz , ciò avviene nel seguente modo : Il segnale uscito dal blocco squadratore va contemporaneamente nel piedino 14 dell'inverter F che funziona come stadio separatore ed esce dal piedino 15 dello stesso e giunge in uscita fornendo un segnale di 10MHz , nel frattempo lo stesso segnale giunge al piedino 1 dell' integrato IC4 ed entra nel primo stadio divisore (x5) e l'uscita di questo (11) è collegata in cascata con il secondo stadio divisore cioè quello per due (ingresso 14) e l'uscita di questo ultimo blocco (piedino 12) viene mandata in ingresso (piedino 9) all'inverter D il quale come il precedente funziona da stadio separatore e in uscita a questo inverter (piedino 10 )abbiamo 15 il segnale a 1MHz proprio perché l'integrato IC4ci divide il segnale d'ingresso prima per cinque e poi per due (5 x 2 =10). Tramite le sonde dell'oscilloscopio abbiamo letto la frequenza dei due segnali. GRAFICO DEL SEGNALE AD 1MHz GRAFICO DEL SEGNALE A 10MHz Come si può ben notare l’onda quadra di 10MHz da noi ottenuta si discosta notevolmente da quella che ci saremmo aspettati , ciò è dovuto soprattutto ai notevoli disturbi che influenzano il comportamento del circuito come ad esempio la temperatura, che nonostante i provvedimenti di autocompensazione che il circuito stesso utilizza,resta sempre un fattore di disturbo . 16 SCHEMA DEL CIRCUITO E LISTA COMPONENTI: Dopo avere analizzato il funzionamento dei singoli blocchi ora riportiamo lo schema elettrico dell'oscillatore termostatato: IC1 LM7805 VI G N D VCC VO VCC DL1 LED ROSSO C1 10uF R6 2,7K R4 220 1/2WATT R3 470 1/2WATT TR1 R5 1K U1 IC2/C tp1 7 TIP 110 R7 22K DS1 1N4148 6 4049 LM311 IC2/B R1 4,7 1/2WATT 4 5 DS2 1N4148 DS4 1N4148 R9 10K DS5 1N4148 R10 10K 4049 DS3 1N4148 C6 22000pF C8 22000pF R8 1K XTAL 10MHZ JAF1 10uH C5 R2 pin5 IC4 10K 22uF IC2/D IC2/A 3 IC2/E 2 11 4049 C2 10-60pF C3 22pF 12 4049 14 1 2 3 6 7 IC4 A B QA QB QC QD 12 9 8 11 9 10 1MHZ 4049 R0(1) R0(2) R9(1) R9(2) 7490 C4 12pF IC2/F 14 15 10MHZ 4049 Per la realizzazione di questo circuito abbiamo utilizzato il seguente materiale: OSCILLATORE 10MHZ-1MHZ TERMOSTATATO ELENCO COMPONENTI 1 1 C1 10uF 13 1 JAF1 10uH 2 1 C2 10-60pF14 1 R1 4,7ohm.1/2WATT 3 1 C3 22pF 15 3 R2,R9,R10 10Kohm 4 1 C4 12pF 16 1 R3 470ohm,1/2WATT 5 1 C5 22uF 17 1 R4 220ohm,1/2WATT 6 2 C6,C8 22000pF18 2 R5,R8 1Kohm 7 1 DL1 LED 19 1 R6 2.7Kohm 8 5 DS1,DS2,DS3,DS4,DS5 1N148 20 1 R7 22Kohm 9 1 IC1 LM7805 21 1 TR1 NPN 10 1 IC2/ 4049 22 1XTAL 10MHZ 11 1 IC3 LM311 12 1 IC4 7490 17 IN BREVE: Il funzionamento globale del circuito può essere così riassunto: Quando il quarzo è freddo , cioè la sua temperatura esterna risulta più bassa rispetto al valore da noi prefissato agendo sul trimmer R10 , la caduta di tensione ai capi di DS4-DS5 è elevata , quindi la tensione presente sul piedino 3 di IC3 è più alta di quella di riferimento applicata sul piedino 2. Ne consegue che sull'uscita di tale integrato risulterà presente una tensione nulla mentre sull'uscita dell'inverter B avremo la massima tensione positiva che andrà a polarizzare la base diTR1 portandolo in conduzione .Tale transistor inizierà pertanto a scaldarsi e poiché la sua parte metallica è applicata al contenitore del quarzo , anche quest'ultimo si scalderà. Contemporaneamente il diodo LED DL1 accendendosi ci segnalerà che il quarzo è in fase di preriscaldamento , cioè non ha ancora raggiunto la temperatura ottimale di impiego , quindi anche la frequenza in uscita non è esattamente quella richiesta. Quando finalmente si raggiungerà la temperatura prefissata di lavoro, sul piedino 3 di IC3 si avrà una tensione più bassa rispetto a quella di riferimento applicata sul piedino 2 ed automaticamente l'uscita di tale integrato si porterà ad un livello alto, cioè su tale uscita risulterà presente la massima tensione positiva (5 Volt) . In conseguenza di questo, sull'uscita dell' inverter B (piedino 4) avremo una tensione nulla cosicché il transistor risulterà interdetto e il diodo LED DL1 si spegnerà . Dopo che la temperatura si è stabilizzata è sufficiente che questa si abbassi anche solo di qualche decimo di grado perchè la tensione sul piedino 3 di IC3 torni ad essere più alta di quella sul piedino 2 e di conseguenza l'uscita di tale integrato torni a pilotare il transistor di potenza facendogli così generare del calore ( il circuito viene alimentato da una tensione di 12 Volts che viene utilizzata soltanto per alimentare il collettore del transistor , mentre per gli integrati la tensione viene fornita dallo stabilizzatore cioè una tensione di cinque volts ) . TARATURA: Prima di fornire tensione al nostro circuito si deve ruotare il cursore del trimmer (R10) in modo da cortocircuitare completamente la resistenza , cioè in modo da ottenere sul piedino 2 di IC3 la tensione più bassa possibile. A questo punto si alimentato il circuito e si vede che il LED si accende per indicarci che il transistor sta cominciando a condurre e quindi a riscaldare il quarzo. Successivamente si deve fare ruotare il trimmer in senso contrario , (dopo avere raggiunto una temperatura di circa 40°C) , in modo da fare spegnere il LED , che 18 ci indica che il transistor ha smesso di scaldare il quarzo . Raggiunta questa condizione , si è praticamente fissata la temperatura di funzionamento del quarzo ed il circuito si autosostiene. Dopo alcuni minuti necessari per fare stabilizzare il circuito, possiamo tarare anche il comparatore C2 che diminuisce od aumenta la capacità applicata sul piedino di’ ingresso dell' inverter A in modo tale da riportare la frequenza dei segnali sui valori precedentemente prefissati COMMENTI E CONCLUSIONI: Con la realizzazione di questo circuito si sono voluti analizzare in modo approfondito determinati componenti elettronici già incontrati in precedenti circuiti ma mai analizzati in modo approfondito come ora.Ciò è stato possibile tramite i manuali forniti dal laboratorio. Per quanto riguarda il complesso della prova possiamo ritenerci soddisfatti anche se il funzionamento del circuito non ha coinciso con le aspettative teoriche visto che l’onda quadra da 10MHz da noi ottenuta era molto disturbata rispetto a quella di 1MHz. 19