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Lezione 7
La discriminazione sul mercato del
lavoro
economia del lavoro 2013-2014
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1
Cosa è la discriminazione?
Wikipedia: Due caratteristiche principali
necessarie a definire discriminazione un
atteggiamento nei confronti di un individuo o
un gruppo di individui sono:
un trattamento particolare, diverso rispetto agli
altri individui o gruppi di individui;
un'assenza di giustificazione per questo
differente trattamento
.
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Problemi



La minore presenza di donne altamente
qualificate è discriminazione?
Pagare meno un anziano perché rende di
meno è discriminazione?
La discriminazione attiva è contradditoria?
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Seguito

Cosa ha a che fare il razzismo con la
discriminazione?

E soprattutto…
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La teoria di Becker


… Perché esiste la discriminazione?
Gary Becker, premio Nobel 1992, The
economics of discrimination, 1957
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Seguito




Il modello di Becker non funziona
La discriminazione non tendeva a ridursi
La discriminazione era largamente
indipendente dal razzismo dei padroni
Ci occorre una teoria che spieghi la
discriminazione in assenza di razzismo
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Discriminazione dal lato della domanda e
discriminazione dal lato dell’ offerta


Domanda: w e L più bassi
Offerta: L più basso, w (o meglio, costo del
lavoro) più alto
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Seguito



La discriminazione dal lato della domanda
non può essere stabile, come abbiamo visto
parlando di Becker.
Quella dal lato dell’offerta sì, quando il
mercato è segmentato.
Un mercato del lavoro è segmentato quando
l’offerta è costituita da diversi tipi di soggetti
che si offrono ciascuno su un sottoinsieme
isolato del mercato.
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Seguito


Due casi di mercato segmentato:
Gli immigrati clandestini …
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Seguito

… e l’ostilità dei lavoratori indigeni verso gli
immigrati
Svizzera 2011
Aigues Mortes 1893
Rosarno 2010
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Però…


La discriminazione si ha anche in assenza di
mercato segmentato. Per esempio nel caso
di immigrati non clandestini, nella
discriminazione di genere e in quella etnica
negli USA (dove è più lecita).
Ci occorre una teoria migliore. C’è: è La
teoria della discriminazione statistica.
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Discriminazione statistica
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
Edmund Phelps, 1972
Kenneth Arrow, 1973
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Discriminazione statistica: definizione

si ha discriminazione statistica quando un soggetto a adotta un
atteggiamento discriminatorio verso un soggetto b in quanto
ritiene che certe caratteristiche fisiche o comportamentali di b
stanno ad indicare che il valore atteso di ciò che otterrà da b in
un rapporto economico, tipicamente in uno scambio, è più basso
di quello che otterrebbe da un altro soggetto c che sia privo di tali
caratteristiche. Nell'esempio classico, un bianco, a, tratta un
nero, b, peggio di un altro bianco, c, in quanto può fondatamente
ritenere che la stessa relazione (per esempio l'assunzione come
dipendente) gli renda di più se è intrattenuta con c che non se è
intrattenuta con b.
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La discriminazione statistica,
rappresentazione grafica
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Il circolo vizioso della discriminazione
statistica
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Effetti della discriminazione statistica
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
La segmentazione del mercato dal lato della
domanda
L’autoselezione su basi etniche
La discriminazione in ambiti non lavorativi:
abitazione, attività sociali, scuole
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Conferme empiriche della discriminazione
statistica
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
L’attività della Commission for Racial
Equality inglese
Molta letteratura empirica, per esempio
Gaviria (1998) sulla selezione del credito
universitario negli USA
Isbell e Smith, 1991, politiche di integrazione
salariale nel periodo di prova riducono la
discriminazione
McLean e Veall, 1992, discriminazione assente se
qualità è osservabile (ma produttività alta)
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Cosa non fare contro la discriminazione
statistica

Essenzialmente, non bisogna proibirla.
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E il razzismo?
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
Ha ragione Becker, conta poco. “X è un marocchino,
però è un bravo lavoratore”.
Però è molto utile sul mercato politico.
Per la destra: si attirano
i voti degli xenofobi
Per la sinistra:
si evitano
I problemi della
segmentazione
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La discriminazione statistica e la
discriminazione di genere


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

Le “dimissioni in bianco”
La retribuzione più bassa delle donne a parità
di mansioni
La minor presenza di donne in mansioni
altamente retribuite
La discriminazione attiva
…Tutto ciò è spiegato in parte dalla
discriminazione statistica. Ma solo in parte
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La difesa della identità e la discriminazione

Il capitale umano maschile: “questo è un
lavoro da uomini”, “la donna è la regina della
casa”, eccetera
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Una conseguenza della discriminazione: la
migliore qualità delle donne



“Una donna deve lavorare il doppio di un uomo per
essere apprezzata la metà. Per fortuna è molto
facile.”
“Un tale deve sottoporsi a trapianto di cervello. Gli
viene detto che i cervelli sono molto costosi; ma che
se vuole c’è una soluzione di ripiego, usare il
cervello di una donna, che costa molto meno perché
è molto più usato.”
E’ vero! Come conseguenza della discriminazione
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Seguito
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
Ci sono 100 uomini capaci, 100 donne
capaci, 100 uomini non capaci e 100 donne
incapaci. Capaci= qualità 10, incapaci =
qualità 1.
Ci sono 200 posti ben pagati per lavoratori
capaci e 200 meno pagati per incapaci.
C’è discriminazione. Per i lavori ben pagati
vengono assunti 120 uomini.
Quale è la qualità media degli uomini e delle
donne nelle due mansioni?
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Infine
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


Ma allora, perché la discriminazione di
genere viene riassorbita molto lentamente,
nel migliore dei casi?
Valori conservatori
Discriminazione statistica (maggiori costi
delle donne)
Ma anche autodiscriminazione da parte delle
donne, di cui diremo.
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