Il sistema fiscale italiano: vincoli europei ed anomalie nazionali Bergamo, 12 Maggio 2009 Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 1 di 38 Indietro Paolo Di Lorenzo Ufficio Studi, Agenzia delle Entrate. I contenuti del presente lavoro non riflettono necessariamente le opinioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate ed impegnano esclusivamente l’autore Schermo Pieno Chiudi Esci Sommario Home Page Titolo • Introduzione storica; Sommario • un confronto con la realtà europea; • alcune stime dell’evasione fiscale; • i possibili rimedi. JJ II J I Pagina 2 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Un po’ di storia (A. Pedone 2006) Tra il 1971 ed il 1973 il sistema tributario italiano è stato completamente rivoluzionato dall’introduzione di due nuove imposte: • L’imposizione diretta è stata rifondata tramite l’introduzione dell’IRPEF, un’imposta onnicomprensiva su base personale e progressiva, in cui i redditi da capitale sono tassati separatamente; • l’imposizione indiretta è stata rifondata dall’IVA, un’imposta plurifase sul valore aggiunto in ogni fase del ciclo,a differenza della precedente IGE fondata sul valore pieno. Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 3 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Obiettivi della riforma: • Crescita del gettito; Home Page • maggiore equità verticale ed orizzontale tramite l’IRPEF; • manovrabilità e trasparenza del sistema di prelievo; Titolo Sommario JJ II J I Pagina 4 di 38 • adeguamento al quadro internazionale. Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Risultati La riforma del 1971-73 è oggi considerata da molti un insuccesso, a causa di molteplici fattori: Home Page • scenario economico mutato rispetto a quello presente al momento dell’elaborazione: bassa crescita e crisi petrolifere e sindacali che portano all’aumento dell’inflazione; Aumento della spesa pubblica come vincolo strutturale. • La semplicità e l’equità sono rimaste una chimera, l’unico obiettivo realizzato è stato quello del maggior gettito, tramite un aumento dell’IRPEF sopratutto per l’estensione della ritenuta alla fonte e per gli effetti dell’inflazione (c.d.‘drenaggio fiscale’). Titolo Sommario JJ II J I Pagina 5 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci totale entrate fiscali Paese 1975 1985 1995 2007 Italia 25.4 33.6 41.2 43.3 Francia 35.5 42.4 44.0 45.0 Germania 35.3 37.2 40.4 40.5 UK 35.3 37.7 35.0 35.0 Svezia 41.6 47.8 47.8 48.6 UE ... ... 40.2 40.7 Entrate Fiscali totale (in % del PIL) e Fonte: Banca d’Italia/Eurostat di cui IRPEF 1975 1985 1995 15% 26% 26% 11% 11% 11% 30% 29% 27% 38% 26% 28% 19% 18% 34% ... ... 23% quota IRPEF. 2007 26% 17% 25% 29% 32% 23% Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 6 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Ma non sono solo il livello della pressione fiscale (su cui torneremo) ed il peso dell’IRPEF ad essere diversi... UK DE FR IT 10,4 37,4 18,1 18 28,2 39,3 40,6 16,1 3,5 Home Page Titolo 22,7 6,5 7,1 37,2 16,5 44,2 Tot Contributi IVA IRES IRPEF 18 Sommario JJ II J I Pagina 7 di 38 30,1 14,9 42,3 25,00 Livello e composizione del prelievo fiscale. Fonte: Eurostat Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Digressione: cos’è l’IVA ?(Artoni 2007): • L’imposta sul valore aggiunto si applica all’incremento di valore che si realizza in ogni stadio del processo produttivo e distribuito; • l’aliquota si applica sull’intero valore del bene: il venditore può tuttavia detrarre l’imposta pagata sugli acquisti intermedi (beni intermedi e d’investimento); • l’imposta de versare è quindi pari alla differenza tra l’imposta incassata sulle vendite (IVA a debito) e quella pagata sugli acquisti (IVA a credito): T = tiV − tj A • esistono 3 aliquote aliquote: standard 20%, ridotta 10%, super-ridotta 4%; • la base imponibile è costituita dall’ammontare complessivo dei corrispettivi dovuti al venditore, ma l’imposta è traslata in avanti sul consumatore finale, che è il soggetto definitivamente colpito dall’imposta. Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 8 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci La crescita dell’aliquota legale dell’IVA e quindi della sua aliquota media, senza un adeguato meccanismo di controllo sulle frodi, ha innescato la spirale: evasione → crescita delle aliquote → maggiore evasione Home Page 12 10,0 10 8 6 8,6 8,3 7,6 7,0 5,7 6,4 6,5 8,5 8,2 7,0 7,4 8,2 10,7 Titolo 8,8 Sommario 6,2 4 2 JJ II J I Pagina 9 di 38 0 Indietro UE LU ES UK DE GR NL FR AT 12 IT BE IE PT FI SE DK Schermo Pieno Chiudi Aliquote legali standard e gettito IVA in % delle risorse interne, anno 2007. Fonte: Eurostat Esci Un’altra misura del peso della tassazione è data dalle ‘aliquote implicite’ (Eurostat): • vengono ottenute dividendo il gettito di alcune imposte afferenti alla categoria economica d’interesse (consumi, lavoro o capitale), per alcune poste di contabilità nazionale, rappresentanti la base imponibile statistica; • rappresentano degli indicatori del carico fiscale effettivo permettenti una migliore analisi dell’incidenza finale delle tasse su diquote categorie di contribuenti rispetto alla ripartizione delle entrate fiscale in imposte dirette, indirette e contributi sociali; Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 10 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Aliquote implicite (2): • Aliquota sul consumo: al numeratore si trovano le tasse sul valore aggiunto, sulle importazioni e le altre tasse sulla produzione, fra cui l’IRAP; la base imponibile è data dai consumi finali delle famiglie; • lavoro: al numeratore si trovano le tasse, dirette ed indirette, ed i contributi sociali gravanti sul reddito da lavoro dipendente; la base imponibile è data dal totale dei compensi dei lavoratori dipendenti; • capitale: al numeratore si trovano le tasse sui redditi societari e da lavoro autonomo, la base imponibile dal surplus operativo netto e dai redditi da capitale incassati del settore privato. Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 11 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Paese Consumo Lavoro Capitale Italia 17.2 43.0 34.4 Francia 20.0 42.1 41.5 Germania 18.2 39.6 23.4 UK 18.5 25.5 39.7 UE 19.9 36.7 33.3 Aliquote implicite, anno 2006. Fonte: Eurostat Le entrate legate alla tassazione dei consumi rappresentano meno di un quarto del totale delle entrate complessive, ponendo l’Italia all’ultimo posto in Europa. Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 12 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Esistono delle similitudini nei sistemi fiscali: • La pressione fiscale media è elevata se confrontata ad altri paesi OCSE come Stati Uniti e Giappone, dove è al di sotto del 30%; • il lavoro è il fattore gravato dal maggiore carico fiscale come misurato dal metodo delle aliquote implicite; • l’aliquota implicita sul consumo è quella che ha il valore più simile nei vari paesi; Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 13 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Ma la convergenza è lenta a causa di differenze ancora esistenti nella pressione fiscale o nella fonte principale del prelievo: • Sistemi fondati sulla tassazione diretta o sui contributi sociali hanno conseguenze diquote sul prelievo sui redditi da lavoro e sul finanziamento del Welfare; • le modalità ed il livello della tassazione del capitale, sia come reddito d’impresa che come ricchezza, hanno delle conseguenze su occupazione e crescita; • la quota delle imposte indirette è molto diversificata, e vede l’Italia in seconda fila anche dopo l’introduzione dell’IRAP. Differenze strutturali. Dal punto di vista macroeconomico spicca l’assenza di un modello assolutamente superiore, da adottare necessariamente per assicurare crescita e benessere economico; Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 14 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Questa resistenza al cambiamento può venire infranta dal processo di concorrenza fiscale. Teoricamente (Oates 1972) nel tentativo di abbassare le imposte sul capitale per attirare gli investimenti, i governi possono portare la spesa al di sotto del livello in cui i benefici marginali eguagliano i costi, specie per i programmi che non offrono benefici diretti alle imprese. Il risultato della tax competition, a meno dell’agire di forze contrastanti, sarebbe quello di una tendenza allo spostamento del carico fiscale sui fattori immobili: il lavoro ed, in parte, il consumo. Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 15 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Specialmente dal 1992 in poi in tutta Europa si sono osservati un aumento nella mobilità dei capitali ed una marcata riduzione delle aliquote legali sul reddito d’impresa (10 punti nella UE). Eppure l’evidenza empirica non conferma quanto prescritto dalla teoria sugli effetti della competizione fiscale sul carico fiscale effettivo delle imprese. Home Page Titolo 35% Sommario 30% 25% 20% JJ II J I Pagina 16 di 38 15% Indietro 10% 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 EATR AVERAGE EU-13 EATR AVERAGE NonEU-OECD6 EMTR AVERAGE EU-13 EMTR AVERAGE NonEU-OECD6 2005 Schermo Pieno Chiudi Evoluzione dell’aliquota effettiva media (EATR) e marginale (EMTR) sulle imprese (1995-2005). Esci Negli ultimi dieci anni la divergenza delle aliquote effettive si è sensibilmente ridotta, provando che un certo avvicinamento tra i paesi c’è stato, ma ad un valore mediamente elevato; è ancora difficile parlare di race to the bottom. Perchè non c’è evidenza di una vera concorrenza fiscale? • Aliquote più basse spingono gli agenti economici ad assumere la forma di società; Home Page • solo i capitali finanziari ed i c.d. paper profit sono veramente mobili, il settore immobiliare lo è molto meno; Sommario • contano anche altri fattori come il costo del lavoro, la possibilità di accesso al mercato nazionale, i costi di trasporto, le infrastrutture etc; alcuni di essi possono essere finanziati dal governo sotto forma di beni pubblici, fornendo quindi un fattore di resistenza alla spinta verso il basso alla pressione fiscale sui redditi di impresa. Titolo JJ II J I Pagina 17 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Torniamo in Italia... La riforma presentava alcuni vizi congeniti: • Una scelta di una nozione onnicomprensiva di reddito meritoria ma illusoria, aggravata dalla presenza di tanti lavoratori autonomi. 1. esistono circa 6 MILIONI di persone fisiche che non hanno un sostituto d’imposta; 2. la dimensione media delle imprese è inferiore a 4 addetti ed il 16% delle imprese è mono-adetto; 3. la quota degli addetti indipendenti è del 33%, il doppio della spagna ed il quadruplo di Geramania e Regno Unito e 6 volte della Francia; 4. la determinazione analitica del reddito effettivo ha finito per assumere una forma forfetaria e presuntiva per diversi tipi di reddito. • un apparato amministrativo per lungo tempo impreparato a gestire una fiscalità di massa; Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 18 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Quanto detto ha delle inevitabili conseguenConseguenze sulla distribuzione del reddito ze sulla distribuzione del reddito dichiarato... 40,0% 35,0% Home Page 30,0% Titolo 25,0% Sommario 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% JJ II J I Pagina 19 di 38 0,0% 0-10.000 10.000-20.000 20.000-30.000 30.000-50.000 50.000-100.000100.000-250.000 Indietro Germania importi in euro Italia importi in euro 11 Composizione % dei pagatori di imposte in Italia e Germania (2004). Fonte: Il sole 24 ore (2007) Schermo Pieno Chiudi Esci Dal 2001 l’ISTAT esplicita la quantificazione del sommerso economico presente nel PIL. Il sommerso economico costituisce una parte di quella che viene definita ‘economia non osservata’ e riguarda le attività economiche legali deliberatamente occultate alle pubbliche autorità per ridurre i costi di produzione tramite la contravvenzione di norme fiscali e contributive. Controlli di coerenza micro e macro + edilizia abusiva e locazioni in nero + lavoro irregolare= = ipotesi minima sommerso economico + + riconciliazione statistica di domanda ed offerta= = ipotesi massima sommerso economico Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 20 di 38 Indietro ‘L’ipotesi minima individua la quota del PIL certamente ascrivibile al sommerso economico, mentre l’ipotesi massima indicia la quota presumibilmente derivante dallo stesso sommerso economico’ (ISTAT 2008) Schermo Pieno Chiudi Esci Anni 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Fonte: Ipotesi minima milioni variazioni di euro percentuali 216514 231479 6.9 223721 -3.4 223897 0.1 224203 0.1 229706 2.5 226564 -1.4 ISTAT %Pil 18.2 18.5 17.3 16.8 16.1 16.1 15.3 Ipotesi massima milioni variazioni %Pil di euro percentuali 227994 19.1 245950 7.9 19.7 241030 -2.0 18.6 247556 2.7 18.5 252064 1.8 18.1 254096 0.8 17.8 249974 -1.6 16.9 Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 21 di 38 Indietro Schermo Pieno Calcolata sul solo PIL emerso, la pressione fiscale italiana è del 51% nel 2006, un livello da paese scandinavo; Chiudi Esci Nel 2006 la quota di PIL imputabile all’area del sommerso economico (16,9% nell’ipotesi massima) è cosi composta: • 8.9% sottodichiarazione del fatturato o gonfiamento costi intermedi e all’attività immobiliare ‘in nero’; • 6.4% occupazione irregolare, Home Page • 1.6% riconciliazione domanda ed offerta; L’incidenza tra i settori d’attività è molto diversa: • Il sommerso economico è il 31% del valore aggiunto nel settore agricolo (8538 milioni di euro); • il 10.4% del VA nel settore industriale (42022 milioni di euro); • il 27.2% del VA nel settore terzario (al netto delle AA.PP, 199414 milioni di euro). La tendenza è un’aumento della quota nel settore agricolo ed in una diminuzione nei rimanenti. Titolo Sommario JJ II J I Pagina 22 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci STIME UFFICIO STUDI - AGENZIA ENTRATE (disponibili su internet) L’US effettua due stime dell’evasione, entrambe confrontano i dati fiscali (dichiarati) con i dati ISTAT (CN). La prima stima si fonda sui dati dell’IRAP: Home Page • Base imponibile molto ampia (buona proxy del PIL); Sommario • concetti e definizioni molto simili alla CN (si tassano i fattori della produzione); Titolo JJ II J I • consente di allocare correttamente il valore aggiunto a livello territoriale (quadro IRAP regionale di UNICO) e per settore; Pagina 23 di 38 • il punto di debolezza è che è disponibile solo a partire dal 1998. Chiudi Indietro Schermo Pieno Esci Seconda digressione: cos’è l’IRAP? • Si applica al valore della produzione netta nel caso di attività volte alla produzione o allo scambio di beni e per la prestazione di servizi (anche quella dello Stato); • introdotta nel 1998, ha sostituito molte imposte minori e rappresenta il cardine del decentramento fiscale; Home Page • la base imponibile è costituita dalla differenza tra ricavi ed acquisti intermedi, al netto degli ammortamenti; i salari fanno dunque parte della base imponibile, che può essere positiva anche nel caso di un’impresa in perdita. Sommario • l’aliquota è del 3.9%, ma le regioni hanno la facoltà di variarla per l’un percento; • i soggetti passivi sono i soggetti IRES, le società di persone, gli esercenti arti e professioni e lo Stato. Titolo JJ II J I Pagina 24 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Scomposizione di EVATO in base all’utilizzo di lavoro sommerso Anno 2002 Stima evasione dell’IRAP: EVASIONE TOTALE (EVATO) 192.415 (100,00%) Evasione non generata dal lavoro irregolare (EVAAL) 111.378 (57,88%) SOMMERSO DA LAVORO IRREGOLARE (EVALN) 81.037 (42,12%) Remunerazione del lavoro (RLAN) 27.604 (14,35%) RLG da lavoro irregolare (RLGN) 53.433 (27,77%) Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 25 di 38 Indietro Schermo Pieno Scomposizione dell’evasione IRAP. Fonte: Pisani - Polito (2006) Chiudi Esci Seconda metodologia di stima dell’evasione, fondata sull’IVA. • Si identificano i flussi gravati da IVA all’interno della CN (consumi finali, consumi intermedi, investimenti); • si rendono omogenei i flussi del punto 1 con le definizioni fiscali ottenendo, tramite le aliquote legali ed il gettito effettivo (IVAEC), una base imponibile (BIT) ed il gettito comprendenti le transazioni non dichiarate (IVAT); • si ricostruiscono la base imponibile dichiarata e non dichiarata (BIT = BID + BIND) tramite le aliquote da dichiarazione; • IVA evasa =IVAT-IVAEC. Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 26 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Incidenza percentuale della base IVA non dichiarata (BIND) sulla base IVA totale (BIT) 45,0% 40,0% Home Page 35,0% Titolo Sommario 30,0% 25,0% 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 JJ II J I Pagina 27 di 38 BIND/BIT Media mobile a tre termini Rapporto tra base non dichiarata e base totale. Fonte: Marigliani - Pisani (2007) Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Un rapido confronto con la Francia: l’indice di adempimento è dato dal rapporto tra l’aliquota implicita (AI) e l’aliquota IVA media teorica (AMT). L’AI diverge dall’aliquota legale standard (il 20% in Italia) per due fattori: • la presenza di aliquote ridotte per certe categorie merceologiche • la presenza di evasione. Poiché l’AMT sconta solo il primo di questi effetti, un indice in cui essa compaia al denominatore indica la capacità di contrasto dell’evasione. Esso sarà compreso tra un minimo di 0 quando l’incasso è nullo, ed un massimo di 1 in assenza di evasione, quando le aliquote sono identiche e il carico fiscale effettivo raggiunge il livello massimo possibile. ↓ nel 2004: ITALIA: 0.64 FRANCIA: 0.80 Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 28 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Esiste sicuramente qualche problema negli strumenti preriforma del 1973 e gli strumenti presuntivi suntivi in La vigore (studi di settore). Sia nella deterrenza... Grafico n. 1 - I primi 45 studi di settore - periodo 1998-2003 Ricavi medi dichiarati (ex ante) e dinamica della produzione ai prezzi di mercato Home Page 125 Titolo 120 Sommario 115 JJ II J I 110 105 Pagina 29 di 38 100 Indietro 95 1998 1999 2000 Ricavi medi dichiarati ex ante 2001 2002 2003 Produzione ai prezzi di mercato Schermo Pieno 17 Chiudi Esci che nell’efficacia... Grado di copertura con ISTAT min senza agricoltura e locazioni Adeguamento richiesto ed effettuato nel periodo d'imposta 2004 Home Page 14% 12,1% Titolo 10,9% 12% 10% Sommario 8% 6% 4% 2% 3,2% 1,7% 1,5% 0,4% II J I Pagina 30 di 38 0% In rapporto ai ricavi dichiarati da tutti JJ In rapporto ai ricavi de i non congrui In rapporto al VA s om m e rs o Is tat Indietro 19 Schermo Pieno Chiudi Esci Interpretazioni di questa situazione: Sebbene esistano sicuramente dei problemi specifici legati alla concezione ed alla applicazione degli SdS, non sottovalutiamo anche il ruolo delle grandi imprese nel mancato gettito: • la maggior parte delle società quotate controllano una miriade di società situate in paradisi fiscali; • sebbene queste società non emettano fatture false o non vendano in nero, programmano comunque la pianificazione fiscale su vasta scala ricorrendo spesso a pratiche chiaramente elusive (vedi multa di 1,6 miliardi di euro per la compravendita Telecom); • la delocalizzazione del lavoro praticata nell’industria comporta anche una perdita di gettito IRPEF ed IRAP; Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 31 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi • i sussidi pubblici all’industria dell’auto nel passato e alle banche nel presente abbiano avuto un costo erariale elevatissimo; Esci Il problema dell’evasione non può essere l’alfa e l’omega di ogni dibattito di politica fiscale in Italia. Esso deve essere affrontato tenendo presente che non si tratta solo di recuperare gettito ma anche di distribuire in maniera uniforme il prelievo. Home Page Titolo Il gettito della lotta all’evasione non può essere la risorsa con cui finanziare una spesa inefficiente e con una composizione discutibile; ‘Pagare meno, pagare tutti’ è possibile, ma deve essere il risultato della costruzione di un nuovo sistema che affronti i nodi cruciali della politica fiscale. Tale nuovo sistema deve poggiare su due piloni fondamentali, come indica anche la ricerca empirica (Fiorio e Zanardi 2006). Sommario JJ II J I Pagina 32 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Il primo di essi è l’equità, che non dipende dal livello delle aliquote o dall’ampiezza degli scaglioni o altri tecnicismi ma si fonda su più elementi. • la capacità di misurare e tassare in misura accettabile tutto ciò che viene occultato, o trattato in maniera differenziata o forfettaria, rendendo l’IRPEF sostanzialmente, e non solo formalmente, onnicomprensiva; • una radicale semplificazione della legislazione tributaria, che sconta un accumulo trentennale di migliaia di leggi, regolamenti, pareri, circolari e sentenze e dà luogo ad elusione ad un gran numero di trattamenti tributari differenti; Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 33 di 38 Indietro Schermo Pieno • un aumento dell’efficienza della spesa pubblica, che passi anche per un aumento della produttività del lavoro nel settore pubblico; Chiudi Esci Il secondo contributo deve venire dall’attività di deterrenza nei confronti dell’evasione, tramite: • la qualità e la quantità dei controlli, efficaci anche verso le operazioni elusive; • la sicurezza della pena quando si viene accertati, ovvero il rafforzamento dell’attività di riscossione, riducendo lo scarto tra somme accertate, somme definite e somme riscosso; Le attività di accertamento e di riscossione sono complementari: non riscuotere i crediti corrispettivi delle sanzioni comminate rende perfettamente inutile l’azione di accertamento. La deterrenza è un processo che si autoalimenta: deterrenza → riduzione platea di soggetti da sottoporre a controllo periodico → migliore qualità accertamenti → maggiore deterrenza Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 34 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Questo risultato non può essere raggiunto senza una spinta riformatrice di origine politica. L’autorità della politica serve a legittimare il nuovo e necessario patto sociale fra cittadini e governo, ma sopratutto tra cittadini stessi. Home Page Titolo La teoria economica ci insegna che la disponibilità di regole sociali condivise, rinforzate dall’autorità dello Stato, permette il raggiungimento di situazioni di equilibrio in cui il benessere collettivo, sia in termini di pressione fiscale che di efficienza della spesa pubblica, sono molto maggiori che quando ognuno agisce in maniera egoistica. Le nuove regole fiscali permettono di creare un prelievo regolare nel duplice senso di essere stabile nel tempo ed inquadrato in un insieme di regole. Sommario JJ II J I Pagina 35 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci Alcune proposte: • con un’evasione in linea con il resto d’Europa si potrebbe anche pensare ad un aumento del peso dell’imposizione indiretta su quella diretta, dal lavoro al consumo; • in attesa di quel giorno, la neutralità e l’equità mancanti al sistema tributario devono essere raggiunti anche con altri strumenti di politica economica; Home Page Titolo Sommario • una maggiore equità riduce anche la disutilità psicologica di pagare ed aumenta al contempo la percezione dell’anti-socialità dell’evasione, la quale può favorire il cliente nel breve periodo ma lo danneggia in quanto cittadino (meno scuole, meno ospedali); JJ II J I Pagina 36 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi • la deterrenza, che deve essere fornita dall’amministrazione fiscale, si abbina e rinforza questo sentimento. Esci Bibliografia R. Artoni Elementi di scienza delle finanze. Il Mulino (2007) P. Di Lorenzo Considerazioni su diversità e similitudini fra le strutture economiche e fiscali dei maggiori paesi europei (2005) http://www1.agenziaentrate.it/ufficiostudi/ Un confronto dell’adempimento dell’IVA in Italia e Francia (2007) http://www1.agenziaentrate.it/ufficiostudi/ Fiorio C., Zanardi A. L’evasione fiscale: cosa ne pensano gli italiani? (2006) in ‘La Finanza pubblica italiana, rapporto 2006’ a cura di Guerra-Zanardi. Il Mulino 2006 Home Page Titolo Sommario JJ II J I Pagina 37 di 38 Indietro Istat Schermo Pieno La misura dell’economia sommersa secondo le statistiche ufficiali (2008) http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_ calendario/20080618_00/ Chiudi Esci Bibliografia Marigliani M., Pisani S. Le basi imponibili IVA. Aspetti generali e principali risultati per il periodo 1980-2004 (2007) http://www1.agenziaentrate.it/ufficiostudi/ Home Page W.Oates Fiscal federalism. Harcourt Brace (1972) A. Pedone Su alcuni problemi ricorrenti della politica tributaria italiana, in ‘Economia Italiana’ n.3 2006 Pisani S., Polito C. Analisi dell’evasione fondata sui dati IRAP anni 1998-2002 (2006) Metodologia di integrazione tra i dati IRAP e quelli di Contabilità Nazionale (2006) Asimmetrie territoriali nella compliance fiscale (2006) http://www1.agenziaentrate.it/ufficiostudi/ Titolo Sommario JJ II J I Pagina 38 di 38 Indietro Schermo Pieno Chiudi Esci