Lo sviluppo nella prima infanzia:
il legame di attaccamento
Noemi Mazzoni
Psicopedagogia e tecniche di osservazione – Modulo 1
Lezione 2
08 Noevembre 2016
Lo sviluppo del bambino
affettivo
sociale
Biologico
Lo sviluppo è un processo omogeneo in cui tutti gli
ambiti sono integrati ed interagiscono tra di loro
La mente si forma all’interno delle interazioni fra processi
neurofisiologici interni ed esperienze interpersonali
Lo sviluppo del bambino
I contributi di psicologia dello sviluppo,
neuropsichiatria, neurofisiologia, hanno
messo in luce come lo sviluppo del bambino
avviene in un contesto interattivo,
- in cui predisposizioni strutturali del
bambino
- attivano predisposizioni strutturali del
genitore
- e danno origine ad un continuo gioco di
adattamenti reciproci, in cui le funzioni
mentali del bambino prendono forma, si
consolidano le predisposizioni funzionali e si
originano scambi comunicativi più complessi.
E’ all’interno degli scambi
interattivi madre-bambino che si
sviluppano le abilità sociali,
cognitive, linguistiche del bambino.
Il legame che unisce il
bambino ad un adulto
significativo è la base su cui
poi si costruisce il futuro
sviluppo del bambino
Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
Il compito della madre è organizzare e mantenere gli scambi.
La madre compie una serie
di gesti e attività che
costituiscono una “cornice”
in cui il piccolo si sviluppa
Il piccolo progressivamente
emerge da uno stato di
apparente passività e
assume un ruolo sempre più
attivo nella relazione
La teoria dell’attaccamento
John Bowlby
(Londra, 1907-1990)
pediatra e psicoanalista
L’interesse primario è per lo
sviluppo relazionale.
Fa riferimento ai modelli
dell’etologia e alla teoria
darwiniana della selezione
naturale e formula la teoria
dell’attaccamento (1969)
Darwin
• Evoluzione: Continui cambiamenti nelle caratteristiche della specie, nel corso
delle generazioni, come adattamento all’ambiente, che ne garantiscono la
sopravvivenza
• Cambiamenti non solo fisici, ma anche mentali e di comportamenti
• sviluppo come processo unitario, che coinvolge sia aspetti biologici che
psicologici
Darwin
• I cambiamenti vengono selezionati mediante la selezione naturale: gli individui
con caratteristiche più adatte a far fronte all’ambiente sopravvivono e
trasmettono ai loro discendenti queste caratteristiche
• es. l’intelligienza: può essere spiegata dal fatto che erano tratti di alcuni nostri
antenati che aumentavano le loro possibilità di sopravvivenza e quindi sono
stati mantentuti e tramandati
Psicologia evoluzionistica
• La selezione naturale comporta un’interazione dinamica tra gli organismi ed il
loro ambiente:
• Gli esseri umani non subiscono passivamente l’ambiente adattandosi alle sue
caratteristiche
• Al contrario, lo modificano e lo adattano attivamente
• Assunto base della psico evoluzionistica: ogni schema, in qualsiasi fase dello
sviluppo, deve avere un valore adattivo
 Attenzione alla funzione del comportamento, rispondere alla domanda «A cosa
serve?»
Etologia
• Studia le basi biologiche del comportamento
• Parte dall’osservazione del comportamento nell’ambiente naturale in
cui viene realizzato
• Schemi fissi di azione: comportamenti che caratterizzano una data
specie e la distinguono dalle altre (al pari delle caratteristiche fisiche):
• complesse sequenze comportamentali (=> più complesse rispetto ai riflessi)
• Innate (garantiscono la sopravvivenza dei membri della specie)
• Tipiche di una specie (comuni a tutti i membri della specie)
Etologia
• Gli schemi di azione sono attivati da stimoli segnale: caratteristica
dell’ambiente che automaticamente attiva un determinato schema di
azione
• Comportano una reattività selettiva
• Visibile fin dalle primissime esposizioni => l’inidividuo è
preprogrammato a reagire in modi specifici a stimoli specifici
• Es. riflesso palmare (https://www.youtube.com/watch?v=UWeGxkLYNeM)
• Es. imprinting (https://www.youtube.com/watch?v=JGyfcBfSj4M)
• Questo legame stimolo segnale-schema di azione si è formato nel
corso dell’evoluzione
Il modello di attaccamento
 Pone l’accento sulla relazione affettiva.
 I costrutti della teoria sono facilmente e chiaramente osservabili nella
realtà.
 I comportamenti, le reazioni emotive ed i modelli mentali che descrive
guidano la vita psichica dell’individuo durante l’intero ciclo di vita.
Bowlby e il suo tempo
Bowlby attinge a molte delle discipline che si occupano del
comportamento umano: teoria dei sistemi, teoria dell’informazione,
l'approccio piagetiano allo studio della psicologia cognitiva ed in
particolare l'etologia, e la teoria evoluzionistica. In tutta la sua ricerca
egli però si è sempre servito della psicoanalisi come schema di
riferimento.
Bowlby e il suo tempo
Bowlby rifacendosi al
concetto etologico di
imprinting e agli
esperimenti di Harlow sulle
scimmie rhesus, critica la
posizione psicoanalitica e
comportamentista del
legame alla madre come
“interessato” o come
motivazione secondaria.
Le origini della teoria dell’attaccamento
Funzione
L’ attaccamento può essere compreso solo in un contesto
evoluzionistico.
Ha delle basi biologiche trasmesse al bambino per via genetica.
Confrontando le modalità di allevamento della prole in varie culture e in
varie specie di animali, è possibile ritrovare delle modalità comuni che
permettono al piccolo di mantenere la vicinanza con la madre e
ottenere le necessarie cure per la crescita.
La funzione del comportamento di attaccamento risulta essere quindi
la protezione dai predatori.
Funzione
Funzione biologia  Protezione
Funzione psicologica  Sicurezza
Per Bowlby il legame che unisce la madre ed il
bambino non è basato ed instaurato sulla base del
soddisfacimento del bisogno, ma piuttosto sulla base
di predisposizioni innate.
Il bisogno di attaccamento è un bisogno primario
I comportamenti di attaccamento (piangere,
attaccarsi) sono innati.
Il legame con la madre come soddisfacimento di un
bisogno primario
A partire dai risultati delle ricerche di
Harlow e basandosi sulle osservazioni
del comportamento dei bambini
quando vengono separati dalla madre,
Bowlby ritiene che il legame che unisce
il bambino alla madre non è una
conseguenza del soddisfacimento del
bisogno di nutrizione, bensì è un
bisogno primario, geneticamente
determinato la cui funzione è garantire
la crescita e la sopravvivenza biologica e
psicologica del bambino.
Il legame con la madre come soddisfacimento di un
bisogno primario
• Equipara «fame di amore» alla «fame di cibo»
«È fondamentale per la salute mentale dell’infante che egli sperimenti
un rapporto caldo, intimo, ininterrotto con la madre (o un sostituto
permanente) nel quale entrambi possano trovare soddisfazione e
godimento» (Bowlby 1988)
reciprocità!
Definizione
L’ attaccamento può essere definito come un legame:
• di lunga durata
• emotivamente significativo
• con una persona specifica,
• che generalmente ricambia sentimenti,
in modo che  il legame sia emotivamente significato per entrambi.
L’attaccamento (= relazione)
può essere inferito dal
comportamento di attaccamento
( = interazione).
Reciprocità nell’attaccamento
 La relazione si instaura reciprocamente con il contributo
di uno e dell'altro membro della diade.
 Il bambino acquista un ruolo attivo nell'instaurarsi della
relazione, i comportamenti che lui emette, attivano una
serie di risposte da parte della madre;
 le predisposizioni innate, le caratteristiche
temperamentali, le influenze della storia personale e
culturale di entrambi partecipano congiuntamente a
determinare la qualità della relazione.
Caratteristiche
 È selettivo
 Implica la ricerca di vicinanza fisica
 Fornisce benessere e sicurezza attraverso la vicinanza
 Se interrotto, implica l’angoscia da separazione
 Fornisce una base sicura dalla quale il bambino può allontanarsi per
esplorare il mondo e farvi ritorno.
La ricerca di vicinanza fisica è il fulcro della relazione di attaccamento
del bambino piccolo.
Successivamente la negoziazione della distanza è l’elemento
fondamentale delle relazioni di attaccamento.
Quando si sviluppa l’attaccamento?
Il comportamento di attaccamento viene attivato dall'allontanamento
della madre o da esperienze paurose
ha lo scopo preciso di mantenere il contatto con la madre e attivano
una serie di comportamenti di risposta da parte della madre.
Gli stimoli che più facilmente vi pongono fine sono la vista, la voce o
il contatto fisico con la madre.
Verso i due anni nella maggior parte dei bambini è possibile
riscontrare un comportamento di attaccamento abbastanza tipico.
Apparati mediatori
Il comportamento di attaccamento è mediato da vari apparati a seconda
dell'età:
 Apparato percettivo: orientamento visivo privilegiato verso figure umane
ed in particolare verso la figura materna  familiarizzarsi con lei.
 Apparato efferente ed in particolare le mani, i piedi, la testa la bocca
 Apparato di segnalazione, il pianto, il sorriso, la lallazione, i gesti con le
mani.
Fasi dello sviluppo del legame di attaccamento
Fase
Mesi
Caratteristiche
Preattaccamento
0-2
Comportamenti di segnalazione e
avvicinamento indiscriminati
Sviluppo
dell’attaccamento
2-7
Riconoscimento delle persone
familiari
Funzioni
cognitive
Memoria di
riconoscimento
Attaccamento ben 7-24
sviluppato
Angoscia di separazione, paura per Costanza
l’estraneo, intenzionalità
dell’oggetto,
memoria
rievocatica
Relazione gestita
in funzione
dell’obiettivo
Relazione più bilancita,
Comprensione delle esigenze
altrui,
Sistema omeostatico
Dai
24 m
Modelli operativi
interni
Fasi dello sviluppo del legame di attaccamento
• I comportamenti di attaccamento sono inizialmente indifferenziati,
successivamente si indirizzano verso persone specifiche.
• Dai 7-8 mesi le persone non sono più intercambiabili, il bambino riufiuta
l’estraneo e rimane orientato verso la madre anche quando è assente =>
legame che non dipende solo dalla presenza fisica della madre.
• Dai 2 anni si sviluppa l’intenzionalità ed i comportamenti vengono
programmati ed attivati in funzione di un obiettivo.
• Es. a 3 mesi il bambino piange in reazione al dolore, a 2 anni il bambino
piange per ottenere un aiuto per far cessare il dolore.
I modelli operativi interni
Nelle fasi iniziali, l’attaccamento è principalmente risposte a stimoli esterni,
attivate e concluse da condizioni particolari (es. la mamma se ne va, la mamma
torna).
In seguito i comportamenti di attaccamento sono sempre più guidati da
sentimenti ed aspettative. Questo è reso possibile dallo sviluppo dei modelli
operativi interni, che permettono al bambino di rappresentarsi mentalmente il
legame di attaccamento.
Il bambino diventa capace di tollerare livelli di separazione progressivamente più
lunghi; diventa sempre più capace di tener presente le intenzioni degli altri e di
formare legami più equilibrati e flessibili.
I modelli operativi interni
I modelli operativi interni:
 Rappresentano le caratteristiche proprie delle figure di attaccamento e del
tipo di relazione che si è sviluppato con quella persona
 Sono rappresentazioni mentali che comprendono sia le componenti
emozionali che quelle cognitive
 Una volta formati sono al di fuori della coscienza
 Guidano il comportamento nel contesto di tutte le relazioni intime
I modelli operativi interni
 Il loro sviluppo è modellato dalle esperienze di ricerca della vicinanza vissute dal
bambino, in particolare di come l’adulto di riferimento ha risposto al suo bisogno
di vicinanza.
 I modelli degli individui i cui tentativi di ricerca di vicinanza sono stati
frequentemente accettati differiscono da quelli dei soggetti rifiutati, bloccati o
accettati solo talvolta.
 Tendono ad essere stabili dopo il primo anno di vita sebbene possano ancora
essere influenzati da esperienze successive.
I modelli operativi interni
FUNZIONE
• Fornire regole che guidino il comportamento ed i sentimenti
dell’individuo in relazione a persone significative.
• Mettono in grado di prevedere ed interpretare il comportamento degli
altri e dunque pianificare il proprio comportamento.
Come si studia l’attaccamento?
Per cogliere il legame di attaccamento è particolarmente utile
“osservare” le reazioni del bambino alla separazione dalla madre ed al
ricongiungimento.
Mary Ainsworth (1978) ha predisposto la Strange Situation, una
procedura sperimentale per valutare l’attaccamento del bambino.
Attaccamento
sicuro
Attaccamento
insicuro
evitante
Attaccamento
insicuro
resistente
La Strange Situation
È Procedura standardizzata che ha l’obiettivo di attivare e
intensificare i comportamenti di attaccamento del bambino nei
confronti del genitore, sottoponendolo a una situazione di stress
moderato, ma crescente nel tempo
La SSP è suddivisa in otto brevi episodi che,
eccetto il primo, hanno una durata di circa
tre minuti ciascuno, che si succedono
secondo un ordine fisso e con una consegna
chiaramente esplicita.
https://www.youtube.com/watch?v=PnZr55bloEA
I tipi di attaccamento
Attaccamento
sicuro
Attaccamento
insicuro
evitante
Attaccamento
insicuro
ambivalente
• Ricerca la madre ma non in maniera “urgente”
• È turbato alla separazione ma contento al
ricongiungimento
• si lascia consolare
• Mostra poca ricerca della madre
• indifferenza alla separazione
• evita il contatto al ricongiungimento
• Molto turbato alla separazione
• difficilmente consolabile al ricongiungimento
• Contemporaneamente cerca e rifiuta il contatto
Cosa si osserva?
•
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La natura e il grado di attenzione che il bambino rivolge
all’esplorazione (motoria, manipolatoria e visiva)
il grado di interesse che egli pone nei confronti della
madre.
Reazioni del bambino alla presenza di una persona
adulta non familiare
Se e con quali modalita’ usa il genitore per valutare la
nuova situazione
Se si lascia o meno coinvolgere nell’interazione
proposta dall’estraneo
In che modo il bambino reagisce all’uscita del caregiver
e quali strategie utilizza
L’eventuale messa in atto di comportamenti di ricerca
nei confronti della figura di attaccamento
I comportamenti che mette in atto nei confronti
dell’estraneo
Le modalita’ con cui il bambino si ricongiunge al
genitore
Se utilizza chiari comportamenti di saluto, di ricerca,
vicinanza e contatto
- Se ignora il suo ritorno, mostrandosi autonomo,
impegnato nelle proprie attivita’ oppure
indifferente al reingresso dell’adulto
• La sua capacita’ del piccolo di far fronte alla
situazione e in particolare alla separazione
• - Eventuali manifestazioni di disagio e/o particolare
tranquillita’
• - Mancanza della figura di attaccamento e d
eventuale sua ricerca
•
Cosa si osserva:
Nel bambino:
 LA MODALITA’ DI RICONGIUNGIMENTO
 Le risposte e le iniziative nei confronti del
genitore
 Lo stato emotivo (contento, arrabbiato..)
Nel genitore:
 Le modalita’ di consolare e di prendersi cura
(se necessario) del piccolo
 Verbalizzazioni
Bambini con attaccamento sicuro
• Mostrano un equilibrio ottimale tra la capacità di risposta al genitore e le
attività intraprese autonomamente
• Rispondono spesso ai tentativi di interazione del genitore ma senza alcun
senso di urgenza o necessità.
• Mostrano piacere e desiderio di prestare attenzione ai commenti,
suggerimenti, domande e dimostrazioni del genitore ma talvolta, se
impegnati in esplorazioni autonome, possono non rispondere.
• Appaiono felici e sereni.
La madre è disponibile e
affettuosa. Recepisce i
segnali del bambino e
risponde prontamente.
Bambini con attaccamento insicuro evitante
• Esplora l’ambiente
• Mostrano un’indifferenza verso il genitore inadeguata rispetto all’età.
• Sono fisicamente scostanti e non rispondono ai tentativi di
coinvolgimento.
• Mostrano un tono dell’umore neutro.
• Non ricercano aiuto o stimolazione dai genitori e non condividono
spontaneamente le attività di loro interesse.
Mostra poca disponibilità ad
interagire o addirittura
trascura il bambino. Non
coglie i suoi segnali.
Bambini con attaccamento insicuro ambivalente
• Mostrano un’eccessiva dipendenza dal genitore.
• Sono inibiti per quanto riguarda l’esplorazione autonoma.
• Mostrano un tono dell’umore neutro.
• Possono apparire molto turbati se il genitore frustra una loro richiesta.
• Le richieste di coinvolgimento possono essere scandite da ansia, lamento
ed altre espressioni emotive negative.
Incostante, a volte
risponde positivamente
ed altre volte ignora il
bambino.
Che tipo di relazione con il proprio genitore?
L’ attaccamento è un legame
di lunga durata
emotivamente significativo
con una persona specifica,
che generalmente ricambia
sentimenti, in modo che il
legame sia emotivamente
significato per entrambi.
L’attaccamento è una relazione diadica...
Le madri
Per Bowlby, le esperienze interattive con la madre,
in particolare le sue risposte alla ricerca di
vicinanza, determinano i modello operativo interni
del bambino e quindi la qualità del suo legame di
attaccamento
Per la Ainsworth, le modalità interattive della madre, in
termini di sensibilità, determina le differenze nel grado di
sicurezza/insicurezza.
Le madri
Tipo di attaccamento
Caratteristiche della madre
Sicuro
B
La madre è disponibile e affettuosa.
Recepisce i segnali del bambino e risponde
prontamente.
Insicuro evitante
A
Mostra poca disponibilità ad interagire o
addirittura trascura il bambino. Non coglie i
suoi segnali.
Insicuro
resistente/ambivalen
te
C
È incostante, a volte risponde positivamente
ed altre volte ignora il bambino.
Disponibilità e Sensibilità
Secondo la Ainsworth, la ragione per cui i bambini sono sicuri o insicuri va ricercata
nella sensibilità e disponibilità della madre durante i primi mesi di vita, che
permette di sviluppare fiducia nella disponibilità della madre come fonte di
sicurezza (base sicura)
La disponibilità emotiva si riferisce alla qualità degli scambi emozionali tra due
partner, basata sull’accessibilità reciproca e sulla capacità di leggere e rispondere
adeguatamente ai segnali emotivi del partner.
Fa anche riferimento ad una presenza materna incoraggiante nel contesto delle
incursioni esplorative e nei tentativi di autonomia del bambino.
La madre sensibile
• Mostra un affetto prevalentemente positivo, in termini sia di
espressione facciale che vocale, piuttosto che annoiato, scontento,
o verbalmente severo (adeguato alla situazione).
• Coglie i segnali emotivi del bambino (noia, frustrazione, rabbia,
sorpresa) e risponde in maniera empatica.
• Coglie il ritmo delle attività del bambino e si sintonizza con esso,
sintonizzando la stimolazione in base al feedback del bambino.
La madre sensibile
• Apre molti spazi di interazione con il bambino e sa essere creativa.
• È flessibilmente attenta al bambino anche quando si occupa di
qualcos’altro (quindi pronta a rispondere ai suoi comportamenti di
attaccamento).
• Sa strutturare l’ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino,
sempre seguendo i suoi interessi e la sua curiosità.
Critiche a Bowlby:Uno o più attaccamenti?
Una delle critiche più importanti alla teoria classica dell’attaccamento riguarda il
monotropismo.
I bambini sviluppano legami di attaccamento nei confronti di più persone
signifcative.
All’inizio il 95% è attaccato alla madre, il 30% al padre e l’11% ai nonni ad
esempio.
A 18 mesi, 75% è attaccato al padre ed il 45% ai nonni.
Ci sono differenze cross-culturali.
Effetti dell’attaccamento
 Le caratteristiche della personalità (autostima, conoscenza di
sé, entusiasmo, capacità di recupero)
 La relazione con i coetanei (socievolezza, cordialità)
 La relazione con gli adulti
 Gli aspetti emotivi
 Gli aspetti cognitivi
 L’adattamento
L’attaccamento nello sviluppo
atipico
Lo sviluppo tipico
Lo sviluppo atipico
L’attaccamento nei bambini con sviluppo atipico
Abbiamo detto che la relazione di attaccamento ha una natura diadica e
bidirezionale
 il bambino ha un ruolo attivo nel determinare le caratteristiche e la qualità
del legame di attaccamento con la madre
Cosa succede nel caso di bambini con bisogni speciali?
Anche per questi bambini un legame sicuro favorisce l’adattamento socioaffettivo e lo sviluppo delle competenze.
Ma le caratteristiche del bambino a sviluppo atipico influenzano
necessariamente le modalità interattive della madre e, dunque, il legame di
attaccamento.
L’attaccamento nei bambini con ritardo
mentale
2 elementi da considerare:
- Il ruolo del deficit cognitivo nel determinare lo sviluppo
dell’attaccamento
- Il vissuto emotivo della madre nel prendersi cura di un
bambino con deficit cognitivo
L’attaccamento nei bambini con ritardo
mentale
Duplice effetto che il ritardo cognitivo ha sui prerequisiti necessari alla
formazione del legame di attaccamento:
- diretto
- Rende difficile la creazione e la manipolazione di idee che sono alla base
dell’attaccamento (costanza dell’oggetto, ricordi, significati condivisi)
- Difficoltà ad organizzare il comportamento ai fini di mantenere la vicinanza
con il caregiver
- indiretto
- minore responsività alle stimolazioni della madre
- Segnalazioni atipiche difficili da interpretare
L’attaccamento nei bambini con Disturbo
dello Spettro Autistico
Nonostante le difficoltà nell’interazione sociale, i bambini con ASD sono capaci di
sviluppare legami di attaccamento (Capps et al., 1994; Dissanayake et al., 1997;
Rutgers et al., 2004)
Evidenze:
• Reazioni di protesta alla separazione e ricerca di prossimità e conforto in
situazioni di stress
• Tendenza a rivolgere selettivamente più comportamenti sociali verso la madre
rispetto a persone poco conosciute
L’attaccamento nei bambini con cecità
Nei bambini a sviluppo tipico (TD) la formazione del legame di
attaccamento è mediato da segnali visivi
Es.
• Sorriso della madre
• Discriminazione del volto materno e quindi angoscia verso l’estraneo
• Permaneza dell’oggetto e segnalazione di protesta quando l’oggetto di
attaccamento scompare dal campo visivo
l’immagine interna della madre racchiude affetti, emozioni e sensazioni legati
alle immagini delle diverse esperienze vissute con lei
L’attaccamento nei bambini con cecità
Cosa succede se il bambino non dispone di immagini?
Fraiberg è la maggiore studiosa di attaccamento in bambini non vedenti:
• È la voce umana, non il viso, a scatenare il sorriso
• A 2-11 mesi: sorriso preferenziale per al voce della madre (vs sorriso preferenziale per il viso
della madre in soggetti vedenti)
• Tra 7 e 11 mesi mostra angoscia per l’estraneo e si lascia consolare solo dalla
madre (come nei vedenti). Questa acquisizione è mediata dall’esperienza del
contatto tattile-corporeo
L’attaccamento nei bambini con cecità
• Nei primi mesi l’apparato visivo non è ancora pienamente sviluppato, e
la ricerca di contatto corporeo è del tutto simile in bambini vedenti e
non.
• Successivamente, cambia la modalità con cui viene mantenuto:
• il bambino vedente mantiene il contatto con lo sguardo (finchè ti vedo so che
ci sei)
• Il bambino non vedente può mantenere il contatto solo attraverso esperienze
tattili e sonore (la madre c’è solo se il b/o può sentirla o toccarla)
• A 5 mesi l’esplorazione tattile del volto è preferenziale verso la madre e si riduce verso gli
estranei
• Il comportamento di angoscia da separazione è scatentato dall’essere presi in braccio
dall’estraneo (vs vista di volto non famigliare nei bambini vedenti)
L’attaccamento nei bambini con cecità
• Permaneza dell’oggetto: per poter essere angosciati dalla
separazione occorre che il bambino si renda conto che la madre è
assente
• Nel primo anno di vita, per il bambino non vedente gli oggetti esistono solo se lui
può toccarli o udirli.
• Egli può costruirsi un’idea di oggetto permanente solo quando il suo sviluppo
motorio gli consente di trovare oggetti e persone con le quali non è in contatto.
• Quando si sarà formata la nozione di oggetto, egli potrà associare l’interruzione del
contatto fisico o l’interruzione della voce, con l’assenza
• Per questo motivo, il comportamento di protesta alla separazione della madre
compare 6 mesi in ritardo rispetto ai b/i vedenti (Fraiberg, 1999)
In sintesi
• Vista e udito costituiscono canali privilegiati per una la comunicazione
madre-bambino
• Alterazioni di questi sistemi possono rendere difficile l’attivazione di
comportamenti sensibili e responsivi da parte dell’adulto perchè le sia
le segnalazioni che le risposte del bambino sono atipiche
• Se l’adulto riesce ad utilizzare i canali sensoriali integri, la costruzione
dell’attaccamento è possibile
L’attaccamento nei bambini con sviluppo
atipico
Le difficoltà che esistono nella relazione con la madre si estendono
anche ai legami che il bambino crea in momenti successivi dello
sviluppo
• Es. con i pari
• Es. con adulti significativi
L’attaccamento nel ciclo di vita
Importanza dell’attaccamento
È stato dimostrato che un legame di attaccamento sicuro
favorisce un sano sviluppo psichico (Jacobsen, Edelstein, Hoffman,
1994, Schaffer, 1996).
Attaccamento
bambino-madre
Modelli operativi interni
Benessere dell’individuo
L’attaccamento nel ciclo di vita
• L’importanza del legame di attaccamento
non si esaurisce nei primi anni di vita.
• È attraverso i modelli operativi interni che
i pattern di attaccamento dell’infanzia
vengono trasposti nella vita adulta e
trasmessi alle generazioni future.
L’attaccamento in adolescenza
L’adolescente, pur presentando un
notevole slancio verso l’autonomia,
continua a considerare il rapporto
con il genitore come un “porto
sicuro” nei momenti difficili.
Le crisi adolescenziali sono in parte
riconducibili alla difficoltà a
separarsi dalle figure di
attaccamento.
Gli intensi legami con i pari
costituiscono una fase di
transizione dell’attaccamento
L’attaccamento nella vita adulta
• Per Bowlby il rapporto di coppia stabile tra adulti costituisce un vero e
proprio legame di attaccamento ricalcandone la funzione e le principali
caratteristiche:
Fornisce sicurezza e costituisce la base sicura per l’esplorazione.
In età adulta un legame di attaccamento è evidente anche nella capacità di
elaborare in chiave positiva gli eventi esterni, utilizzando una “base sicura
interiorizzata”.
La base sicura interiorizzata
La base sicura interna consente all’individuo di calmarsi ed attivare
uno stato di calma quando entra in contatto fisico con persone amate
in momenti di stress.
L’attivazione della base sicura interna rende meno necessaria la
presenza fisica della persona, che può essere sostituita da pensieri ed
immagini rassicuranti o azioni consolatorie.
 L’adulto autonomo di fronte a situazioni stressanti attiva il suo
sistema di attaccamento e si rivolge alla sua rappresentazione interna
del legame di attaccamento sicuro, che gli consente di calmarsi, di
tollerare la solitudine e di esplorare se stesso in termini di
autoriflessione
La base sicura interiorizzata
• Quando l’individuo durante l’infanzia non ha esperito una base sicura
capace di risposte coerenti e sensibili, allora la precarietà della base
sicura interna può condurre ad azioni distorte e dannose finalizzate
alla ricerca esterna di sicurezza come:
• l’abuso d’alcol o di sostanze
• l’ingozzamento di cibo
che consentono una momentanea sensazione di benessere, calma e
sicurezza
L’Adult Attachment Interview
• Un intervista semistrutturata che attraverso la narrazione biografica giunge a
delineare le caratteristiche dei modelli operativi interni.
• In particolare è importante l’equilibrio tra svalutazione ed idealizzazione, la
capacità di ricordare sia aspetti positivi che negativi (metabolizzati e superati).
Stili di attaccamento nell’adulto
sicuro
• Autonomi. Parlano delle loro esperienze
in modo aperto e coerente riconoscendo
sia le esperienze positivi che negative
evitante
• Rifiutanti: si dissociano dalle categorie
emotive dell’infanzia e non ammettono
le esperienze negative
ambivalente
• Preoccupati: coinvolgimento nei ricordi e
ne sono sopraffatti, racconti incoerenti e
confusi
Effetti dell’attaccamento
 Le caratteristiche della personalità (autostima, conoscenza di
sé, entusiasmo, capacità di recupero)
 La relazione con i coetanei (socievolezza, cordialità)
 La relazione con gli adulti
 Gli aspetti emotivi
 Gli aspetti cognitivi
 L’adattamento