PROGRAMMA II anno 1° semestre C.I.-C.3. Settore scientifico/disciplinare IMMUNO-EMATOLOGIA (ore 20) OTTOBRE 2004 Dott.ssa Antonella Gozzini ([email protected]) 29 settembre Molte scuse ancora per l’equivoco 5 ottobre Generalità, Antigeni ed Anticorpi in immunoematologia 6 ottobre Gruppi sanguigni, sistema AB0, sistema Rhesus, altri sistemi-Schemi di genetica dei gruppi sanguigniGeneralità sulle tecniche di laboratorio per la determinazione del gruppo sanguigno 14 ottobre Definizione della pratica trasfusionale-Donatore e ricevente 19 ottobre Centri trasfusionali-Prelievo, conservazione e requisiti de sangue per uso trasfusionale-EmoderivatiCaratteristiche e impiego degli emoderivati-La emaferesi-I sostituti artificiali del sangue-Servizio ospedaliero di emoteca-Modalità di trasporto del sangue-Trasporto del sangue al reparto di degenza e relativa conservazione 27 ottobre Gli incidenti trasfusionali-Prove di compatibilità ed altri controlli da effettuare prima della trasfusione – Sorveglianza della persona durante la trasfusione e rilevazione di reazioni indesiderate NOVEMBRE Dott.ssa Maria Grazia Cipolleschi Anemie immuno-emolitiche e altre emopatie su base immunitaria-La malatia emolitica dl neonato-L’anemia emolitica atoimmune- Gli itteri emolitici- Problemi immunoematologici nei trapianti d’organo e di midollo osseo Testi di studio Immunoematologia degli eritrociti V. Boccardi Immunologia ed immunoematologia Vera del Gobbo Lezioni di Ematologia Sante Tura Malattie del Sangue e degli organi emopoietici Gianluigi Castoldi SANGUE MASSA TOTALE PARI A 1/3 DEL PESO CORPOREO Tessuto eterogeneo Agevolmente frazionabile Composto da elementi cellulari sospesi in un mezzo liquido PARTE CORPUSCOLATA (40-50% de tot) Globuli rossi od ERITROCITI Globuli bianchi o LEUCOCITI Piastrine o TROMBOCITI PARTE LIQUIDA Plasma (di cui fa parte il siero che è la parte liquida dopo la coagulazione) ORIGINE Cellule STAMINALI pluripotenti dotate della capacità di SELF-RENEWAL Compartimento Mieloide ERITROCITI GRANULOCTI MONOCITI PIASTRINE Compartimento Linfoide LINFOCITI B LINFOCITI T CELLULE NK EMOPOIESI Sacco vitellino (periodo mesoblastico, fino alla 6° settimana di gestazione) Fegato (6°) Milza (12°) Midollo osseo (20°) Periodo Epatosplenico (Periodo Midollare) ERITROCITA Cellula priva di nucleo Morfologia a disco biconcavo Diametro di 6-8 micron Spessore 2,5 micron Numero variabile da 4-5,5 milioni per mm3 Contiene 27-32 pg di Hb in soluzione L’Hb è il 30-36% del volume dell’eritrocita Funzione: veicolare Emoglobina e proteggerla dalla ossidazione GLOBULO ROSSO ASSUME O2 E RILASCIA CO2 A LIVELLO POLMONARE CEDE O2 E CARICA CO2 A LIVELLO PERIFERICO ERITROCITI PRODUZIONE Midollo osseo (cellule staminalieritroblasti-reticolociti-eritrociti) La produzione è regolata dalla Eritropoietina prodotta dal rene in funzione del grado di ipossia Gli eritrociti circolano liberamente Vita media 120 giorni (250 miliardi di GR/die distrutti dal sistema monocitomacrofagico) METABOLISMO Utilizzazione ATP (prodotto per glicolisi anaerobia) per il mantenimento della membrana e del gradiente osmotico Na+ K+. Protezione dell’Hb dall’ossidazione permanente (metemeglobina-reduttasi) e dalla denaturazione ossidativi (shunt esosomonofosfati e glutatione) MEMBRANA ERITROCITARIA 52% PROTEINE 40% LIPIDI 8% CARBOIDRATI a) DOPPIO STRATO LIPIDICO FOSFOLIPIDI E COLESTEROLO NON ESTERIFICATO b) CITOSCHELETRO 1. Sostegno della parte integrale del doppio strato lipidico Spectrina Proteina 4.1 Anchirina Proteina 4.2 2. Proteine integrali doppio strato lipidico banda 3 glicoforine /attraversano il EMOGLOBINA Molecola costituita da: GLOBINA (Proteina) che avvolge l’EME La GLOBINA è costituita da 4 catene polipeptidiche (sequenza geneticamente determinata) Le Emoglobine umane sono 4: embrionale 22 Fetale 22 A adulto 22 A2 adulto 22 22 ANTIGENE Sostanza che introdotta in un organismo animale induce la formazione di anticorpi o una risposta cellulo-mediata CARATTERISTICHE Estraneità all’organismo Immunogenicità (in grado di indurre una risposta immunitaria umorale e/o cellulare) Antigenicità (legarsi ad anticorpi specifici o a recettori specifici del linfocita T) ANTIGENE COMPLETO (immunogeno) Possiede tutte e 3 le caratteristiche INCOMPLETO (antigenico, non immunogenico= APTENE) Si lega a recettori specifici Un aptene può diventare immunogenico quando si lega ad una molecola proteica definita “carrier” o sostanza vettore DETERMINANTE ANTIGENICO O EPITOPO Parte dell’Ag che ha la proprietà immunogenica ed antigenica 1 Ag ha molti determinanti antigenici 1 determinante = 1 Ab specifico FATTORI CHE INFLUENZANO L’IMMUNOGENICITA’ Grado di estraneità Molecole self possono indurre una risposta immunitaria qualora siano modificate da una infezione o da un processo neoplastico Peso molecolare Gli antigeni migliori hanno di solito un peso molecolare intorno ai 100kDa Composizione e complessità chimica Le proteine sono i più potenti immunogeni perché hanno vari livelli d organizzazione molecolare I lipidi si comportano come apteni I polisaccaridi sono tanto più immunogenici quanti più residui glucidici possiedono VALENZA ANTIGENICA Costituisce il numero di determinanti antigenici Un anticorpo prodotto contro un antigene può cross-reagire con un altro antigene quando questo condivide uno o più determinanti antigenici (epitopo) con il primo antigene I DETERMINANTI ANTIGENICI PROTEICI POSSONO ESSERE: LINEARI O SEQUENZIALI (sequenza continua di residui AA adiacenti) CONFORMAZIONALI OD ASSEMBLATI (AA riuniti in struttura terziaria) NEO-ANTIGENICI (epitomi che si sono formati in seguito ad una modificazione strutturale) EPITOPI RICONOSCIUTI DAI LINFOCITI B LINEARI I CONFORMAZIONALI riconoscono Ag solubili o nella loro forma nativa EPITOPI RICONOSCIUTI DA LINFOCITI T Ag proteici frammentati ed associati alle molecole MHC, esposte sulla superficie delle cellule presentanti l’Ag (APC) o delle cellule autologhe alterate Gli epitopi possono essere solo LINEARI SUPERANTIGENI Vengono definiti superantigeni quegli Ag di origine batterica o virale, che sono i grado di attivare in maniera non-specifica alcuni cloni di linfociti T ANTIGENI ERITROCITARI Gli antigeni maggiormente studiati sono quelli dei sistemi AB0, Lewis, MN e P. Questi antigeni si possono trovare soltanto sul globulo rosso (sistema MN) oppure sia su questo che su certe secrezioni (sistema AB0 e Lewis). Gli antigeni del sistema ABO che si ritrovano nelle secrezioni vengono dette sostanze gruppospecifiche. Gli antigeni eritrocitari MN sono mucopolisaccaridi cosi come le sostanze gruppospecifiche AB e gli Ag di Lewis. Gli antigeni de sistema AB0 che si trovano sugli eritrociti sono invece formati da glicolipidi, zuccheri legati con sfingosina ed acidi grassi. L’antigenicità di queste sostanze è data soltanto dalla disposizione spaziale degli ligosaccaridi terminali, diversa a seconda del gruppo. Ciascun antigene si trova sulla superficie dell’eritrocita distribuito uniformemente su un numero più o meno grande di punti, chiamati loci antigenici. ANTICORPO Molecola prodotta in risposta ad un antigene capace di formare un legame specifico con la sostanza che lo ha indotto Gli anticorpi sono glicoproteine ed appartengono alla famiglia delle globulina, proteine globulari de siero Le immunoglobuline hanno struttura simmetrica: 2 catene polipeptidiche di 450 AA definite catene pesanti o H (55kDa) 2 catene polipeptidiche di 215 AA definite catene leggere o L (22kDa) Nella parte N-terminale ogni molecola anticorpale possiede due porzioni, detti siti anticorpali dove si lega l’antigene I determinanti antigenici dele regioni costanti delle regioni costanti dele catene pesanti e leggere delle Immunoglobuline danno origine a differenze isotipiche che consentono di distinguere 5 diverse catene pesanti: gamma (), alfa (), mu (), delta () ed epsilon (). Esistono quindi 5 classi o isotipi di immunoglobuline, IgG, IgA, IgM, IgE, IgD. Nelle catene leggere si distinguono soltanto due tipi, denominati kappa e lambda. Ogni singolo anticorpo può esprimere soltanto o kappa o lambda. Le Ig di tipo IgA, IgG, gM contribuiscono a formare gli anticorpi eritrocitari. IgG sono formate da singoli monomeri, le IgM sono pentameri e le IgA si ritrovano sia come monomeri che come polimeri composti da un numero variabile di unità. Gli anticorpi naturali (completi) sono IgM, quelli immuni (incompleti) IgG. ANTICORPI IN IMMUNOEMATOLOGIA NATURALI IMMUNI Regolari, AB0 Irregolari ALLOANTICORPO O ISOANTICORPO E’ un anticorpo che reagisce con le emazie della stessa specie ma non con quelle dell’individuo che lo ha prodotto ETEROANTICORPO O ANTICORPO ETEROLOGO E’ un anticorpo che reagisce con un antigene di un’altra specie AUTOANTICORPO Anticorpo che reagisce con gli eritrociti dell’individuo che lo ha prodotto Gli anticorpi antieritrociti possono essere ulteriormente classificati in base alla reazione visibile che essi danno con le emazie. AGGLUTININE O EMOLISINE Agglutinano o lisano le emazie a seconda della disponibilità o meno del complemento A carico degli anticorpi AGGLUTINANTI si fa una ulteriore distinzione a seconda delle metodiche necessarie per rivelarli: ANTICORPI COMPLETI Agglutinano gli eritrociti sospesi in soluzione fisiologica. Sono completi gli anticorpi naturali ANTICORPI INCOMPLETI Agglutinano gli eritrociti dopo trattamento con soluzione siero-albuminoidea. Sono incompleti gli anticorpi immuni. REAZIONI EMAZIE DI ANTICORPI CON LE AGGLUTINAZIONE Ciascuna molecola di anticorpo reagisce con gli antigeni delle emazia in corrispondenza di due punti della sua superficie formando ponti tra le emazie e quindi un reticolo tridimensionale che porterebbe alla formazione di agglutinati visibili (riduzione di potenziale elettrico di membrana eritrocitaria e quindi avvicinamento delle emazie) EMOLISI Quando un anticorpo reagisce con il suo antigene si ritiene che sulla sua molecola si manifestino dei gruppi capaci di attivare il complemento, in presenza di ioni calcio. La IgM è la più efficiente.