Max Weber – Un nuovo sguardo – Convegno Internazionale, Napoli 13/14 Ottobre 2005 www.weber05.unina.it LE RAGIONI DEL DIRITTO. TRA DINAMICHE DI RAZIONALIZZAZIONE E SPIRITO DEL CAPITALISMO CARLO NITSCH (abstract) L’interpretazione dell’opera weberiana ha conosciuto, nel secolo appena trascorso, stagioni tra loro molto diverse, contrassegnate spesso da brusche svolte nella selezione degli interessi di indagine e delle traiettorie di analisi di un lavoro, colossale nelle sue dimensioni, rimasto in molti casi incompleto e frammentario. Nel corso degli anni, la ricerca di nuovi punti di accesso al pensiero di Weber ha inteso di volta in volta suffragare la centralità di un «tema», un «motivo dominante» in grado di svelare l’unità dei suoi scritti. È questo certamente il caso del problema della «razionalità», considerato nei termini di una complessa ricognizione delle condizioni proprie del processo di «razionalizzazione» che connoterebbe lo sviluppo sociale della civiltà occidentale. Con riferimento alla dimensione giuridica della vicenda umana dell’«Entzauberung der Welt», la lettura delle alterne vicende della recezione dell’opera di Weber consente di rilevare come la tipologia della razionalità formale del diritto abbia costantemente rappresentato, nel corso del tempo, il modello euristico preminente. In questa prospettiva, la pluralità delle esperienze di razionalizzazione dei concetti e delle pratiche giuridiche nella storia dell’Occidente moderno, che Weber esamina con particolare attenzione nelle pagine della Rechtssoziologie, è stata interrogata nel senso prevalente di una progressiva emergenza della razionalità «legale». In più di una circostanza, inoltre, l’elevato grado di «calcolabilità» del diritto formale, che farebbe di questa specifica tipologia una sorta di paradigma della razionalità giuridica, ha indotto ad ipotizzare, attraverso una lettura della sociologia del diritto fortemente condizionata dall’impiego di alcune categorie della teoria sociologica weberiana, una congiunzione strategica tra la razionalità formale del diritto e l’orientamento, razionale rispetto allo scopo, dell’agire umano, in particolare dell’agire sociale che contraddistingue le pratiche economiche caratteristiche del moderno capitalismo. D’altra parte, l’individuazione da parte di Weber di un orientamento non meno significativo dello sviluppo giuridico moderno, all’interno del quale si assiste ad un’attenuazione del formalismo a vantaggio di una considerazione pratica degli interessi materiali, in certi casi assolutamente zweckrational, dimostra l’assoluta irriducibilità dell’analisi weberiana dei processi di sviluppo del razionalismo occidentale ad una progressiva autonomizzazione del diritto dalle altre sfere di condizionamento dell’agire sociale e ad una secolarizzazione dei procedimenti giuridici improntata ad una crescente specializzazione del pensiero giuridico nel rigore deduttivo del formalismo logico. La breve comunicazione che si presenta intende proporre qualche rapida osservazione, volta ad integrare gli strumenti ermeneutici per una considerazione critica del concetto di «razionalità», nel contesto, estremamente complesso ed a tratti piuttosto oscuro, della sociologia giuridica di Weber, attraverso la ricognizione di alcuni luoghi specifici della Rechtssoziologie, condotta a partire dall’inquadramento storico dei casi di volta in volta presi in esame e da una ricostruzione analitica dei problemi giuridici ivi affrontati. 1