APPUNTI SULLE TEORIE FORMALI Una teoria formale è costituita da un linguaggio, un insieme di regole di deduzione e un sistema di assiomi. Il linguaggio L è composto da: a) predicati (binari o unari): uguale, maggiore, parallelo, successivo, ecc. b) simboli funzionali (binari o unari): succ(x), (x)*(y), ecc. c) costanti: l'elemento neutro e, ecc. d) variabili: x, y, ecc. e) connettivi logici (, , , ecc.) e quantificatori ( , , ecc.) f) simboli accessori (parentesi, virgole, ecc.) Un'espressione ottenuta combinando correttamente gli elementi del linguaggio (le regole sono quelle del calcolo dei predicati) è detta formula ben formata o più brevemente formula. Le regole di deduzione sono le regole del calcolo proposizionale e dei predicati. Un sistema di assiomi G è un insieme (finito) di formule ben formate, che non costituiscono il punto di arrivo di alcuna dimostrazione. - - Si dice dimostrazione una successione finita di formule tali che ognuna sia: un assioma dell'insieme G, oppure una tautologia, oppure una formula ottenuta da una dimostrazione precedente, oppure una o più formule ben formate qualsiasi (dette ipotesi), combinati fra loro tramite le regole di deduzione. Un teorema è una formula A espressa nel linguaggio L della teoria, tale che esista una dimostrazione la cui formula finale è A. Come detto al punto precedente, per la dimostrazione di un teorema si adoperano anche una o più formule I dette ipotesi. Se il teorema non utilizza alcuna ipotesi, ma solo uno o più assiomi di G, si scrive: G A Nel secondo caso, in cui si usano anche una o più ipotesi I: GI A Teorema di deduzione di Herbrand: G I A GI A Una teoria matematica completamente formalizzata, in cui cioè i simboli non sono legati ad alcun ente, è ridotta a pura sintassi. Si dice invece semantica il rapporto fra gli elementi del linguaggio e il loro significato. La dimostrabilità di una formula è una proprietà puramente sintattica. In una data teoria formale una formula può essere dimostrabile oppure non dimostrabile. Una formula dimostrabile può essere dimostrata oppure refutata all'interno della teoria. La verità o falsità di una formula è invece un concetto semantico; in tal caso si può dire di una formula se è vera o falsa, e quindi essa diventa una proposizione. Data una teoria formale, si ha un'interpretazione del suo linguaggio se si assegna un insieme di enti D, detto dominio dell'interpretazione, tale che: - a ogni costante e a ogni variabile di L corrisponda un elemento di D - a ogni predicato di L corrisponda una proprietà degli elementi di D - a ogni simbolo funzionale di L corrisponda una funzione avente dominio D Data una teoria formale, un'interpretazione del suo linguaggio L è detta modello della teoria se ogni formula del suo insieme di assiomi G è vera in tale interpretazione. Esempi: modello di Klein della geometria iperbolica, modello sferico della geometria ellittica. PROPRIETÀ (POSSIBILI) DI UNA TEORIA FORMALE Coerenza: una teoria formale si dice coerente se è non contraddittoria. Una teoria formale è contraddittoria (o inconsistente) se in essa è possibile dimostrare contemporaneamente due teoremi A e A. In una teoria in cui siano dimostrabili contemporaneamente A e A è possibile dimostrare qualunque formula (se siamo nell'interpretazione della teoria si dirà: se sono contemporaneamente vere le proposizioni A e A, è possibile dimostrare la verità di qualunque proposizione). Teorema di Gödel: una teoria formale è coerente se e solo se ha almeno un modello Teorema di Gödel (in altra formulazione): è impossibile dimostrare la coerenza di una teoria formale dall'interno. Ciò significa che la coerenza non è una proprietà puramente sintattica. Ad esempio, per dimostrare la coerenza della geometria iperbolica è stato necessario che ne fosse formulato almeno un modello (Klein, Poincarè). Indipendenza: dato un insieme di assiomi G, con P G, detto D l'insieme ottenuto come G\P, si dice che P è indipendente se non può essere dimostrato a partire da D, cioè se (D P) Esempio: il quinto postulato di Euclide è indipendente dai primi quattro. Completezza: una teoria formale si dice completa se ogni formula espressa nel suo linguaggio è dimostrabile o refutabile. Teorema di completezza semantica di Gödel: in una teoria formale una formula è dimostrabile se e solo se la proposizione corrispondente è vera in ogni modello. Teorema di incompletezza di Gödel: un'estesa classe di teorie formali (tra cui le teorie formali sull'aritmetica) è intrinsecamente incompleta. Ciò significa che in esse esiste almeno una formula che non può essere né dimostrata né refutata (indimostrabile).