mundgesund
Lehrmittel zur
Mundgesundheitsförderung
in der Schule
Conoscenze di base
in odontoiatria
Prefazione
Negli ultimi decenni, la profilassi odontoiatrica nelle scuole si è imposta come
esempio riuscito di promozione della salute tra i bambini e i giovani.
Le operatrici di prevenzione dentaria (OPD) istruiscono gli allievi su come
avere cura e assumersi la responsabilità della propria salute orale, al fine di
mantenere il buono stato di salute orale raggiunto.
Per sostenere le OPD attive in Svizzera tedesca nella loro attività, in
collaborazione con la Società svizzera odontoiatri SSO, la World Dental
Federation FDI e l’azienda Unilever, la Fondazione ha elaborato il manuale
didattico «mundgesund», pubblicato nel 2009.
Grazie al sostegno della Società svizzera odontoiatri SSO e di Colgate, siamo
molto lieti di mettere a disposizione anche delle operatrici di prevenzione
dentaria attive nella Svizzera italiana la prima parte del manuale didattico,
dedicata alle conoscenze di base in odontoiatria.
Fondazione per le operatrici di prevenzione dentaria
Primavera 2016
Ringraziamenti
Revisione linguistica e dei contenuti
(testo tedesco)
Thomas Marthaler, prof. dr. med. dent., Thomas Imfeld, prof. dr. med. dent., Caroline
Moret, dr. med. dent., Hans-Caspar Hirzel, dr. med. dent., Barbara Stahel, igienista dentale, Theresa von Siebenthal, insegnante
Revisione linguistica e dei contenuti
(testo italiano)
Ana Kuzmanic, dr. med. dent.
Diritti per le immagini
© Centro di medicina dentaria dell’Università di Zurigo, Clinica di medicina dentaria preventiva, parodontologia e cariologia
Illustrazioni: 2abcd, 6, 9, 10, 11abc, 13abcd, 15abc, 16ab, 17abcdef, 18ab, 19ab, 20, 23, 24,
25, 26abc
Fonti iconografiche
Clinica dentaria scolastica di Zurigo / Servizio di medicina scolastica della città di Zurigo
Illustrazioni: 3, 4, 5, 7
Signal / Unilever
Illustrazioni: 21, 22, 27
© 2016 Fondazione per le operatrici di prevenzione dentaria (fatta eccezione per i diritti per le
immagini summenzionati)
Autori Consulenza editoriale
Felix Magri, dr. phil., MPH, Fondazione per le OPD, Zurigo
Bettina Richle, igienista dentale, Fondazione per le OPD, Zurigo
Traduzione in italiano
Sandra Gallmann
Romana Manzoni Agliati
Concetto e layout Felix Magri
Copertina
Daniel Lienhard, illustratore, Zurigo
Edizioni Pestalozzianum, Alta scuola pedagogica di Zurigo
Stampa
Jordi AG, 3123 Belp
Conoscenze di base
in odontoiatria
corrisponde alla prima parte
del materiale didattico in tedesco
mundgesund
Lehrmittel zur
Mundgesundheitsförderung
in der Schule
Felix Magri
Theresa von Siebenthal
Bettina Richle
Grazie all’intervento della Società svizzera odontoiatri SSO,
questo materiale didattico rientra tra i progetti del programma Live.Learn.Laugh
della World Dental Federation FDI, promosso dalla partnership tra la FDI
e Unilever Global e Unilever Svizzera.
La versione italiana della prima parte del materiale didattico «mundgesund»
è stata realizzata grazie a
Conoscenze di base
in odontoiatria
Indice
Introduzione 10
Il cavo orale 11
I denti
L’arcata dentaria
Forma e funzione dei denti Tessuti e strutture dei denti
Sviluppo, eruzione e permuta dei denti Le malposizioni dei mascellari e dei denti L’apparato di sostegno dei denti (parodonto) L’osso mascellare e l’alveolo La mucosa e la gengiva La saliva
La placca batterica La colonizzazione da parte della placca Affezioni ai denti e malattie parodontali La carie dentaria (dal lat. caries = «corrosione, putrefazione») La decalcificazione dello smalto (demineralizzazione) La funzione protettiva della saliva I quattro fattori: il modello dei quattro cerchi La carie è ereditaria? La carie è trasmissibile? La carie è una malattia infettiva? Dove si forma più facilmente la carie? Le erosioni
La gengivite e la parodontite: le malattie dell’apparato di sostegno dei denti La gengivite
La parodontite
Altre affezioni che colpiscono il cavo orale Come mantenere sano il cavo orale
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Misure preventive L’igiene orale / i prodotti per l’igiene orale Lo spazzolino da denti
Il dentifricio Tecnica di pulizia dei denti Gli strumenti per la pulizia degli spazi interdentali Ulteriori misure d’igiene orale e di profilassi
Controllo dell’igiene orale: evidenziare la placca La prevenzione della carie con i fluoruri L’importanza della fluoroprofilassi per la salute dei denti Il fluoro e il fluoruro in natura e nel corpo umano Come agiscono i fluoruri nella prevenzione della carie?
I prodotti contenenti fluoruri
La prevenzione della carie tramite l’alimentazione Lo zucchero I dolcificanti alternativi Prevenzione della carie e regole generali per un’alimentazione sana Fattori di rischio non biologici per le affezioni orali 9
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Introduzione
Una persona che veicola delle conoscenze deve avere un ventaglio di nozioni
più ampio di quelle che desidera trasmettere. Per lavorare nelle classi e per
preparare le lezioni occorre disporre di un bagaglio di conoscenze in odonto­
iatria che permetta di dare un’immagine sicura di sé di fronte agli allievi e
agli insegnanti.
L’opuscolo «La carie è evitabile», destinato a tutta la popolazione, fornisce le
informazioni fondamentali per mantenere sani i denti e costituisce la base su
cui fondare il vostro lavoro. Qui di seguito troverete invece informazioni sul
cavo orale e sui denti. Il capitolo sul decorso di alcune patologie, dal canto
suo, vi permetterà di approfondire le vostre conoscenze sulle misure di profi­
lassi, ossia su come e perché esplicitano i loro effetti.
Non è necessario riuscire a rispondere compiutamente a tutte le domande
che vi vengono poste dagli allievi, dagli insegnanti e dai genitori. Tuttavia,
conoscendo meglio i vari nessi si acquisisce maggiore sicurezza, necessaria
per educare alla salute orale e promuovere la salute orale in genere. Questo
testo vuole inoltre essere un’opera da consultare quando preparate le lezioni
o dovete rispondere alle domande.
In caso di domande o problemi che richiedono ulteriori conoscenze, vi invi­
tiamo a consultare il medico dentista. Al giorno d’oggi, su internet si trovano
molte informazioni, che tuttavia a volte si rivelano fallaci. I siti più affidabili
sono quelli delle università, in cui si trovano informazioni per lo più corrette.
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Conoscenze di base in odontoiatria
Il cavo orale
La nostra bocca svolge molte funzioni particolarmente importanti per il no­
stro corpo: le labbra e i denti afferrano il cibo, mentre i denti – con l’aiuto
della lingua – lo masticano e lo triturano. Il cavo orale rappresenta così l’en­
trata al tratto digestivo. In secondo luogo, la bocca serve per parlare: il cavo
orale è la cassa di risonanza, mentre i denti e la lingua aiutano ad articolare
in modo chiaro tutte le lettere, soprattutto la S e la T.
La bocca e il cavo orale servono quindi per mangiare e per comunicare con gli
altri e, di conseguenza, sono organi importanti per alcune funzioni vitali
dell’uomo. La bocca è una zona emotivamente sensibile e viene percepita
– ma non da tutti nello stesso modo – come una regione intima. Le parti visi­
bili, ossia le labbra e i denti, hanno un ruolo importante anche dal punto di
vista estetico. L’aspetto e la posizione della mandibola, della mascella e dei
denti sono determinanti per l’espressione del viso e quindi per l’impressione
che si ha di una persona. Si pensi, per esempio, ai denti particolarmente storti
o alle bocche «decrepite» degli anziani senza denti.
Esternamente, il cavo orale è delimitato dalle guance e dalle labbra, mentre
all’interno dagli archi palatini, collegati alla faringe. Il palato, che rappresenta
il tetto del cavo orale e lo separa dalla cavità nasale, si compone anterior­
mente del palato duro e posteriormente del palato molle, con l’uvula palatina.
Il pavimento del cavo orale è ricoperto dalla lingua.
Illustrazione 1
Il cavo orale
Conformemente all’illustrazione 1, il cavo orale si compone dei seguenti elementi:
–– il mascellare superiore con
l’arcata dentale
–– la gengiva
–– il palato
–– la lingua
Labbra
–– il mascellare inferiore con
Mascellare sup.
l’arcata dentale
Gengiva
Denti
Palato duro
Uvula
Lingua
Mascellare inf.
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Conoscenze di base in odontoiatria
Dal punto di vista biologico, il cavo orale può essere visto come un ecosistema
o un biotopo, in cui i microrganismi trovano un habitat eccezionale: tempera­
tura e tasso di umidità ideali, sostanze minerali contenute nella saliva e
sostanze nutritive organiche provenienti dagli alimenti. Per mantenere intatto
un ecosistema, è necessario che tutti i fattori che influiscono su tale sistema
siano in equilibrio dinamico tra loro. Se un fattore prevale sugli altri, l’equili­
b­rio può essere messo a rischio o risultare compromesso. Per tenere in scacco
i fattori nocivi entrano in gioco delle misure protettive che mantengono
l’equilibrio biologico. È fondamentale capire che, come sempre in natura,
anche i processi alla base delle affezioni ai denti e le relative misure preventive
seguono il principio dell’equilibrio.
I denti
Illustrazione 2a
(a sinistra)
Vista frontale dei
denti decidui
Illustrazione 2b
(a destra)
Vista frontale dei denti
permanenti
(i premolari in basso a
destra non sono ancora
spuntati del tutto).
Illustrazione 2c
(a sinistra)
Arcata dentaria dei
denti decidui nel
mascellare superiore
Illustrazione 2d
(a destra)
Arcata dentaria dei
denti permanenti nel
mascellare superiore
L’arcata dentaria
Conformemente a una convenzione internazionale, i denti vengono indicati
a partire dalla metà dell’arco, ossia dall’incisivo centrale, che viene chiamato
numero 1, fino al dente del giudizio, chiamato numero 8. Così, il primo mo­
lare è chiamato «il sesto», mentre il dente del giudizio è «l’ottavo». (v. illu­
strazione 3 sulla pagina seguente).
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Conoscenze di base in odontoiatria
Illustrazione 3
Arcata dentaria
Numerazione dei denti
La dentatura è suddivisa in quattro settori (quadranti). La numerazione inizia
dal quadrante in alto a destra.
I quadrante: mascellare superiore destro
II quadrante: mascellare superiore sinistro
III quadrante: mascellare inferiore sinistro
IV quadrante: mascellare inferiore destro
Quadranti Per indicare in maniera inconfutabile un dente, il suo numero viene aggiunto
al numero del quadrante. In questo modo, l’incisivo centrale superiore sini­
stro, per esempio, è indicato con la cifra 21 (e si dice «due uno»), mentre il
dente del giudizio inferiore destro con la cifra 48 («quattro otto»). Questo
sistema viene applicato anche alla dentatura decidua, con la differenza che in
questo caso i quadranti vengono indicati con le cifre 5, 6, 7 e 8, cominciando
sempre dal mascellare superiore destro.
Forma e funzione
dei denti
Gli incisivi
Osservando i nostri denti, o toccandoli con le dita, ci rendiamo conto che
hanno forme diverse.
I quattro incisivi centrali e laterali (1, 2) sono a forma di scalpello e hanno mar­
gini taglienti. Servono per tagliare o addentare il cibo.
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Conoscenze di base in odontoiatria
Illustrazione 4
Forma e funzione
dei denti
MARGINEINCISALEPIATTOETAGLIENTE
&UNZIONE
'RUPPODIDENTI
INCISIVI
.UMEROTOTALEDIDENTI
INQUESTOGRUPPO
TRAMASCELLARESUPERIOREEINFERIORE
CORONAAPPUNTITA
TAGLIAREESPEZZAREBOCCONIADATTI
ALLAGRANDEZZADELCAVOORALE
&UNZIONE
'RUPPODIDENTI
CANINI
.UMEROTOTALEDIDENTI
INQUESTOGRUPPO
TRAMASCELLARESUPERIOREEINFERIORE
SUPERFICIMASTICATORIELARGHE
CONDUECUSPIDI
STRAPPAREDIVIDEREESPEZZETTARE
INBOCCONIADATTIALLAGRANDEZZADELCAVOORALE
&UNZIONE
'RUPPODIDENTI
PREMOLARI
.UMEROTOTALEDIDENTI
INQUESTOGRUPPO
TRAMASCELLARESUPERIOREEINFERIORE
TRAMASCELLARESUPERIOREEINFERIORE
SUPERFICIMASTICATORIELARGHE
CONTRECINQUECUSPIDI
SCHEMATICAMENTE
SPEZZETTAREESTRAPPARE
CIBOFILAMENTOSO
SCHIACCIAREROMPERE
FRANTUMARECIBO
GRANULOSO
&UNZIONE
'RUPPODIDENTI
MOLARI
.UMEROTOTALEDIDENTI
INQUESTOGRUPPO
TRAMASCELLARESUPERIOREEINFERIORE
TRAMASCELLARESUPERIOREEINFERIORE
I canini
I premolari I molari -ACININOPERILPEPE
FRANTUMAREMACINARE
POLVERIZZARE
-ORTAIOEPESTELLO
FRANTUMAREMACINARE
POLVERIZZARE
I quattro canini (3) ci permettono di perforare e di strappare il cibo. Sono i
denti più lunghi che abbiamo. Per riuscire a staccare bene il cibo con un morso,
i denti frontali del mascellare superiore sono più larghi dei corrispettivi denti
del mascellare inferiore, e quando mordiamo (chiudendo il morso) la fila di
denti del mascellare superiore è leggermente più avanti dell’arcata dentaria
inferiore.
Gli otto premolari (4, 5) hanno una corona tendenzialmente a forma di dado,
caratterizzata da due cuspidi separate da un solco (fissura). Con i premolari
frantumiamo, come fa uno schiaccianoci, i bocconi più duri.
Con gli otto molari (6, 7, 8) trituriamo, come fa una macina, il cibo duro. Que­
sta operazione è facilitata dalla presenza di tre-cinque cuspidi. Le cuspidi
sono separate da solchi (fissure), che possono essere molto profondi.
Durante la masticazione, le superfici masticatorie dei premolari e dei molari
presenti nel mascellare superiore risultano un po’ arretrate rispetto alle su­
perfici masticatorie dei corrispettivi denti laterali presenti nel mascellare infe­
riore. In questo modo, le cuspidi si ingranano le une nelle altre, riuscendo così
a sminuzzare meglio il cibo.
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Conoscenze di base in odontoiatria
Le radici Il punto di contatto Lo spazio interprossimale
I premolari hanno una o due radici, i molari del mascellare superiore ne hanno
tre, quelli del mascellare inferiore due. Tutti gli altri denti hanno una sola
radice.
Nelle file di denti complete, le corone si toccano nel cosiddetto punto di con­
tatto. In questo modo i denti si sostengono a vicenda, soprattutto nel settore
posteriore, e i resti di cibo non riescono a penetrare negli spazi interdentali,
che hanno forma triangolare.
Lo spazio interdentale è definito anche spazio interprossimale (prossimale =
vicino, adiacente). A volte, tra due incisivi manca un punto di contatto: si
parla allora di diastema. Nel settore posteriore, invece, un diastema è quasi
sempre dovuto alla perdita di un dente. Generalmente i denti decidui del
settore frontale non hanno punti di contatto.
Tessuti e strutture
dei denti
Ogni dente si compone di una radice e di una corona. La radice e la corona si
incontrano alla cervice (colletto). I tessuti che compongono il dente sono lo
smalto, la dentina e la polpa.
Lo smalto, che ha uno spessore di circa 1–2 mm, ricopre la corona. È il tessuto
più duro del nostro corpo e è composto, nella misura del 96% circa, di mine­
rali, soprattutto di fosfato di calcio nella forma di cristalli di apatite, dell’1%
di proteine e del 3% di acqua. Di conseguenza è praticamente una sostanza
inorganica. Lo smalto non è impenetrabile, ma è costituito da un reticolo di
cristalli a trama fine, disposti l’uno di fianco all’altro a formare dei prismi.
Grazie alla rifrazione della luce nei cristalli, lo smalto appare leggermente
luccicante. Lo smalto non ha sensori del dolore e è dunque completamente
Lo smalto )NGRANDIMENTO
DELLASUPERFICIE
DELLOSMALTO
PRISMI
DISMALTO
3TRUTTURAINTERNA
3TRUTTURAESTERNA
3TRUTTURAESTERNA
##
OO
RR
OO
NN
AA
Illustrazione 5
La struttura
dei denti
22
AA
DD
II
CC
EE
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Conoscenze di base in odontoiatria
insensibile al dolore. Malgrado la sua durezza, a causa della sua struttura è
sensibile all’influsso degli agenti chimici. Lo smalto è permeabile in misura
molto limitata alle sostanze idrosolubili, tra l’altro anche alle sue componenti
principali, ossia il calcio, il fosfato e il fluoruro, ma anche agli acidi. Mor­
dendo malamente un oggetto molto duro o battendo fortemente su un
materiale duro (per es. durante un infortunio sportivo), lo smalto si può
danneggiare, scheggiare, rompere o crepare.
Lo smalto dei denti decidui contiene meno minerali e ha una struttura meno
compatta rispetto a quella dei denti permanenti. Per questo motivo, è più chiaro
e più sensibile all’influsso degli agenti chimici, come per esempio gli acidi.
La dentina
La dentina è la componente principale del dente. Analogamente alle nostre
ossa, è costituita per il 70% da minerali (parte inorganica), per il 20% da so­
stanze proteiche (parte organica) e per il 10% da acqua. La dentina non è così
dura come lo smalto, ma è più dura delle ossa. L’interno della dentina è irra­
diato da canalicoli finissimi che si diramano verso l’esterno e che contengono
dei prolungamenti cellulari, provenienti dalla polpa dentale. A partire dalla
linea cervicale, che in condizioni di salute è coperta dalla gengiva e quindi
non è visibile, la dentina della radice è ricoperta dal cemento.
La polpa
Attraverso il canale radicolare, che all’apice della radice è aperto, le arterie, le
vene e i nervi raggiungono la polpa rivestita di dentina. All’interno della polpa,
i vasi sanguigni e i nervi sono alloggiati in un tessuto connettivo lasso.
I prolungamenti delle fibre nervose attraversano la polpa e raggiungono i
canalicoli dentinali. Essi trasmettono i segnali di dolore, per esempio rea­
gendo alle differenze di temperatura (caldo/freddo), agli stimoli chimici
(dolce/acido) o al trapano del dentista.
Nei denti decidui vi è più polpa rispetto ai denti permanenti, mentre lo smalto
ha uno spessore molto minore, di poco meno della metà.
Sviluppo, eruzione e
permuta dei denti
In nessun punto l’interno del nostro corpo è esposto e tutti i contatti con
l’esterno avvengono attraverso il suo involucro protettivo, l’epitelio (la pelle).
Il tratto gastro-intestinale non è quindi altro che la pelle esterna rovesciata
verso l’interno, pertanto è anche «esterno» per il corpo. Lo stesso vale per la
parte superiore del tratto gastro-intestinale, ossia il cavo orale: i denti e la
gengiva rappresentano la «frontiera esterna» del corpo.
Le cellule epiteliali hanno funzioni specifiche in determinati punti del corpo,
tanto che creano strutture speciali, come le unghie delle mani e dei piedi.
Anche lo smalto, la dentina e la polpa originano da queste cellule epiteliali
specializzate. Lo smalto è un epitelio quasi del tutto mineralizzato, mentre la
dentina lo è solo parzialmente.
Durante la gestazione, i denti si sviluppano nel mascellare superiore e infe­
riore, nella regione del futuro cavo orale. Si formano le cosiddette lamine
dentarie, da cui si svilupperanno i germi dei 20 denti decidui e dei 32 denti
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Conoscenze di base in odontoiatria