Nuove forme di azione collettiva e sviluppo della società civile Mario Diani I dati sui conflitti sociali - livello individuale (rilevazioni periodiche dell’opinione pubblica) …e l’azione collettiva? Dimensione collettiva dei processi Caratteristiche evoluzione eventi protesta Episodi partecipazione civica Trasformazioni nella composizione e nel profilo delle popolazioni organizzative delle forme di azione L’azione collettiva si articola al suo interno in due orientamenti: Focus sul conflitto Azione di protesta. Produzione di beni pubblici come il risultato di processi conflittuali in cui il perseguimento di obiettivi materiali simbolici valoriali desiderabili si scontra con le resistenze di altri attori Azione di volontariato. Produzione di servizi offerti al pubblico, promozione di attività volte a favorire mutamenti di comportamenti e orientamenti attraverso processi consensuali (non si individua un attore responsabile dello stato di cose che si vogliono cambiare) Esperienze mobilitazione analizzate 1. Movimenti anni sessanta-inizio settanta trasformazione sociale radicale 2. Nuovi movimenti sociali attivi su tematiche di tipo postmaterialista 3. Mobilitazioni di segno populista e antipolitico 4. I movimenti per la giustizia globale salvo alcune eccezioni la guerra fredda e la diffidenza verso i movimenti di massa (associati ai totalitarismi) creano un clima poco favorevole allo sviluppo azioni collettive su larga scala. Ristrutturazione post-bellica Rivolta ungheria 1956 Torino Piazza Statuto 1962 Ripresa mobilitazioni operaie Seconda metà anni 60 Quasi piena occupazione Domanda di inclusione di nuovi settori della classe operaia Tecnici ad alta qualificazione Operai origine contadina Est europeo protesta operaia senza esiti tangibili Francia-Inghilterra breve e virulento Italia e Germania Ciclo mobilitazione sindacale intenso e prolungato Tocca non solo questioni salariali ma controllo organizzazione produzione L’ondata di mobilitazione investe settori più ampi della società. CICLO DI PROTESTA (Tarrow, 1989) Fattori di sviluppo Il movimento studentesco Giovani ceto medio ammessi università di massa Esempio Americano La rivolta di Berkeley 1964. Free speach movement occupazione università di Berkeley critica metodi insegnamento e finalità ricerca Guerra del Vietnam Lotta antirazziale caratteristiche Il movimento studentesco Critica generalizzata all’autoritarismo: Scuola famiglia Critica politica e culturale Il movimento studentesco Fattori di sviluppo Dimensione transnazionale conflitti Circolazione elites studentesche Mass media Opposizione guerra Vietnam e iniziative contro il colonialismo e a sostegno dei movimenti di liberazione Opposizione alle dittature anche all’interno dell’Europa Critica al capitalismo e imperialismo Spazio politico transnazionale di mobilitazione Critica morale borghese e antiautoritarismo Gli slogan del movimento Il padrone ha bisogno di te. Tu non hai bisogno di lui La fantasia al potere Lotta dura senza paura Diamo l’assalto al cielo Fascisti borghesi, ancora pochi mesi Mettere fiori nei vostri cannono Non rivendicheremo niente, non chiederemo niente. Noi prenderemo, noi occuperemo. Vietato vietare Contro i sensi vietati le strade del possibile Siamo realisti pretendiamo l’impossibile Mobilitazioni gruppi minoritari interni democrazie occidentali POLITIZZAZIONE GRUPPI ETNICI Bretoni, occitani e corsi in Francia Baschi e Catalani in Spagna Gallesi e Scozzesi in Gran Bretagna Sud Tirolesi in Italia c0ntinuità Modello organizzativo movimento operaio Differenze rispetto movimento operaio Radicamento sociale e territoriale Priorità dimensione collettiva su quella individuale Progetti medio-lungo periodo Modello organizzativo burocratizzato, con forte senso gerarchie interne, apparato orientato alla promozione e gestione protesta di massa Movimenti etnonazionali Partiti politici autonomistici Nuove forme di azione collettiva all’interno di organizzazioni di rappresentanza consolidate (consigli di fabbrica) Mobilitazioni per la trasformazione delle istituzioni dall’interno: dissenso cattolico (comunità di base) discontinuità Differenze rispetto movimento operaio Rifiuto dell’autoritarismo Nella moda Nei consumi culturali Musica Rivoluzione sessuale Forme alternative di conoscenza Tensioni rispetto al modello burocratico Schema interpretativo dominante: marxismo e ipotesi trasformazione sociale globale Mobilitazioni differenziate: Lotta operaia Azione studentesca Movimento donne e diritti civili Processi di decolonizzazione Azione collettiva più radicale in sud Europa Le differenze in Europa Democrazie consolidate nordeuropee 68 più breve, più spazio all’azione dei gruppi di interesse pubblico, più marcata la contestazione culturale….clima più favorevole all’emergenza di nuovi movimenti All’Est democratizzazione e rilancio della società civile; minore conflitto integenerazionale; importanza simbologie nazionaliste e religiose