La comunicazione nel governo dell’impresa: dalle politiche agli strumenti Pagina 1 b. Le macro-aree della comunicazione Pagina 2 Il modello tradizionale: comunicazione “interna” vs “esterna” Tende oggi a essere superata l’elementare articolazione della comunicazione aziendale basata sul dualismo fra pubblici “interni” ed “esterni”. Tra i fattori che favoriscono il venir meno dei confini organizzativi: pluralità dei ruoli che un medesimo stakeholder riveste nei confronti di una stessa organizzazione; terziarizzazione dell’offerta commerciale (e, dunque, crescente contenuto di “servizio” incorporato nei prodotti); outsourcing (esternalizzazioni e partnership) e lavoro flessibile; pervasività delle tecnologie di comunicazione. Pagina 3 Es.: dipendente = azionista = consumatore = testimonial etc. Macro-aree della comunicazione Pur emergendo un approccio sempre più unitario alla comunicazione, è tradizionalmente possibile distinguere fra: 1. Comunicazione gestionale (“interna”) 3. Comunicazione di marketing 4. Comunicazione economico-finanziaria “esterna” 2. Comunicazione istituzionale Pagina 4 Fiocca, 1993; Guatri, Vicari, Fiocca, 1999. Comunicazione istituzionale Comunicazione gestionale Comunicazione integrata Comunicazione di marketing Comunicazione economicofinanziaria Pagina 5 Fiocca, 1993; Guatri, Vicari, Fiocca, 1999. 1. Comunicazione gestionale (“interna”) E’ lo strumento di governo delle relazioni con le «risorse umane» e i soggetti indirettamente coinvolti nella gestione dell’organizzazione («struttura ampliata»), avente come fine ultimo il consolidamento e lo sviluppo della cultura organizzativa e, dunque, l’orientamento dei comportamenti individuali verso finalità condivise. Destinatari: dipendenti, management, collaboratori e volontari, partner (consulenti, fornitori, distributori etc.), famiglie, ex dipendenti, sindacati, mercato del lavoro Obiettivo: sostenere lo sviluppo delle risorse di competenza e di fiducia attraverso la condivisione di strategie e obiettivi, al fine di mantenere a un tempo l’equilibrio organizzativo e la motivazione dei singoli Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione HR Strumenti caratterizzanti: strumenti informativi/formativi, RP (relazioni interne) Pagina 6 Ambiti applicativi Comunicazione operativa e di ruolo (→ condivisione di processi e compiti organizzativi) Comunicazione strategico-istituzionale (→ condivisione di obiettivi, valori e strategie) Comunicazione per l’apprendimento organizzativo (→ formazione e aggiornamento di competenze) Pagina 7 2. Comunicazione istituzionale E’ l’espressione di sintesi e, al contempo, il sostegno dell’identità dell’organizzazione (Corporate Identity), ovvero dell’orientamento strategico e relazionale complessivo perseguito nel tempo, dal quale scaturisce la formazione della “reputazione” aziendale (Corporate Reputation). Destinatari: tutti gli stakeholders dell’impresa Obiettivo: qualificare l’impresa come “istituzione” nell’ambiente di riferimento e sociale, per ottenere legittimazione e consenso in condizioni sia ordinarie che di crisi Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione Relazioni Esterne/staff dell’Alta Direzione Strumenti caratterizzanti: RP e pubblicità Pagina 8 Identità, immagine & reputazione Identità => auto-percezione dell’impresa nel tempo, in base ai valori della cultura aziendale, sedimentati nella sua storia e incorporati nei comportamenti (corporate personality), e alla strategia identitaria esplicita (mission e vision) Immagine => identità “percepita” dagli stakeholders Reputazione => insieme delle opinioni degli stakeholders, basate sulla loro esperienza (diretta o indiretta) dei comportamenti dell’impresa nel tempo Pagina 9 Il «governo» della corporate identity Mission Vision Fonte: A. Pastore, M. Vernuccio, 2008, p. 29. Pagina 10 La «coltivazione» della corporate reputation Carattere Product offering Proposta di valore Comportamenti Rispetto Credibilità Fiducia Stima «Alleanza» Fonte: Nostra rielaborazione da Pastore, Vernuccio, 2008, p. 56. Pagina 11 La reputazione: alcune definizioni «Rappresentazione collettiva delle azioni passate e delle prospettive future di un’impresa, che descrive come i detentori di risorse critiche interpretano le proposte dell’impresa stessa e ne giudicano la capacità di soddisfare le proprie attese» (Fombrun, 2002). «Il riflesso di un’organizzazione nel tempo, visto attraverso gli occhi dei suoi stakeholder ed espresso attraverso i pensieri e le parole di questi ultimi (Walker Information, Inc., 1998). «Ciò che i membri dei pubblici ricordano in merito a un’organizzazione e il modo in cui ne parlano tra loro» (Grunig, 2009). Pagina 12 Ambiti applicativi Public affairs e lobbying Crisis communication Comunicazione sociale Comunicazione ambientale Comunicazione culturale Pagina 13 3. Comunicazione di marketing E’ lo strumento di governo delle relazioni con il mercato (B-to-C o B-to-B), aventi come fine ultimo la soddisfazione della clientela. Destinatari: clienti finali (acquirenti/consumatori) e intermedi (es. distributori); influenzatori di mercato Obiettivo: sostenere lo sviluppo dell’attività commerciale (obiettivo economico), rendendo percepibile al mercato i valori – tangibili e intangibili – dell’offerta (prodotto/brand) e, dunque, il suo posizionamento distintivo (obiettivo comunicazionale) Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione Commerciale-Marketing Strumenti caratterizzanti: PUBBLICITA’, PROMOZIONI, DIRECT MARKETING, PUNTO VENDITA, PACKAGING etc. Pagina 14 Ambiti applicativi Customer relationship management (CRM) Marketing internazionale e globale Pagina 15 4. Comunicazione economico-finanziaria E’ l’insieme delle informazioni (“informativa societaria”) e delle comunicazioni relative agli aspetti economici, finanziari e patrimoniali dell’impresa, diffuse su base volontaria e/o per obbligo di legge. Destinatari: portatori di capitale di rischio (azionisti e soci) e di credito (istituti di credito, risparmiatori e obbligazionisti); consulenti; analisti finanziari e società di rating; organismi di vigilanza; stakeholders non finanziari (media specializzati, dipendenti, partners, fornitori, clienti, collettività in genere); Obiettivo: migliorare le opportunità finanziarie e di business sulla base della reputazione economica dell’impresa; Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione Finanziaria Pagina 16 Comunicazione economico-finanziaria: principali strumenti Sistema di bilancio (d’esercizio, «sociale», «integrato» etc.) Relazioni periodiche e lettere agli azionisti Pubblicità finanziaria Relazioni con i media Pubblicazioni tecnico-economiche Incontri formali «allargati» (Assemblea degli Azionisti, conferenze e videoconferenze, investor day etc.) Investor relator Pagina 17 c. Il governo del Communication System Pagina 18 L’integrazione organizzativa della comunicazione è oggi universalmente riconosciuta la necessità di integrazione fra le diverse macro-aree, e fra le politiche di comunicazione e gli atti gestionali da esse derivati (i quali spesso prevedono il ricorso ad agenzie di consulenza esterne); nelle grandi imprese, è in genere presente un coordinamento fra le diverse macro-aree/presidi direzionali della comunicazione… …in quali forme? Pagina 19 Il presidio del “Communication System” In realtà: a) UN UNICO ENTE CHE GOVERNA TUTTE LA MACRO-AREE DELLA COMUNICAZIONE: Se ne parla tanto nei libri, ma è poco frequente negli organigrammi b) UN COORDINAMENTO DI TIPO OCCASIONALE: Soluzione poco funzionale, ma presente in molti casi c) UN COORDINAMENTO A LIVELLO DI COMITATO ATTRAVERSO RIUNIONI PERIODICHE: E’ IN GENERE LA VIA PERCORSA DALLE AZIENDE TESE A IMPLEMENTARE POLITICHE COMUNICATIVE IN UNA LOGICA DI SINERGIA E INTEGRAZIONE Pagina 20 Criticità di una soluzione “monolitica” Perché è difficile che si realizzino strutture basate su un unico ENTE COMUNICAZIONE? criticità da parte dell’Ente di attraversare “funzioni di peso” dal punto di vista politico interno (Direzioni Risorse Umane/Relazioni Istituzionali/Commerciale-Marketing/ Finanziaria), sottraendo alle stesse totale o parziale autonomia, fondamentale per il conseguimento degli obiettivi strategici di settore; difficoltà da parte del Responsabile dell’Ente di supervisionare professionalità diverse, deputate alla gestione di competenze e strumenti non omogenei, e delle relative risorse. Pagina 21 Il coordinamento del “Communication System” In alternativa, l’integrazione può essere realizzata ad alto livello gerarchico attraverso un COMITATO: - in stretto collegamento con il vertice aziendale; - in grado di convergere sul perseguimento di comuni obiettivi aziendali; - composto da tutte le funzioni interessate (INCONTRI PERIODICI DI INDIRIZZO E OPERATIVI) e con la partecipazione del responsabili dei presidi organizzativi di funzione, come formalizzati negli organigrammi di riferimento (REL. ISTITUZ./R.U./MKTG/FIN.). - . Pagina 22 Modello accentrato-policentrico Relazioni istituzionali Fonte: Invernizzi, 2004 e 2012. Pag. 23