Lezione 4
(capitolo 7 DeLong)
Equilibrio nel modello a
prezzi flessibili
Il piano della lezione
• Equilibrio di pieno impiego
• Il modello in azione: shock dal lato della
domanda
• Il modello in azione: shock dal lato della
offerta
• Cicli economici reali
Equilibrio di pieno impiego
• Nella lezione precedente si è visto come, sotto l’ipotesi
classica di prezzi e salari flessibili, l’equilibrio che si
determina nel mercato del lavoro garantisce che il PIL sia
uguale alla produzione potenziale (Y=Y*)
• Abbiamo anche individuato le componenti della domanda
aggregata definendo le relative funzioni di comportamento
• Cosa assicura che la domanda aggregata sia uguale al prodotto
potenziale?
• La risposta va trovata nel ruolo determinante del tasso di
interesse reale nel riequilibrare il sistema economico
graficamente
W/P
LD
L*
YY*
P
L*
Y*
Il flusso dei fondi mutuabili attraverso i mercati
finanziari
• Per comprendere come il tasso di interesse reale porti in
equilibrio domanda aggregata e PIL potenziale dobbiamo
analizzare il mercato dei fondi mutuabili, ossia quel mercato in
cui il tasso di interesse funziona come prezzo
• Nei mercati finanziari confluiscono i flussi di risparmio
provenienti dalle famiglie e i flussi di fondi richiesti dalle
imprese per finanziare i propri progetti di investimento
• Quando i flussi in entrata (risparmi) eguagliano quelli in uscita
(investimenti), l’offerta di fondi mutuabili è uguale alla
domanda nei mercati finanziari e questo implica che la somma
di tutte le componenti della spesa aggregata è uguale al PIL
reale
Equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili
• Per dimostrare come l’equilibrio nel mercato dei fondi
mutuabili implichi l’eguaglianza tra offerta aggregata e
domanda aggregata partiamo dall’ipotesi che Y = Y* = E, ossia
che il PIL sia al suo livello potenziale e che, per il principio del
flusso circolare, il Pil reale sia uguale alla domanda aggregata :
Y* = Y = C + I + G + NX
Questa eguaglianza può essere riscritta lasciando al secondo
membro solo gli investimenti:
Y*- C - G – NX = I
Equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili
• Sottraendo e aggiungendo le imposte T nel primo membro
dell’espressione precedente, si ha:
(Y* - C - T ) + (T - G ) – NX = I
dove:
(Y* - C – T ) rappresenta il risparmio privato
(T - G ) rappresenta il risparmio pubblico
- NX rappresenta l’afflusso di capitale proveniente
dall’estero
Il flusso dei fondi attraverso i mercati
finanziari
Perché importazioni meno esportazioni lorde equivalgono
ad un afflusso di capitale? il caso degli Stati Uniti
USA
Equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili
• I tre termini al primo membro dell’equazione precedente
rappresentano le tre componenti del flusso di offerta di
risparmio che viene convogliata nei mercati finanziari. Insieme
costituiscono l’offerta complessiva di fondi mutuabili, mentre
la domanda di fondi mutuabili è rappresentata dagli
investimenti I.
• Il prezzo dei fondi mutuabili è il tasso di interesse. Questo
prezzo garantisce che vi sia equilibrio tra domanda e offerta di
fondi. Eventuali squilibri tra offerta e domanda di fondi
mutuabili sono risolti da variazioni del tasso di interesse
Mercato dei fondi mutuabili
r’
Eccesso di
risparmio
S= (Y*-C-T)+(TG)- NX
r
I
Tasso di interesse ed equilibrio nel flusso dei
fondi mutuabili
Tasso di interesse ed equilibrio nel flusso dei
fondi mutuabili
• Come mostra il grafico precedente, un eventuale eccesso di
risparmio rispetto alla domanda di fondi da parte delle imprese
sarà colmato da un abbassamento del tasso di interesse: per
invogliare le imprese ad acquisire fondi in prestito, le
istituzioni finanziarie praticheranno tassi di interesse inferiori a
quelli di mercato.
• Al diminuire di r aumenterà il numero di progetti di
investimento che le imprese ritengono profittevoli e meritevoli
di essere intrapresi
• Il processo di aggiustamento avrà termine in corrispondenza
del livello di r che garantisce l’equilibrio tra offerta e
domanda di fondi mutuabili, cioè l’equilibrio tra offerta di
risparmio e domanda di investimenti
Soluzione del modello
• Deriviamo formalmente il tasso di interesse reale di equilibrio del sistema.
Prendiamo in considerazione le tre espressioni per le determinanti
dell’offerta di risparmio. La somma di queste tre componenti costituisce
l’offerta di risparmio totale
Risparmio privato:
Y* - C – T
Considerando che T= tY*, sostituendo C e riaggiustando i termini si ha:
G
Risparmio privato= [1 – t – (1 – t)Cy]Y*
– C0
Risparmio pubblico: T – G = tY* – G
Ris. internazionale: – NX = IMyY *+ Xrr – XfYf – X0 – Xrrf
•
Nota bene: la curva dell’offerta di risparmio totale è inclinata positivamente: un
aumento del tasso di interesse reale interno r attira capitali esteri nei mercati
finanziari interni (si osservi l’equazione del risparmio internazionale)
Soluzione del modello
• La domanda nel mercato dei fondi mutuabili si deriva
semplicemente dalla funzione di investimento:
I = I 0 – Ir r
• L’equilibrio si determina nel punto in cui offerta e domanda di
fondi si bilanciano, ossia nel punto in cui la curva di offerta del
risparmio totale interseca la curva di domanda di investimenti:
{[1 – t – (1 – t)Cy ]Y* - C0} + (tY* - G ) + (IMyY *+ Xrr –XfYf–
– X0 – Xrrf ) = I0 – Irr
Soluzione del modello
• La precedente espressione può essere riscritta raggruppando nel primo
membro i termini che dipendono da Y*, i termini costanti e i termini che
dipendono da fattori internazionali e spostando nel secondo membro i
termini che contengono r:
• {1 –[ (1 – t)Cy – IMy]Y* – (C0 + I0 + GG ) – (XfYf + X0 +
+Xrrf ) = – (Ir + Xr) r
• Risolvendo questa espressione per r, otteniamo il tasso di interesse reale di
equilibrio:
C
r
0
 
  
 
 I 0  G  X f Y f  X   0  X   r r f  1  1 1  t C y  IM y Y *
I r  X   r 
IMPLICAZIONI DL MODELLO
• Nel modello a prezzi flessibili il PIl è uguale alla produzione
potenziale Y*
• Ma nello stesso modello il PIL deve essere anche uguale in
equilibrio alla domanda aggregata. Questa sembra dipendere
da una serie di fattori (variabili e parametri) che nulla hanno a
che fare con la produzione
• Qual è il meccanismo che fa coincidere Y* alla domanda?
• Il tasso di interesse reale è il prezzo chiave che rende la
domanda aggregata uguale alla produzione potenziale
Il modello in azione
• Il modello che abbiamo costruito ci permette di determinare
non soltanto la posizione di equilibrio corrente del sistema
economico ma ci consente anche di valutare, con il metodo
della statica comparata, che tipo di impatto la politica
economica e le variazioni dell’ambiente economico esercitano
sull’equilibrio e sulle sei variabili macroeconomiche
fondamentali descritte in precedenza.
• Tre delle sei variabili chiave discendono direttamente dal
modello: PIL reale, tasso di interesse reale e tasso di cambio
reale.
• Il tasso di disoccupazione non è rilevante in quanto nel
modello a prezzi flessibili il sistema economico è sempre in
grado di mantenere il pieno impiego. Il mercato azionario è,
come si è visto, strettamente correlato alla spesa in
investimenti
Il modello in azione: variazioni della
politica fiscale
• Partiamo da una situazione di equilibrio e supponiamo che i
responsabili della politica economica decidano di aumentare
gli acquisti pubblici. Qual è l’impatto di G sulle
componenti della domanda aggregata?
• Consumi. L’effetto sulla funzione del consumo è nullo:
C = C0 + Cy (1 – t)Y
C = 0
• Investimenti. L’effetto sulla funzione di investimento avviene
in maniera indiretta via tasso di interesse: quest’ultimo
aumenta in seguito ad un aumento di G (si riduce il risparmio
pubblico) provocando una riduzione di I :
•
I = I 0 – Ir  r
 I = – Ir  r
Il modello in azione: variazioni della
politica fiscale
• Esportazioni nette. L’effetto sulle esportazioni nette avviene
via tasso di interesse e via tasso di cambio: l’aumento di G
provoca un aumento del tasso di interesse, un apprezzamento
del cambio reale e, conseguentemente, una riduzione di NX:
NX = Xf Yf + X 0 – X r r + X r rf – IMy Y
NX = – (X r  r )
• PIL reale. Il PIL reale non varia perchè il PIL potenziale non
varia:
Y  Y *  0
Il modello in azione: variazioni della
politica fiscale
• Riassumiamo gli effetti di un aumento di G in termini di
variazioni:
Y  I  G  NX
• Dato che Y  0, si ha che:
0   I r r  G  X   r r
• L’impatto di
quindi:
G sul tasso di interesse reale di equilibrio è
G
r 
Ir  X  r
Il modello in azione: variazioni della
politica fiscale
Il modello in azione: variazioni della
politica fiscale
La figura precedente illustra l’impatto dell’aumento degli acquisti
pubblici sull’equilibrio del flusso di fondi:
• un aumento di G implica una riduzione del risparmio pubblico
e conseguentemente uno spostamento a sinistra della curva di
offerta di risparmio totale;
• l’ eccesso di domanda di fondi per gli investimenti sull’offerta
di risparmio provocherà un innalzamento del tasso di interesse;
• l’aumento di r da un lato ridurrà la domanda di investimenti
(movimento a sinistra lungo la curva di domanda di I),
dall’altro indurrà un afflusso (parzialmente compensatorio
della riduzione del risparmio) di capitali dall’estero
(movimento a destra lungo la curva di offerta di risparmio
totale). La nuova posizione di equilibrio sarà in alto a sinistra.
Il modello in azione: variazioni della
politica fiscale
• Una volta calcolata la variazione del tasso di interesse di
equilibrio, è facile derivare l’impatto di G sul resto
dell’economia andando a sostituire la variazione di r* nelle
funzioni di comportamento delle altre componenti della
domanda aggregata. Le variazioni che intervengono nel
sistema economico saranno quindi pari a:
• Y  0
C  0
G  G
Il modello in azione: variazioni della
politica fiscale
 Ir
I   I r r 
G
Ir  X  r
 X r r
NX   X   r r 
G
Ir  X  r
r
   r r 
G
Ir  X  r
Tasso di interesse, tasso di cambio e
afflusso di capitali
Spiegazione
• Guardando la figura, si capisce come una
riduzione del risparmio pubblico generi
un aumento del tasso di interesse, un
apprezzamento del cambio reale e
(attraverso una riduzione di NX) un
aumento della componente estera del
risparmio totale
Il modello in azione: cambiamenti
dell’ottimismo degli investitori
• Partendo sempre da una situazione di equilibrio iniziale,
chiediamoci questa volta cosa succede al sistema economico
se gli imprenditori, spinti da aspettative ottimistiche circa il
futuro, decidano di aumentare la spesa in beni di investimento.
Si tratta quindi di valutare l’impatto di una variazione della
componente Io della funzione di investimento. Dal
meccanismo di riequilibrio che si determina nel flusso di
fondi, possiamo dedurre che gli investimenti varieranno anche
in virtù di un aumento di r:
I  I 0  I r r
Il modello in azione: cambiamenti
dell’ottimismo degli investitori
• Mentre l’aumento di r non avrà effetti su consumi e acquisti
pubblici, esso avrà un impatto sulle esportazioni nette (una
riduzione di NX) via apprezzamento del tasso di cambio. Dato
che l’impatto sul reddito è nullo (perché Y=Y*), si avrà che
I  NX  (I 0  I r r )  ( X   r r )  0
• da cui è facile derivare la variazione del tasso di interesse di
equilibrio:
I 0
r 
Ir  X  r
Il modello in azione: cambiamenti
dell’ottimismo degli investitori
Il modello in azione: cambiamenti
dell’ottimismo degli investitori
• La figura precedente mostra che il boom degli investimenti
sposta verso destra la curva di domanda di fondi mutuabili
generando un innalzamento del tasso di interesse reale di
equilibrio.
• Possiamo notare come la spesa in investimenti non aumenti
dello stesso ammontare dell’incremento di Io perché
l’innalzamento del tasso di interesse spiazza una parte degli
investimenti.
• L’incremento nella domanda di fondi mutuabili è finanziato
attraverso il canale estero: l’aumento del tasso di interesse
provoca un apprezzamento del tasso di cambio, una riduzione
di NX e quindi un afflusso di capitali stanieri. La figura che
segue illustra le ripercussioni internazionali di un boom degli
investimenti interni.
Cambiamenti dell’ottimismo degli
investitori: le ripercussioni internazionali
Il modello in azione: cambiamenti
dell’ottimismo degli investitori
• Anche in questo caso, una volta calcolata la variazione del
tasso di interesse di equilibrio, è facile derivare l’impatto di I 0
sul resto dell’economia andando a sostituire la variazione di r*
nelle funzioni di comportamento delle altre componenti della
domanda aggregata. Le variazioni che intervengono nel
sistema economico saranno quindi pari a:
Y  0
C  0
G  0
Il modello in azione: cambiamenti
dell’ottimismo degli investitori
  r I 0
   r r 
Ir  X r
 X   r I 0
NX   X   
Ir  X  r
I 0
X   r I 0
I  I 0  I r
  NX 
Ir  X  r
Ir  X  r
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali I
• Supponiamo che la perturbazione proveniente dall’estero
consista nell’aumento improvviso del tasso di interesse reale
estero; sia espressa, cioè, da  rf . Tale variazione ha un
impatto immediato sul tasso di cambio:

   r r  r f

e quindi sulle esportazioni nette:
NX   X   r ( r  r f )
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali I
• In altri termini, si determinerà un deprezzamento del tasso di
cambio reale e un conseguente aumento delle esportazioni
nette. L’aumento delle NX, a sua volta, ridurrà l’afflusso di
fondi provenienti dall’estero per finanziare gli investimenti
interni e questo determinerà una traslazione verso l’alto della
curva di offerta totale di risparmio nel diagramma del flusso
dei fondi.
• La nuova posizione di equilibrio sarà localizzata in alto a
sinistra rispetto a quella precedente; sarà contrassegnata,
quindi, da un più alto tasso di interesse interno. La figura che
segue riporta l’impatto della variazione del tasso di interesse
estero sull’equilibrio interno
L’impatto di un aumento dei tassi di interesse
all’estero sull’equilibrio del flusso di fondi
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali I
• Qual è l’impatto della perturbazione proveniente dall’estero
sulle componenti della domanda aggregata?
• Consumi e acquisti pubblici non sono interessati dallo shock in
quanto non influenzati dall’aumento di rf, dal deprezzamento
di ε e dall’aumento di r.
• Le esportazioni nette, come si è visto, sono invece influenzate.
Ma anche gli investimenti subiranno delle ripercussioni dovute
ad una variazione del tasso di interesse interno: l’aumento di
quest’ultimo determinerà una riduzione di I.
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali I
• Come al solito, dal punto di vista algebrico, si può determinare
la variazione del tasso di interesse reale di equilibrio interno r
partendo dalle ripercussioni della variazione iniziale r f sulle
componenti della domanda aggregata nell’identità del reddito
nazionale (assumendo l’invarianza del PIL perchè Y=Y* ):
I  X  0
 I r r  X   r ( r  r f )  0
X   r r f
r 
Ir  X r
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali I
• Anche in questo caso, una volta calcolata la variazione del
tasso di interesse di equilibrio, è facile derivare l’impatto di r f
sul resto dell’economia andando a sostituire la variazione di r*
e di rf nelle funzioni di comportamento delle altre componenti
della domanda aggregata. Le variazioni che intervengono nel
sistema economico saranno quindi pari a:
Y  0
C  0
G  0
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali I
X   r r f
I   I r
Ir  X r
f
r
I


r
 
X   r r f   r r f  r r
Ir  X r
Ir  X r
f
 X r
I
X


r
NX 
X   r r f  X   r  r f  r  r
Ir  X r
Ir  X r
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali I
• Come si vede nell’espressione algebrica per la variazione del
tasso di cambio, quest’ultima sarà proporzionale alla
differenza tra la variazione di r e e la variazione di rf
• In conclusione, in seguito alla variazione di rf il PIL non
cambia. Il tasso di interesse interno aumenta, ma meno di
quello estero, circostanza che porta ad un deprezzamento del
tasso di cambio. Tale deprezzamento fa aumentare le NX nella
stessa misura della diminuzione di I. In altri termini, le
esportazioni nette (attraverso il loro effetto su r) “spiazzano”
gli investimenti
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali II
• Supponiamo, ora, che la perturbazione proveniente dall’estero
consista in un calo di fiducia nella valuta nazionale. In altri
termini, gli operatori sul mercato dei cambi hanno aspettative
negative circa il valore di lungo periodo del tasso di cambio (si
aspettano un ε0 più elevato) e desiderano disinvestire il loro
denaro dalla valuta interna (al tasso di cambio e al tasso di
interesse correnti). Questa perturbazione è espressa da  0 .
• Le ripercussioni sul tasso di cambio corrente saranno
immediate, ma saranno in parte attenuate dall’aumento del
tasso di interesse interno:
   0  r
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali II
• Anche in questo caso, infatti, il deprezzamento del cambio
provocherà un aumento di NX e, per questa via, una riduzione
dell’offerta di capitali provenienti dall’estero e quindi un
aumento di r. Gli effetti sull’economia sono del tutto simili a
quelli relativi ad un aumento dei tassi di interesse all’estero
analizzati in precedenza.
• Nel diagramma del flusso dei fondi, anche in questo caso
l’equilibrio si sposterà in alto a sinistra.
• Le componenti della domanda aggregata interessate dallo
shock saranno, come in precedenza, le esportazioni nette e gli
investimenti
L’impatto di un calo di fiducia nella valuta
nazionale sull’equilibrio del flusso di fondi
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali II
• Dal punto di vista algebrico, la variazione del tasso di interesse
di equilibrio è ricavabile, secondo la procedura che
conosciamo, dalle variazioni che intervengono nell’identità del
reddito nazionale:
I  X  0
 I r r  ( X   0  X   r r )  0
X   0
r 
Ir  X r
Il modello in azione: perturbazioni
internazionali II
• Le variazioni che intervengono nel sistema economico saranno
quindi pari a:
Y  0
C  0
G  0
I 
 Ir
X   0
Ir  X  r
I r  0
r
 
X   0   0 
Ir  X  r
Ir  X  r
 X  r
I r X   o
NX 
X   o  X   o 
Ir  X  r
Ir  X  r
Il modello in azione: shock dal lato
dell’offerta
• Quando analizziamo shock dal lato dell’offerta, le ripercussioni che
intervengono nell’economia sono più complesse rispetto a quelle analizzate
in precedenza. In questo caso, l’effetto sulla produzione non è neutrale.
• Supponiamo che lo shock sia rappresentato dall’aumento del prezzo del
petrolio. In questo caso, le tecniche produttive ad alta intensità di capitale
ed energia diventano troppo costose ed improduttive.
• L’economia viene quindi sollecitata a modificare i processi produttivi a
vantaggio di tecniche ad uso intensivo di altri fattori come il lavoro.
• L’efficienza del lavoro E nella funzione di produzione diminuisce e questo
comporta una riduzione del PIL potenziale
Il modello in azione: shock dal lato
dell’offerta
• In questo caso, le variazioni che intervengono nell’identità del reddito
nazionale riguardano anche le componenti della domanda:
C  I  NX  Y *
• Sostituendo l’equazione di comportamento di ciascuna componente del PIL
nella precedente espressione e risolvendo per  r , otteniamo la variazione
del tasso di interesse di equilibrio:
C

*
*
(
1

t
)

Y

I

r

(
X


r

IM

Y
)  Y *
y
r
 r
 1  C y (1  t )  IM y

*
r   
Y 
Ir  X r


Il modello in azione: shock dal lato
dell’offerta
• Lo shock negativo dal lato dell’offerta, oltre a ridurre il PIL potenziale ed i
consumi, fa aumentare il tasso di interesse reale interno perché la
diminuzione del reddito riduce l’afflusso di risparmio privato nei mercati
finanziari.
• Nel diagramma del flusso di fondi, l’equilibrio si sposta quindi in alto a
sinistra.
• L’aumento del tasso di interesse provoca una diminuzione degli
investimenti
• L’aumento del tasso di interesse induce gli stranieri a investire all’interno e
questa circostanza, in parte, attenua la traslazione verso sinistra della curva
di offerta del risparmio totale.
• L’affluso di capitali stranieri provoca un apprezzamento del tasso di
cambio ed una riduzione delle esportazioni nette
L’impatto di uno shock negativo di offerta
Il modello in azione: shock dal lato
dell’offerta
• Dal punto di vista algebrico, l’effetto sulle variabili del sistema economico
può essere calcolato sostituendo, nelle funzioni di comportamento delle
variabili, la variazione del PIL e la variazione del tasso di interesse di
equilibrio. In questo modo, otteniamo:
C  C y (1  t )Y *
 1  C y (1  t )  IM y

*
I  I r 
Y 
Ir  X r


 1  C y (1  t )  IM y 
*
NX  X   r 
  IM y Y
Ir  X  r



 1  C y (1  t )  IM y

*
   r 
Y 
Ir  X r


In sintesi
• Ogni shock che influenza il sistema economico avrà i
seguenti effetti:
• Spostamenti verso sinistra della curva di risparmio,
aumenti di r , riduzione di I e di NX
• Spostamenti verso destra della curva di risparmio,
riduzioni di r , aumenti di I e di NX
• Spostamenti verso sinistra della curva di investimenti
con riduzioni di r (si riduce la fiducia degli
investitori) ma aumento di NX
• Spostamenti verso destra della curva di investimento,
aumento di r e riduzione di NX.
Cicli economici reali
• Ritmi discontinui nella diffusione del progresso tecnologico (l’alternarsi di
fasi di accelerazione e rallentamento nella dinamica dell’innovazione
tecnologica) sono in grado di generare cicli economici reali (Schumpeter).
• Supponiamo che il cambiamento tecnologico si manifesti in termini di:
1) un aumento repentino dell’efficienza del lavoro;
2) un aumento improvviso della domanda di investimenti.
• Questo shock ha una componente da offerta (un aumento del PIL potenziale
associato agli incrementi di produttività)
ed una componente
da
Y *
I 0
domanda (l’incremento degli investimenti
)
• Quale sarà l’impatto complessivo dello shock tecnologico sull’equilibrio di
pieno impiego del sistema economico?
Cicli economici reali
• Sappiamo che la variazione del tasso di interesse interno generata dallo
shock (positivo, in questo caso) da offerta è data da:
 1  C y (1  t )  IM y

*
r   
Y 
Ir  X  r


• Mentre la variazione del tasso di interesse imputabile al boom degli
investimenti è data da:
I 0
r 
Ir  X  r
Cicli economici reali
• L’impatto combinato sul tasso di interesse di equilibrio sarà allora dato da:
 1  C y (1  t )  IM y

I 0
*
r   
Y  
Ir  X  r

 Ir  X r
• Qual è il significato di questo risultato algebrico? Per rispondere,
utilizziamo il diagramma dell’equilibrio del flusso dei fondi
• L’aumento della redditività degli investimenti fa traslare verso destra la
curva di domanda di investimento. Inoltre, l’incremento di produttività,
generando un aumento del reddito e quindi del risparmio, fa spostare verso
destra la curva di offerta del risparmio totale.
Shock tecnologico di tipo schumpeteriano
Cicli economici reali
• Queste variazioni in senso espansivo sia degli investimenti che del
risparmio hanno effetti contrastanti sul tasso di interesse: il boom degli
investimenti tende ad accrescere r, mentre l’aumento del risparmio tende ad
abbassarlo.
• Supponiamo che predomini il primo effetto (la domanda di investimento
cresce maggiormente rispetto all’offerta di risparmio). In questo caso il
tasso di interesse di equilibrio salirà
• L’aumento di r determinerà un apprezzamento del tasso di cambio e un
conseguente peggioramento delle esportazioni nette. Il risparmio, allora,
sarà ulteriormente accresciuto dall’afflusso di capitali provenienti
dall’estero che andranno a finanziare l’aumento degli investimenti
Cicli economici reali
• Dal punto di vista algebrico, una volta calcolata la variazione del tasso di
interesse di equilibrio, è semplice misurare le variazioni delle componenti
della domanda aggregata:
C  C y (1  t )Y *
 1  C y (1  t )  IM y

X r
*
I 
I 0  I r 
Y 
Ir  X  r
Ir  X  r


 1  C y (1  t )  IM y 
X   r I 0
*
NX  X   r 

IM

Y


y
I

X

Ir  X r
r
 r


