campomarino - Benvenuti nel sito del Consolato Regionale Maestri

CAMPOMARINO
L’odierna Campomarino centro è
posta su un piccolo sperone alla
destra della foce del Biferno che
termina con un’appendice che si
affaccia sul mare con una
superficie di 76,3 Km quadrati e
con
5240
abitanti
detti
campomarinesi.
Verso settentrione, anticamente,
vi era concentrata la maggior
parte dell’abitato, in epoca
medievale.
Il
limite
meridionale
della
“vecchia Campomarino”, era
demarcato dalla sede stradale
della SS. Adriatica 16, che,
prima
della
costruzione
dell’attuale variante a valle della
cittadina, la attraversa nel centro
abitato, per proseguire verso
Nuova Cliternia e Serracapriola.
L’odierna cittadina si distende
verso mezzogiorno fra la vecchia
stradale 16 e la strada di
Portocannone, con un tessuto
urbano ed una visibilità a schemi
rettangolari. La cittadina, era un
tempo una zona bassa, dove
oggi
sorge
l’attuale
Campomarino lido.
Verso sud, si nota un declivio
che sale verso i primi rilievi
dell’Appennino Molisano, ricchi
di coltivazioni, fra cui, più
abbondanti, l’ulivo, il frumento, i
vigneti, frutteti e distese di
girasole o barbabietola da
zucchero.
Ad est si apre un’ampia pianura
che arriva fino al fiume Fortore,
fra il mare Adriatico e le colline
di Chieuti e Serracapriola.
Ad ovest, dopo il fiume Biferno,
(l’antico “Tifernus”, che dopo la
costruzione della diga del
Lisciane a circa 18 Km a monte,
ha perso molto della sua portata
nell’ultima
parte
del
suo
percorso in prossimità della
foce) si scorge lo sperone su cui
sorge Termoli.
A nord, infine, la vasta distesa
azzurra ed incontaminata del
mare Adriatico; dove a breve
distanza si possono scorgere le
isole Tremiti, di cui nei giorni
limpidi e pieni di sole si vedono
persino le case.
LO STEMMA E LA SUA
STORIA
Nello stemma di Campomarino
sono simboleggiate le seguenti
figure: l’aquila, essa rappresenta
il popolo Albanese che ha
ritrovato le sue radici nell’albero,
insieme
all’attaccamento
al
paese, rappresentato dalla Torre
sul mare. La Corona indica il
paese. Le Foglie della quercia
rappresentano la forza, la fedeltà
e l’onore. Le Foglie dell’ulivo
rappresentano
l’attaccamento
alla terra ed alle tradizioni.
DALLA LEGGENDA……
La fondazione di Campomarino
è stata attribuita, da parte di dotti
del passato, all’eroe Diomede.
Di ritorno dalla guerra di Troia,
Diomede, avrebbe sposato la
figlia del re Dauno, riuscendo a
dominare una vasta zona nei cui
confini sarebbe rientrata anche
Campomarino.
La
tomba
dell’eroe sarebbe stata poi
scavata nelle vicine isole Tremiti,
definite anche Diomedee, dove
rondini note con questo nome, la
sorvegliano continuamente.
ALLA STORIA
Un’antica tradizione vuole che la
fondazione della città, che molti
storici identificano con l’antica
Cliternia, sia stata fondata da
Diomede com’è documentato da
numerosi
reperti
venuti
ultimamente alla luce.
La cittadina, per la sua
posizione, ha svolto un ruolo
importante quale contea già ai
tempi dei longobardi e dei
normanni.
Distrutta in seguito a vari
terremoti nonché, resa disabitata
anche per le varie incursioni
barbariche, venne ripopolata
nella prima metà del XV secolo
da alcune colonie albanesi,
costretti a lasciare la loro patria
sia per sfuggire all’invasione
turca, sia perché, chiamati da
Andrea Di Capua per ripopolare
la contea di Campomarino
nonché,
per
la
diaspora
verificatasi alla morte dell’eroe
Skanderberg.
Per vari servigi resi ad
ALFONSO d’ARAGONA furono
ad essi concesse delle terre ed
alcuni diritti, tanto che, ben
presto, si integrarono con le
comunità
preesistenti,
adeguandosi alle condizioni
della nuova patria, ma non
rinunciando, però, alla loro
lingua, alle loro tradizioni, ai loro
ideali,
per
i
quali,
solo
ultimamente, si sta assistendo
alla perdita di questa identità
“arberesche”, sia per il disamore
delle nuove generazioni, sia per
un notevole flusso immigratorio.
Dall’antico borgo è interessante
la visita del centro, in origine
tutto murato, con le sue torri e le
sue
porte,
conservatosi,
sebbene con rimaneggiamenti,
allo stato originario, e della
Chiesa di S.Maria a mare, con
le absidi, in conci levigati, di
chiara
scuola
PISANOPUGLIESE, elementi stilistici
che
ne
caratterizzano
l’architettura
paleocristiana
risalente al V secolo d.C., sulle
pareti si possono notare zone di
intonaco affrescato, databili alla
fine del 1400 epoca delle prime
immigrazioni d’albanesi, che
rappresentano le immagini di
San Demetrio e San Basilio.
TRADIZIONI
Costumi e usanze dell’antica
comunità albanese sono ormai
scomparsi
in
gran
parte.
Elementi provenienti da altre
zone hanno prodotto una
confusione ed un degrado
inevitabile
della
originaria
struttura
culturale.
Aspetti
dell’antica tradizione fanno parte
del folklore e sono mantenuti in
vita ad esclusivo beneficio del
turismo. Alcune famiglie di
Campomarino
celebrano
tutt’oggi il 19 Marzo, la festività
di San Giuseppe, invitando nella
propria casa tre bambini poveri
cui servire 13 diverse pietanze.
Nel corso dell’estate hanno
luogo varie manifestazioni e
giochi di piazza.
TURISMO
Campomarino dista dalla costa
adriatica un paio di Km, ma negli
ultimi anni è venuta crescendo, a
ridosso della splendida spiaggia,
una
località
dotata
di
infrastrutture e servizi turistici di
prim’ordine. L’afflusso turistico,
secondo
i
dati
dell’Ente
provinciale del Turismo, anno
1995, consta di circa 100.000
presenze nel periodo estivo.
Il lido situato al centro di una
insenatura tra Vasto e il
Gargano, è senza dubbio una
delle
spiagge
più
belle
dell’Adriatico, con arenile ampio,
sabbia sottile e soffice, con a
ridosso una profumata fascia di
pineta e il retroterra di verdi
colline che conferiscono al
paesaggio un aspetto riposante
per il clima particolarmente mite,
che consente un lungo e sereno
soggiorno. La gentilezza e la
tradizionale
ospitalità
dei
cittadini, poi, contribuiscono a
rendere il Lido la spiaggia ideale
per coloro che vogliono godersi
interamente il mare.
E
PER
CHI
NATURA……….
AMA
LA
LA MACCHIA
MEDITERRANEA E IL MARE
La macchia mediterranea è un
ambiente che occupa poche
ristrette zone del mondo: bacino
del Mediterraneo, Sudafrica, Cile
centrale, Australia meridionale,
Messico occidentale e California.
E’ un ambiente caratterizzato da
estati caldi e secche e da inverni
miti e piovosi. La scarsità
d’acqua nella stagione calda fa
si che la vegetazione della
macchia
mediterranea
sia
composta
dalle
piante
sempreverdi e da cespugli
spessi e stretti per ridurre la
traspirazione dell’acqua. Il tratto
del litorale adriatico compreso
tra la foce del Biferno e quella
del Saccione è uno dei pochi e
ultimi complessi dunali ancora
oggi ricoperti da vegetazione
naturale presenti lungo la costa
adriatica dal promontorio del
Gargano e la foce del Po. In
passato questo tratto di costa
ospitava una serie di laghi
costieri e fino agli inizi del ‘900
una notevole superficie di
vegetazione forestale.
L’ambiente delle dune litorali
costituisce lungo le coste del
Mediterraneo uno dei complessi
ecologici più caratteristici ed
attraenti;
le
dune
sono
caratterizzate da un ambiente
difficile e selettivo che spinge le
forme di vita vegetali a forti
specializzazioni e complessi
adattamenti per superare le
proibitive condizioni di vita cui
sono sottoposti. Le sabbie
litoranee
vengono
continuamente rimaneggiate dal
vento, dalle mareggiate, dove
solo
specie
vegetali
con
particolari adattamenti e con
particolari modalità di crescita
riescono
a
sopportare
il
progressivo insabbiamento e
contrastare lo spostamento del
suolo per mezzo di una fitta rete
di fusti e di radici sotterranei.
A partire dal mare si possono
osservare:
una
fascia
iniziale
senza
vegetazione dove si depositano i
detriti portati dal mare; la fascia
delle dune mobili colonizzata
dalla gramigna delle spiagge e,
nei punti più elevati, cespi di
sparto pungente stabilizzano le
dune; sulle dune più interne
troviamo nuclei di ginepro
coccolone e cisto. La quasi
totalità originaria di querce e pini
sempreverdi di quest’area fu
distrutta dall’uomo nel corso
degli ultimi millenni. Nelle aree
non coltivate a vigneti e uliveti
prevale ora la macchia formata
da
fitti
arbusti,
o
più
comunemente, la gariga, un
insieme vegetale costituito da
arbusti più bassi; entrambe
comprendono
molte
specie
ricche di oli aromatici che le
rendono sgradevoli a capre e
pecore.
FOCE DEL BIFERNO
Nella foce del Biferno sono state
segnalate molte specie rare ed
eccezionali per il Molise. Molte
sono le specie di uccelli presenti,
soprattutto migranti o svernati. In
alcuni stagni a palude salsa,
situati sulla destra del fiume, vi
sostano molti anatidi, trampolieri,
limicoli ecc…
APPUNTAMENTI
CAMPOMARINO
riserva
appuntamenti estivi con alcune
sagre, oltre a spettacoli di
musica, cinema all’aperto e
teatro in vari luoghi della Città.
Ricorda inoltre ai suoi ospiti gli
appuntamenti
delle
festività
patronali:
18 GIUGNO – FESTA DEL
BALCONE FIORITO
14 LUGLIO – SANTA CRISTINA
26 LUGLIO – SANT’ANNA
15 AGOSTO – MADONNA
GRANDE (Nuova Cliternia)
Da Luglio ad Agosto proiezione
di films in piazza e serate
danzanti.
Oltre a queste ricorrenze il
tradizionale appuntamento del
15 agosto con la “Sagra del
vino” in località Nuova Cliternia.
CAMPOMARINO CITTA’ DEL
VINO
Città del vino è una definizione
che indica un luogo privilegiato
di svolgimento per questa antica
arte di vinificazione.
La città del vino è quindi quel
luogo dove da secoli grandi ed
esperti vignaioli hanno prodotto il
vino e lo portano a degustare ad
una grande quantità di persone
amanti del buon gusto.
Città del vino è anche un nome
depositato e riservato a quelle
cittadine italiane che fanno parte
dell’Associazione sorta a Siena
nel 1987.
Esso è quindi un titolo di cui
possono fregiarsi tutti coloro che
ne hanno acquistato i diritti, sia
per l’adesione all’idea, ma
soprattutto per la loro autentica
storia enologica, attestata nel
tempo.
Campomarino, quindi, per la sua
tradizione
vitivinicola,
per
l’estensione del suo territorio
coltivato a famosi vitigni, ma,
soprattutto per la qualità del
prodotto vinificato, come i
D.O.C. della Cantina Cliternia,
della Cantina di Majonorante, e
della Cantina Colloredo non
poteva sottrarsi ad impegno così
importante.
IL NUCLEO INDUSTRIALE
Il Nucleo industriale è nato con
gli insediamenti degli stabilimenti
FIAT e di altre industrie minori a
carattere tessile, meccanico,
siderurgico,
chimico
ed
alimentare.
Queste industrie hanno offerto
posti di lavoro rompendo la
monocultura di stampo agricolo
ed introducendo nel territorio
ritmi e cadenze proprie dalla
cultura industriale.
Gli insediamenti in attività sono
44.
Oltre allo stabilimento della FIAT
spiccano le industrie chimiche:
WITCO
SPECIALITES
FLEXSYS STS
Le industrie alimentari:
ZUCCHERIFICIO
DEL GIUDICE
Per la meccanica:
ITT AUTOMOTIVE
Per la gomma e la plastica:
VIMA METALVUOTO PACK 2
GUALA