Azione Collettiva e Movimenti sociali

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AVVISI GENERICI:
- COME STA ANDANDO. Non ho più messo gli appunti …
- SINORA.. QUESTA SETTIMANA
- I SEMINARI:
o Evitare di ripetere quanto c’è scritto..
o Facciamo qualcosa d’altro:
PORRE DEI DUBBI, DELLE INCOMPRENSIONI
USARE QUEI MATERIALI PER APRIRE UNA DISCUSSIONE
PROPORRE COLLEGAMENTI
- IL PAPER FINALE:
o In generale, non vi darò molte istruzioni MA utile chiarire alcuni aspetti
o PUO’ approfondire gli stessi argomenti del seminario o riprenderne altri
affrontati durante il corso…
o Uno dei limiti fondamentali: stare dentro il pur largo perimetro tracciato durante
questo corso…
o Esperienza di scrittura che si avvicina molto alla ricerca sociale: nella
“lungimiranza” (Weber 1919) richiesta per farlo.
-
IN GENERALE: difficoltà di uscire dalla posizione di studenti… utile sapere che
apprezzo l’ignoranza
Fonti di oggi
Della Porta, Diani, 2004, Movimenti senza protesta? L’ambientalismo in Italia
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- Ricerca empirica che si interroga sul movimento ambientalista vent’anni dopo
la sua nascita, in una fase di istituzionalizzazione e apparente latenza (dopo la
fase di visibilità con i movimenti).
In particolare, cosa accade ad un movimento quando si passa dalla protesta
(le marcie contro il nucleare) al volontariato e all’azione di lobbing
Melucci, 1982, L’invenzione del presente
- Fondamentale nel mostrare la rilevanza dello studio dei movimenti…
- Scelto perché propone una netta distinzione tra movimenti sociali come
oggetti empirici e come categoria teorica: in linea con il tipo di orientamento
che ho teso a dare a questo corso…
- In generale, spero che questo titolo incuriosisca…
Olson, 1963, La logica dell’azione collettiva
- Già visto
- A cui dobbiamo la fortuna di quest’espressione
Vitale, 2007, In nome di chi? Partecipazione e rappresentanza nelle mobilitazioni
locali
INDICE di oggi:
1) La rilevanza: sociale e teorica
2) Alcuni esempi
3) Come leggere sociologicamente
4) Una mappatura degli studi sull’azione collettiva
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LA RILEVANZA DI AZIONE COLLETTIVA E MOVIMENTI SOCIALI:
RILEVANZA SOCIALE E POLITICA: punto fondamentale anche per il paper, io chiedo entrambi i tipi
di rilevanza.
1) Rilevanza sociale:
a. STORICAMENTE La concezione contemporanea di cittadinanza (in ptr
inclusiva di forme di protezione sociale) è l’esito di azioni collettive e
rivendicazioni: esito della capacità della società civile riesce ad
includere progressivamente il soddisfacimento di bisogni sociali
fondamentali fra i doveri della collettività;
b. Questo corrisponde alla capacità d’azione della società civile,
secondo il modello (dell’assedio) della sfera pubblica.
c. Capacità che ancora si dispiega: VEDI REDDITO MINIMO DI
CITTADINANZA
2) Rilevanza Teorica:
- La tradizione del conflitto non è l’unica:
- Tradizione Durkheimiana:
o Evidenzia l’importanza identità nello strutturare la politica: le parti
in conflitto, così come le motivazioni all’azione
o Così sottolinea l’importanza delle emozioni e delle pratiche in cui tali
identità sono forgiate.
ALCUNI ESEMPI di Azione collettiva:
- “azione collettiva” Non Wikipedia: che da la traduzione italiana di “Class
action” che è uno specifico istituto giuridico:
https://it.wikipedia.org/wiki/Azione_collettiva
o esempio di una difficoltà comune nell’esercitare uno sguardo
sociologico: le etichette sono le stesse magari, ma i significati cambiano
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(e non sono sempre chiari a chi li esprime, in particolare non si capisce
in che misura si parli di rappresentazione teorica o fenomeno empirico).
- Alcuni casi di azione collettiva:
o Già considerati: La contestazione punk al convegno dei sociologi
o Film: La parte bassa, Radio Alice, Fragole e Sangue
o Azione collettive contemporanee: No Expo, Family Day…
COME LEGGERE AZIONE COLLETTIVA E MOVIMENTI SOCIALI
Come leggere queste esperienze? Come è utile interrogare questi fenomeni da un
punti di vista sociologico? Quali domande è opportuno sollevare?
Tra le altre, emergono due possibilità:
1) DOMANDE PIU’ GENERICHE: Oltre alla varietà di manifestazioni con cui si
sono presentati, qual è la specificità sociologica di questi fenomeni?
Quale significato hanno? A quale dimensione teorica essi fanno
riferimento? Quale l’idealtipo? Come delimitarli? Il consumo critico fa
parte di questo? Il terrorismo (brigatista o jiadista)?
PENSIAMO AGLI ESEMPI DI PRIMA: Di cosa si tratta: azioni collettive? Movimenti
sociali? Mobilitazioni?
DEFINIZIONE DI MOBILITAZIONE LOCALE
“una precisa classe di azioni collettive, organizzate da “imprenditori”, in
cui gli attori coinvolti sollevano dei problemi locali e li rendono
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pubblici, interagendo con autorità e politiche pubbliche e perseguendo
uno o più obbiettivi condivisi” (Vitale 2007 p. 10).
- Prima ancora di definirli, capiamo che qui è particolarmente accentuato il
paradosso di Downs (sul voto) e di Olson (sulla partecipazione politica):
o non si tratta di comportamenti spiegabili esclusivamente con
riferimento al funzionamento della logica strumentale. E’ irrazionale
partecipare! (eppure la gente partecipa!)
o Ci sono altre logiche in campo, che sono logiche non individuali, dei
costi-benefici ma logiche di azione collettiva.
2) DOMANDE PIU’ SPECIFICHE: Che cosa producono? Quali le principali
condizioni di possibilità del loro sviluppo? Quale la loro posta in gioco?
Ovvero la questione che sollevano pubblicamente…
UNA MAPPATURA DEGLI STUDI SULL’AZIONE COLLETTIVA
Alcuni approcci sono definibili in base alla risposta che forniscono a quelle domande.
Più in generale è utile rifarsi alla periodizzazione della ricerca sociale sui fenomeni
politici che vi ho proposto:
1) I classici;
2) La stagione dei paradigmi dominanti: a) Comportamentismo; b)
funzionalismo e c) Marxismo.
3) Lo smantellamento e la ricerca sociale contemporanea.
1. L’AZIONE COLLETTIVA NEI CLASSICI
Marx:
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- Prevalente inEuropa per lungo tempo,
- ancora oggi informa molta analisi sociale:
a. sappiamo della sua centratura sul conflitto tra classi (espressione del
capitale e del lavoro).
b. fondamentale è quindi la formazione delle classi sociali, in ptr ciò
che Marx chiama il “passaggio dalle classi in sé alle classi per sé”:
i. non è scontato per Marx & Engels: i nostri (così come noi oggi)
avevano davanti agli occhi molteplici esempi di classi
mancate: i contadini in primis, sia quelli della Francia
Napoleonica, sia quelli della Germani di Lutero
ii. questo passaggio implica sempre in un certo modo un certo
superamento dell’ideologia, ovvero della “falsa coscienza
necessaria”.
iii. E’ agevolato dal possesso di mezzi di mobilitazione (materiali
e immateriali) adeguato: questo è il motivo per cui direbbe la
più recente ondata di movimenti l’ 1% di movimenti continua
a regnare sopra il 99%
iv. La crescita di movimenti è il segno dell’imminente collasso del
sistema…
c. Altri si sono incaricati di studiare questo passaggio: Gramsci e la sua
idea di “egemonia”
i. Marx non era interessato a studiare come funziona un
movimento ma attraverso quali meccanismi esso prende il
potere: questo è quello che fanno nelle analisi storiche delle
rivoluzioni. Vedi “18 Brumaio”. Il centro dell’interesse non è
come funziona l’azione collettiva
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Weber:
- Ancora più importante: dalla Gabbia di Ferro e delle Considerazioni
Intermedie derivano:
o La concezione di Habermas della Sfera Pubblica
o La scuola critica di Francoforte: Dialettica dell’Illuminismo
o Foucault e la sua concezione del potere
- Weber particolarmente interessato ai processi aggregativi:
o Vedi Classi, Ceti e Partiti:
o distinzione tra
d. Associazioni di interessi: ovvero tra coloro che appartengono alla
stessa classe (posizione nel mercato), logica della razionalizzazione.
e. Movimenti carismatici: che si pongono al di fuori della vita
quotidiana, sono guidati da pulsioni e trasporto, però non sfuggono
ai processi di “istituzionalizzazione”.
Ma la prospettiva Weberiana è per molto tempo messa da parte…
Nello struttural-funzionalismo: l’azione collettiva (specie se violenta)
rappresenta una disfunzione, epifenomeno che segnala un riassestamento
di equilibrio
2. L’AFFERMAZIONE DEI PARADIGMI DOMINANTI:
LA SVILUPPO DEL COMPORTAMENTISMO: IL CONTESTO INTELLETTUALE:
1. Ancora siamo nella tradizione ottocentesca Europea: preoccupata verso la
l’ingresso della massa nella società come nuovo soggetto politico, e timore per
le sue manifestazioni contingenti (FOLLA);
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2. La scuola di sociologia urbana di Chicago legge tutti i comportamenti collettivi
come processi emergenti, ovvero risultante non intenzionale di singoli
comportamenti intenzionati: come la formazione delle “aree naturali” nella
città.
IL comportamento collettivo;
- non necessariamente “intenzionale ed autonomo”: vedi le folle)
- la psicologia (similmente allo struttural-funzionalismo) vedeva questo
comportamento come originato da “frustrazione” e “disorientametno”
legato al diffondersi della società di massa e quindi al disgregarsi dei
legami tradizionali (tutto sommato siamo ancora dentro l’ipotesi della
DISORGANIZZAZIONE SOCIALE).
- Con lo studio di Foot Whyte, viene meno la possibilità di continuare a
praticare l’ipotesi della disorganizzazione sociale (da spiegare bene).
QUESTA LINEA DI RICERCA E’ MESSA DA PARTE PER IL PREVALERE DI DUE
PARADIGMI DOMINANTI:
- Struttural-funzionalismo: sia folle sia movimenti esprimono dimensioni
irrazionali, derivanti da disfunzioni del sistema, che tendono ad essere
riassorbite dall’aumento di razionalizzazione del sistema.
- Marxismo: i movimenti sono il segno dell’imminente collasso del sistema,
gli attori che promuovono il conflitto motore della storia.
MERITI MARXISMO:
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A) Superata la confusione tra movimenti e folla: comportamenti
collettivi irrazionali (residui del passato). I movimenti infatti per Marx
sono attori strategici, razionali;
B) MOVIMENTI: “comportamento orientato al mutamento”, non più
segnale di una disfunzione…
3. IL PANORAMA DEGLI STUDI CONTEMPORANEI
OGGI: panorama variegato:
-
SPECIALIZZAZIONE DELLO STUDIO DEI MOVIMENTI SOCIALI:
- In genere è seguita la definizione di movimento come oggetto empirico;
- Ma sussistono molte differenze negli approcci teorici di studio dei
movimenti (basta spostarsi per rilevarle), NON ESPLICITATE:
o Prevale un modo di fare teoria diverso da quello che vi ho proposto:
Non un modo di guardare (qualsiasi cosa)
Ma alcune questioni sono definite come teoriche:
capitalismo/democrazia.
- UN MODO PER ORIENTARSI IN QUESTA GALASSIA ETEROGENEA E’ QUELLA
DI SOFFERMARSI SULLE PRINCIPALI REAZIONI AI PARADIGMI DOMINANTI:
Reazione al funzionalismo
Da pagina 497 di De Nardis:
- La reazione al dominio dello struttural-funzionalismo si concentra sul come
dell’azione collettiva, non sulle origini
- Questa reazione prende 3 filoni:
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a. Riscoperta e valorizzazione del comportamentismo: COME MODO
INDUTTIVO DI FARE RICERCA E TEORIA SOCIALE
b. Mobilitazione delle risorse:
i. i movimenti non sono solo fenomeno disfunzionale e reattivo
ed emotivo
ii. ma fenomeno razionale e strategico, che richiede un certo
impegno e uso strategico: ANALISI DELLE RISORSE
MOBILITATE:
Attenzione alle “reti di solidarietà” che i movimenti
attivano
c. Processo politico: è l’approccio della struttura delle opportunità
politiche (che vedremo con Emanuele): ovvero il contesto
istituzionale da forma ai movimenti, alla loro efficacia ed
evoluzione nel tempo.
Reazione al marxismo: I “nuovi movimenti sociali”
Alcune caratteristiche ancora presenti nello studio dei movimenti sociali contemporanei:
1) Specificità dei Movimenti sociali come una – tra le altre - forma di azione collettiva: tanti
inquadramenti sono possibili:
a. pagina 20 di Melucci 1982.
b. pagina 502 di de Nardis; le definizioni basate su identità e reti].
c. Diani, 2008, Modelli di azione collettiva.
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2) Perché nuovi? Inadeguatezza della variabile relativa al conflitto capitale/lavoro
per dare conto di tutti i conflitti sociali (i bisogni identitari come nuova posta in
gioco).
3) Inadeguatezza della rappresentazione dei movimenti come soggetti unitari.
4) [come gli altri] movimenti non come soggetti marginali, ma centrali per il
cambiamento, anticipatori nelle loro pratiche del cambiamento più generale:
NUOVI LEGAMI CON struttura fortemente decentrata e partecipativa.
5) (OFFE):
Critica non solo alla politica, ma di tipo metapolitico, all’idea di modernità e
progresso, sono orientati alla trasformazione culturale più che materiale;
UNA CRITICA CHE HA IN SE’ I GERMI DELL’AUTO-CRITICA.
SPECIFICITA’ DEI NUOVI MOVIMENTI RISPETTO ALLE DOMANDE INIZIALI:
- Il significato di fenomeni collettivi come punk, band giovanili, gruppi
femministi, ecologisti, pacifici:
o non sta nell’essere espressione del disagio, del disadattamento
(funzionalismo)
o Né di essere espressione del conflitto fra capitale e lavoro (marxismo)
o Si tratta di sintomi che annunciando e mostrano la direzione del
cambiamento sociale più generale: per Melucci si tratta del BISOGNO
DI IDENTITA’ DATO IL CAMBIAMENTO DELLE ISTITUZIONI E
L’INCAPACITA’ DEL SISTEMA DI RAPPRESENTANZA di accoglierlo.
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- Le cause, le condizioni di possibilita’: la frattura capitale/lavoro non basta più
a spiegare l’insorgenza dell’azione collettiva:
f. Fino a quel momento: il movimento socialista e poi operaio, invece,
si era identificato con quello
g. Altre fratture e conflitti: giovani/anziani (vedi Pasolini);
produttività/lavoro (vedi
h. Il problema non è la proprietà privata ma il potere del sapere
(Foucault e il movimento punk);
- Gli esiti: non rivendicazioni materiali ma culturali, l’elaborazione di nuovi
codici basati sulla creatività, nuove forme di vita;
- La posta in gioco: l’elaborazione di nuovi codici culturali:
o I codici che definiscono l’appartenenza, il delimitare i confini del
gruppo, identita’ ma non esclusiva (tribù urbane di Maffesoli);
o Si tratta di codici della pratica: che sono direttamente praticati, non
rivendicati, proclamati, reclamati):
vedi l’effetto che faceva la serata Dissenso e postporno
“spiegata”;
DUE PRINCIPALI IMPLICAZIONI:
1. CONTRIBUTO AL DIBATTITO: aver spostato l’attenzione sulla dimensione
informale (le pratiche i codici, i codici della pratica) e così aver promosso la
riconciliazione tra due ambiti che per lungo tempo separati: emozioni e
agire razionale (strategie, repertori d’azione).
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2. CONTRIBUTO AI MOVIMENTO: SVILUPPA UN NUOVO LINGUAGGIO PER LE
RIVENDICAZIONI DEI MOVIMENTI URBANI CONTEMPORANEI.
INTRODURRE LE LETTURE:
AFFINITA’ TRA LE DUE LETTURE SCELTE: Diani Riprende chiaramente la stessa
definizione di Melucci di movimento come tipo di azione collettiva, con due
caratteristiche:
1) Essa esprime un conflitto (quindi c’è una controparte);
2) è orientato al cambiamento;
(Diani a queste componenti aggiunge: il fatto che sia un reticolo di gruppi tenuti
insieme da forte progetto identitario).
CONFRONTO CON LA QUESTIONE INIZIALE E LA DEFINIZIONE DI MOBILITAZIONE
COLLETTIVA.
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