Energia Cos’è l’energia • L’energia è una proprietà che associamo agli oggetti o sistemi che fa sì che in un sistema si possano produrre dei cambiamenti: temperatura, colore, posizione, di velocità, di forma … 2 Cos’è l’energia • L’Energia non si vede e non si sente, non e’ una sostanza, ma e’ una proprietà dei corpi o dei sistemi. • L’energia e’ necessaria per far muovere gli oggetti, perchè accelerino, perchè si scaldino, perchè si illuminino, ecc … • Possiamo vedere gli effetti che produce quando ci sono dei cambiamenti. • L’Energia non è la causa dei cambiamenti (a differenza delle forze) • Il solo fatto di “avere energia” non fa avvenire un cambiamento. • L’energia e’ una funzione di stato. Lo stato di un sistema può essere definito in termini delle sue variabili cinematiche/dinamiche, magnetiche, termodinamiche etc. Avremo allora “energia meccanica”, “energia elettrica”, etc… • L’Energia può essere “immagazzinata”: nei carburanti o, ancora, alzando un peso, comprimendo una molla, caricando un condensatore... 3 Modi di trasferire energia • Lavoro (velocità, forze) • Calore (temperatura, entropia) 4 Lavoro • Supponiamo di avere un punto materiale P di massa m, soggetto ad una forza F, e supponiamo di spostarlo da un punto dello spazio A ad un punto B • Il lavoro svolto dalla forza F nello spostamento di P da A a B è una grandezza scalare definita come A F ds B ds P B F WAB A 5 Lavoro • Le dimensioni fisiche del lavoro sono W F L ML2T 2 • E l’unità di misura è il Newton x metro uW N m J • che prende il nome di joule (J) • Il lavoro è un mezzo per trasferire energia dall’ambiente al sistema e viceversa 6 Lavoro della forza peso • Dato un punto materiale di massa m nel campo di gravità, il lavoro della forza peso per spostare il punto materiale da un punto A ad un punto B e` W P ds B A P 0, 0, mg ; ds dx, dy, dz ; P ds B B A A W P ds mgdz mg z B z A mg z A z B • Il lavoro non dipende dalla traiettoria seguita dal punto per andare da A a B, ma solo dagli estremi A e B 7 Lavoro della forza peso • Dimostrazione a partire dall’espressione generale della forza di Newton B W Fg ds A m1m2 Fg G 2 rˆ; ds dr rˆ r m1m2 m1m2 Fg ds G 2 rˆ dr rˆ G 2 dr r r B B dr m1m2 1 W Fg ds G 2 dr Gm1m2 2 Gm1m2 r r r A A A A B B Gm1m2 Gm1m2 W U B U A rB rA 8 Lavoro della forza peso • Dimostrazione a partire dall’espressione generale della forza di Newton W Gm1m2 Gm1m2 U B U A rB rA Gm1m2 Gm1m2 Gm1m2 RT U B rB RT hB RT hB RT 2 RT hB Gm1 RT 2 R hB m2 2 T 2 RT hB RT RT hB Gm1 RT 2 Gm1 1 Gm1m2 R h m R h m g R h m U A g RT hA m2 T B 2 T B 2 T B 2 2 2 RT 2 RT hB rA hB 1 RT 2 R T W g RT hB m2 g RT hA m2 gRT m2 gRT m2 ghBm2 ghAm2 m2 g hA hB 9 Lavoro della forza elastica • Dato un punto di massa m soggetto ad una forza elastica, il lavoro nello spostamento da un punto A ad un punto B e` B B A A W Fe ds kr ds ds dx, dy, dz ; r x, 0, 0 ; r ds xdx B 1 1 2 2 W k xdx k xB x A k x 2 2 2 A W Uel B Uel A 10 Lavoro della forza d’attrito • Dato un punto di massa m soggetto ad una forza d’attrito dinamica, il lavoro nello spostamento da un B B punto A ad un punto B è W Fd ds d N s ds A A • La direzione della forza è opposta a quella dello spostamento. Il lavoro è (supposta N costante) B B A A W d N s ds d N ds d NL • Il lavoro della forza d’attrito dipende da L , la lunghezza del percorso fatto dal punto, ora il lavoro dipende dalla traiettoria e non solo dai punti estremi A e B 11 Energia potenziale • Quando si può esprimere il lavoro di una forza come differenza tra un valore iniziale e uno finale di una funzione, che è indipendente dalla traiettoria possiamo porre che: W U B U A • U è chiamata energia potenziale in un punto dello spazio 12 Energia potenziale • Nel caso della forza gravitazionale U mgh 1 2 • Nel caso della forza elastica U kx 2 • Lavoro della forza di attrito non può essere espressa come differenza di energia potenziale 13 Energia potenziale • Poichè W U B U A • Potremo scrivere anche W U B C C U A • E quindi W U B C U A C • E ridefinire U ' U C W U 'B U ' A 14 Forze conservative • Esiste cioè, a meno di una costante, una funzione U delle coordinate degli stati iniziale e finale • Se il lavoro dipende solo dalle coordinate dei punti iniziale e finale, allora qualunque sia il percorso su cui si calcola il lavoro, purche’ i punti estremi siano gli stessi, il risultato sara` il medesimo WAB F d s C1 F ds C2 • Inoltre se si cambia il verso di percorrenza, l’integrale cambia segno perchè il prodotto scalare cambia segno WAB WB A F d s F d s C1 C1 15 Forze conservative • Se calcoliamo il lavoro lungo un percorso chiuso C A B A C A A F ds C1 A B F ds C2 B A F ds C1 AB F ds F ds 0 C1 AB Se una forza soddisfa questa eguaglianza si dice conservativa (es. Forza gravitazionale, elastica, elettrica) 16 Forze dissipative • Le forze di attrito non soddisfano questi requisiti, abbiamo infatti visto che il lavoro che producono e` sempre negativo • Queste forze si dicono dissipative 17 Potenza • La potenza media è una grandezza meccanica scalare definita come il rapporto tra il lavoro compiuto W e l’intervallo di tempo in cui si è avuto il trasferimento di energia attraverso il lavoro W • E’ quella che usiamo tutti i giorni, che dissipiamo quando facciamo esercizio fisico e che spendiamo quando usiamo dispositivi elettrici dW P t • Potenza istantanea dt dW t d P t F t s t dt dt ds t dF s t F dt dt 0 F ds t dt F v t W P t 18 Dimensioni della potenza • Le dimensioni fisiche della potenza sono P W / T ML T 2 3 • Unità di misura è il Joule al secondo = Watt uP J /s W 19 Energia del moto • Consideriamo la potenza infinitesima dp p 1 dp dW P F v p dt m m dt dt • Relazione tra quantità di moto e lavoro: indipendente dall’espressione della forza dW 1 dp p dt m dt tB tA dW dt dt tB tA 1 dp p dt W m dt tB tA 1 dp p dt m dt • Poiché p in generale varia con il tempo si ha: 2 p d p d p dt d p 2 dt p tB p t A 2 dt 2 tB dt tB dp 2 p dt tA dt tA tB tA dp 2 p dt dt 20 Energia del moto o cinetica • Abbiamo infine W tB tA 1 dp 1 p tB p t A p dt m dt m 2 2 • La quantità p 2 1 2 mv K 2m 2 • prende il nome di energia del moto o energia cinetica 21 Teorema dell’energia cinetica • La relazione appena trovata W K • È usualmente chiamata teorema dell’energia cinetica: il lavoro fatto dalla forza sul punto materiale è uguale alla variazione di energia cinetica del corpo stesso (tecnicamente non è un vero teorema) 22 Energia meccanica totale • Si ha dunque: W K • Ma anche: W U • Confrontando le due equazioni troviamo: K U A 0 23 Conservazione dell’energia meccanica • Introducendo la nuova grandezza E K U • che chiamiamo energia meccanica, l’equazione diventa E 0 • Cio` significa che l’energia meccanica (cioe` la somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale) di un punto materiale soggetto a forze conservative si conserva 24 Lavoro nel caso generale • Se sono attive sia forze conservative che non conservative, il lavoro e` W Wc Wnc • Applicando il teorema dell’energia cinetica (sempre valido) W KB K A • Ed esprimendo il lavoro conservativo in termini di energia potenziale Wc U B U A • Otteniamo per il lavoro non conservativo Wnc EB E A • Cioè: se vi sono forze non conservative l’energia meccanica non si conserva e la sua variazione e` uguale al lavoro di tali forze 25 Urto • È un’interazione tra due (o più) corpi che avviene in un intervallo di tempo “piccolo” • Abbastanza piccolo affinché l’azione di eventuali forze esterne al sistema dei due corpi sia trascurabile rispetto all’azione delle forze interne • Durante l’urto si sviluppano forze interne di durata t molto breve ma che possono assumere intensità molto elevate • Queste sono dette forze impulsive 26 Definizioni • Distinguiamo due stati: quello iniziale prima dell’urto e quello finale dopo l’urto • Ci interessa correlare i valori che le grandezze assumono negli stati iniziale e finale • Non ci occuperemo invece di quel che accade durante l’urto 27 Definizioni • Diciamo m1 e m2 le masse dei due corpi • Diciamo v1i , v2i le velocità dei due corpi nello stato iniziale e v1f , v2f nello stato finale Stato iniziale m1 v1i v2i m2 Urto v1f tempo Stato finale 28 v2f Conservazione della QM • In assenza di forze esterne, la QM del sistema dei due corpi si deve conservare pi p f m1v1i m2v 2i m1v1 f m2v 2 f • Riarrangiando, troviamo la variazione di QM di ciascun corpo m1 v1f v1i m2 v2 f v 2i p1 p2 29 Conservazione della QM • La variazione di QM del primo corpo è uguale e contraria a quella del secondo • Nell’urto avviene quindi uno scambio di QM tra i due corpi che costituiscono il sistema, dovuto alle forze interne che agiscono fra loro • La QM del sistema si conserva, cioè la QM dello stato iniziale è uguale alla QM dello stato finale 30 Teorema dell’impulso • Quanto ricavato sopra è espresso dal teorema dell’impulso: t m1 v1 f v1i p1 F1(2) dt J1(2) 0 t m2 v2 f v2i p2 F2(1) dt J 2(1) 0 31 Energia meccanica, cinetica • Generalmente l’energia meccanica non si conserva in un urto • Tutto dipende dal fatto se le forze interne sono conservative oppure no • Lo stesso vale per l’energia cinetica, che in generale non si conserva in un urto 32 Urti anelastici • Un urto è più o meno anelastico a misura di quanta energia cinetica K viene persa • Un urto è elastico se K si conserva • È totalmente anelastico se la perdita di K è massima • Nell’urto totalmente anelastico i due corpi rimangono attaccati formando un unico corpo 33 Urto totalmente anelastico • Stato iniziale pi m1v1i m2v2i • Stato finale: i due corpi si attaccano insieme p f m1 m2 v f • Poiché agiscono solo forze interne, la QM si conserva, ne segue m1v1i m2v2i pi p f v f m1 m2 34 Urto totalmente anelastico • Energia cinetica nello stato iniziale: Ki • e nello stato finale Kf pf pi1 2 2m1 2 2 m1 m2 pi pi 2 2 2m2 2 2 m1 m2 pi1 pi 2 2 2 m1 m2 • La perdita di energia cinetica è pari a 2 2 2 pi1 pi 2 pi1 pi 2 K f Ki 2 m1 m2 2m1 2m2 35 Urto totalmente anelastico 1d pi1 pi 2 pi12 pi 2 2 Ki 2 m1 m2 2m1 2m2 2 Kf m1 m2 K f Ki pi1 pi 2 4m 2 1 2 2 pi1 pi 2 2m 4m K f Ki 2 pi1 pi 2 p pi 2 pi1 pi 2 0 2 i1 2 2 36 Urto elastico in 1-D • Consideriamo il semplice caso di urto in 1-D, cioè tale per cui le velocità, iniziali e finali, sono tutte lungo una sola direzione (urto centrale) • Applichiamo la conservazione della QM m1v1i m2v 2i m1v1 f m2v 2 f • e la conservazione dell’energia cinetica 1 1 1 1 2 2 2 m1v1i m2v 2i m1v1 f m2v 22 f 2 2 2 2 37 Urto elastico in 1-D • Le due eqq. costituiscono un sistema in due incognite, che è possibile risolvere con i metodi noti; otteniamo m1 m2 2m2 v1 f v1i v 2i m1 m2 m1 m2 v2 f 2m1 m1 m2 v1i v 2i m1 m2 m1 m2 38 APPLICAZIONI 39 Approfondimento moto armonico • Dimostrare che l’energia totale di un oscillatore armonico è costante 40 Approfondimento moto armonico d • In termini di quantità di moto: pF dt • Legge di forza F k q p kq 41 Approfondimento • Per definizione: p mq p mq • L’equazione del moto diviene mq kq • Dividendo i membri per m e ponendo 2 k m • Otteniamo q q 2 42 Approfondimento q 2 q q q0 sin t 2 q q0 cos t p q m p mq mq0 cos t q0 sin t q0 cos t q0 2 p q0 cos t m 2 2 2 2 2 q p 1 q0 q0 m 1 1 2 1 2 2 2 2 mq p mq0 2 2m 2 = costante 43 2 2 q p 2 2 1 x y 1 q0 q0 m q p p x ;y q0 q0 m p0 Conservazione energia orbita spazio delle fasi chiusa 44 Energia potenziale gravitazionale Gm1m2 Gm1m2 W rB rA U B U A Gm1m2 U r r m1m2 Fg G 2 rˆ U r 1 1 , , r r r sin 45 Velocità di fuga Attenzione: manca il termine di energia cinetica che vedremo più avanti perché la Terra è una sfera estesa! Etot K U RT GmM T 1 1 mvi 2 mv 2 0 2 RT 2 m3 24 2*6.67 10 *6 10 kg 2 kg s 6.3 106 m 11 v 2 0 Gm1M T 2GM T 1 mvi 2 0 vi 2 RT RT vi v fuga 1.1*104 ms 1 46 Giro della morte risolto v2 maN m N ' mg r v2 N ' m mg ; N ' 0 r v 2 rg 1 Ei mv0 2 0 2 1 E f mv 2 mg 2r 2 1 1 mv0 2 mv 2 mg 2r 2 2 v 2 v0 2 4mgr rg V 2r V0 v0 5rg 47