Malattia di De Quervain (dott. Galli Stefano) La malattia di De Quervain, è un’infiammazione cronica della guaina che avvolge i tendini che estendono ed allontanano il pollice dalla mano: il tendine abduttore lungo ed estensore breve del pollice. Essa è spesso il risultato di attività che richiedono un movimento ripetitivo della mano e del polso e che con il tempo innescano anche un processo degenerativo locale. Una patologia sempre “al passo coi tempi” Numerose sono le attività e le condizioni lavorative che favoriscono lo sviluppo di questa patologia. Ai tempi in cui venne descritta per la prima volta (1895) era spesso presente in donne dedite a cucito e ricamo; era anche detta “malattia delle balie”, perché favorita dalla postura del polso necessaria a tenere in braccio i neonati, o “distorsione della lavandaia”, per il continuo strizzare dei panni. Altri lavori interessati sono il giardinaggio, la falegnameria e la carpenteria; le tensioni muscolo-tendinee della mano dei musicisti nel suonare alcuni strumenti musicali (pianoforte, archetto del violino); alcune attività sportive come il golf, la pesca con la mosca, lo squash ed il badminton. Negli scorsi decenni questa patologia ha interessato le dattilografe. Ma oggi essa si è “modernizzata”. Non più le balie, ma le mamme e le nonne. Il lavoro alla macchina da scrivere è stato sostituito dal computer e dall’utilizzo scorretto e ripetitivo del mouse (“mal di mouse”). Infine l’utilizzo eccessivo del telefonino per l’invio di Sms ha portato al “pollice da Blackberry”. I sintomi più comuni sono: dolore molto intenso al polso dal lato del pollice; esso si può irradiare all'avambraccio. disagio e difficoltà nel ruotare il polso, nel fare il pugno, quando il pollice viene utilizzato nella pinza, o il pollice e il polso sono utilizzati nella presa di oggetti. gonfiore al polso alla base del pollice, in corrispondenza della zona di maggior dolore. un nodulo doloroso, che può diventare anche visibile, corrisponde all'ispessimento del tetto del canale degli estensori del primo dito. la sensazione di sentirsi il pollice “legato” durante i movimenti. a volte una sensazione di formicolio o perdita di sensibilità sul lato dorsale del pollice. La diagnosi nella maggior parte dei casi è clinica. I test dirimenti sono il test di Eichhoff, erroneamente attribuito a Finklestein, ed il più recente test di Brunelli. Nel primo l’operatore fa chiudere il pollice del paziente nel pugno, e muove il polso in senso ulnare. Questo movimento provoca un dolore forte a livello della guaina. Nel secondo il polso è mantenuto in deviazione radiale ed il pollice è abdotto attivamente, provocando un attrito doloroso del tendine contro la puleggia. La diagnosi può essere completata con un'ecografia. La terapia non chirurgica si avvale di riposo, dell'ausilio di un tutore, di farmaci antinfiammatori, di terapia fisica, di infiltrazioni con farmaci corticosteroidei. Una buona possibilità di controllare la malattia dipende dalla modifica delle “cattive abitudini”, ad esempio evitando di effettuare per ore ed ore lo stesso tipo di movimento, utilizzando posizioni corrette e distribuendo il lavoro, quando possibile, sulle due mani. Nei casi resistenti si esegue l'intervento chirurgico di liberazione dei tendini. Viene effettuato in anestesia locale, in regime di Day-Surgery e consiste in un piccolo taglio alla base del pollice. Attraverso questa incisione, il chirurgo procede ad aprire la guaina che avvolge i due tendini, eliminando l'attrito che causa il loro stato infiammatorio cronico e consentendone il corretto libero scorrimento, ed all’eventuale pulizia dei tessuti infiammati circostanti (tenosinoviectomia). Dopo l'intervento è utile osservare un adeguato periodo di riposo funzionale, durante il quale si può utilizzare la mano, muovere il pollice in flesso-estensione, ma senza compiere sforzi eccessivi. cicatrice a 2 mesi cicatrice a 1 anno