UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
CHIETI
Clinica Psicologica
e
Psicopatologia Psicosomatica
CORSO INTEGRATO DI
PSICOLOGIA CLINICA
Prof. Salvatore Sasso
a.a.2005-2006
Per alcuni bambini
mettere piede a
scuola è una
tragedia. I
capricci però non
c’entrano
La Psicosomatica in
Età Evolutiva
Lo sviluppo psicosomatico del
bambino
In coll con la Dott.ssa Irene Sborlini
Lo sviluppo psicosomatico
del bambino: premesse
b/o
→ complessità in via di
organizzazione
Senso → integrazione psicosomatica
del Sè
Lo sviluppo psicosomatico
del bambino: premesse
J. Bowlby → Teoria dell’Attaccamento
 Predisposizione innata alle RdA;
 Funzione protettiva delle RdA;
 Le RdA si organizzano per la fine del I°a
La relazione d’attaccamento
predisposizione biologica ereditaria
 cultura delle cure maternali
 comunicazione emotiva: elementi
consci ed inconsci
↓
Risonanza affettiva

La relazione d’attaccamento
La relazione tra madre e bambino è
intesa come un vero e proprio
sistema interattivo che regola sia il
comportamento che la fisiologia del
neonato
Lo sviluppo psicosomatico
del bambino: premesse
J. Bowlby → Modelli Operativi Interni
M. di sé;
 M. dell’altro;
 M. di sé con l’altro

Lo sviluppo psicosomatico
del bambino: premesse
Ainsworth → i Pattern di Attaccamento
 Insicuro-evitante (A);
 Sicuro (B);
 Insicuro-ansioso resistente (C);
 Disorientato/disorganizzato (D)
L’equilibrio psicosomatico
nei bambini

Ruolo delle esperienze corporee

Ruolo delle esperienze affettive
Il ruolo delle Emozioni
Gli affetti sono ritenuti gli
organizzatori centrali della vita
psichica infantile
 Nelle RdA gli scambi comunicativi
sono prevalentemente a contenuto
non verbale ed emotivo

Il ruolo delle Emozioni
Trevarthen → interconnessione
dominio emotivo/cognitivo
Il b/o è capace di scambiare emozioni
con la FdA,se questa è emotivamente
disponibile,per poter riconoscerle e
parlarne *
* Importanza del transfert emotivo sullo sviluppo
del linguaggio
Lo sviluppo emotivo
Sroufe (1979) → Teoria della
Differenziazione delle Emozioni
 Sorriso endogeno al s. sociale del
b/o:consapevolezza delle emozioni;
 RdA:comunicazione intenzionale;
 Processo di individuazione:sviluppo
autocoscienza,stati interni
emozionali,emozioni complesse
Lo sviluppo emotivo
Izard (1978, 1991) → Lo Sviluppo
Differenziale delle
Emozioni
Livelli di capacità esperenziale delle E.



L.sensorio-affettivo:per la comunicazione
dei bisogni principali alla madre;
L.percettivo-aff:per discriminare la
percezione di cose/persone;
L.cognitivo-aff:per lavorare in modalità
simbolica e riconoscersi come agente
Lo sviluppo emotivo
Campos et al.(1983) presuppongono,
sin dalla nascita,l’esistenza della
capacità di esprimere le emozioni già
differenziata, e che l’esperienza di
queste avvenga solo più tardi
Lo sviluppo emotivo
Pribram (1980) distingue
 La dimensione protocritica:
esperienza emotiva come tensione
diffusa o rilassamento;
 La dimensione epicritica:
localizzazione dell’emozione ed
interpretazione
Lo sviluppo emotivo
Bion sulla comprensione delle
esperienze emotive:
M riconosce le emozioni del b/o,gli
attribuisce un’esperienza e gliela
comunica,di rimando,attraverso una
connotazione espressiva
Nascita biologica e
psicologica
M.Mahler → autismo fisiologico (prime sett)
fase simbiotica (2m)
f.individuazione (5-6m)
f.sperimentazione (1-2a)*
* - crisi del riavvicinamento
- fase della costanza dell’oggetto
- superamento tappe fisiologiche
La Fase Simbiotica
Gli oggetti sono
percepiti come
parte di sé
→
 Le sensazioni
somatiche
sopperiscono,in
modo primitivo,
all’assenza
materna

Interiorizzazione
dell’oggetto
 Il bambino
riesce a tollerare
l’assenza della
madre

La Fase Simbiotica:
difficoltà di superamento
Gravi carenze affettivo/educative;
 Malattie;
 Separazioni traumatiche;
 Perdita di un genitore

La Fase Simbiotica:
mancato superamento
Memoria → b/o riattiva le sensazioni
Biologica corporee legate alla
mancanza della madre
↓
Sviluppo di una predisposizione alla
somatizzazione *
* comportamento alterato di malattia (età adulta)
Lo squilibrio psicosomatico
Personalità della
madre
→
 Temperamento
b/o
 Oggetti
transizionali
mancanti

Separazione
aspetti affettivi/
percezioni
somatiche
 Costituzione di
un falso Sé *

* I piccoli adulti predisposti a
problemi relazionali
I sintomi psicosomatici
Risultati di meccanismi di difesa
primitivi
 Segnali di una disfunzionalità
all’interno della diade

La Psicosomatica in
Età Evolutiva
I disturbi psicosomatici pediatrici
I disturbi psicosomatici:
premessa
Gli scompensi psicosomatici,e le
relative modificazioni corporee, non
implicano necessariamente condizioni
di malattia
 I processi fisiologici legati alle
emozioni e agli stress sono,anzi,
tendenzialmente reversibili e privi di
gravi conseguenze patologiche

I disturbi psicosomatici:
premessa
La patologia insorge come difesa vs:
 situazioni ritenute troppo intense;
 condizioni di stress prolungato;
 Un ulteriore agente patogeno;
 Rottura dell'equilibrio omeostatico

I disturbi psicosomatici
pediatrici
Difesa tipica del linguaggio preverbale e pre-simbolico
vs
Difficoltà all’interno del rapporto
madre-bambino
I disturbi psicosomatici
pediatrici
La specificità dei disturbi comporta
una tale complessità nell’individuare
un’ipotetica correlazione fra questi e
le tipologie di personalità che ne
soffrano o potrebbero soffrire
I disturbi psicosomatici
pediatrici
Dalle ricerche sulla personalità delle
madri e sulle caratteristiche degli
ambienti familiari in cui la diade vive,
non risulta affatto quanto tali fattori
influiscano sui disturbi e,per giunta,se
siano da considerarsi causa o
conseguenza degli stessi
I disturbi psicosomatici
pediatrici
Le cure materne ricoprono la
funzione indispensabile di
“Regolatore biologico e
comportamentale”
 Una madre sufficientemente buona fa
sì che il suo bambino sviluppi una
sana percezione di sé

L'integrazione psicosomatica
D.Winnicott → preoccupazione materna
primaria
Se la madre attribuisce un significato
emotivo alle necessità del figlio,offre la base
per processi psicologici evoluti quali:
 Capacità simbolica
 Pensiero
 Sogni
L'integrazione psicosomatica
Anche la figura paterna, gli altri
membri della famiglia e il contesto
sociale contribuiscono,con la loro
presenza attiva,a realizzare l’ambiente
idoneo alla maturazione del rapporto
M-b/o da fusionale ad autonomo e allo
sviluppo di uno stile d’attaccamento
Classificazione cronologica
dei disturbi più riscontrabili
Colica idiopatica (I° trimestre)
 Ruminazione (I° trimestre)
 Laringospasmi (II° trimestre)
 Dermatite atopica (dal II° trimestre)
 Anoressia nel lattante (I° anno)
 Asma bronchiale (II° anno)
 Enuresi (dai 4 anni)

I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Ruesch (1948) → personalità infantile
(difficoltà a separarsi dalla fig. materna)
Dipendenza e passività;
 Conformismo sociale;
 Ideali non raggiungibili;
 Tendenza all’azione corporea;
 Mancata corrispondenza tra l’espressione
verbale/non e il vissuto emotivo

I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Marty e M’Uzan → p. psicosomatica
 Ipernormalità;
 Adattamento conformista;
 Pensiero operatorio
↓
Deficit dello sviluppo cognitivo del b/o
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
A causa di un difetto attribuito alle
relazioni oggettuali tra madre e b/o,
a quest’ultimo verrà a mancare uno
sviluppo adeguato della capacità di
elaborazione simbolica,tale da ridurre
l’espressione emotiva esclusivamente
a livello somatico
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Sifneos e Nemiah → alessitimia
(mancanza di parole per le emozioni)
tratto stabile di personalità che tende
alla somatizzazione e al conseguente
sviluppo di malattie
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
McLean → Modello di Alessitimia
viene postulata una schizofisiologia
fra corteccia cerebrale e sistema
limbico in tutti i casi in cui si riscontri
una difficoltà di riconoscimento delle
emozioni
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Si tratta di una mancata integrazione
fra la rappresentazione cognitiva della
figura di attaccamento di riferimento
e il correlato vissuto emotivo
↓
2 opzioni:
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
1. FdA incapace di comunicare le sue
emozioni
Viene proposto al bambino il modello
operativo del caregiver di tipo
prettamente cognitivo con una
insufficiente attenzione al dominio
emotivo della relazione
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
2. bambino costretto a limitare
l’espressione delle emozioni o a
reprimere quelle ritenute scomode
b/i con pattern insicuri (evitante,ansioso –
resistente,disorganizzato)adotterebbero,per
fini adattivi,strategie mentali che però
compromettono la normale
espressione emotiva
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Da numerose fonti emerge che:
 L’A. è il risultato di un difetto della
relazione d’attaccamento;
 Può considerarsi un’aberrazione
ereditaria di personalità;
 Può manifestarsi come conseguenza
secondaria di un trauma infantile
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
tratto di personalità
con difetto di:
• Riconoscimento;
• Elaborazione;
• Espressione
delle emozioni
→
inibizione emotiva
|
continuum
|
anaffettività e
anedonia
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Indicatori del DCPR
(Diagnostic Criteria for
use in Psychosomatic Research)
L’A. può presentarsi associata a:
 Disturbi dell’umore;
 Fobia sociale;
 Disturbi mentali organici
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Indicatori del DCPR:
 Descrizione non appropriata delle
emozioni;
 Attenzione focalizzata sui dettagli
piuttosto che sul vissuto emotivo;
 Fantasia povera;
 contenuto del pensiero associato a
eventi del mondo esterno;
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Indicatori del DCPR:
 Inconsapevolezza delle reazioni
somatiche legate agli stati emotivi;
 Manifestazione eccezionale ed
estrema di comportamenti affettuosi
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
A. Strutturale
di tipo pervasivo,
legata al tratto di
personalità
A. Situazionale
Legata alla
inibizione della
rabbia e/o di un
comportamento
assertivo
I disturbi più riscontrabili:
l’Alessitimia
Concludendo:
lo stile di attaccamento è senz’altro
da ritenere un fattore di rischio
aspecifico per l’insorgenza dell’A. e la
strutturazione di un modello operativo
di sé tendenzialmente cognitivo
I disturbi più riscontrabili:
l‘Ansia
Si stima,a livello mondiale,che il 10%
dei bambini tra i 5 e i 10 anni,abbia
esperito almeno una volta un
episodio di panico
 si presenta associata con altri
problemi emotivi,non come stato
d'animo,bensì come episodio
patologico in termini clinici

I disturbi più riscontrabili:
l‘Ansia
Comportamento del bambino:
 Aggressività,atteggiamento di sfida;
 Ripiegamento su stesso,ritiro dal
mondo per un lungo periodo;
 Attraversamento di una fase
regressiva e/o depressiva
I disturbi più riscontrabili:
l‘Ansia
L'insorgenza dell'ansia è
generalmente attribuita ad un
atteggiamento inibitorio esibito dai
genitori nei confronti dei propri figli
 Ma oltre un'educazione troppo rigida,
l'ansia sarebbe causata da una
relazione difficile tra il b/o e i genitori
e/o le altre figure di riferimento

I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
La cefalea ad esordio precoce, prima
dei 5-6 anni, è relativamente
frequente (4-20% vs emicrania 1.4-3.2%)
nonostante venga molto spesso
sottovalutata come disturbo,che si
presenta in modo subdolo e
paucisintomatico
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
L’emicrania può esordire nel b/o nella
"sindrome periodica dell'infanzia" con:
 Dolori addominali ricorrenti;
 Vomiti ciclici;
 vertigine parossistica;
 Febbre sine causa;
 Dolori articolari
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
Il “mal di testa della prima infanzia”:
 Dolore breve,se non brevissimo;
 Localizzazione prevalentemente frontalemediana o bilaterale;
 descritto frequentemente come di tipo
costrittivo-gravativo;
 Assenza di aura;
 sintomatologia cefalalgica meno intensa
(risp a quella gastrointestinale)
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
È ancora clinicamente difficile,in età
evolutiva,distinguere tra la cefalea
tensiva e l'emicrania;
 molti ricercatori ritengono però che
queste forme siano parte di un unico
continuum di cefalea benigna e che
differiscano soltanto in gravità.

I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
CEFALEA TENSIVA (-)
↓
Emicrania con aura
Emicrania senza aura
↓
EMICRANIA (+)
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
caratteristiche rilevanti per la diagnosi
differenziale emicrania/cefalea tensiva








Occorrenza parossistica;
Periodicità;
Unilateralità;
Qualità pulsante del dolore;
Aura;
Aggravamento con l’attività fisica e sollievo al
riposo;
Addominalgia,nausea,vomito
Familiarità positiva
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
Per le cefalee non emicraniche la
definizione è preda di revisioni
classificatorie ormai innumerevoli
 Di certo si può affermare che,in età
evolutiva,il sintomo maggiormente
frequente è la cefalea

I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
Hockaday→ cefalee emicraniche tutte
le cefalee ricorrenti parossistiche
dell'infanzia,previo un ritorno al
normale stato di salute, sia mentale
che fisico,nell'intervallo fra gli attacchi
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
Sono state segnalate alcune
caratteristiche caratteriologiche
attribuibili al bambino emicranico:
 Tristezza;
 Vulnerabilità alla frustrazione e
all'ansia;
 Minore fiducia di base e ottimismo
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
Diversi studi mostrano come fattori
psicologici siano importanti sin dalla
prima infanzia, in quanto
contribuiscono nel determinare
l'insorgenza e il mantenimento della
cefalea idiopatica.
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
Il bambino con una ridotta capacità
di elaborazione mentale presenta
spesso sintomi somatici
strettamente connessi a situazioni
di stress familiare e/o individuale
I disturbi più riscontrabili:
la Cefalea Idiopatica Precoce
es. di condizioni non favorevoli alla
elaborazione,da parte del b/o,della
propria reazione d’angoscia (espressa
dal sintomo):
Depressione,specie se materna;
 Genitori con rapporti conflittuali;
 Separazione dei genitori

I disturbi più riscontrabili:
le Dermatopatie
Risultato di vissuti negativi legati ad
eventi e/o dinamiche interpersonali
con associate relative condotte
negative
D. infantili e adolescenziali:





Acne;
Alopacia areata;
Dermatite atopica;
Orticaria;
vitiligine
I disturbi più riscontrabili:
le Dermatopatie
Indicatori di disagio psicologico

Presenza di comportamenti estremi:
condotte inadeguate;
atteggiamenti rinunciatari;
iper-adeguamenti
I disturbi più riscontrabili:
le Dermatopatie
Indicatori di disagio psicologico
Esistenza di un evento stressante
specifico;
 Permanenza di una condizione di
stress diffuso

I disturbi più riscontrabili:
le Dermatopatie
Indicatori di disagio psicologico

Incoerenza manifesta tra le
caratteristiche di sviluppo del soggetto
con quelle tipiche della sua età,perché:
regressive;
non progressive (condizione di stallo);
premature
I disturbi più riscontrabili:
le Dermatopatie
Indicatori di disagio psicologico
 Presenza di rilevanti problemi in
ambito relazionale e/o scolastico:
nei rapporti interpersonali in genere;
nelle interazioni coi coetanei;
nell’adattamento sociale;
nell’apprendimento e nel rendimento
scolastico
I disturbi più riscontrabili:
le Dermatopatie
Indicatori di disagio psicologico
 Messa in atto di atteggiamenti
inadeguati rispetto alla malattia
dermatologica:
negazione del vissuto personale;
accentuazione del vissuto personale;
insorgenza di sensi di colpa;
attribuzione,al disturbo,di altri significati
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
SCUOLA = ANSIA = EVITAMENTO
EVITAMENTO (motivato dalla malattia)
↓
ANSIA RIDOTTA (rinforzo negativo)
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Il rifiuto,da parte dello studente,di
andare a scuola,avendo associato a
questa un’intenso stato ansiogeno
 I disturbi correlati coinvolgono
prevalentemente l’apparato
gastrointestinale

(nausea,vomito,diarrea,dolori di stomaco,
mal di testa,disturbi del sonno)
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Kennedy (1965) → Classificazione
Fobia tipo 1:

Primo episodio fobico;

Inizia di lunedì, dopo una malattia
scoppiata il giovedì e il venerdì
precedenti;

Compare in modalità acuta;

Prevalente tra b/i che frequentano le
classi inferiori;
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Tipo 1:
 Preoccupazione della morte;
 Preoccupazione per la salute della madre
(a ragione oppure no);
 Buona comunicazione tra i genitori;
 Genitori generalmente equilibrati;
 P rivaleggia vs M per la conduzione fam;
 I genitori comprendono facilmente la
dinamica del disturbo
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Fobia tipo 2:
 Non si tratta del I° episodio;




Inizia di lunedì, dopo una malattia anche
leggera;
Compare in modo incipiente;
Prevalentemente fra studenti che
frequentano classi superiori;
Non c’è preoccupazione per la morte;
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Tipo 2:

Non c’è preoccupazione particolare per la
salute della madre;

Comunicazione tra genitori non buona;
M comportamento nevrotico e P con
disturbo del carattere;



P con scarso interesse per la famiglia;
Genitori non collaborativi
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Eziologia → Approccio Psicodinamico
- Johnson (1941):
Fobia come ansia di separazione b/ogen (si esclude la paura della scuola)
- Waldfogel (1957):
paura della scuola dovuta a
proiezione dell’ansia dalle figure gen
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Eziologia → Approccio Comportamentale
Dagli studi (inglesi anni 60-70) sulla
valutazione delle assenze si evidenziano le
caratteristiche distintive fra i
soggetti fobici e gli studenti che “marinano
la scuola”
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Sogg. Fobici:
• M iperprotettiva;
• D. alimentazione;
• Nausea;
• Dolori addominali;
• D. del sonno;
• ansia
Sogg. che “marinano”:
• Scarsa disciplina;
• Attitudine alla
menzogna;
• Episodi di furto;
• Attitudine ad
allontanarsi da casa;
• Comparizioni al TdM;
• enuresi
I disturbi più riscontrabili:
la Fobia della scuola
Teoria dell’autenticità della fobia
Loventhal e Sill (1964):
 la fobia non compare all’inizio della
scolarizzazione;
 I b/i non sopportano la mancanza dei
genitori in alcun contesto;fobia come
reazione all’insuccesso scolastico in sogg.
con una immagine irrealistica delle
proprie capacità