Politica dell’economia globale
a.a. 2016-2017
Marco Di Giulio
Liberalismo
• Pensatori classici: XVIII-XIX (Hume, Smith, Ricardo)
• Contesto: Rivoluzione industriale, Espansione del dominio Inglese
• Caratteristiche:
• Obiettivo della politica economica è la ricchezza degli individui e
possibilmente del maggior numero
• Non esistono settori migliori in cui specializzarsi, ogni paese produrrà ciò che
produce ‘meglio’  a costi più bassi
• Lo stato non deve influire nell’allocazione delle risorse, ma garantire la
certezza e dei diritti di proprietà
• Istituzioni
Liberalismo e sistema internazionale
• Distinzione
fondamentale
dell’anarchia:
realismo/liberalismo:
i
vincoli
• La ricerca della sicurezza non assume il ruolo centrale come nell’analisi
realista
• A meno che non ci si trovi in una ‘eccezionale’ condizione di conflitto gli stati
si concentrano su gli aspetti economici e non militari
• Questo è dovuto al maggior peso dato agli individui e ai gruppi
all’interno degli stati…
Interdipendenza
• Concetto ‘chiave’ nell’approccio liberale alle relazioni internazionali
• Keohane and Nye, Power and Interdependence, 1977
• Interdipendenza
• Esistenza di canali transnazionali risoluzione controversie
• Assenza di un ordine gerarchico di priorità
• Declino dell’uso della forza in luogo di altre forme di influenza  soft power
Interdipendenza e pace nella storia:
• La maggior parte delle ricerche sul
tema sostiene l’ipotesi liberale sulla
relazione fra pace e scambi
commerciali
• Teorie della pace democratica 
sembra che i due fattori commercio e
democrazia si rafforzino a vicenda
• Queste conclusioni però sono limitate
dalla
parziale
limitatezza
dei
campioni utilizzati e sono inoltre
messe in discussione da alcuni studi…
Democracy
Free trade
Peace
Conseguenze interdipendenza su politica internazionale: gli
effetti pacifici
Sono 3 gli effetti principali del commercio a favore della pace e della stabilità:
1. Modifica gli incentivi degli stati nell’arena internazionale  gli stati
possono ottenere quello che gli serve senza il rischio di ricorrere ad una
guerra
2. I benefici economici di una maggiore interdipendenza diventano un
incentivo a mantenere la pace  la competizione politica e la guerra
interromperebbero i flussi economici e la maggiore efficienza ad essi
connessa (se i governi vogliono assecondare i cittadini non metteranno a
rischio i benefici raggiunti)
3. Vi sono poi effetti sociologici  aumentano le relazioni fra persone di
paesi diversi, diminuiscono i timori e i pregiudizi reciproci
Liberalismo
Agenti
Individui, Imprese
Concezione del sistema internazionale
Non intrinsecamente conflittuale
Giochi a somma positiva
Obiettivi
Maggior benessere per il maggior numero di
individui
Strategia
Creazione di un contesto in cui gli agenti si
possono fidare gli uni degli altri
Strumenti di politica internazionale
Organizzazioni internazionali
Soft power
Strumenti di politica interna
Istituzioni democratiche
Politiche di liberalizzazione
Diritti di proprietà certi e che premino
l’investimento rispetto alla rendita
La pax Britannica: Ascesa e declino
Ascesa
Declino
• 1820-1880
• Prima liberalizzazione degli scambi
interazionali
• Accordi per il controllo e la
repressione della pirateria
• Gold standard
• Trattato di Nanchino (1842)
• Abolizione delle Corn Laws (1846)
• 1880-1914
• Ascesa di altre ‘potenze’
(Germania)
• Protezionismo (dazi)
Ripartire dalla catastrofe: embedded
liberalims
• Le due guerre mondiali sono state il culmine di politiche nazionalistiche e
protezionistiche.
• Problema 1944: Come ricostruire un sistema internazionale cooperativo?
• Accordi di Bretton Woods (1944)
• GATT (1948) General Agreement on Tariffs and Trade
• Istituzioni
• World Bank
• International Monetary Found
• Diffusione della democrazia
• Sviluppo economico in funzione del welfare
• Figure centrali: FD Roosvelt, H. Truman, J.M. Keynes.
Perché embedded liberalism?
• J. Ruggie, Embedded Liberalism, 1982
• Descrive il sistema internazionale post seconda guerra mondiale
• Prende spunto dal lavoro di K. Polanyi sulla rivoluzione industriale,
descritta come un fenomeno in cui i mercati nazionali passano
dall’essere embedded a dis-embedded, cioè non inseriti in reti di
protezione sociali  questo ha alimentato una mobilitazione sociale
che ha portato all’esasperazione del nazionalismo economico
• Quindi il tema della ricostruzione è quello di creare un bilanciamento
fra libero mercato e pace sociale
• Piano Marshall aveva alla base questa ispirazione
La fase attuale
• 1973 Crisi petrolifera e fine del sistema di Bretton Woods
• 1980s Governi Regan e Thatcher, Nuovo paradigma economico
• Maggiore libertà di circolazione dei capitali
• Liberalizzazioni e privatizzazioni
• Controllo del debito pubblico
• 1995 WTO sostituisce il GATT
Free trade is not the natural order of things. We get free trade—or something
approximating it—only when the stars are lined up just right and the interests behind
free trade have the upper hand both politically and intellectually. But why should this
be so? Doesn’t free trade make us all better off—over the long run? If free trade is so
difficult to achieve, is that because of narrow self-interest, obscurantism, political
failure, or all of these combined? It would be easy to associate free trade always with
economic and political progress and protectionism with backwardness and decline. It
would also be misleading, as we saw in the previous chapter. The real case for trade is
subtle and therefore depends heavily on context. We need to understand not just the
economics of free trade, but also its implications for distributive justice and social
norms.
D. Rodrick, The Globalization Paradox