Elementi di PRIMO SOCCORSO 1 PERCHE’ STIAMO PARLANDO DI PRIMO SOCCORSO? Perché TUTTI possiamo trovarci nelle condizioni di dovere prestare aiuto. Bastano delle semplici manovre e un comportamento corretto per salvare la vita di una persona (amico/a, parente, collega di lavoro, vicino di casa, conoscente…) 2 Il PRIMO SOCCORSO è l’aiuto che CHIUNQUE può prestare ad una o più persone, vittime di un trauma o di un malore, in attesa dell’arrivo di un soccorso qualificato. Il PRONTO SOCCORSO è effettuato solo da medici, infermieri, volontari opportunamente addestrati, con strumenti e terapie adeguate, sul luogo dell’evento, durante il trasporto e all’ospedale. 3 Quindi il PRIMO SOCCORRITORE rappresenta un importante ponte fra l’evento (infortunio, malore) e il SOCCORSO QUALIFICATO. PRIMO SOCCORS O ) 4 La gestione pratica delle crisi epilettiche Una crisi tonico-clonica, definita genericamente “convulsioni”, in una persona epilettica non è un’emergenza medica. La crisi infatti, di regola, cesserà spontaneamente in 1-2 minuti lasciando una sensazione di stanchezza, stordimento, talora confusione mentale La gestione pratica delle crisi epilettiche Di fronte a una crisi epilettica di questo tipo: Non spaventarsi! Se il bambino/ragazzo cade, tenerlo disteso su un fianco, NON bloccargli i movimenti, NON inserire alcunché in bocca, assicurarsi però che non vi siano ostacoli alla respirazione. Controllare la durata della crisi con un orologio e osservare bene cosa succede durante la crisi per poterla descrivere successivamente ai genitori o al medico. Se entro 5 minuti la crisi non cessa spontaneamente, somministrare il farmaco apposito, secondo le indicazioni mediche. Se anche con la somministrazione del farmaco, o in assenza di esso, la crisi non si risolve, chiamare il 118. La gestione pratica delle crisi epilettiche Al termine della crisi tranquillizzare il bambino/ragazzo e fornirgli l’assistenza necessaria. Riferire ai genitori, con il maggior numero di dettagli possibili (tempistica e manifestazioni), la crisi e la sua evoluzione La gestione pratica delle crisi epilettiche Proteggere la testa con cuscini o qualcosa di morbido, per evitare che si ferisca, senza bloccarne i movimenti. Fare spazio e togliere dalle vicinanze gli oggetti taglienti o appuntiti. Evitare che i compagni gli si affollino intorno. Togliere eventuali occhiali, allentare vestiti stretti. La gestione pratica delle crisi epilettiche • Oltre a quando già detto al p.9, una crisi epilettica deve essere considerata un’emergenza e bisogna quindi chiamare subito il 118 quando: • la crisi avviene in acqua, nel caso di attività sportiva in piscina; • il bambino/ragazzo si è ferito o è diabetico; • una seconda crisi insorge subito dopo che è appena cessata la prima; • il bambino/ragazzo non riprende conoscenza subito dopo le convulsioni. Cosa fare, cosa non fare La gestione pratica delle crisi epilettiche La scuola, come indicato dalle Linee guida per la somministrazione di farmaci in orario scolastico (Ministeri Istruzione e Salute 25/11/05) e dal successivo protocollo d’intesa firmato nelle diverse regioni è tenuta a somministrare questo farmaco. Deve essere effettuata una formale richiesta dei genitori, comprensiva di una certificazione medica attestante lo stato di malattia dell’alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere (conservazione, modalità e tempi di somministrazione, posologia). La gestione pratica delle crisi epilettiche E’ molto probabile che in caso di somministrazione di MicroNoan®, ma molto spesso anche senza farmaco, come unica conseguenza della crisi stessa, il bambino/ragazzo si addormenti e debba riposare per un certo periodo di tempo. In questo caso la scuola dovrà avere a disposizione un locale tranquillo (infermeria od altro), nel quale però il bambino non dovrà mai essere lasciato solo A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO Omissione di soccorso (art. 593 C.P.) Il reato è commesso da chiunque “...trovando abbandonato ...persona incapace di provvedere a se’ stessa omette di darne avviso all’autorità. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’autorità.” . Stato di necessità (art. 54 C.P.) “Non è punibile chi abbia commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo non da lui volontariamente causato né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo .” 15 Alcune considerazioni •Consenso informato Nelle decisioni prese nei confronti di una persona cosciente e maggiorenne bisogna tenere conto anche del parere della vittima. Es. chiamare un’ambulanza o un medico o un familiare . Se la persona non è in grado di esprimere la propria volontà si considera il consenso implicito. •Responsabilità per i beni altrui •Diritto alla discrezione 16 Il soccorritore occasionale: •Non deve mai sostituirsi al medico •Non deve mai azzardare manovre che non sa fare •Non deve cercare di essere eroe né di fare miracoli •Non deve farsi prendere dal panico •Non deve somministrare liquidi all’infortunato •Non deve trasportare l’infortunato 17 URGENZA: la vita dell’infortunato è in pericolo bisogna intervenire immediatamente GRAVITA’: non comporta necessariamente l’urgenza, aspettiamo il soccorso qualificato 18 CLASSIFICAZIONE DELLE URGENZE CODICE ROSSO Pericolo di vita IMMEDIATO. CODICE GIALLO Compromissione di una Situazione URGENTE. o più delle funzioni Alterazione CODICE vitali. VERDE di una o più funzioni Non vi è vitali. pericolo di vita. È necessaria comunque una CODICE BIANCOmedica che può però valutazione Non vi è pericolo dinel vita. La situazione essere dilazionata tempo. dovrebbe essere risolta attraverso la medicina di base. 19 QUANDO IL CASO E’ URGENTE? QUANDO SONO COMPROMESSE LE FUNZIONI VITALI: •FUNZIONE NERVOSA COSCIENZA •FUNZIONE RESPIRATORIA RESPIRO •FUNZIONE CIRCOLATORIA CIRCOLO 20 COSCIENZA IL TRIANGOLO DELLA VITA RESPIRO CIRCOLO 21 I L C U O R E 22 23 A P P A R A T O A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE) C I R C O L A T O R I O 24 25 Normalmente compiamo, a riposo, 12-16 atti respiratori/minuto I bambini piccoli arrivano anche a 40 atti respiratori/minuto 26 Insufficienza respiratoria Il polmone non è in grado di ossigenare bene l’organismo: si crea dopo la dispnea, cioè un aumento del lavoro respiratorio associato ad uno scarso scambio gassoso SINTOMI: tachipnea/bradipnea, cianosi, alterazione dello stato mentale 27 Respirazione e circolazione sono regolati da centri nervosi presenti nel ponte e midollo allungato (o bulbo), che si trovano alla base dell’encefalo e che precedono il midollo spinale. 28 …..alcune considerazioni….. •Se si arresta il respiro, il cuore continua a battere solo per 7-8 minuti •Lesioni al bulbo portano all’arresto della respirazione e all’arresto cardiaco •Se il cuore è il primo a fermarsi, quasi immediatamente si verifica l’arresto respiratorio •L’anossia cerebrale provoca lesioni irreparabili dopo 4-5 minuti •Dopo 8-10minuti di anossia si ha la “morte cerebrale” 29 Catena della Sopravvivenza ACCES SO PRECO CE BLS PRECO CE DEFIBRIL RIANIMA ZIONE LAZIONE PRECOCE AVANZAT A PRECOCE 30 B.L.S. = BASIC LIFE SUPPORT 1.Valutare la dinamica dell’evento (trauma, malore, …) 2.Agire in sicurezza: autoprotezione 3.Esame dell’infortunato 4.Allarme o chiamata di soccorso 5.Continuo l’esame dell’infortunato 6.Praticare i “gesti” previsti per quel tipo di incidente 7.Completare l’assistenza fino all’arrivo del soccorso qualificato 31 1:VALUTARE LA SCENA 2: PROTEZIONE •La scena è sicura? •Ci sono pericoli? 32 QUALE RISCHIO? Rischio biologico: sangue, urine, feci, vomito, sperma, saliva Rischio chimico: incidenti con autocisterne, fumi sprigionati da incendi, ustioni da sostanze chimiche, interventi in cantieri edili e siti industriali Rischio fisico: radiazioni, elettricità, incendi, rumori e vibrazioni, ambienti molto umidi molto caldi oppure molto freddi Rischio movimentazione manuale carichi: lesioni dorso dorso-lombari a carico strutture ossee, muscolari, tendinee, nervose e vascolari 33 METODO DELL’ABC A = AIRWAYS (Vie Aeree) Controllare la facoltà di risposta (È cosciente? È incosciente?) Assicurare la pervietà delle vie aeree B = BREATHING (Respiro) Controllare l’attività respiratoria C = CIRCULATION (Circolo) Controllare la presenza di segni di circolo In assenza di respiro o di respiro anormale praticare R.C.P. = rianimazione cardio polmonare 34 3: Esame dell’infortunato STATO DI COSCIENZA Signore, signore mi sente? SE E’ COSCIENTE SIGNIFICA CHE RESPIRA E CHE IL CUORE BATTE Si prosegue l’ispezione con calma…. E si decide come procedere…. 35 4: ALLARME O CHIAMATA DI SOCCORSO Aiuto! Chiamate il 118! SE NON E’ COSCIENTE, cioè non risponde alle domande né agli stimoli, URGENZA 118 36 ATTIVAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA 118 Nome Località Via-Nr. Civico Riferimenti Telefono Ha visto l’accaduto Vede l’infortunato ………… 37 5: Continuo l’esame dell’infortunato RESPIRO a. DEVO LIBERARE LE VIE AEREE! N.B. SE SI TRATTA DI UN TRAUMATIZZATO VALUTARE SE E’ IL CASO DI IPERESTENDERE IL CAPO o se è meglio solo sollevare la mandibola •Iperestendi il capo sollevando il mento •Apri la bocca e verifica presenza corpi estranei 38 5: Continuo l’esame dell’infortunato RESPIRO b. VALUTO L’ATTIVITA’ REPIRATORIA 39 6: AZIONI SE RESPIRA SE NON RESPIRA PLS RCP POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA 30 COMPRESSIONI TORACICHE ESTERNE alternate a 2 INSUFFLAZIONI 40 Posizione laterale di sicurezza 41 Rianimazione cardiopolmonare 42 Rianimazione cardiopolmonare 43 Rianimazione cardiopolmonare 2 ventilazioni efficaci di circa 1” l’una 44 ……considerazioni…. •La RCP va eseguita su una superficie rigida, non su un letto o su un divano! • Le ventilazioni vanno eseguite con il capo ben iperesteso e non devono essere troppo energiche o veloci, si rischia che entri aria nello stomaco con conseguente vomito •Se il soccorritore non se la sente può anche eseguire solo le compressioni o fare la respirazione bocca-naso 45 46 7: COMPLETO L’ASSISTENZA • La sequenza 30 compressioni/2 insufflazioni viene interrotta solo quando: a)riprende la respirazione efficace, b)arriva il soccorso avanzato, c) il soccorritore è esaurito fisicamente! 47 CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO 1.L’aria non arriva ai polmoni Ostacolo Paralisi muscoli respiratori Compressione toraco-addominale esterna Trauma 2.L’aria che arriva è alterata Carenza di ossigeno Eccesso di anidride carbonica Gas tossici 3.Arresto cardiaco 48 CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO 1.L’aria non arriva ai polmoni OSTRUZIONE DA CORPO ESTRANEO Se l’ostruzione è incompleta, il soggetto tossisce e, piano piano, dovrebbe riprendere a respirare normalmente Se l’ostruzione è completa, il soggetto non respira, non tossisce, non parla; si porta le mani alla gola, diventa cianotico e perde la coscienza 49 •Procedere secondo le ANNEGAMENTO indicazioni BLS: se la vittima nontrattato come un qualsiasi caso di arresto L'evento deve essere cardiaco. respira (verificarlo Ricorda sempre di agire in sicurezza! con la manovra GAS), eseguire il massaggio cardiaco e le respirazioni nel classico rapporto 30:2. •Nelle linee guida recenti non hanno 50 CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO Paralisi muscoli respiratori FOLGORAZIONE •Autoprotezione •Non toccare l’infortunato se non si è staccata la corrente •Con l’alta tensione retrocedere e dare allarme •Se respira: PLS •Se non respira: RCP 51 CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO Paralisi muscoli respiratori AVVELENAMENTO •Da farmaci •Da alcol Depressori bulbari •Da droghe Non far addormentare la persona Farla vomitare solo se è ben cosciente Chiamare il 118 Incosciente che respira: PLS RCP se necessario 52 CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO 2.L’aria che arriva è alterata Carenza di ossigeno Eccesso di anidride carbonica Gas tossici ) 53 CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO 3.Arresto cardiaco Evento traumatico (violento colpo sul torace) Cause tossiche Cause ambientali (folgorazione, sincope da tuffo in acque gelide) Evento patologico 54 CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO 3.Arresto cardiaco La maggior parte di morti improvvise non traumatiche avviene in casa, in presenza di un famigliare. L’evento BISOGNA CHIAMARE solitamente SUBITO IL 118 è - LA RCP PRECOCE E LA DEFIBRILLAZIONE preceduto da un 55 PRECOCE AUMENTANO NOTEVOLMENTE violento dolore EMORRAGIE E’ l’uscita di sangue da uno o più vasi Classificazione ESTERNE Il sangue esce attraverso la ferita INTERNE Il sangue rimane infiltrato fra i tessuti o all’interno di cavità ESTERIORIZZATE Il sangue esce attraverso orifizi naturali del corpo 56 EMORRAGIE A: arteriosa B: venosa C: capillare 57 SEGNI E SINTOMI Cosciente o Incosciente Agitato Pallido e sudato Dolente Tachicardico Tachipnoico Ridotta pressione arteriosa 58 EMORRAGIE esterne semplici 1.SICUREZZA! (Guanti?) 2.Compressione sulla ferita 3.Sollevare la parte se non vi è frattura 4.Applicare freddo 59 EMORRAGIE arteriose gravi ATTENZIONE! VITA A RISCHIO! Non basta comprimere sulla ferita BISOGNA COMPRIMERE L’ARTERIA PRINCIPALE FRA IL CUORE E LA FERITA: carotide, succlavia, ascellare, omerale, femorale 60 LE EMORRAGIE INTERNE SEMPLICI: ecchimosi (= lividi), ematomi Risultato di contusioni Ghiaccio nelle prime 12-24 ore GRAVI: SANGUE IN CAVITA’ – irrequietezza, ansietà o torpore, debolezza – pallore, pelle fredda e umida, senso di freddo – respiro superficiale e affannoso – polso piccolo e frequente 118 URGENTE dinamica dell’incidente, patologie in atto, storia 61 LE EMORRAGIE ESTERIORIZZATE DAL NASO: – TRAUMA CRANICO O FACCIALE: ROSSO O MISTO A LIQUIDO TRASPARENTE: NON MUOVERE, 118 – EPISTASSI DALL’ORECCHIO: – TRAUMA LOCALE – TRAUMA CRANICO: ROSSO O MISTO A LIQUIDO TRASPARENTE: NON MUOVERE, 118 62 CONSEGUENZE EMORRAGIE DIMINUIZIONE DEL VOLUME DEI LIQUIDI SHOCK IPOVOLEMICO …..come anche nei casi di: •USTIONI GRAVI ED ESTESE •DISIDRATAZIONE •POLIURIA 63 SINTOMI DELLO SHOCK PALLORE spesso con CIANOSI LABBRA SUDORAZIONE FREDDA FREDDO, anche con tremore può esserci NAUSEA, VOMITO, VERTIGINI può presentare SETE INTENSA POLSO PICCOLO E FREQUENTE RESPIRO SUPERFICIALE E AFFANNOSO OLIGURIA fino ad ANURIA PUO’ EVOLVERE IN COMA E PORTARE ALLA MORTE 64 SHOCK e PRIMO SOCCORSO STENDERE L’INFORTUNATO AL SUOLO BLOCCARE LE EMORRAGIE O AGIRE SULLE CAUSE DELLE EMORRAGIE POSIZIONE ANTISHOCK (+ PLS SE INCOSCIENTE) COPRIRE L’INFORTUNATO (RIMUOVERE INDUMENTI BAGNATI) ATTENZIONE AL VOMITO NO ALCOL NO CAFFE’ SOCCORSO PSICOLOGICO MONITORAGGIO DELLE FUNZIONI VITALI 65 SHOCK e PRIMO SOCCORSO Eccezioni alla posizione anti-shock • POSIZIONE ORIZZONTALE : – TRAUMA CRANICO IN INCOSCIENTE – FRATTURE GRAVI ARTI INFERIORI • POSIZIONE SEMISEDUTA: – TRAUMA CRANICO SOGGETTO COSCIENTE – TRAUMI TORACICI – DISPNOICI – VISO CONGESTO • DOVE SI TROVA, COME SI TROVA: – SOSPETTO FRATTURA COLONNA – SOSPETTO FRATTURE PELVICHE – SOSPETTO FRATTURA O LUSSAZIONE ANCA 66 LE FERITE Si generano quando la pelle perde la sua integrità. INFEZIONI Dolore Gonfiore PERICOLI Rossore EMORRAGIE Calore 67 Gravità delle FERITE PROFONDITA’ ESTENSIONE PRESENZA DI CORPI ESTRANEI 68 Classificazione delle FERITE 69 Medicazione delle FERITE 1.Lavarsi bene le mani 2.Far sanguinare la ferita 3.Lavare bene la ferita con acqua corrente, dal centro alla periferia 4.Disinfettare 5.Coprire con garze sterili 70 Medicazione delle FERITE avvertenze!!! Non usare mai cotone idrofilo Non disinfettare con alcol Non mettere pomate cicatrizzanti Non estrarre eventuali corpi estranei Non strappare le medicazioni rimaste “attaccate” se non prima di aver inumidito con acqua ossigenata 71 LE USTIONI Possono riguardare diversi organi: pelle, muscoli, vasi sanguigni, nervi, ossa …. 72 Cause delle USTIONI •Caldo o freddo •Esplosioni •Sostanze chimiche •Radiazioni •Elettricità A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE) 73 Classificazione delle USTIONI Le ustioni della cute si possono classificare, secondo la gravità, in ustioni di PRIMO, SECONDO e TERZO GRADO 1° 2° A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE) 3° 74 1° Primo soccorso: acqua fredda e/o ghiaccio 75 Reggio E, 29 Luglio: Bimbo di 2 anni ustionato a mani e gambe Ustionato da alcune piastre in rame mentre gioca al parco Cervi 2° Stava giocando all'interno Cosa fare? del rinnovato parco Cervi 1. Raffreddare sotto quando ha toccato una acqua corrente piastra decorativa di rame 2. Non togliere i vestiti se sono resa rovente dal sole. Così incollati alla pelle un bambino di due anni ha 3. Coprire con garze sterili riportato ustioni di secondo 76 riportato ustioni gravissime. Il pensionato, è stato trasportato d’urgenza in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato ustioni di secondo e terzo grado, su 3° gambe, braccia e al volto. L’anziano, stava miscelando Cosa fare? olio e benzina per ottenere il 1.Avvolgere combustibile per la in un panno motosega. Qualcosa, forse se la una sigaretta, ha innescato persona è le fiamme che lo hanno in fiamme avvolto completamente. Le 77 2.Trasporto sue condizioni sono USTIONI da agenti chimici 1.Lavare abbondantemente con un getto violento di acqua corrente, per asportare la sostanza senza che abbia il tempo di reagire con l’acqua 2.Togliere eventuali indumenti contaminati 78 79 RISCHIO PER LA VITA Si valuta dall’estensione dell’ustione più che dalla profondità: In un adulto se >30% In un bambino basta il 20% 80 CONGELAMENTO E’ una lesione locale da freddo che avviene generalmente alle estremità: mani, piedi, naso, orecchie… COSA FARE? 1. Trasportare la vittima in luogo riparato 2. Allentare o togliere indumenti costrittivi 3. Somministrare bevande calde e zuccherate: NO ALCOLICI!!! 4. Massaggiare delicatamente: NO FONTE DI CALORE DIRETTO! 81 FRATTURE E’ l’interruzione di continuità di un osso. Generalmente sono di natura traumatica ma 1. Interessa l’osso a tutto spessore possono avere anche 1.Completa 2. E’ un’incrinatura, un’infrazione un’origine patologica. 2.Incompleta 3.Composta 4.Scomposta 5.Esposta 3. I monconi sono rimasti nella loro sede primitiva 4. I monconi o i frammenti si sono spostati dalla loro sede naturale 5. I monconi o i frammenti comunicano con l’esterno 82 FRATTURE 83 FRATTURE: cosa fare? 1. Evitare movimenti inutili 2. Immobilizzare la parte nella posizione in cui si trova, bloccando le articolazioni a monte e a valle, utilizzando anche mezzi di fortuna 3. Non fare diagnosi! 4. Non tentare di ridurre la frattura 5. Su quelle esposte, coprire con un telo pulitissimo, senza disinfettare e senza manipolare – CHIAMARE IL 118 6. Con sospetta frattura della colonna vertebrale può esserci la lesione del midollo spinale! NON MUOVERE L’INFORTUNATO! NO PLS! - CHIAMARE IL 118 84 DISTORSIONE: fuoriuscita di un capo articolare dalla sua sede, con successivo rientro immediato IMPACCHI FREDDI ED IMMOBILIZZAZIONE 85 LUSSAZIONE: fuoriuscita definitiva di un capo articolare dalla sua sede naturale NON TENTARE DI RIDURRE LA LUSSAZIONE, IMMOBILIZZARE E PORTARE IN OSPEDALE 86 STRAPPO: rottura di uno o più fasci di fibre muscolari IMPACCHI FREDDI, DOPO 24 ORE IMPACCHI CALDI, RIPOSO 87 CRAMPO: contrattura improvvisa del muscolo, con dolore RILASSARE IL MUSCOLO, ALLUNGARLO DOLCEMENTE, DARE DA BERE ACQUA E SALE 88 CRISI CONVULSIVE ... E possono comparire come conseguenza di … 89 Durante una CRISI CONVULSIVA l’infortunato può presentare o meno perdita di coscienza. CONVULSIONI FEBBRILI NEI BAMBINI; generalmente fra i 6 mesi e i 5 anni, simili alle crisi epilettiche (grande male) EPILESSIA Scarica improvvisa, eccessiva e disordinata generata da un gruppo di neuroni. Tali episodi possono coinvolgere una regione del sistema nervoso centrale oppure essere crisi generalizzate. 90 EPILESSIA: “GRANDE MALE” 91 EPILESSIA: cosa fare? •Mantenere la calma •Adagiare il paziente a terra e rimanergli vicino •Allentare gli abiti stretti •Allontanare oggetti che potrebbero ferirlo •NON tentare di tenerlo fermo durante le convulsioni •NON mettere niente in bocca al paziente: potrebbe finire con l’ostruire le vie aeree 92 Malore dovuto al DIABETE Coma ipoglicemico: Frequente nei pazienti con diabete di tipo 1, come conseguenza di un errore nella terapia. •Perdita coscienza •Cute sudata •Respiro normale 93 Malore dovuto al DIABETE Coma iperglicemico: Possibile in entrambe le forme di diabete come grave complicazione. •Perdita coscienza •Aumento frequenza respiro •Cute secca •Alito acetonico 94 Malore dovuto al DIABETE Cosa fare? •Se c’è perdita di coscienza, chiamare 118 •Valutare parametri vitali; attenzione al vomito •Eventualmente posizione laterale di sicurezza •Se ancora il paziente è cosciente sarà collaborativo e ci darà indicazioni: zucchero se si sospetta un’ipoglicemia 95 ASSIDERAMENTO Si ha ipotermia quando la temperatura corporea scende sotto i 35°C Segni visibili: •Alterazione dello stato di coscienza •Pallore e cianosi diffusa •Bradipnea e bradicardia •PORTARE IN AMBIENTE CALDO •Ipotensione •RISCALDARE CON COPERTA •Arresto cardiorespiratorio •OSPEDALIZZARE •TOGLIERE ABITI BAGNATI/FREDDI 96 CONGELAMENTO Raffreddamento di una singola porzione corporea: prognosi migliore dell’ipotermia ma spesso con gravi conseguenze permanenti Vasocostrizione localizzata ischemia cancrena amputazione Segni: cute inizialmente arrossata, poi bianca e cerea, poi a chiazze bianche e blu, cianosi, con superficie rigida poi lignea Stesse indicazioni dell’assideramento. NON MANIPOLARE IN MODO TROPPO ENERGICO Bevanda calda/NO ALCOL – NO sbalzo eccessivo di temperatura 97 Colpo di SOLE Avviene dopo una lunga esposizione ai raggi solari: i raggi ultravioletti sono la causa della stimolazione meningea che provoca la sofferenza cerebrale; si può arrivare alla morte. Sintomi: cefalea, vertigini e spossatezza; febbre, sudorazione abbondante, nausea, cute calda ed arrossata, ustioni di 1° e 2° grado; può esserci shock ipovolemico, perdita di coscienza e coma. Cosa fare? Valutazione parametri vitali, portare il paziente all’ombra, slacciare indumenti stretti e rinfrescargli il capo con impacchi umidi; posizione: semisdraiato 98 Colpo di calore Si ha con le alte temperature e con elevata umidità, in assenza di ventilazione. Sintomi: cefalea, spossatezza, alterazione dello stato di coscienza fino al coma, segni di shock, dispnea. COMPORTARSI COME PER IL COLPO DI SOLE ma in posizione antishock 99 100 101 I sintomi dell’intossicazione sono in funzione: •della quantità di alcol assunto •della tolleranza individuale •della modalità di assunzione 1° stadio: euforia, vertigini, disinibizione, parlare rapido e continuo ad alta voce; cala la percezione del rischio, difficoltà a coordinare i movimenti, campo visivo ridotto, si riduce la percezione di stimoli luminosi e sonori. 102 2° stadio: nausea, vomito, visione doppia, comportamento irascibile e violento; tempi di reazione fortemente compromessi, scarso adattamento all’oscurità. 3° stadio: ebbrezza franca e manifesta, ipotermia, confusione mentale, sopore e sonnolenza molto intensa, delirio, polso lento e depressione del respiro, coma etilico. 103 INTOSSICAZIONE DA ALCOL: COSA FARE? 1. Evitare che metta in pericolo sé ed altri 2. Attenzione se si dimostra aggressivo 3. Attenzione al vomito se perde coscienza 4. Se respira: posizione laterale di sicurezza (PLS) e coprire per evitare ipotermia 5. Se sono alterate o compromesse respirazione e/o circolo: chiamare 118 e iniziare RCP 104 A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE) 105