teoria è critica - Dipartimento di Scienze Politiche

La teoria critica. Adorno,
Habermas
1
La nascita della teoria critica



La teoria critica nasce nell’Istituto per la Ricerca Sociale di
Francoforte (fondato nel 1923),
La teoria è critica perché non punta solo a
interpretare\spiegare il mondo, ma a seguirne i
movimenti reali verso un suo superamento
(neomarxismo).
Si caratterizza per la multidisciplinarietà e
interdisciplinarietà dei contributi, poiché la filosofia (in
particolare l’etica) solo incontrando le scienze sociali può
assolvere i suoi compiti nella società capitalistica avanzata.
2
I fondamenti della teoria critica



Anti-neopositivismo e primato della dialettica
(marxianamente intesa, come rivista a partire da Lukàcs),
Muove sempre dal tentativo di mettere in relazione:
La teoria marxiana dell’alienazione.
La teoria weberiana della razionalizzazione,
(in una certa misura) le teorie freudiane dell’inconscio.
Ciò avviene perché la teoria critica si incentra sulla critica
delle forme assunte dalla società borghese di massa più
che sul capitalismo in quanto tale.
3
Razionalità oggettiva vs razionalità
soggettiva o strumentale

-
-
Lo sviluppo della Teoria critica si articola intorno al
conflitto tra:
Ragione oggettiva (primato ideale) = una ragione che
appartiene alla filosofia e fa riferimento alla dimensione
dell’interesse generale, del senso, dell’emancipazione
umana. Cioè della Verità.
Ragione soggettiva (o strumentale) (primato di fatto) =
una ragione che fa riferimento al desiderio e agli interessi
del soggetto individuale e che si manifesta come mezzo
per raggiungere efficacemente un obiettivo. Primato
dell’utile.
4
LA PRIMA SCUOLA DI
FRANCOFORTE. THEODOR
W. ADORNO
5
Theodor W. Adorno (1903 – 1969).
Principali opere




Dialettica dell’Illuminismo (con Max Horkheimer)
1944, 1947, 1969.
Personalità autoritaria (1950).
Minima Moralia (1951).
Dialettica negativa (1966).
6
Metodo dialettico, totalità, utopia (1)




Metodo: far emergere la falsa frattura tra soggetto e
oggetto, universale e individuale, società e individuo
(contraddizioni).
La sociologia dei Weber e dei Durkheim è partecipe di
questa frattura e della reificazione scientista.
La società non è una “cosa” separata dagli individui
(critica della reificazione e del dominio).
La società è una totalità in movimento: filosofia, teoria e
empiria si muovono assieme per disvelare la reificazione.
7
Metodo dialettico, totalità, utopia (2)




Il movimento del reale può essere colto con la dialettica e
la stessa ragione si muove dialetticamente: produce ciò su
cui vuol mettere in guardia.
Il “tutto è falso” e (ultima parte suo pensiero) la dialettica
può essere solo negativa (limitatezza concetto,
impossibilità ricomposizione).
Sofferenza come espressione delle contraddizioni.
Utopia: da ricomposizione originaria a, (ultima parte suo
pensiero), luogo limite e irraggiungibile; ergo= la dialettica
non ha fine, nessuna società è vera, giusta, definitiva.
8
La dialettica dell’Illuminismo (1)



“Illuminismo” = assolutizzazione della ragione a
partire dalla Grecia classica (e non solo, e non
tanto, periodo storico particolare),
La ragione assolutizzata diventa ragione tecnica
e strumentale,
Questa ragione si fa nuovo mito e strumento di
dominio e asservimento, rovesciando gli intenti
emancipatori dell’”Illuminismo”.
9
La dialettica dell’Illuminismo (2)



La società moderna è quella che maggiormente si
presenta come totalità e come definitiva, sia ad Ovest
che ad Est.
Produce uno scarto sempre crescente e sempre
rinnovato tra desiderio di emancipazione e reificazione.
Si avvale della scienza e della tecnica per costruire una
forma completa e onnipervasiva di controllo sociale:
razionalità strumentale = alienazione.
10
La dialettica dell’Illuminismo (3)


-
Il campo di concentramento come apice del
pervertimento della modernità e della ragione,
Il totalitarismo politico si trasmuta in totalitarismo
sociale, strisciante, morbido:
Il Soggetto come essere desiderante,
Società dei consumi,
Industria culturale.
Nulla è innocuo; manipolazione e seduzione “annullano” anche la
classe operaia.
11
LA SECONDA SCUOLA DI
FRANCOFORTE. JURGEN
HABERMAS
12
Jurgen Habermas (1929 - )
Principali opere





Storia e critica dell’opinione pubblica (1962).
Coscienza e interesse (1970).
La crisi della razionalità nel capitalismo maturo
(1973).
Teoria dell’agire comunicativo (1981).
Fatti e norme (1992).
13
Il metodo (1)



La storia umana è fatta da due momenti
interconnessi: lavoro (razionalità strumentale, tecnoscienza, scienze naturali) e interazione (razionalità
comunicativa, interpretazione, scienze sociali).
Interpretazione e intesa comunicativa sono i criteri
guida delle scienze sociali non ideologicamente
assunte.
La centralità del soggetto è sostituita dalla centralità
della comunicazione e del linguaggio.
14
Il metodo (2)

-
-
Centralità della comunicazione e del linguaggio:
La critica perde il suo carattere dialettico (scarto
tra concetto e cosa),
Punta a far emergere la normatività insita nei
processi sociali: cioè le possibilità emancipative
che portano con sé tutti i processi sociali in
quanto tali.
15
I diversi livelli della
razionalizzazione



L’ascesa della modernità sostituisce autorità e
tradizione con la razionalità,
Ogni livello sociale funziona tramite diversi tipi
di razionalità e di razionalizzazione,
L’ascesa della società borghese porta con sé la
razionalizzazione tecnica del capitalismo e quella
della sfera sociale.
16
La sfera pubblica (1)




Sorge a proposito della vita politica durante
l’ascesa della borghesia,
È un luogo né privato né statuale,
Porta con sé la formazione di una agire
argomentato, base dell’opinione pubblica,
L’autorità trae un limite e la legittimazione
dall’argomentare razionale e dall’opinione
pubblica.
17
La sfera pubblica (2)


La sfera pubblica è il primo luogo di formazione
della società civile e delle possibilità
emancipative dell’individuo,
La sfera pubblica borghese non mantiene le sue
promesse, e l’opinione pubblica è manipolata, a
causa di:
-
Selettività nell’accesso,
Invasività dello Stato (anche Sociale),
Mass media e mercificazione della cultura.
18
La teoria dell’agire comunicativo
(3)


-
-
Tuttavia le finalità (autonomia, emancipazione) dalle
quali muove la formazione della sfera pubblica
borghese sono valide, ed occorre favorire una corretta e
conseguente razionalizzazione.
Per farlo occorre muovere dalla situazione discorsiva
ideale: atto linguistico:
Vero (fattualmente),
Sincero (soggettivamente),
Corretto (normarivamente).
19
La teoria dell’agire comunicativo
(5)


-
-
La situazione discorsiva ideale è un metro di
paragone della realtà,
La società moderna è articolata in:
un livello sistemico (sistema economico e
sistema politico), dominato dalla
razionalizzazione strumentale e tecnica,
un livello dei mondi della vita (soggettività, vita
quotidiana, vita sociale, razionalizzazione
discorsiva – razionalità comunicativa).
20
La teoria dell’agire comunicativo
(6)




Il sistema dovrebbe muoversi come sottomesso alle
esigenze dei mondi vitali e, idealmente, della situazione
discorsiva ideale,
Nella realtà del suo sviluppo si verifica l’inverso e una
progressiva colonizzazione dei mondi vitali ad opera del
sistema,
Primato della razionalità strumentale su quella
comunicativa,
Manipolazione anziché emancipazione\auotonomia.
21
Democrazia deliberativa (1)

L’obiettivo della critica, nello spirito del
neomarxismo, è liberare i potenziali di
emancipazione contenuti nella razionalità e
non riesumare la lotta di classe,

La modernità come progetto incompiuto,
22
Democrazia deliberativa (2)

La razionalità discorsiva (versus tradizionalismo
neoconservatore) come fondamento di:
-
-

Principio di Universalizzazione nella morale,
Principio Democratico come legittimazione del diritto,
Patriottismo della Costituzione.
Il metodo come metodo comunicativo razionale
è la chiave di volta della decolonizzazione dei
mondi vitali e la risposta alle lotte per il
riconoscimento (multiculturalismo).
23