Applicazioni empiriche della concorrenza monopolistica e del commercio Il commercio intraindustriale Nel modello di concorrenza monopolistica, i Paesi si specializzano nella produzione di varietà diverse di un bene differenziato e le commerciano. Questo pattern di commercio prende il nome di commercio intraindustriale. L’indice di commercio intraindustriale individua quale proporzione del commercio di ogni prodotto riguarda sia importazioni sia esportazioni. La questione della distanza nei modelli di commercio internazionale Nei modelli tradizionali in cui si muovono le merci ma non i fattori si ipotizza implicitamente che la distanza sia “infinita” per quanta riguarda i fattori, ma sia invece “zero” per quanto riguarda le merci! Necessità di introdurre la “distanza” tra i paesi, i costi di trasporto e altre “barriere” al commercio • La legge di gravitazione universale di Newton – Si supponga che due corpi abbiano massa M1 e M2 e siano collocati a una distanza pari a d – La forza di gravità tra queste due masse è: Fg = G[M1M2/d2] • G è la costante che ci indica la grandezza di questa relazione. • Quanto più grande è la massa dei due corpi, o quanto più vicini sono tra loro, tanto maggiore è la forza di gravità tra essi. In generale, la formula gravitazionale del commercio internazionale si presenta nella forma seguente XA,B = G SA SB hA,B XA,B = esportazioni dal paese A al paese B SA = fattori specifici al paese A, ad esempio PIL di A SB = fattori specifici del paese B, ad esempio PIL di B hA,B = misura della “facilità di esportare” da A a B X G = coefficiente che riflette la facilità/difficoltà di esportare dovuta a fattori non compresi in h Normalmente le variabili S sono sostituite dal PIL dei paesi che commerciano: l’equazione gravitazionale per il commercio afferma che i Paesi con un PIL maggiore hanno un volume di commercio bilaterale maggiore. X A, B GYAY BhA, B X A, B YA YB G hA , B YA … il commercio di A verso B dipende dalla dimensione relativa di B …. Il termine h include i fattori che possono facilitare o ostacolare il commercio tra i due paesi: tariffe, barriere non tariffarie, ostacoli linguistici, costi di trasporto… X A, B YAY B B n dist Gli “ostacoli” sono riassunti nella distanza mentre tutto il resto finisce nel coefficiente B • L’equazione gravitazionale nel commercio – Usiamo una equazione simile a quella di Newton per misurare il commercio tra due Paesi. – Anziché la massa, usiamo il PIL di ciascun Paese. – La distanza è importante, dist, ma non la inseriamo al quadrato perché non siamo sicuri della precisa relazione tra commercio e distanza. – C’è anche un termine costante che indica la relazione tra il termine gravitazionale e il commercio. PIL1 PIL2 Commercio B n dist – Il termine costante può essere anche interpretato come una sintesi degli effetti di tutti gli altri fattori, diversi dalla distanza e dalla dimensione, che influenzano la quantità di commercio tra due Paesi. – Si vede che più grandi sono i due Paesi o più vicini tra loro, maggiore è la quantità di commercio. – Questa è un’implicazione del modello di concorrenza monopolistica che abbiamo studiato in questo capitolo. • I Paesi più grandi esportano di più perché producono più varietà e importano di più perché hanno una domanda maggiore. • La derivazione dell’equazione gravitazionale – Possiamo svolgere qualche passaggio algebrico per ottenere l’equazione per vari Paesi. – Iniziamo con il Paese 1, PIL1 , che produce un bene differenziato. – Gli altri Paesi domandano i beni del Paese 1 e la quantità che domandano dipende da: • La dimensione relativa del Paese importatore • La distanza tra i due Paesi – Per misurare la dimensione relativa, usiamo la quota di PIL mondiale del paese 2. • Share2 = PIL2/PILw PIL1 PIL2 Commercio B n dist … definiamo PIL2 share2 PILworld … la “dimensione” del paese verso il quale dirigiamo le “nostre” esportazioni • Deriviamo l’equazione gravitazionale … definiamo B C PILw PIL1share2 C PIL1 PIL2 PIL1 PIL2 Commercio C B n n dist PILw dist dist n PIL1share2 C PIL1 PIL2 PIL1 PIL2 Commercio C B n n dist PILw dist dist n Si noti che è simile all’equazione gravitazionale di Newton. C/PILW è il termine costante. In pratica il termine costante (C/PILW ) viene stimato nei lavori applicati e può assumere valori diversi in diversi contesti e in diversi periodi PIL1 PIL2 Commercio B dist n … un miglioramento delle ragioni di scambio fa aumentare X agendo eventualmente sul termine B, dati i PIL dei due paesi (pieno impiego!); un aumento di PIL2 fa aumentare X a parità di prezzi… Esportazioni al prezzo mondiale … a parità di altre condizioni una “maggiore domanda” associata ad un “paese grande” comporta un maggiore flusso di export per ogni prezzo internazionale Autarchia Apertura dello scambio Aumenta dimensione del mercato, aumenta dimensione mercato estero PIL1 PIL2 Commercio B n dist Commercio PIL2 B* B n PIL1 dist dist n L’equazione gravitazionale per il Canada e gli Stati Uniti PIL1 PIL2 Commercio 93 n dist Concorrenza imperfetta con beni omogenei: Il caso del dumping • Sebbene la differenziazione di prodotto sia un’ipotesi adeguata per molti beni, non vale per tutti i beni e in particolare per quelli non lavorati commerciati tra le imprese. – Prodotti chimici, legname, minerali, acciaio possono essere considerati beni omogenei. • Tuttavia, per molti di questi beni, non vale l’ipotesi di concorrenza perfetta. – Spesso sono venduti da grandi imprese che hanno un certo controllo dei prezzi. – Vogliamo supporre concorrenza imperfetta anche se i beni sono omogenei. Nel commercio internazionale si intende per dumping una strategia con cui i prodotti di un Paese sono immessi in commercio in un altro Paese ad un prezzo inferiore al valore normale del prodotto. Per valore normale si intende il prezzo praticato all'interno del Paese di origine delle merci o, quando il prezzo normale nel paese esportatore non è conosciuto in modo affidabile, in un paese di riferimento che utilizzi tecnologie simili. Ci sono difficoltà nell’accertamento del prezzo “equo” o del costo “equo” cui fare riferimento. If a company exports a product at a price lower than the price it normally charges on its own home market, it is said to be “dumping” the product. The WTO Agreement does not regulate the actions of companies engaged in "dumping". Its focus is on how governments can or cannot react to dumping — it disciplines anti-dumping actions, and it is often called the “Anti-dumping Agreement”. The WTO agreement allows governments to act against dumping where there is genuine (“material”) injury to the competing domestic industry. In order to do that the government has to be able to show that dumping is taking place, calculate the extent of dumping (how much lower the export price is compared to the exporter’s home market price), and show that the dumping is causing injury or threatening to do so. Le indagini anti-dumping non hanno seguito se il dumping è modesto (meno del 2% del prezzo di riferimento) e se le importazioni del bene in questione sono modeste (le importazioni in questione da un paese rappresentano meno del 3 per cento delle importazioni totali del bene in questione). • Un modello di dumping del prodotto – In concorrenza imperfetta, le imprese possono fissare prezzi diversi in Paesi diversi, come avviene ogniqualvolta la strategia sia redditizia. – Le imprese non solo possono fissare un prezzo maggiore del costo marginale, ma possono anche scegliere di fissare prezzi diversi nel mercato interno e nel mercato delle esportazioni. – Questa strategia è la discriminazione di prezzo. • L’impresa è in grado di scegliere il prezzo pagato da diversi gruppi di clienti. • Ci deve essere una qualche ragione per cui i consumatori nel mercato caratterizzato da un prezzo elevato non possono importare direttamente dal mercato a basso costo. Il dumping si può verificare solo se: • Esiste concorrenza imperfetta: le imprese possono influenzare i prezzi di mercato; • I mercati sono segmentati: non è facile acquistare i beni in un mercato e venderli in un altro. Tre tipi di discriminazione di prezzo 1) Discriminazione di primo grado: ad ogni consumatore viene fatto pagare il suo prezzo di riserva (discriminazione perfetta: molto difficile se non impossibile in pratica) 2) Discriminazione di secondo grado: i consumatori pagano prezzi diversi per diverse quantità acquistate (ad es. tariffe dell’energia diversa a seconda della fascia oraria) 3) Discriminazione di terzo grado: i consumatori sono divisi in gruppi che pagano prezzi diversi. P1Q1 P2Q2 CT P1Q1 CT R1' C ' Q1 Q1 Q1 Q1 P2Q2 CT R2' C ' Q2 Q2 Q2 Q2 R1' C ' 0 R2' C ' 0 R2' R1' C ' Condizione di max profitto in un mercato con monopolio discriminante RT P Q ricavo totale dRT dP Q P dQ dRT dP Q P dQ dP Q P dQ dQ dQ dQ dRT dP Q dP Q P 1 1 P P P 1 P1 dQ / Q dQ dQ dQ P eP dP / P 1 ' R1 P1 1 e1 1 R P2 1 e2 ' 2 R1' C ' 0 R C 0 ' 2 R R C ' 2 ' 1 1 R P1 1 e1 ' 1 ' ' 1 1 P1 1 P2 1 C ' e1 e2 1 R P2 1 e2 ' 2 1 P1 e2 P2 1 1 e1 1 Supponiamo e1 = -2, e2 = -4 1 1 P1 4 1,5 P2 1 1 2 I consumatori con domanda con elasticità più bassa pagano prezzi più elevati Esempio numerico Curva di domanda: Q = 40 – 2P Costi fissi = 10 Costi variabili unitari = 10 Prezzo 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 Quantità 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 CV 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 CT 50 70 90 110 130 150 170 190 210 230 RT 72 102 128 150 168 182 192 198 200 198 Rmg 16 14 12 10 8 6 4 2 0 -2 Profitto massimo con monopolio non discriminante Profitto massimo con monopolio discriminante Profitto RT con discr. Prof.discr. 22 72 22 32 106 36 38 138 48 40 168 58 38 196 66 32 222 72 22 246 76 8 268 78 -10 288 78 -32 306 76 Costo medio totale Prezzo Costo marginale Ricavo marginale Equilibrio con monopolio non discriminante (profitto) Equilibrio con monopolio discriminante (profitto) Tre tipi di dumping Dumping predatorio: vendita di un bene temporaneamente sottocosto o a un prezzo più basso all’estero allo scopo di spingere i produttori esteri fuori dal mercato, e di poter elevare poi i prezzi avvantaggiandosi del potere di monopolio all’estero così acquisito. In questo caso, risultano danneggiati sia i consumatori che nel lungo periodo dovranno pagare prezzi dei beni più elevati, sia gli imprenditori che sono usciti fuori mercato. Dumping persistente: discriminazione internazionale dei prezzi. Non porta danni ai consumatori dei Paesi che registrano prezzi più bassi. Dumping sporadico: vendita occasionale di un bene sottocosto o ad un prezzo più basso all’estero che all’interno, allo scopo di disfarsi di un’imprevista e temporanea eccedenza del bene senza dover ridurre i costi interni. Japan complained that Australia’s anti… le chiacchiere sul dumping… dumping duty from Japan had been in place for 20 years, and that Japan’s share in the Australian market had decreased to 0.5 per cent. It urged the revocation of the measure. Australia invited Japan to bilateral talks on this issue. Turkey expressed concerns about Brazil’s ongoing investigation on viscose yarn from Turkey, and reserved all its rights. Brazil said it was willing to talk about this issue with Turkey. Turkey said that because of deficiencies in the investigation, the Dominican Republic should revoke its antidumping measure on steel rods and beams from Turkey. China expressed concerns regarding Mexico’s anti-dumping investigations on graphite electrodes and coaxial cables, respectively. The United States said that its companies have communicated serious concerns regarding the dumping margin calculations by the Mexican authorities on chicken legs and thighs from the US. Mexico said its measures were fully in line with WTO rules. The United States said it was deeply troubled by what it described as lack of due process in China’s anti-dumping actions, and in particular the imposition last December of anti-dumping measures on imports of some $3 billion worth of US automobiles. Separately, Japan and the European Union expressed concerns over China’s anti-dumping investigations on photographic paper and paper board, and on certain high-performance stainless steel seamless tubes, respectively. China said it had improved practices to ensure the rights of parties concerned in anti-dumping investigations, and maintained that its antidumping measures were consistent with the WTO. It said that it imposed anti-dumping duties on US automobiles because imports were rising rapidly and per-unit price was going down. Regarding the photographic paper, it said its investigation was fair and that the final determination would be based on facts. • Un modello di dumping del prodotto – Si ha dumping quando un’impresa vende un prodotto all’estero a un prezzo che è inferiore al prezzo che fissa nel mercato domestico o inferiore al costo medio di produzione. – Secondo le regole dell’OMC, un Paese importatore ha il diritto di imporre un dazio ogniqualvolta un’impresa estera vende sottocosto il suo bene nel mercato locale. – Tale dazio si chiama dazio antidumping – In questo capitolo ci chiediamo più in generale perché le imprese fanno dumping. • Il monopolio discriminante – Supponiamo che un monopolista estero venda nel suo mercato locale ed esporti in H. – Il monopolista è in grado di fissare prezzi diversi nei due mercati. • Monopolio discriminante – La domanda dell’impresa nel mercato delle esportazioni sarà più elastica poiché c’è maggior concorrenza. • Perderà più clienti aumentando i prezzi rispetto al mercato locale. • Il monopolio discriminante – Se nel mercato delle esportazioni c’è una concorrenza sufficiente, l’impresa avrebbe una curva di domanda orizzontale al prezzo P come in un mercato perfettamente concorrenziale. – Se il prezzo nel mercato delle esportazioni è fisso a P, allora l’impresa può vendere qualsiasi quantità desideri senza modificare il prezzo. – In questo caso, il ricavo marginale delle esportazioni è uguale al prezzo. • La condizione di equilibrio – Qual è il punto che massimizza il profitto per il monopolista estero? – Per il monopolista discriminante, i profitti sono massimizzati quando MR = MR* = MC* (come si mostra nella figura 6.10). – Se l’impresa F produce Q1, nel punto B, MC* = MR nel mercato delle esportazioni. • Non tutta la produzione è esportata – La quantità venduta internamente è determinata da MR*=MC*, nel punto C. – Il prezzo di vendita locale è P*, mentre il prezzo nel mercato delle esportazioni è P. – L’impresa sta massimizzando i profitti in entrambi i mercati. NB: i ricavi marginali sono uguali nei due mercati! Prezzo Il monopolista vende Q2 nel mercato locale e (Q1-Q2) nel mercato delle esportazioni MC* Prezzo locale, P* AC* La quantità venduta nel Il monopolista massimizza mercato locale è nel punto C, i profitti nel punto B dove i dove i costi marginali locali, costi marginali locali, MC*, MC*, sono pari ai ricavi sono uguali ricavi marginali locali, ai MR*. marginali delle Possono fissare un prezzo esportazioni MRdalla locale, P*, derivato curva di domanda locale. Si noti che il prezzo locale, P*, è maggiore di AC* ma il prezzo delle esportazioni , P, è minore di AC*. Ciò implica che l’impresa sta facendo dumping nel mercato delle esportazioni. AC1 Prezzo delle esportazioni, P Domanda di esportazioni , D C B Ricavo marginale locale, MR* Q2 Vendite locali Q1 Esportazioni Ricavo marginale delle esportazioni, MR Domanda locale D* Quantità di F • La redditività del dumping – L’impresa F fissa il prezzo P* per vendere la quantità Q2 nel mercato locale. – Il prezzo locale è maggiore del prezzo nel mercato delle esportazioni. • Sta facendo dumping del suo prodotto nel mercato delle esportazioni. – I costi medi sono minori del prezzo locale, ma maggiori del prezzo delle esportazioni. – Poiché AC è maggiore del prezzo delle esportazioni, l’impresa sta facendo dumping anche secondo il criterio del confronto tra i costi. • Un esempio numerico di dumping – Supponete di avere i seguenti dati: • • • • • • Costi fissi = $100 Costi marginali = $10/unità ricavi Prezzo locale = $25 Quantità locale = 10 Prezzo delle esportazioni = $15 Quantità esportata = 10 costi variabili – I profitti ottenuti nel mercato locale sono: • $25(10) - $10(10) - $100 = $50 – I costi medi per l’impresa sono $20. • Un esempio numerico di dumping – Supponiamo che l’impresa venda 10 unità addizionali a $15, prezzo inferiore al costo medio di produzione. – È ancora redditizio? I profitti sono: • [$25(10) + $15(10)] - $10(20) - $100 = $100 – I profitti sono aumentati perché le unità addizionali sono vendute a 15 dollari, ma a un costo marginale di $10. – I profitti aumentano facendo dumping nel mercato delle esportazioni. – Dunque è chiaro perché le imprese fanno dumping: conviene. ricavi costi variabili Un monopolista fronteggia la seguente curva di domanda nel mercato interno Q = 30 – 2P e produce con una tecnologia che genera la seguente curva dei costi totali CT = 5 + 6Q + 0,5Q2. Calcolate l’equilibrio di autarchia e l’equilibrio di libero scambio ipotizzando dumping e che il consumo interno in libero scambio sia pari a 4. Q = 30 – 2P P = 15 – 0,5Q RT = PQ = 15Q – (0,5Q)Q R’ = 15 - Q CT = 5 + 6Q + 0,5Q2 C’ = 6 + Q Prezzo P = 15 – 0,5Q R’ = 15 - Q MC* C’ = 6 + Q Ricavo marginale locale, MR* Domanda locale D* Quantità Equilibrio di autarchia R’ = C’ Q = 12 Prezzo P = 15 – 0,5Q MC* P = 12,75 R’ = 15 - Q C’ = 6 + Q Ricavo marginale locale, MR* Domanda locale D* Quantità Q = 4,5 Profitti = 42,125 Equilibrio di libero scambio il prezzo mondiale diventa il ricavo marginale (scompare il monopolio, l’impresa locale compete nel mercato globale) Poniamo prezzo mondiale P* = 11,5 Prezzo P = 15 – 0,5Q R’ = 30 - Q MC* C’ = 6 + Q Prezzo delle esportazioni, 11,5 Domanda di esportazioni , D Ricavo marginale delle esportazioni, MR Domanda locale D* Quantità Q = 5,5 Q =6 Equilibrio di libero scambio il prezzo mondiale diventa il ricavo marginale (scompare il monopolio, l’impresa locale compete nel mercato globale) Poniamo prezzo mondiale P* = 11,5 Prezzo P = 15 – 0,5Q R’ = 30 - Q MC* C’ = 6 + Q Prezzo mondiale Prezzo mondiale, 11,5 Ricavo marginale MR produzione importazioni Domanda locale D* Quantità Q = 5,5 Q =6 Monopolio in libero scambio Il paese è importatore (prezzo mondiale basso) Consumo interno Monopolio in autarchia Monopolio in libero scambio Il paese è esportatore (prezzo mondiale alto) Sapendo che Q2 = 4 si ricava R’ = 11 Dumping Vale R’ = ricavo marginale nelle esportazioni = prezzo mondiale = C’ Si ricava Q = 5 , produzione complessiva del monopolista (Q1). Pertanto, il monopolista esporta 1 unita al prezzo 11, inferiore al prezzo interno (dumping) Il mercato locale è “segmentato” (i consumatori non possono acquistare il prodotto nel mercato mondiale, pagano un prezzo più alto, 13) Prezzo P = 15 – 0,5Q Prezzo locale, P = 13 R’ = 15 - Q Prezzo delle esportazioni MC* C’ = 6 + Q = 11 Domanda di esportazioni , D 11 C B Ricavo marginale locale, MR* Q2 Vendite locali Q1 Esportazioni Ricavo marginale delle esportazioni, MR Domanda locale D* Quantità