Impostazione del
programma
terapeutico
Prima fase
• Ristabilire l’integrità anatomica (ossea,
articolare e muscolare), delle strutture
danneggiate e/o favorire i processi
riparativi tessutali (immobilizzazione,
contenzione tramite bendaggi, cure
mediche locali e generali).
Seconda fase
• Terapie atte ad eliminare ogni forma di dolore
utilizzando applicazioni strumentali di vario tipo,
bendaggi funzionali e cauti esercizi muscolari.
• Il dolore deve essere oggetto di una
monitorizzazione costante lungo tutto l’arco
del processo riabilitativo, in quanto la sua
presenza o la sua esacerbazione è
inevitabilmente la conseguenza di una
guarigione incompleta o di una carico di lavoro
eccessivo.
Terza fase
• Terapie atte alla riacquisizione della completa
mobilità articolare che può essere limitata dal dolore,
dallo spasmo muscolare, dall’inibizione neuronale
secondaria al trauma, da aderenze connettivali
successive a terapie cruente o a prolungate
immobilizzazioni.
• Si procederà ad applicazioni di freddo, in caso di spasmi
o contratture muscolari o di caldo in caso di lesioni subacute e cronicizzanti nelle quali prevale la componente
connettivale,
• Esercizi di chinesi passiva e attiva con distensioni
muscolari, tecniche di rilassamento e di facilitazione
neuromuscolare propriocettiva.
Quarta fase
• Terapie atte ad incrementare la forza
muscolare che può essere fatta con
esercizi attivi da praticare con carichi
crescenti. Le combinazioni di esercizi per
ottenere questo scopo sono innumerevoli.
• E’ comunque consigliabile far esercitare i
due lati del corpo per avere dei termini di
paragone e prevenire grossolani squilibri
muscolari.
Quinta fase
• Terapie atte al recupero della della
resistenza muscolare con esercizi
prolungati a carico leggero da effettuare
aumentando progressivamente la durata
della prestazione
Sesta fase
• Terapie atte al recupero della velocità di
contrazione muscolare con attività svolta con
la massima rapidità possibile e con carico
minimo; prestazioni intervallate da totale
recupero.
• Per questo scopo, come per lo sviluppo della
forza e della resistenza muscolare possono
essere utilizzate apparecchiature isocinetiche
con le quali è più agevole e graduale operare
Settima fase
• Esercizi atti alla rieducazione dei
movimenti integrati, coordinati e
complessi, nonché al riapprendimento
degli schemi motori specifici del singolo
sport.
Ottava fase
• Esercizi per la riacquisizione della
potenza cardiovascolare necessaria per
sostenere ritmi di allenamento e di
competizione, tramite una graduale ripresa
dell’attività sportiva.
Conclusioni
• Non è strettamente necessario che in un piano
riabilitativo le fasi sopra descritte abbiano una
rigida successione, ma a discrezione del Ft. si
può intervenire su ognuna di esse in base a
priorità o situazioni contingenti.
• Resta comunque fondamentale che ognuna di
esse sia affrontata e risolta.
• Infine il Programma Riabilitativo può essere
realizzato in ambienti idonei e i risultati saranno
tanto più soddisfacienti quanto migliore sarà la
cooperazione di tutte le professionalità preposte
a tale compito.