Chirurgia della Mano IL POLLICE DELLO SCIATORE Dr. Roberto Gabrieli, ortopedico Il pollice dello sciatore o lesione di Stener è la rottura del legamento collaterale ulnare dell'articolazione metacarpo-falangea del pollice, una struttura posta alla base del pollice che consente al dito di essere stabile durante i movimenti e di effettuare le prese di forza. Nel passato, nei paesi anglosassoni questa lesione è stata anche chiamata pollice del guardiacaccia (gamekeeper’s thumb) in quanto i guardiacaccia americani usavano sopprimere i conigli fratturandone la colonna cervicale schiacciandola tra pollice e indice procurandosi, in tale maniera, la rottura del legamento. Modernamente, invece, la lesione di Stener rappresenta un trauma frequente sulle piste da sci, secondo solo alle distorsioni di ginocchio. Tuttavia, sebbene sia una patologia di frequente riscontro negli atleti (non solo sciatori ma anche portieri, giocatori di basket etc.), il pollice dello sciatore si verifica comunemente anche in soggetti non sportivi. Il meccanismo traumatico prevede una “abduzione eccessiva” del pollice che consiste in un movimento con notevole apertura dello spazio tra il pollice e l'indice. Tale trauma si può verificare con varie modalità: caduta sulla mano aperta che tiene il bastoncino da sci, caduta col pollice che si affonda nella neve o urta contro il suolo, urto del pollice contro oggetti (palloni, aste, utensili da lavoro etc). Due i sintomi principali: dolore e gonfiore alla base del pollice. Il dolore aumenta durante i movimenti del pollice, sopratutto nel tentativo di afferrare con forza gli oggetti. Purtroppo, il riposo associato ad una terapia antalgica risolvono spesso i sintomi in qualche settimana senza che, tuttavia, vi sia un'effettiva guarigione dell'articolazione che resta instabile. La lesione del legamento, infatti, evolve in una “lassità cronica” ed il soggetto affetto lamenta una costante perdita di forza e difficoltà nell'afferrare gli oggetti con ripercussioni sia sulle attività sportive che sulle attività quotidiane. A questo punto, generalmente si mettono in atto alcuni “trucchetti” per continuare ad usare il pollice (come ad esempio utilizzare solo la punta del pollice per pinzare gli oggetti) adattandosi a convivere con la lesione. Inevitabilmente, però, si verifica una progressiva degenerazione dell'articolazione con comparsa di una artrosi metacarpo-falangea che, alla lunga, porterà ad una limitazione funzionale dolorosa dell'articolazione. La diagnosi è soprattutto clinica e non presenta particolari difficoltà per un chirurgo della mano. E' necessario, comunque, eseguire una radiografia per escudere la presenza di un il distacco osseo nel punto di inserzione del legamento. Un corretto trattamento della lesione di Stener necessita di un intervento chirurgico a causa dell'interposizione di un tendine (adduttore del pollice) che impedisce la guarigione del legamento. Nelle lesioni recenti l'intervento consiste nella sutura del legamento oppure nella reinserzione del legamento sull'osso con l'uso di miniancore. Più complicato, invece, il trattamento chirurgico delle lesioni inveterate in cui è spesso necessario eseguire un “trapianto di tendine” prelevato della stesso paziente. In entrambi i casi, comunque, l'intervento è eseguito in anestesia di plesso (viene addormentato solo l’arto affetto) ed in Day Surgery (ricovero di un solo giorno). Dopo l'intervento il pollice ed il polso vengono immobilizzati con una stecca che viene rimossa dopo tre-quattro settimane. La rimozione dei punti avviene, in genere, dopo 10-12 giorni. Dopo aver rimosso la stecca è necessaria un'intensa riabilitazione per consentire un recupero completo e precoce della funzionalità del pollice.